Sabato 26 marzo 2022 Insorgiamo! Manifestazione nazionale GKN. Per questo, per altro, per tutto

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Manifestazione nazionale GKN

Manifestazione nazionale GKN

Il 26 Marzo sarà manifestazione nazionale.

Collettivo di fabbrica lavoratori GKN e Gruppo di Supporto “Insorgiamo con i lavoratori GKN” ci arrivano forti del miglior accordo possibile nel contesto dei rapporti di forza dato.
Un accordo che peró siamo consapevoli essere ad oggi solo sulla carta e che potrá essere fatto rispettare fino infondo solo dalla lotta: la fabbrica ad oggi é ferma e la reindustrializzazione ancora incerta.

Questa lotta fino ad oggi ha visto operai e solidali, ognuno al proprio posto e con il proprio ruolo, protagonisti di un cammino denso di spunti, dibattito, capacità di sintesi, cura pratica e politica di una fabbrica e della difesa di essa all’interno del contesto a cui essa appartiene: ai lavoratori e alle lavoratrici di questo territorio.
La nostra prospettiva ideale é quella di imporre questo livello di mobilitazione anche sul piano politico generale e così facendo riuscire a farsi norma generale e a dare forza a questa come a tutte le altre vertenze aperte sul territorio nazionale.

Il nocciolo della questione sono e rimangono i rapporti di forza.

Abbiamo compreso che per incidervi dobbiamo aver la capacità di stimolare ed incentivare quella che abbiamo definito come convergenza cioè l’aspirazione a non essere coincidenza, a non ritrovarsi soltanto come sommatoria di esperienze, ma tentare di trovare una sintesi possibile perché lo spazio politico, sociale e sindacale che abbiamo aperto si allarghi, diventi terreno calpestabile per tutti e tutte in termini di agibilità politica, legittimità e uscita dal minoritarismo in cui la controparte cerca sempre di ricacciarci.

Il 26 marzo sarà un momento importante per la costruzione di questo orizzonte.
Il 26 marzo però è oggi.
Il 26 marzo è ogni giorno che ci separa dal momento in cui il corteo si ritroverà e si disporrà nella piazza del concentramento.

Ciò si traduce in attivismo e protagonismo.
Abbiamo detto che non saremo noi a scrivere la piattaforma. Dovrà essere scritta a “mille mani e mille teste”. Ognuno dovrà scrivere la sua parte partendo dal proprio dibattito, dal proprio terreno d’interverto, dalla propria pratica e azione diretta.

Noi vogliamo leggervi e ascoltarvi. Così tutti ci leggeremo e ci ascolteremo. Così inizieremo a metterci nelle condizioni di praticare la convergenza che dovrà essere capacità di relazione tra spaccati diversi ed eterogenei del movimento e del movimento di classe ma sarà anche selezione dialettica, selezione di pratiche e idee.

Per questo chiediamo a tutte le realtà, le organizzazioni, le strutture, i collettivi, le RSU, i comitati e a tutte le esperienze politiche che convergeranno sul 26 marzo di rilanciare quella data, di divulgare il proprio appello e di farcelo pervenire direttamente all’indirizzo mail collettivo.gkn.firenze@gmail.com con oggetto “Piattaforma 26 marzo”.

Questo per noi sarà materiale su cui noi vogliamo lavorare per continuare questo cammino.
Non vogliamo più esser cronaca, vogliamo essere storia. Non vogliamo più esser raccontati ma vogliamo raccontarci. Iniziamo a farlo tra “noi” e per “noi”… un “noi” tanto grande quanto la volontà di ognuno di starci dentro!

Collettivo di fabbrica lavoratori Gkn
Gruppo di supporto “Insorgiamo con i lavoratori Gkn”

Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze

Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

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Il lavoro precario e sfruttato uccide ancora!

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Marco e Michele, due fattorini genovesi di 18 e 19 anni, sono le ennesime vite spezzate dalle condizioni di lavoro del nostro paese!
Quello del food delivery è un settore in cui oltre alle problematiche contrattuali e salariali c’è una grande carenza di sicurezza sul lavoro: sono innumerevoli i pericoli che ogni giorno i fattorini affrontano sulle strade e l’assenza quasi totale di prevenzione e tutela degli infortuni è vergognosa!!

La manutenzione dei veicoli devono pagarla i dipendenti, i ritmi forsennati di lavoro sono sempre più competitivi e obbligano i lavoratori a fare straordinari, ad accettare qualsiasi consegna ed a correre più del dovuto per portare queste a termine nel minor tempo possibile, per non parlare della scarsa illuminazione e manutenzione delle nostre strade.

Questa situazione non riguarda solo i dipendenti delle grandi compagnie di delivery on-line, ma tutti quei lavoratori del mondo della ristorazione assunti con contratti atipici o interamente a nero. Le attuali condizioni lavorative, determinate dalle scelte politiche degli ultimi 30 anni, fanno sì che aumentino sempre più i doveri del lavoratore verso il padrone mentre si tende ad azzerare ogni diritto, sia dal punto di vista della continuità lavorativa mettendo i lavoratori in una situazione di costante precarietà, sia dal punto di vista della scarsa sicurezza, che uccide 4 persone ogni giorno sul posto di lavoro, fino ad arrivare alla morte anche degli studenti che svolgono progetti di alternanza.

E’ INACCETTABILE MORIRE UCCISI DALLE PROPRIE CONDIZIONI DI LAVORO!!!

Basta morti sul lavoro!
Basta sfruttamento!
Basta lavori di merda! Mostra meno

Il lavoro precario e sfruttato uccide ancora

Il lavoro precario e sfruttato uccide ancora

Che lavoro di merda

Che lavoro di merda

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Tempi di guerra e “sfilate di pace”: Nardella, tutto divise e passerelle!

Ancora piazza chiuse, cecchini sui tetti, centro blindato.
Ancora una volta Firenze si spoglia delle vesti di una città e torna ad essere vetrina ad uso e consumo dei suoi amministratori, sempre più sordi alle istanze di abitanti e lavoratori, come ad esempio quelli che dovrebbero essere dipendenti del comune stesso, vedi lavoratori dei servizi di biblioteche e archivi comunali magari.. e che invece vede la Giunta Comunale sempre più intenta a sperperare denaro e privatizzare pezzi di città per i loro interessi. Questa volta si tratta di due incontri, ovviamente esclusivi e blindati. Il primo riunisce alcuni sindaci di 30 paesi del Mediterraneo e l’altro vede protagonisti numerosi vescovi della CEI sino a Papa Francesco, unendo nei fatti la dimensione civile a quella ecclesiastica. Il principale sponsor, il nostro sindaco Nardella, si vanta di “promuovere a Firenze la pace e lo sviluppo di quest’area cruciale del mondo”, dove lo stesso La Pira si sta rivoltando nella tomba!

Si svuota ancora di significato e si vuole volutamente confondere le dinamiche dei paesi del Mediterraneo, slegando i conflitti dai fautori di essi, appianando il ruolo degli oppressori a quello degli oppressi e si invita la vicesindaca sionista di Tel Aviv e il sindaco nazionalista turco di Smirne: sionisti e nazionalisti turchi, quale pace esattamente? Non certo per palestinesi e kurdi, quotidianamente bombardati e repressi, né per tutti i popoli del Medio-Oriente.
Si dimentica il ruolo complice dell’Italia e UE in Libia, in guerra dal 2011, che quella che i dirigenti vogliono chiamare “frontiera della pace” è un confine assassino, un inferno fatto di lager, privazioni e torture, grazie agli accordi di Minniti, tra gli illustri invitati. Ennesima conferma del vero amore autoritario fra il nostro sindaco e l’ex ministro dei peggiori decreti razzisti, liberticidi e antipopolari di cui Minniti fu apripista e di cui Nardella ogni giorno non manca di applicare nella nostra città, fra guerra ai poveri, repressione, ordinanze, sfratti e divieti.

Non mancheranno poi i responsabili (tra cui Premier Draghi e Ministri degli Interni Lamorgese) delle condizioni in cui versa la cultura, la sanità e l’ambiente, le condizioni di lavoro, ovvero esattamente il focus su cui si concentreranno le riunioni. Proprio per questo non c’è da aspettarsi niente di legittimo da chi continua a propinarci le solite ricette a scapito di chi lavora, a reprimere chi lotta per una scuola svincolata dai profitti e a strumentalizzare la salute per smantellare definitivamente ogni diritto di lavoratori, studenti e disoccupati.

Perciò, di fronte alla devastazione creata dalle politiche sia interne che estere di tutta Europa (grazie alle quali il Medio Oriente è allo stremo e l’intera Africa fa da bancomat alla Francia), le belle parole di chi ha permesso tutto questo sono inaccettabili. Quale pace da questi signori, come Draghi e Minniti?
Quelli dell’interesse della NATO di cui il premier si fa sponsor, o degli accordi criminali di Leonardo-Finmeccanica di cui ora Minniti è presidente della fondazione, che proprio su armi letali, elicotteri e radar fa i suoi profitti? Signori che stringono ogni giorno mani insanguinate, ci affamo coi ricatti sulle bollette e benzina, facendo ricadere su di noi politiche guerrafondaie, le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti in queste ore con la crisi Ucraina, NON hanno diritto di parlare di pace, di autodeterminazione dei popoli, di giustizia sociale.

Rifiutiamo le passerelle in cui i nostri eminentissimi personaggi si ergono a salvatori e tutori di pace e sviluppo, perché la loro cooperazione e la loro “stabilità” non ha niente di autentico, ma anzi, consolida una realtà di miseria che abbiamo l’esigenza di far crollare. Ancora una volta non è questa la città che vogliamo: VIA POLITICI, AFFARISTI e GUERRAFONDAI da FIRENZE!

MINNITI, NARDELLA, la PUZZA è sempre QUELLA!

Collettivo d’Ateneo – Firenze, CPA Firenze Sud, Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos – Campi Bisenzio

Tempi di guerra e "sfilate di pace": Nardella, tutto divise e passerelle!

Tempi di guerra e “sfilate di pace”: Nardella, tutto divise e passerelle!

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Sabato 5 marzo 2022 Camminata collettiva – “Quel dì che s’innalzò le barricate”

Camminata collettiva - "Quel dì che s'innalzò le barricate"

Camminata collettiva – “Quel dì che s’innalzò le barricate”

Firenze 5 marzo 1921 ~ 5 marzo 2022 – SULLE STRADE di IERI, la LOTTA di OGGI!

“Quel dì che s’innalzò le barricate…”

Dalle 13.30 – P.za D’Azeglio pranzo a cura dei Collettivi delle scuole fiorentine in lotta.

Dalle 14.30 – P.za di San Lorenzo
Partenza della Camminata collettiva. Racconti, fatti e luoghi della battaglia del febbraio-marzo 1921.
A cent’anni di distanza la storia, l’esempio e il valore delle “Barricate di Firenze” innalzate nella nostra città per fermare l’avanzata del fascismo.

H.18.00 – CPA Firenze Sud:
“Dal 1921, ancora sulle barricate!” Inaugurazione nuovo murales sulle Barricate di Firenze, collegamento con compagni/e di Genova Antifascista “Fascismo, un’altra faccia della repressione: come combatterli insieme!”

H. 19.00 – Aperitivo, musica, banchetti e materiale informativo

H. 22.00 – Concerto benefit Firenze Antifascista
https://www.facebook.com/events/695925778091785

Firenze Antifascista

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Giovedì 3 Marzo 2022 – Seconda assemblea generale di supporto, insorgiamo verso il 26 marzo!

Seconda assemblea generale di supporto, insorgiamo verso il 26 marzo!

Seconda assemblea generale di supporto, insorgiamo verso il 26 marzo!

In questi otto mesi di lotta non abbiamo imparato a tenere una fabbrica e a fonderla indissolubilmente con la città che la circondava ma non la vedeva, a scrivere leggi contro le delocalizzazioni, a legare mobilità sostenibile, transizione ecologica e salvaguardia del tessuto produttivo, a confrontarci con gli oppressi di un paese intero.
In una parola, abbiamo imparato a essere maggioranza sociale.
Ora è il momento che questa maggioranza si presenti per ribaltare i rapporti di forza e per portare i nostri bisogni e il nostro programma sulla scena.

Il Collettivo di Fabbrica è già in movimento in tutta Italia, con l’Insorgiamo tour, per ascoltare realtà lavorative, studenti e studentesse in lotta, operai/e precari/e, organizzazioni politiche e movimenti sociali e costruire insieme una grande manifestazione che si terrà il 26 marzo a Firenze.

Questa data serve anche alla vertenza per assicurarsi che la reindustrializzazione della fabbrica sia effettiva, per fuggire a una narrazione che vuole ormai la fabbrica “salva” quando salva non è affatto. Ma è una data che ormai travalica la vicenda della singola vertenza. Anche perchè sin dal 9 luglio l’esigenza della difesa della fabbrica coincide con quella di un intero movimento e viceversa. Il 26 marzo sarà un successo solo come enorme processo di mobilitazione e responsabilizzazione collettiva o non sarà affatto. Siamo chiamati a istruirci, agitarci, organizzarci.

Dopo l’assemblea a Quinto Basso dello scorso 17 febbraio, l’appuntamento del 3 marzo diventa quanto mai fondamentale per dare gambe alla costruzione della mobilitazione nazionale a Firenze. Il nostro compito principale è quello di coinvolgere la nostra città e la nostra provincia, passando in rassegna tutti i posti di lavoro, le scuole, ogni comune e quartiere della città metropolitana, per questo sarà quanto mai necessaria la vostra presenza per rendere decidere assieme tutte le azioni e le iniziative che ci accompagneranno da oggi fino al 26 marzo.

Giovedì 3 marzo h: 20:30 Circolo “IL CAMPINO”, Via Giulio Caccini 13b, Firenze – Careggi

Insorgiamo con i lavoratori GKN

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22 Febbraio 2022 Bandiere rosse al vento!

Bandiere rosse al vento!

Bandiere rosse al vento!

A Valerio, a sua mamma Carla.
Alla linfa che alimenta da generazioni la voglia di rivolta, alla rabbia che ogni volta ribolle pensando ai fascisti aguzzini ed ha uno stato complice, alla lucida scelta di vita di porsi fianco a fianco e sentire compagni e compagn e dovunque si combatta fascismo, sessismo, guerra e soprusi.
E alle lacrime che tagliano il viso.

“Valerio, dove sei? T’avremo ognuno dentro”

Firenze Antifascista

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Tenetevi liberi. Più precisamente il 26 marzo.

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Tenetevi liberi. Più precisamente il 26 marzo.

Tenetevi liberi. Più precisamente il 26 marzo.

Tenetevi liberi. Più precisamente il 26 marzo.

A settembre un altro “tenetevi liberi” portò per le strade di Firenze un fiume di solidarietà e lotta.
Allora la data era dettata dalla controparte: era il 18 settembre e di lì a pochi giorni sarebbero scaduti i 75 giorni della procedura di licenziamento imposta da Melrose dopo la chiusura di GKN del 9 luglio.
Allora non c’era tempo. Ma proprio per queste ragioni c’era adrenalina, tanta da prendere una città di peso e spostarla su quei viali e fino al Piazzale.
Oggi invece ci siamo conquistati l’entrata in scena di una nuova controparte e il tempo si è d’improvviso dilatato. Ora il nuovo rischio è il lento logoramento della vertenza. Per questo non accetteremo nessuna soluzione finale per Gkn che non sia una chiara reindustrializzazione con il mantenimento dei livelli occupazionali. Senza questo esito finale, infatti, Melrose avrà comunque vinto. Spesso la cassa integrazione e i temporeggiamenti finiscono per fare evaporare una lotta. E noi torniamo a dire: questa volta no!

Il “tenetevi liberi” di marzo quindi è una data uguale ma diversa rispetto a quel 18 settembre.
È uguale perché discende sempre dalla stessa domanda: “voi come state?” Oggi come allora ci siamo mobilitati, non per una fabbrica, ma a fianco di una fabbrica, per il riscatto dei problemi di tutti.
È una data diversa però. Non è imposta dalla controparte. È una data nostra e questa è la sua forza. Il 26 marzo è il momento in cui, al di fuori di ogni ricorrenza, proviamo ad andare a prenderci il cambiamento. Lo facciamo con la convergenza dei movimenti di lotta, oltre ogni ritualità, con pieno protagonismo e autonomia. E questo è già di per sé qualcosa di nuovo.

Siamo ambiziosi. Saremo ambiziosi.
Quasi presuntuosi nel voler costruire qualcosa che resti e che superi la propria stessa data di scadenza. Saremo presuntuosi nel volare alto. Allo stesso tempo saremo umili nei rapporti e nelle relazioni che svilupperemo.
La prima caratteristica di una lotta reale è basarsi sull’ascolto.
La nostra lotta ha tenuto in vita una fabbrica. Ha disinnescato la bomba della delocalizzazione. Ha strappato il miglior accordo possibile con la nuova proprietà nelle condizioni date dai rapporti di forza esistenti. Ma rimane una lotta e una vertenza che si muove al pari di altre. Non abbiamo lezioni da dare a nessuno ma abbiamo un’esperienza da raccontare, un esempio da portare e voglia di ascoltarne tanti altri.
Oggi come allora abbiamo i nostri limiti, le nostre debolezza e le nostre fragilità. E vi chiediamo di portare le vostre. E solo così saremo invincibili.

In questi mesi, come prima cosa, abbiamo imparato che niente si costruisce a tavolino. Anche le forme organizzative di cui ci siamo dotati rispondono alle esigenze e agli obiettivi della lotta.
Per questo, dal 9 luglio, alla RSU, al Collettivo di fabbrica, all’organizzazione sindacale si sono aggiunte altre strutture, prima fra tutte l’assemblea permanente.
Poi Il Gruppo Turni, che ha presidiato la fabbrica assieme agli operai in tutti questi mesi.
Il Gruppo di Supporto che ha catalizzato l’attivismo di centinaia di solidali e da cui sono nati tutti gli altri livelli organizzativi.
Il Gruppo Propaganda che gestisce l’uscita di articoli, comunicati, locandine, manifesti e video.
L’Ufficio stampa che, in costante relazione con la RSU, gestisce i rapporti con i media su ogni livello.
La Segreteria tecnica che assieme al Collettivo mantiene i rapporti e organizza la solidarietà a livello
nazionale. Oggi abbiamo una nuova “ristretta”, più corposa della sua prima versione, che si muoverà come direttivo per organizzare il “tenetevi liberi” soprattutto a livello territoriale. Oggi le forme della nostra lotta guardano alla costruzione del 26 marzo: organizzare una data così vuol dire non sottovalutare alcun aspetto. Vuol dire provare ad essere ovunque, dalle palestre alle riunioni di condominio.

Mentre restiamo umili continueremo nella nostra presunzione di essere ciò che aiuta “il nuovo a nascere per soppiantare il vecchio” a cui non dobbiamo essere affezionati: se da una parte rappresenta quei pochi equilibri che ci tengono agganciati a qualcosa, sono pur sempre gli equilibri frutto di un esistente che dobbiamo non solo modificare, ma ribaltare.

Per queste ragioni noi non scriveremo una piattaforma complessiva. Non spetta a noi. O almeno, non spetta solo a noi.
Noi, al pari degli altri, scriveremo la parte che ci compete perché sta nelle nostre corde, sta nel nostro dibattito, è ciò che abbiamo affrontato e sviscerato in questi mesi. Scriveremo che questa è una manifestazione contro la precarietà, i licenziamenti, gli appalti, i morti sul lavoro, contro le delocalizzazioni, per riprenderci ciò che ci hanno tolto. Scriveremo che tutte le cause che hanno fatto partire le lettere di licenziamento in Gkn sono ancora in piedi e che non esiste una fabbrica salva mentre tutto il resto del mondo del lavoro arretra.
Altri, tutti gli altri, tutte le altre, chiunque vorrà, scriverà la propria parte di quella piattaforma. E lo farà con le parole e soprattutto con la presenza. Come ci ha detto un compagno disabile passato in questi giorni al presidio della fabbrica: “siamo troppo categorizzati. Dobbiamo unirci. Ma non c’è bisogno che scriviate “disabilità” sulla locandina per avere la nostra presenza in piazza. Noi ci saremo e ci saremo con la nostra lotta per l’assistenza e la sanità pubblica”.
E così sarà. Non scriveremo “scuola” perché si tengano liberi studenti, genitori, insegnanti e personale ATA. Non scriveremo “sanità” perché si tengano liberi infermieri e barellieri. Non scriveremo “ambiente” perché si tengano liberi i compagni e le compagne che si battono per la giustizia climatica. Non scriveremo “diritti civili” o “transfemminismo” perché si tengano libere tutte coloro che già scenderanno in strada l’8 marzo. Non scriveremo “repressione” o “lotta alla sorveglianza speciale” perché in piazza si manifesti la solidarietà. Non scriveremo “antifascismo” perché gli antifascisti si mobilitino.
Non lo scriveremo perché lo scriverete voi. Se lo facessimo noi finiremmo per renderli puri slogan ripetitivi, mentre abbiamo conosciuto la vostra capacità di elaborare rivendicazioni, soluzioni, di padroneggiare fin nei minimi dettagli le vostre aspirazioni e i vostri obiettivi. Abbiamo conosciuto la classe dirigente di quel “nuovo” ancora tutto da conquistare.
Di data in data, di incontro in incontro, di assemblea in assemblea, proveremo ad incontrarci, a confrontarci, a conoscerci prima e a mettere ognuno la sua parola d’ordine in quella che sarà la piattaforma scritta a mille mani e mille teste che ci porterà in strada insieme.
Solo così il 26 marzo non sarà pura sommatoria o coincidenza, ma sarà convergenza.
Sarà l’apertura di un nuovo spiraglio, forse più grande, attraverso cui si possa provare ad osare, a mettere in discussione i rapporti di forza tra le classi che oggi sono così squilibrati e pesano così tanto sulle spalle della classe lavoratrice in questo paese.

Questa è una data in cui vi chiamiamo a farvi pura volontà. Protagonismo allo stato puro. Il 26 marzo sarà un processo di enorme responsabilizzazione collettiva o non sarà affatto. Responsabilizzazione nel convergere, nel preparare, nel mobilitare e nel prenderci cura gli uni degli altri, di prenderci cura di questo fragile spiraglio che abbiamo aperto. Prima che si richiuda, prima che svanisca.
Questa volta non c’è la fretta delle lettere di licenziamento. C’è la fretta del cambiamento. La fretta di uscire dal minoritarismo.

Noi non siamo concentrati su quella data ma sui giorni, tutti i singoli giorni, che ci separano da essa. Perché ogni giorno è buono per un incontro, un’iniziativa, un’assemblea, un presidio, una manifestazione. E noi speriamo che questi giorni siamo pieni di appuntamenti come questi. Alcuni saranno organizzati da noi. Anzi facciamo appello a contattarci e a fissare in ogni città una data dell’Insorgiamo tour. Ad altri appuntamenti saremo invitati. In certe occasioni ci presenteremo. In molti casi auspichiamo che ciò accada al di fuori di noi, della nostra presenza o consapevolezza di quel momento.
Ciò starebbe a significare che “il tenetevi liberi” inizia a diventare così come ce lo stiamo immaginando: pura volontà collettiva.

INSORGIAMO!

Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze

Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

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Giovedì 17 febbraio 2022 Prima assemblea cittadina convocata dal Gruppo di supporto “Insorgiamo con i lavoratori” in vista della manifestazione del 26 marzo a Firenze

Prima assemblea cittadina convocata dal Gruppo di supporto "Insorgiamo con i lavoratori"

Prima assemblea cittadina convocata dal Gruppo di supporto “Insorgiamo con i lavoratori”

1. Il 17 febbraio alla Casa del Popolo di Quinto Basso ci sarà la prima assemblea cittadina convocata dal Gruppo di supporto “Insorgiamo con i lavoratori” in vista della manifestazione del 26 marzo a Firenze.
Chiediamo fin da ora a tutte le Rsu, le realtà, i collettivi, le strutture, i comitati e le organizzazioni di farla propria e rilanciarla.
(https://www.facebook.com/events/259531632868699/).
Chiediamo a chi fosse interessato ad intervenire di prenotarsi inviando un messaggio al numero della Segreteria del Collettivo di Fabbrica (3478646481).

2. In tal senso vogliamo dare alcune indicazioni per aiutare il dibattito.
Vogliamo sapere perché vi butterete anima e corpo nella costruzione del processo che ci porterà al 26 marzo oppure perché non vi parteciperete affatto.
Vogliamo sapere perché magari, invece, per ora state solo alla finestra con interesse ma con dubbi, critiche o perplessità.
Vogliamo capire quali siano le possibili alternative a quella data per la costruzione di una opposizione politica e sociale che rappresenti un punto di riferimento per le tensioni che si stanno creando nella base di questa società ma non riescono a trovare espressione unitaria e complessiva.

3. Quando parliamo di opposizione politica e sociale parliamo di rapporti di forza.
Lo facciamo con un esempio che ci riguarda direttamente.
La simbiosi tra fabbrica e territorio, tra operai, collettivo di fabbrica e assemblea permanente, il supporto dei solidali e delle solidali, hanno permesso che i licenziamenti in Gkn fossero respinti e la firma di un accordo quadro molto avanzato con la nuova proprietà.
É stata la stessa forza, la stessa rete di solidarietá che ha permesso alla “marcia dei 40mila”, quella buona del 18 settembre di essere ciò che è stata: solo una costruzione capillare in tutta la cittá tra volantini, manifesti, striscioni, presidi, assemblee e banchetti poteva arrivare a tanto. Abbiamo bisogno ancora della stessa forza. Della stessa solidarietá. Dello stesso impegno.
Solo così, la vittoria che oggi é stata sancita sul piano sindacale potrà cercare di imporsi anche su quello politico: anche questa é la ragione per cui la legge antidelocalizzazione scritta da operai e giuristi davanti ai cancelli della fabbrica e poi presentata in Parlamento ad oggi ha solo evidenziato una contraddizione ma non si é fatta norma.

4. Quando parliamo di piano politico intendiamo ció che proviamo a spiegare con un esempio più generale.
Siamo davanti ad un aumento speculativo di carburanti e bollette. Aumenti vertiginosi: fino al 40%. Tutti i prezzi al consumo sono destinati a salire. I salari sono fermi. Anzi scendono. Da anni. Questi aumenti quanto incideranno sul nostro salario?
In Francia gli aumenti e i rincari non andranno oltre il 4%.
Forse, proprio lo stesso Draghi potrebbe sfruttare strumentalmente questa differenza per rilanciare il nucleare in Italia e senza un’altra chiave di lettura molti potrebbe seguirlo. Noi, non solo diciamo che per i lavoratori sarebbe comunque un costo anche in termini ambientali ed economici… Noi proponiamo un’altra chiave di lettura.
Forse ció dipende dal fatto che il governo di Macron sia piú sensibile e solidale rispetto al governo Draghi? Certamente no, visto che entrambi rappresentano gli interessi del capitale finaziario, di multinazionali, industriali e banchieri.
Il governo francese ha scientemente contenuto l’aumento rinunciando a specularvi perché ricorda molto bene le mobilitazioni, i blocchi, gli scioperi, le proteste innescate dall’ultimo aumento dei carburanti e la propensione a mobilitarsi che negli ultimi anni hanno dimostrato di avere lavoratori e lavoratrici in Francia.

5. Questo vuol dire agire sui rapporti di forza.
Abbiamo bisogno di incidire sui rapporti di forza perché solo attraverso un’inversione di tendenza del loro attuale sbilanciamento possiamo provare ad imporre una gestione altra della pandemia, della crisi ecologica, del lavoro, fino allo stesso caro-vita.
Solo cosí possiamo fare in modo che una visione complessiva di una società alternativa esca dal minotarismo e si faccia questione maggioritaria.
Per questo il piano sindacale e economicista non sono sufficienti ma dobbiamo confrontarci sul piano politico.
Questo vuol dire che peró non sarà una singola fabbrica a riuscirvi.
Nessuno vi riuscirà da solo.
Ma insieme… forse… chissà… succederà…

6. Se ci voleste chiedere “voi dove volete andare?”, vi risponderemo che molto dipende da quanto ancora quel “voi” è distante dal “noi”! Quali sono i passaggi utili e necessari perché il “noi” e “voi” sfumino e si saldino.
Questo sarà un processo di reale convergenza o non sarà affatto. Sarà, oppure, lentamente, rischierà di rientrare nella normalizzazione, nella compatibilità, negli equilibri dell’oggi.
Quale forma prenderà nessuno è in grado di stabilirlo ora e adesso. Potremo stabilirlo solo lottando insieme, mettendoci a verifica, facendo bilanci e rilanciando. La forma sarà quella necessaria per affrontare le sfide e rispondere alle ambizioni che ci porremo: la pratica dell’oggi alimenta la teoria che ci servirà per la pratica del domani.

7. Se non il “convergere per insorgere” del 26 marzo a Firenze, cosa allora?

Insorgiamo con i lavoratori GKN

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Giovedì 17 febbraio 2022 Assemblea generale di supporto – Insorgiamo verso il 26 Marzo!

da Insorgiamo con i lavoratori GKN

Assemblea generale di supporto - Insorgiamo verso il 26 Marzo!

Assemblea generale di supporto – Insorgiamo verso il 26 Marzo!

GIOVEDI’ 17 FEBBRAIO h 20:30 CASA del POPOLO “LA COSTITUZIONE” di QUINTO BASSO
ASSEMBLEA GENERALE di SUPPORTO, INSORGIAMO VERSO IL 26 MARZO

Sono passati 7 mesi dal 9 luglio, quando il fondo di investimento Melrose decideva di chiudere lo stabilimento GKN di Campi Bisenzio, per ragioni puramente speculative. Da allora si è aperta una pagina importante di lotta che ha visto nei 500 lavoratori e lavoratrici della GKN e nel loro Collettivo di Fabbrica il motore principale, e nel tessuto sociale e politico del territorio circostante un esercito invincibile.
In questi 7 mesi non abbiamo solo ottenuto un accordo che sancisce il ritiro dei licenziamenti. Abbiamo imparato a tenere una fabbrica e a fonderla indissolubilmente con la città che la circondava ma non la vedeva, a scrivere leggi contro le delocalizzazioni, a legare mobilità sostenibile, transizione ecologica e salvaguardia del tessuto produttivo, a confrontarci con gli oppressi di un paese intero.
In una parola, abbiamo imparato a essere maggioranza sociale.
Ora è il momento che questa maggioranza si presenti, come già abbiamo fatto in 40mila il 18 settembre 2021. Non più e non solo per difendere i 500 posti di lavoro dello stabilimento di Campi. Bensì per contrattaccare, per ribaltare i rapporti di forza e per portare i nostri bisogni e il nostro programma sulla scena.
Il Collettivo di Fabbrica è già in movimento in tutta Italia, con l’Insorgiamo tour, per ascoltare realtà lavorative, studenti e studentesse in lotta, operai/e precari/e, organizzazioni politiche e movimenti sociali e costruire insieme una grande manifestazione che si terrà il 26 marzo a Firenze.
Il nostro compito principale sarà quello di coinvolgere la nostra città e la nostra provincia, passando in rassegna tutti i posti di lavoro, le scuole, ogni comune e quartiere della città metropolitana.
Per questo il 17 febbraio vi chiamiamo tutte e tutti al circolo La Costituzione di Quinto basso a Sesto Fiorentino, per fare il punto sulla vertenza GKN e prepararci a insorgere ancora.

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L’antifascismo non si condanna, si pratica e si diffonde!

L'antifascismo non si condanna, si pratica e si diffonde!

L’antifascismo non si condanna, si pratica e si diffonde!

Dalla piazza di ieri, fianco a fianco con la Genova Antifascista, con chi mette i propri corpi e la propria determinazione nelle piazze e nelle strade delle nostre città per non lasciare il minimo spazio di agibilità alla feccia fascista!

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