Appello per una partecipazione internazionalista alla manifestazione del 26 Marzo a Firenze Insorgiamo! Manifestazione nazionale GKN. Per questo, per altro, per tutto!

Appello per una partecipazione internazionalista

Appello per una partecipazione internazionalista

Il 26 marzo a Firenze – in collegamento con lo sciopero globale delclima del 25 marzo – il Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze e il Gruppo di Supporto Insorgiamo con i lavoratori GKN lanciano una manifestazione nazionale per continuare la mobilitazione a sostegno dei lavoratori ex-Gkn e “per sconfiggere tutte le delocalizzazioni, rimettere al centro la questione salariale, il carovita e bollette, la riduzione d’orario a parità di salario, l’abolizione del precariato… la condizione di lavoratori del settore pubblico o privato, di quello industriale o scolastico, di trasporti, sanità, spettacolo, informazione, fissi, precari, in appalto, autonomi, migranti….contro la guerra, ambientale, sociale, transfemminista, per i diritti civili, di chi ha disabilità, delle reti di economia solidale e mutualistica e quelle di solidarietà internazionale”.

Crediamo che come reti e realtà di solidarietà internazionale sia importante essere in questa giornata e rilanciare la presenza ed il significato della lotta internazionalista. Tanto più in questi periodi in cui la guerra è nuovamente al centro dell’attenzione, in cui le potenze capitaliste, tutte, intervengono direttamente e pongono il conflitto armato come opzione principale e devastante.

Come internazionalisti siamo coscienti che la guerra non è iniziata ieri. I conflitti armati hanno segnato gli ultimi decenni, compreso in Europa, dalla Jugoslavia alla Libia, la Siria….Guerre e conflitti voluti e portati avanti da potenze internazionali e regionali ma sempre utili al controllo del capitale e dei suoi interessi sulla vita delle popolazioni.

Come in Siria, in Palestina ed in tutto il Medio Oriente, dove da anni ormai la guerra è una costante fissa, dove potenze regionali e mondialicome Turchia, Israele, Arabia Saudita e Usa, Russia e Ue, intervengonocon l’unico obiettivo della spartizione dei territori, delle risorse edella popolazione da sfruttare, per la tutela degli interessi delle classi dirigenti. C’è chi invece porta avanti da decenni una lotta per l’emancipazione popolare e per la libertà dallo sfruttamento e dalle guerre. La nostracampagna contro la guerra passa anche dal sostegno a tutte queste forze popolari e rivoluzionarie che propongono e praticano modelli alternativi al mondo del capitale che uccide, sfrutta, inquina. Queste forze che da Cuba alla Colombia, alla Palestina, al Kurdistan, ogni giorno combattono per affermare i nostri stessi principi. E la campagna passa anche dalla denuncia ed attacco al nostro paese che, attraverso le industriebelliche, continua a vendere ed a fare affari con chi massacra, sfrutta ed attacca le popolazioni. Così come è necessario denunciare anche quelli che sono gli accordi e le collaborazioni in campo accademico e culturale con questi paesi criminali e guerrafondai.

In Kurdistan da oltre 40 anni il PKK, Partito dei Lavoratori del Kurdistan, porta avanti la battaglia per la libertà dei curdi e di tutti i popoli dell’area. Nel sud del Kurdistan, in Rojava, dal 2013 con la proposta del Confederalismo Democratico: un sistema egualitario, per l’emancipazione di genere ed ecologista. In Turchia, con la pratica del PKK e l’azione del partito HDP, con una popolazione sfruttata in condizione semi coloniale, città sotto coprifuoco ed assediate, attacchi continui con caccia e tank nei confronti della guerriglia. E’ la Turchia, dove vivono 25 milioni di curdi, che attacca il Rojava e finanzia le milizie Isis contro il progetto curdo. Ed è proprio la Turchia uno dei privilegiati partner militari italiano, come l’azienda Leonardo insegna. In Palestina da decenni la popolazione resiste all’occupazione di Israele, sostenuto e foraggiato dagli Stati occidentali, da anni inserito nelle strutture economiche e culturali italiane. I comitati territoriali e le forze della sinistra popolare palestinese, nonostante le ambiguità della loro classe dirigente, continuano a portare avanti iniziative di lotta e resistenza.

Saremo in piazza a Firenze per denunciare la repressione del regime di Erdogan, l’invasione turca del Rojava e della Siria, l’occupazione della Palestina e i legami militari ed economici di Italia e UE con lo stato turco ed israeliano. Contro la guerra, sosteniamo le sinistre popolari, la NOSTRA parte. Invitiamo ogni internazionalista a partecipare alla manifestazione portando le nostre bandiere, veri simboli di pace, libertà e solidarietà internazionale.

Firenze per la Palestina – Coordinamento Toscana per il Kurdistan

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