Venerdì 15 Aprile 2022 Torna la serata Jam al K100

Torna la serata Jam al K100, versione benefit per contribuire al crowdfunding per la costruzione della nuova casa del Presidio!

k100 jam session

k100 jam session

Niente scalette prestabilite, solo ispirazione! Portate il vostro strumento o le vostre corde vocali, e lasciatevi travolgere dalla musica!
Jam aperta a tutti, bastano poche note per divertirsi!

Venerdi 15 ore 22.00
Sul palco troverete:
– Batteria
– Ampli chitarra
– Ampli basso
– Microfoni
Porta il tuo strumento e divertiti!

Cena ore 20.00, per fissare telefonare al n. +393282827607

Qui le informazione sul Progetto e le Indicazioni per donare:
https://www.produzionidalbasso.com/project/firenze-si-parco-no-aeroporto-una-nuova-casa-per-il-presidio/
Puoi donare anche usando il seguente IBAN:
IT14O0501802800000017158338
Conto intestato ad ORTOCOLLETTIVO NATURA E’ APS
SI PARCO-NO AEROPORTO

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Comunicato Rsu Qf ex Gkn

Condividiamo dal Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

Venerdì scorso Francesco Borgomeo, come proprietario della QF ex Gkn ha inviato sul canale di comunicazione aziendale una lettera ai dipendenti. Dopo nemmeno un’ora venivamo contattati dalla stampa per chiedere di commentarla. Abbiamo scelto di non farlo per rispetto delle comunicazioni aziendali interne, per etica della trattativa, ma soprattutto per il vincolo di riservatezza che ci è sempre stato chiesto rispetto alla bozza di piano industriale. Il giorno dopo la “lettera di Borgomeo” è apparsa su stampa e servizi televisivi con tanto di commenti, facendo emergere il dubbio che quella lettera, più che ai dipendenti e nonostante l’incipit con cui si apriva, fosse stata destinata a un pubblico più ampio.

Come Rsu e assemblea dei lavoratori abbiamo avanzato nelle sedi opportune domande puntuali e attinenti alla bozza di piano industriale. Ed è in tali spazi formalizzati che attendiamo un confronto serio e costruttivo sulla reindustrializzazione di uno stabilimento con più di 300 famiglie di lavoratori in cassa integrazione coinvolte, non certo il palcoscenico dove spettacolizzare la comunicazione interna aziendale.

Per questo chiediamo ufficialmente la convocazione immediata del comitato di proposta e di verifica per chiarire i dubbi, le perplessità e per rispondere alle relative domande. Senza queste risposte, la bozza di piano industriale rimane non verificabile o indagabile.

Non è uno show mediatico dove ci si divide tra scettici ed ottimisti, fiduciosi e diffidenti. Questo è un rapporto tra le parti sociali dove si è tenuti a garantire scadenze, dimostrare impegni e codificarli in accordi e prospettive chiare e soprattutto esigibili. A riguardo, e su pieno mandato dell’assemblea dei lavoratori che si è riunita lunedì mattina, ci teniamo a specificare il seguente:

1. Si è svolto un incontro al Mise il 24 marzo. Il 31 marzo è stata la volta del comitato di proposta e di verifica su nostra richiesta. In entrambi casi abbiamo fatto domande che sono attualmente senza risposta. Abbiamo verbalizzato la nostra posizione il 5 di aprile con una comunicazione scritta a tutti i soggetti del tavolo. E lì abbiamo ripetuto le nostre domande

2. Il vincolo di riservatezza nei confronti dei lavoratori e dell’RSU sarebbe dovuto decadere il 31 di marzo e per questo il 5 di aprile abbiamo chiesto esplicitamente che venisse meno. Ribadiamo che non è possibile mantenere il tavolo nella riservatezza, mentre contemporaneamente si diffondono sulla stampa i dettagli della bozza di piano industriale, unilateralmente…

3. il 31 di marzo è avvenuta di fatto una modifica unilaterale dell’accordo quadro da parte dell’azienda. Il 31 infatti era il momento in cui l’azienda doveva rendere note le proposte vincolanti dei soggetti reindustrializzatori in vista del closing di agosto. Da quel che abbiamo capito, non ci sono proposte vincolanti né closing. Sarà Qf a svolgere direttamente la reindustrializzazione con l’entrata in società di nuovi soci. Spariscono così passaggi delicati come la cessione di ramo d’azienda e il closing, ma spariscono anche le scadenze che ci eravamo dati per mettere a verifica la tempistica della reindustrializzazione. Noi non siamo affezionati a un meccanismo invece che all’altro. Ma è stata proprio Qf a delineare quale dovesse essere il percorso di reindustrializzazione che poi insieme abbiamo normato, chiarificato e codificato nell’accordo quadro.

4. Ciò che ci è stato presentato il 24 e il 31 marzo è una bozza di piano industriale che sarebbe completamente insufficiente come base per firmare una cassa di transizione. Lo abbiamo dichiarato in più occasioni. I dettagli su cui abbiamo chiesto luce sono strettamente connessi al tipo di prodotto e processo industriale che ci è stato presentato. Senza tali risposte, il piano non è verificabile, approfondibile e indagabile.

5. L’azienda ha dichiarato l’esposizione del piano ai dipendenti il 19 aprile. I casi sono due: o si pensa di esporre in quella sede i necessari approfondimenti, quindi anticipando e scavalcando un Tavolo ministeriale. O ancora una volta il 19 verremo messi a conoscenza soltanto di informazioni generiche ed essenziali, ma di cui siamo a conoscenza sin dal 24 di marzo.

6. Secondo le nostre considerazioni, la data del 20 aprile per la convocazione del Tavolo istituzionale al Mise è tardiva. Il 17 aprile scade la cassa integrazione ordinaria, che fu prorogata d’urgenza il 18 marzo sera a due giorni dalla scadenza del 20 marzo. E il 21 aprile è convocato l’esame congiunto della cassa di transizione. Ci ritroveremmo così per la terza volta in pochi mesi a dover trattare un ammortizzatore in fretta, furia e urgenza. E questo nonostante abbiamo più e più volte specificato l’indisponibilità di questa rappresentanza sindacale a lasciarsi trascinare in una discussione dell’ultimo minuto “prendere o lasciare” sull’ammortizzatore sociale. Per di più non stiamo parlando di un ammortizzatore qualsiasi. Stiamo parlando di ben 24 mesi di cassa di transizione, da vincolare a un piano industriale dettagliato e chiaro. Ed è impensabile che l’analisi, la discussione e l’approfondimento di tale piano, sia demandata a una sola sessione al Mise.

7. Per questo, su mandato dei lavoratori, la Rsu ha chiesto di convocare con urgenza ed entro questa settimana il comitato di proposta e di verifica. E ci riserveremo di decidere, in assenza delle dovute premesse di serietà e professionalità della discussione, se accettare o meno la convocazione al Mise del 20 di aprile.

8. Siamo assolutamente favorevoli a informare territorio e stampa dello stato della fabbrica e della vertenza. Ma tale informazione e rapporto con la stampa non può essere “selettiva”. Con territorio e stampa, si parli di tutto: dello stato della fabbrica, dell’officina ferma al 9 di luglio, si risponda a domande sulla copertura finanziaria dell’operazione, si renda noto quali sono stati gli accordi intercorsi su Melrose ecc.Si spieghi perché si usa la retorica del “green” per la produzione di attuatori e motori elettrici per un settore dove già oggi si usa tale tecnologia.

9. Abbiamo più volte specificato alla direzione aziendale che la retorica sul “riprendere i lavoratori che vanno via” risulta sospetta e poco chiara proprio a coloro che rimangono. Se c’è da fare formazione, impratichirsi con le nuove macchine, come si pensa di farlo se il personale continua ad andare via. Alcuni dei dipendenti che risultano nelle competenze mappate, hanno continuato ad andarsene anche in questo mese di aprile. L’azienda invece che lanciare il messaggio “andate pure via, tanto poi tornate” dovrebbe interrogarsi su come fermare l’emorragia in atto.

10. Ci è stato detto che Qf sarà una bellissima storia da raccontare. Ma la storia qua c’è già. E non è da raccontare, è da continuare a fare. La storia è quella di un metodo e di un precedente virtuoso per l’intero paese. E’ la storia di fabbriche a guardia del territorio e territori a guardia delle fabbriche, di comunità solidali, unite, orgogliose e consapevoli, volenterose di sviluppare professionalità e competenze in armonia con giustizia climatica e sociale. Noi non abbiamo una messianica o fatalista “fiducia nel futuro”. Il futuro ce lo siamo sempre costruito con il nostro lavoro, con i nostri corpi, la nostra testa, e la chiarezza e cortei da migliaia di persone nel momento in cui il nostro lavoro e i nostri diritti sono stati messi in discussione. Così è e così sarà.

#insorgiamo

Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze

Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

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Giovedì 14 Aprile 2022 – Fermiamo il riarmo, presidio alla Leonardo – via delle Officine Galileo 1 – Campi Bisenzio

Fermiamo il riarmo

Fermiamo il riarmo

L’invasione russa dell’Ucraina ha scatenato una corsa al riarmo che riporta indietro l’Europa di decenni, come se l’aumento della produzione e del commercio di armi potesse rappresentare la soluzione del conflitto. Come se aumentare gli arsenali potesse portare la pace che a parole tutti dichiarano di volere.
L’Italia ha deciso di aumentare il proprio bilancio militare fino a spendere oltre 25 miliardi in un anno, dei quali una buona parte per l’acquisto di nuovi sistemi di armamento.
I guadagni delle industrie produttrici di armi vedono un’impennata:
Leonardo Finmeccanica +15%
Thales Group +17%
Rheinmetall +31%
E’ questo il nuovo modello di sviluppo europeo? Quello che doveva puntare alla cosiddetta riconversione ecologica?
La guerra è un grande affare per i fabbricanti di armi e la pace non sarà mai un obiettivo per chi trae potere e guadagni dallo scatenarsi di guerre e massacri.
Saremo di fronte allo stabilimento di Leonardo per dire

NO AL RIARMO
NO ALL’AUMENTO DEL BILANCIO MILITARE
FERMIAMO LA PRODUZIONE DEGLI STRUMENTI DI DISTRUZIONE

Firenze contro la guerra

Posted in manifestazione, No alla guerra | Comments Off on Giovedì 14 Aprile 2022 – Fermiamo il riarmo, presidio alla Leonardo – via delle Officine Galileo 1 – Campi Bisenzio

Non è questa la città che vogliamo!

Sta girando in queste ore su diversi canali un video che ritrae due prodi agenti in borghese della polizia municipale mentre fermano un pericoloso venditore ambulante, reo, udite udite, di aver disturbato i clienti di un ristorante vicino Ponte Vecchio.
Un Sindaco che tratta qualsiasi dinamica come un problema di ordine pubblico, atteggiandosi a sceriffo, facendosi portavoce presso il governo della richiesta di sempre maggiori strumenti di repressione, non puó che determinare un clima del genere.

Tutto ciò che non risulta compatibile con il concetto di “decoro” viene identificato come elemento da allontanare: lo stesso concetto che ha portato alla chiusura del sagrato di Santo Spirito e di altre piazze, alle “zone rosse”, degli sgomberi degli spazi sociali, la stessa logica che sottende al daspo che esso sia allo stadio o esteso a tutta la città.
Siamo ansiosi di sapere cosa dirà il Sindaco di questo ennesimo e eroico intervento: immagini, suoni, urla e atteggiamenti troppo simili a quelle che ripresero l’uccisione di Riccardo Magherini ad opera dei Carabinieri per non riaprire quella ferita in una città che non ha mai smesso di ricordarlo.

Immagini molto simili a quelle che portarono alla morte di George Floyd e portarono anche a Firenze centinaia di persone sotto il consolato statunitense: oggi Nardella non si indigna?
I soliti agenti della squadretta antidegrado che, non paghi di sequestrare la merce ai venditori ambulanti e multare chi osa sedersi su un sagrato, si sentono legittimati ad aggredire lavoratori indifesi, certi dell’impunità che gli verrà fornita dallo scudo della “legalità” di cui Nardella ama tanto parlare.
La solita squadretta antidegrado responsabile del pestaggio di un altro lavoratore ambulante alla stazione di Santa Maria Novella.
A Nardella qualcuno spieghi che non siamo nella Kiev di Zelensky e dei battaglioni neonazisti…

Basta abusi in divisa!
La squadra antidegrado dev’essere sciolta!
Chiudiamo mandando un abbraccio al lavoratore ambulante aggredito e la nostra solidarietà al ragazzo e alla ragazza che sono intervenuti e probabilmente hanno impedito che le conseguenze fossero ben peggiori.

Nei prossimi giorni seguiranno aggiornamenti per una pronta e necessaria risposta.

Non è questa la città che vogliamo!

Non è questa la città che vogliamo!

Firenze Antifascista

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Sabato 9 aprile 2022 Cuba tra bloqueo e pandemia

Cuba tra bloqueo e pandemia

Cuba tra bloqueo e pandemia

Ore 18:30 Incontro e dibattito sulla situazione cubana.
Il bloqueo, il più lungo della storia, continua a vessare il popolo cubano anche durante una pandemia globale.
Nonostante ciò la politica cubana, che ha sempre fatto della salute uno dei suoi capi saldi, ha reagito alla crisi pandemica con un intenso lavoro di ricerca per lo sviluppo di un vaccino anti Covid-19 pubblico e gratuito e con un’assistenza sanitaria di prossimità su tutto il territorio.
Mentre il mondo capitalista blocca l’ingresso a Cuba di medicine ed attrezzature salvavita il popolo cubano, attraverso la brigata medica, esporta anche in Italia supporto concreto nelle fasi più critiche della pandemia.

Un vero esempio d’internazionalismo a cui bisogna rispondere con il supporto alle campagne per la fine del bloque stesso.

Ne parleremo con:
Mirta Granda Aberhof – Ambasciatrice di Cuba in Italia
Claudia Morgate Donato – Consigliere politico ambasciata di Cuba
Cuba MAMBI – gruppo di azione internazionalista
e un contributo video di Fabrizio Chiodo – ricercatore e collaboratore del Finley institute Havana

Ore 20:30 cena di finanziamento per la carovana Banda dell’Emilia Rossa
Ore 22:00 concerto della Banda popolare dell’emilia rossa.

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Venerdì 8 Aprile 2022 Sta iniziando la quarta giornata di resistenza allo sgombero di viale corsica81!

Rioccupata Corsica 81

Rioccupata Corsica 81

Sta iniziando la quarta giornata di resistenza allo sgombero di viale corsica81. Gli sbirri, sempre più innervositi, cercano di disturbare e attaccare il gruppo che sta resistendo sul tetto. Intanto il presidio permanente formatosi in strada sin da martedì, è ogni giorno più numeroso. È la comune di Rifredi, luogo di socialità, di lotta, di contrapposizione al deserto sociale che vorrebbero imporre. La comune che rompe l’isolamento, quello spazio dove chiunque voglia passa a fare due chiacchiere, a portare cibo, a bere e mangiare in compagnia, a discutere del futuro che ci aspetta, a cantare, a sostenere i resistenti del tetto, ad insultare le guardie o a guardarsi un bel film.
La polizia e i carabinieri somigliano sempre di più ad esercito straniero che invade un territorio che non conosce. Frustrati nel vedere il vicinato che sostiene e rifornisce il presidio. Sconfortati dalla tenacia della resistenza e nel sentirsi sempre più spesso cantare “avete solo collleghi, solo colleghi”.
Come ci scrisse Orso dal Rojava, è solo sconfiggendo la solitudine e la rassegnazione che si può fare la differenza. La Firenze indomabile sta facendo la differenza. Nuovi legami si stringono, pratiche e idee ieri ritenute difficili, sembrano adesso la normalità. È tempo di riscatto, di porre fine al nulla che avanza, di essere tempesta.
Oggi in tribunale verrà discusso l’aggravamento delle misure cautelari per glii/le arrestat* del 19Marzo. A chi è sottoposto a restrizioni della libertà per aver difeso Corsica81 va tutto il nostro sostegno. Da parte nostra, il presidio di oggi sarà ancora più vivo, con spettacoli di teatro, letture e molto altro.

Non abbiamo paura del futuro, è il loro futuro che ha paura di noi.

P.s. l’area cani autogestita è ancora libera e sotto il controllo della libera comune di Rifredi. Ieri è stata presidiata per alcune ore dalle truppe in divisa ma adesso è libera ed aperta come è sempre stata.

libera comune di Rifredi

Libera comune di Rifredi

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Giovedì 7 Aprile 2022 Corsica resiste!

Rioccupata Corsica 81

Rioccupata Corsica 81

Buongiorno! La digos inizia ad essere irritata e ha provato tutta la notte a disturbare i compas sul tetto. Ma non saranno né pioggia né intimidazioni a fare scendere i nostri che continueranno a resistere! Oggi hanno anche chiuso la nostra area cani a tutte le persone del quartiere ! Ricordiamogli che anche quella è parte di casa nostra e la difenderemo.

Alle 17 assemblea e pizzata
Alle 18.30 passeggiata contro le speculazioni per le vie del quartiere
A seguire pizzata e proiezione al presidio!

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Martedì 5 Aprile 2022 Occupata di nuovo corsica 81 accorrete.

Rioccupata Corsica 81

Rioccupata Corsica 81

NON PER NOI MA PER TUTTI
Abbiamo detto che corsica è ovunque aprendo degli spazi il giorno dopo lo sgombero perché volevamo dire che sì: corsica può essere ovunque, che non siamo legati alla esistenza di quelle quattro mura e che non ci spaventa certo uno sgombero perché noi potremmo prenderne altri mille di posti. Potremmo ma no. Ancora non eravamo pronti a dire basta, a fare le valigie ed andarcende dalla nostra casa, a sentir parlare di un posto svuotato da tutta la sua linfa vitale improvvisamente, di un posto murato e destinato nuovamente all’abbandono e alla speculazione come di uno spazio liberato. Oggi abbiamo riaperto l’occupazione di Corsica 81, la abbiamo privata delle catene che la hanno chiusa nelle ultime tre settimane.
Abbiamo detto qualche giorno fa che dieci anni di occupazione non si cancellano con un colpo di spugna, magari perché siamo giovani ma per noi sono tanti. Dieci anni di lotte amori e affetti, in cui centinaia di persone hanno chiamato questo luogo casa, senza aver avuto bisogno di abitarci. Qui abbiamo imparato l’autogestione e abbiamo potuto vivere meglio, senza essere schiacciati dal ricatto del lavoro di merda. Ad una vita votata al sacrificio abbiamo preferito la gioia, qui abbiamo vissuto bene e vogliamo continuare a farlo.
Abbiamo sempre saputo da che parte stare: contro chi devasta e fa profitto, annichilisce le nostre vite in nome del progresso e uccide in nome della pace, contro chi contribuisce all’avanzata del deserto. In una città in cui sfratti, sgomberi e telecamere sono la prima preoccupazione anche in periodo di guerra e pandemia e in cui tutto deve essere votato al consumo e al profitto, in un quartiere che sta cambiando velocemente soggetto come è agli interessi della TAV come dei mille supermercati, non lasceremo che si prendano tutto.

Non siamo del resto noi gli unici a voler far vivere ancora questo luogo, lo ha dimostrato chi è venuto al corteo del 19 e chi ci ha applaudito dalle finestre, chi ci ha scritto un messaggio e chi ci ha accolto con un abbraccio come gli occhi lucidi delle persone che guardavano le finestre murate. Pensiamo che riaprire le porte di corsica sia dovuto ad ognuna di queste persone. Ma anche ai tanti compagni di cammino che ancora non abbiamo incontrato, e che forse potremo conoscere anche grazie a questo sgombero.

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Firenze Antifascista rende omaggio a Edy Ongaro, nome di battaglia Bozambo, caduto pochi giorni fa in Donbass.

Firenze Antifascista rende omaggio a Edy Ongaro, nome di battaglia Bozambo, caduto pochi giorni fa in Donbass.

Partito nel 2015 da Venezia, aveva raggiunto quelle terre quando il mondo guardava altrove, mentre il governo golpista di Kiev con i suoi battaglioni neonazisti bombardava e depredava quei territori in cui le Repubbliche Popolari rivendicavano la propria indipendenza.

Nello scontro tra Nato e Russia non troviamo schieramento perché quello é uno scontro tra capitali. Ci schieriamo invece dalla parte dei lavoratori e lavoratrici, di chi paga il prezzo più alto della guerra e per questo comprendiamo la scelta di Edy che ha scelto di arruolarsi nelle Brigate Antifasciste in Donbass, nello specifico nella Brigata Prizrak, basandosi sulla difesa di un’altra scala di valori a partire dalla solidarietà.
Per 8 anni la Nato avanzava e Mosca stava a guardare.
Per 8 anni le Repubbliche Popolari si sono dovute addossare la responsabilità di organizzare la Resistenza basandosi sulle proprie forze e sull’appoggio degli internazionalisti.

Per 8 anni Mosca ha respinto la richiesta di riconoscimento delle Repubbliche Popolari che era sostenuta anche dal Partito Comunista Russo.
Questi 8 anni sono costati 14 mila vittime tra la popolazione civile del Donbass.
Edy era là con loro. Edy era là come internazionalista e antifascista.
Edy e altri come lui sono là ben lontani dalla propaganda interventista dei salotti televisivi nostrani che ormai hanno completamente sdoganato i neonazisti come fossero “combattenti per la libertà” e traboccano dei loro sproloqui mentre il governo Draghi continua ad inviare armi a Kiev scegliendo di fatto di entrare in guerra al fianco dei neonazisti.

Ognuno può scegliere e decidere come portare il proprio contributo per la nascita di una società più giusta. Edy aveva fatto la scelta più difficile: anche per questo gli rendiamo omaggio.
Noi rimarchiamo la nostra: riconoscere “il nemico in casa”, sabotare la sua propaganda di guerra e lottare per una società davvero libera ed egualitaria.

Edy Ongaro

Edy Ongaro

Firenze Antifascista

 

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Giovedì 7 aprile 2022 Assemblea plenaria del gruppo di supporto “Insorgiamo con i lavoratori GKN”

Assemblea plenaria del gruppo di supporto "Insorgiamo con i lavoratori GKN"

Assemblea plenaria del gruppo di supporto “Insorgiamo con i lavoratori GKN”

La manifestazione del 26marzo è stato un momento straordinario. In 25mila abbiamo detto chiaramente che GKN è patrimonio di tutte e tutti, che non c’è contraddizione tra un ambiente vivibile e le istanze di milioni di lavoratori e lavoratrici, che la lotta per la pace si fa mettendosi di traverso, contro la guerra e le politiche di riarmo. E tanto altro, e tutto.
Noi non vogliamo certo fermarci qua. Abbiamo il dovere di riunirci e decidere, insieme, come andare avanti.
Per questo riuniamo l’assemblea plenaria di “Insorgiamo”, con un unico punto all’ordine del giorno: bilancio del 26 marzo e prossimi passi.
L’assemblea si terrà GIOVEDI’ 7 APRILE ORE 20:30, AL CIRCOLO ARCI “LA COSTITUZONE”, VIA GRAMSCI 560, SESTO FIORENTINO.

PS: Chiediamo puntualità per poter iniziare presto e consentire a tutte e tutti di intervenire.

Insorgiamo con i lavoratori GKN

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