Solidarietà con i detenuti in rivolta e contro la gestione securitaria dell’emergenza.

San Vittore rivolta

San Vittore rivolta

Qualche anno fa in un volantino scritto in occasione della settimana internazionale a sostegno dei prigionieri palestinesi, dicevamo: i prigionieri sono uomini privati della libertà di muoversi, di esprimersi, di essere padroni del proprio tempo e spazio, costretti in una particolare condizione che è quella di trovarsi nelle mani del nemico. Soffrono per prima cosa a causa di queste privazioni e la sofferenza è uguale ovunque: sia che si tratti di un carcere pulito, asettico, sia che si tratti di un buco fatiscente, perché la base della prigionia è la sofferenza e da questo punto fermo il carceriere fa’ partire tutte le sfumature che distinguono la condizione. Esempio rendere difficili i contatti con avvocati, medici od altro, impedire i rapporti fra prigionieri, sospendere i colloqui con i familiari, ecc. ecc.; è importante che il soggetto prigioniero capisca che non può disporre autonomamente di sé stesso, perché qualsiasi atto banale della sua giornata, deve attendere un consenso, un permesso, un giro di chiave…in parole povere di essere un ostaggio.

I ritmi, quindi, vengono imposti da chi detiene le chiavi e questo “potere” è sventolato sotto gli occhi del prigioniero in ogni istante, con sadico compiacimento: ti distruggo i libri, ti sequestro carta e penna, ti strappo le tue foto, i tuoi ricordi. Da ogni carcere, in primis quelle israeliane, dove la tortura e la morte fanno parte del ritmo quotidiano, nasce comunque la determinazione a resistere, la capacità di sviluppare pensiero e ribellione. Se la condizione li rende uguali nel mondo, la coscienza politica li rende consapevoli che davvero nulla hanno da perdere … se non le loro catene. E questi uomini ostinatamente lottano e vivono!! Nel giugno del 2017 al termine di 41 giorni di sciopero della fame dei prigionieri palestinesi, Ahmad SA’ADAT, segretario generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, dichiara:

“I prigionieri hanno fatto un nuovo epico passo grazie alla loro volontà e determinazione, e hanno dimostrato che i diritti loro spettanti devono essere conquistati e non supplicati. Questa vittoria è il frutto degli sforzi collettivi del popolo palestinese che si è stretto intorno allo Sciopero, inclusi singoli ed istituzioni, movimenti nazionali, organizzazioni umanitarie e popolari, attraverso i sacrifici dei martiri, dei feriti e dei prigionieri.”

Oggi, nel cuore dell’Europa quella democratica, libera, dove ognuno può esprimere il proprio pensiero perché siamo in democrazia, ebbene in un solo giorno ai “tempi del corona virus” sono morti 12 detenuti, dei quali 9 solo nel carcere di Modena. Il tutto liquidato come “impazzimento”, sballo di metadone, meraviglia/stupore per il poco senso di responsabilità dei detenuti… Ebbene chi ha conosciuto dall’interno la realtà delle carceri italiane e sa che nonostante gli anni trascorsi la situazione non è mai cambiata, che a San Vittore, ad esempio, nelle celle da tre ci vivono in sei/sette, sa della sporcizia, della mancanza di spazio vitale, del rumore della ferraglia, dei soprusi delle guardie, ecc. ecc. Sa che attraverso la televisione la popolazione carceraria ha appreso che, per salvarsi dal Corona Virus, sarebbe necessario stare gli uni ad un metro di distanza dagli altri, che occorre disinfettarsi con Amuchina (loro che devono mettere bottiglie piene d’acqua nel buco della turca per non far salire i topi), che sono sospesi i colloqui per il loro bene e quello dei loro familiari, che se muoiono fuori dalle mura chissà dentro… La paura di restare intrappolati e di morire uno dietro l’altro nell’indifferenza totale, ha fatto da detonatore della rabbia finora repressa in nome del buon senso e sono scoppiate le rivolte spontanee. E c’è ancora chi si meraviglia che sono insorti e che hanno devastato il primo segno del potere costituito: le galere!!

Come hanno giustamente detto i compagni del S.i.Cobas in un loro comunicato: “la responsabilità di questo impazzimento, che tale non è, risiede in chi è responsabile della gestione di tutti i luoghi di reclusione, centri di detenzione più o meno temporanei che ci siano. In una nazione in cui si sono verificati i casi di Cucchi, Uva ed altri morti per percosse nelle carceri, in cui si è verificata la mattanza della caserma di Bolzaneto a Genova, è difficile non dubitare delle versioni ufficiali.”

Certamente non è neppure colpa della sola crisi sanitaria, resa drammatica dalla mancanza di posti letto, di personale, di sale di rianimazione e di impianti di ventilazione negli ospedali, con le mascherine vendute nelle farmacie a 12€ l’una (nel Lodigiano oggi), ma è l’amaro frutto di quasi trent’anni di tagli alla spesa sociale, di smantellamento dei servizi pubblici, di privatizzazioni e della rincorsa al profitto. Non siamo qui a stupirci neppure della superficialità con cui l’emergenza viene affrontata, prediligendo l’aspetto sicuritario e repressivo/militare: check point, zone rosse, zone gialle, direzione degli interventi affidata alle Prefetture ed alla Protezione civile, denunce a chi “evade” (tanto per ricordare) dai blocchi alla circolazione umana (non certo quella delle merci), divieto di manifestare, cancellazione degli scioperi, perché il capitalismo sempre privilegia i suoi interessi e noi siamo tutto fuorché “illusi”.

Qualcuno ha scritto: “noi come classe siamo più di loro, ricordiamocelo sempre”.

Ricordiamo tutto questo anche quando continueranno a stanziare fondi per la guerra, per gli armamenti, a partecipare alle esercitazioni NATO sconvolgendo i territori, lasciando in giro uranio impoverito e quando ci racconteranno che gli studenti non hanno bisogno di aule, perché possono collegarsi da casa col computer, così gli edifici fatiscenti non gli cascano in testa!

La nostra via è la lotta, la solidarietà internazionalista con gli sfruttati che si battono ogni giorno contro la guerra imperialista, contro la rapina dei territori, contro le carceri ed i CPR per gli immigrati, il sostegno alla Resistenza palestinese ed ai compagni criminalizzati per le contestazioni antisioniste.

Il virus uccide, lo stato borghese pure! La salute non è questione di polizia ma di sanità! I proletari possono difendere la propria vita e salute solo con la lotta di classe!

Fronte Palestina

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Così come negli USA e in molti paesi europei, anche in Italia i/le compagn* e gli/le attivist* solidali con il popolo palestinese finiscono sotto processo. A Milano, come a Roma e a Catania, contestare Israele e le sue politiche significa essere fermati, denunciati, processati.

E’ la sorte che è toccata ad alcuni attivisti milanesi in occasione della contestazione allo spezzone della Brigata Ebraica nel corteo del 25 Aprile (peraltro ripetuta molte volte negli anni) e ad altri attivisti a Roma e a Catania per il passaggio del Giro d’Italia, partito nel 2018 da Israele e in particolare da Gerusalemme, appena dichiarata da Trump capitale indivisibile dell’entità sionista. Due operazioni di propaganda, che mirano a incassare sostegno e a dare un’immagine nel mondo di un’Israele giovane, colorata, cosmopolita, moderna e democratica, mentre dietro a questa facciata ci sono occupazione, pulizia etnica, sfruttamento. Infatti, a Milano il 25 aprile sfilano le bandiere israeliane, come ammette l’associazione “Amici di Israele” che nel 2004 scriveva: “siamo stanchi di partecipare circondati da bandiere palestinesi” La stessa associazione dichiara che la decisione di sfilare con la Brigata ebraica è solo un passaggio di un percorso che deve portare allo “sdoganamento del sionismo”.

E il colmo è che i compagni sono accusati di “istigazione all’odio razziale”, capovolgendo spudoratamente la realtà: è così che attivisti impegnati quotidianamente nell’antifascismo e nell’antirazzismo, nell’appoggio ai popoli in lotta per la propria autodeterminazione, diventano “antisemiti” solo perché criticano Israele e le politiche sioniste. Uno stato frutto di un’ideologia colonialista e razzista, che viene usualmente descritto come “l’unica democrazia del Medio Oriente”, ma che invece è uno stato confessionale, nelle cui leggi fondamentali è scritto, nero su bianco, che “Israele è lo stato-nazione del popolo ebraico”, dove non solo i cittadini arabo-palestinesi sono cittadini di serie b, ma anche gli ebrei sefarditi e originari del Corno d’Africa, così come tutte le fasce meno abbienti, vengono discriminati in tutti gli aspetti della vita e della società.

In effetti oramai non sorprende neanche più che lo stato sionista sia preso a modello sia dalle “sinistre” securitarie che dalle destre sovraniste e nazionaliste europee e non solo, che trovano nel suprematismo, nel militarismo e nel controllo sociale israeliani la via da seguire.

Per tutti questi motivi respingiamo con forza al mittente l’accusa di razzismo e antisemitismo, esprimiamo la nostra più convinta solidarietà a tutti gli attivisti indagati (il 10 Marzo si terrà l’udienza preliminare di Milano), e dichiariamo inaccettabile l’attacco portato dal sionismo e dai suoi complici all’agibilità politica del movimento di solidarietà al popolo palestinese e alla libertà d’espressione in generale. Perché è un diritto, oltre che un dovere, criticare e contestare Israele e i suoi governi, le sue politiche di occupazione, colonizzazione, apartheid, che condannano, assieme all’imperialismo dell’alleato americano, tutto il Medio Oriente ad un presente e un futuro di guerra e ingiustizia. Così come è un diritto e un dovere quello di respingere il “piano Trump”, irricevibile ed ennesimo progetto di spoliazione di diritti, terra e libertà del popolo palestinese.

Solidarietà agli/alle attivist* colpit* dalla repressione!
Non siamo antisemiti ma antisionisti, antirazzisti e antifascisti!

Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos – Campi Bisenzio
Associazione Amicizia Italo-Palestinese Onlus
CPA Firenze Sud
Fronte Palestina Firenze
Collettivo Politico di Scienze Politiche
Krisis – Collettivo di studi umanistici e della formazione
Collettivo d’Agraria
Assopace Palestina Firenze
Rifondazione Comunista – Firenze

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Sabato 7 Marzo 2020 Serata metal – ANNULLATA

Serata metal No remorse Ciomporock

Serata metal No remorse Ciomporock

Serata metal con:
We are no remorse (heavy Metal Core since 1999)
Ciomprock (trash metal core since 1992 )

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Giovedì 5 Marzo 2020 Non dimentichiamo Idy Diene

per Idy Diene

per Idy Diene

Il 5 marzo 2018 Idy Diene veniva ucciso con sei colpi di pistola sul ponte Vespucci.

Una morte assurda, la morte di chi muore per il colore della sua pelle.
Roberto Pirrone, l’assassino, è stato condannato a trent’anni, ma non si è voluta riconoscere l’aggravante dei motivi razziali.
La targa posta sul luogo dagli antifascist* e antirazzist* fiorentini è stata imbrattata con vernice nera lo scorso novembre, come a confermare la connotazione fascista e razzista di quell’omicidio.
L’abbiamo ripulita, e vogliamo che il ricordo dell’assassinio di Idy, come di tutte le vittime dell’odio razzista, rimanga vivo nelle nostre menti: a dirci che il razzismo esiste e che non dobbiamo abbassare la guardia contro il vecchio e il nuovo fascismo.

Firenze non dimentica!
Firenze è Antifascista!

Vedi anche l’evento fb lanciato dalla Rete Antirazzista di Firenze:
https://www.facebook.com/groups/177037978988432/events/

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Sabato 29 Febbraio 2020 Sosteniamo i Lavoratori In Lotta – ANNULLATO

INIZIATIVA ANNULLATA

Sosteniamo i lavoratori in lotta

Sosteniamo i lavoratori in lotta

INIZIATIVA ANNULLATA

SOSTENIAMO I LAVORATORI IN LOTTA
Il K100fuegos e il Collettivo di Fabbrica GKN organizzano una serata di incontro, confronto e sostegno tra lavoratori.

18:00 Presentazione del libro
“Quando la FIAT parlava Argentino – Storia di operai senza eroi”
con l’autore Camillo Robertini

Incontro tra lavoratori attivi sulle vertenze del territorio della piana FI-PO-PT

20:30 Cena in sostegno della cassa di resistenza dei lavoratori Pratesi in lotta e che sono stati colpiti dal Decreto Salvini con multe da 4000E l’uno per aver scioperato.

Menù dello Chef ORO:
– pennette al sugo di pecora
– pecora in umido
– contorno
– acqua/vino
possibilità di alernativa vegetariani.

prenotazioni entro Merc 26/2 sulla pagina fb o al numero 3283835166

23:00 Concerto live con
IL BANCHETTO BAND
(Tributo a De André)

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Solidali con gli/le antifascisti/e genovesi colpiti dalla repressione.

Combattere il fascismo non è solo una dichiarazione d’intenti ma una pratica politica quotidiana per impedire a questi topi di fogna di agire indisturbati.
Abbiamo sempre indicato i responsabili della presenza dei fascisti e delle loro sedi sui nostri territori proprio nelle istituzioni e in un sistema politico che in nome di una malintesa libertà di espressione non ha fatto altro che concedere loro piena legittimità.
Per questo non ci stupiscono le accuse della magistratura ai compagn* di Genova, scesi in piazza il 23 maggio 2019 per opporsi al comizio di Casapound, ben protetto dalla questura e pienamente legittimato dalle istituzioni cittadine e nazionali. Allo stesso modo non ci sorprende venire a conoscenza delle indagini, portate avanti dalla questura fiorentina, nei confronti di chi il 19 maggio 2019 si oppose in modo determinato al comizio di Salvini in piazza Strozzi a Firenze.

In quei giorni a Genova e Firenze, così come in moltissime altre città d’Italia, migliaia di antifascist* sono scesi in piazza per ribadire che non c’è spazio nelle nostre città per chi fomenta la guerra tra poveri nel tentativo di nascondere i veri responsabili di una crisi politica ed economica che diventa ogni giorno sempre più grave. La presenza dei fascisti è necessaria per creare il terreno per politiche sempre più reazionarie, che colpiscono i settori popolari in piena continuità tra i successivi governi; ma lo è anche per sventolare davanti all’opinione pubblica democratica lo spauracchio della minaccia fascista.

Così, in un colpo solo, fascisti e razzisti portano acqua al mulino del sistema sia da destra che da sinistra. E così si crea un consenso completamente appiattito sulla logica dei “buoni” e dei “cattivi”: le sardine i buoni e salvini il cattivo/gli immigrati i cattivi e salvini il buono.
Quando invece, nel palcoscenico politico, intervengono
migliaia di persone che non riconoscono ai fascisti alcuna legittimità ecco che lo stato interviene puntualmente per punire chi è realmente incompatibile con questo sistema.
Purtroppo per loro però il legame della solidarietà è un valore che i nostri partigiani hanno saputo ben trasmettere e per questo non lasceremo solo nessuno davanti ad un tribunale che pensa di poterci giudicare per aver praticato ciò che riteniamo da sempre come antifascist* pienamente leggittimo, ovvero impedire ogni forma di propaganda fascista e razzista in questo paese.

Firenze Antifascista

Genova vi odia

Genova vi odia

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Domenica 23 Febbraio 2020 CineLab Bimbi

Cinelab bimbi carnevale

Cinelab bimbi carnevale

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La piana non si è arresa al potere del denaro! abbiamo vinto, no aeroporto! Ora avanti con il parco della piana per tutti!

Il Consiglio di Stato cancella il nuovo aeroporto confermando la sentenza del Tar Toscano che aveva accolto il ricorso promosso dai Comitati e dai Comuni.
Gli abitanti della Piana ancora una volta hanno vinto, con la forza collettiva delle idee e della partecipazione, ancora una volta dopo aver abbattuto con 15 anni di lotte l’Inceneritore di Firenze, un’altra grande vittoria collettiva contro il mega Aeroporto del blocco di potere Eurnekian, Renzi&Carrai, Nardella, Rossi, Giani, la Confindustria e Confcommercio.
La sentenza ha confermato quello che già sapevamo, ovvero la pressapochezza e malafede degli amministratori pubblici, che non si preoccupano di rispettare le procedure ma anzi rimandano le valutazioni sui rischi delle grandi opere e scaricano i danni sulla collettività , in nome degli interessi e dei profitti, privati ovviamente.
Con manifestazioni, ricorsi, presidi, abbiamo difeso insieme il territorio, con la forza di tanti abbiamo sconfitto il potere e gli interessi di pochi!
Per la vittoria nei tribunali amministrativi molto del merito va ai Comitati no aeroporto di Prato che hanno fatto un grande lavoro di studio degli aspetti legali.
Ora vogliamo il parco della Piana e il ridimensionamento dell’attuale aeroporto, che oltre a non rispettare le prescrizioni e di fatto operare fuori legge, è
incompatibile con la vita e la salute di decine di migliaia di persone!

Continuiamo a lottare insieme, per tutti!

Abbiamo vinto

Abbiamo vinto

DOMENICA 23 Febbraio ore 10,00 ci vediamo al Presidio Noinc-Noaero di Via dell’Osmannoro, per festeggiare insieme con una camminata e pulizia del Parco, la visita alla nuova cassa di espansione e pranzo!

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Domenica 16 Febbraio 2020 CineLab Bimbi

CineLab Bimbi

CineLab Bimbi

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Sabato 15 Febbraio 2020 Roma – Manifestazione nazionale di sostegno al popolo Curdo ore 14 piazza della Repubblica

Manifestazione nazionale di sostegno al popolo Curdo

Manifestazione nazionale di sostegno al popolo Curdo

In tutto il mondo le Comunità Curde manifestano per la libertà del Presidente Ocalan e degli oltre 12.000 prigionieri politici in Turchia, nell’anniversario dell’arresto di Apo e della sua carcerazione in completo isolamento, sepolto nell’isola di Imrali.
Anche in Italia manifestiamo con la Comunità Curda e le associazioni di sostegno al popolo curdo per Ocalan ed i prigionieri politici curdi e turchi detenuti nelle carceri di Erdogan, anche semplicemente per aver scritto su un giornale o per avere esercitato i diritto di Sindaco.
Parlamentari, membri delle istituzioni, sindaci, giornalisti, accademici, femminste e attiviste trans, studenti e militanti politici, sono ormai migliaia e migliaia i detenuti politici, centinaia le municipalità private dei sindaci e commissariate. La repressione in Turchia ha assunto apertamente il carattere di regime fascista, nel Kurdistan quanto nelle città turche.
Manifestiamo a Roma in sostegno della Rivoluzione del Rojava, minacciata dall’aggressione turca e dai venti di guerra che forti soffiano in medio oriente, ed in sostegno al Movimento Curdo che, guidato dal PKK, porta avanti in Turchia come in Siria, in Irak come in Iran, un progetto di emancipazione e liberazione popolare.

Manifestiamo contro la guerra che da anni ormai insanguina il Medio Oriente, portata avanti dalle potenze internazionali e regionali per la spartizione e lo sfruttamento dei territori e delle risorse. Contro la vendita delle armi di cui il nostro paese è tra i principali esportatori, per il blocco dei commerci e delle industrie di morte, come Leonardo Finmeccanica.

In solidarietà con gli internazionalisti sotto processo in Italia per aver dato il loro appoggio alla rivoluzione curda, con il compagno Tekoser Orso nel cuore,

Per la liberazione di Ocalan e di tutti e tutte i/le prigionieri/e politiche in Turchia,
Per sostenere la Rivoluzione del Rojava ed il Movimento Curdo,
Contro la vendita di armi alla Turchia ed il commercio bellico,
Delist PKK! Biji Berxwedana!

Manifestazione nazionale di sostegno al popolo Curdo

Manifestazione nazionale di sostegno al popolo Curdo

da Firenze Pulmann per la MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA – partenza ore 9 dal Mercato di Novoli
per info e prenotazione 328 1049050 Giulia – 345 0967532 Tommaso

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