Il 19 settembre 2019, a dispetto del ruolo storico svolto dalle formazioni partigiane come la Brigata Sinigaglia, il Parlamento europeo ha passato una risoluzione equiparante il comunismo al nazifascismo. Per l’UE, non c’è alcuna differenza tra i partigiani comunisti che hanno lottato per una società migliore, egualitaria e solidale, e i repubblichini, dei collaborazionisti assassini che hanno fatto il possibile per reprimere nel sangue qualsivoglia istanza di giustizia sociale, al punto da commettere centinaia di eccidi e massacri in cui erano spesso e volentieri coinvolti civili innocenti (per non parlare della pulizia etnica!). Complici di questa risoluzione sono stati i partiti di destra così come quelli di “sinistra”, che basandosi su fonti incerte o inesistenti hanno manipolato la fattualità storica per trasformare repubblichini, nazisti e collaborazionisti in vittime della “barbarie” sovietica, titina e partigiana: tutto con il solo scopo di delegittimare chi, in continuità con i partigiani, porta ancora avanti la lotta antifascista con ogni mezzo necessario. Basti pensare all’incontro Fini-Violante del 1998, che ha iniziato un processo di revisionismo sulle vicenda delle Foibe, aprendo all’istituzione del Giorno del Ricordo nel 2004 sotto il governo Berlusconi e alla successiva adozione istituzionale della narrazione fascista culminando con le imbarazzanti dichiarazioni anti-storiche di Mattarella a riguardo negli ultimi anni. È inaccettabile che la nostra storia venga strumentalizzata per scopi immondi da fascisti e istituzioni, che cercano sempre ulteriori armi di cui dotarsi per neutralizzare chi ancora lotta contro questo sistema ingiusto e marcio.
È anche per questo che il 25 aprile quest’anno sarà comunque una data fondamentale per noi, dal momento che è nostro dovere ricordare chi ha davvero sconfitto il Fascismo in Italia: migliaia di ragazzi/e che avevano perfettamente capito dove stesse la differenza fra queste due concezioni.
Firenze Antifascista