Condividiamo da SI Cobas Prato e Firenze
1. I lavoratori #MondoConvenienza licenziati rientrano al lavoro tutti con contratto a tempo indeterminato, anche quelli che prima erano inquadrati come (finti) apprendisti. Rientrano quindi non più precari.
2. Tecnicamente si tratta di una nuova assunzione, ma i lavoratori hanno contestualmente ottenuto un risarcimento economico per i mesi trascorsi da licenziati.
3. I lavoratori rientrano con il contratto Pulizie Multiservizi. Parleremo di vittoria piena quando sarà applicato il contratto della Logistica. Non vuol dire che lo sciopero non abbia prodotto risultati. Un aumento di 100,00 euro al mese rispetto ai minimi previsti dal contratto Multiservizi, l’abolizione del Regolamento Aziendale che istituiva il ricatto permanente sui lavoratori e – soprattutto – l’apertura di una trattativa per l’applicazione del CCNL della Logistica, sono tutti risultati ottenuti dalla lotta. Risultati insufficienti. E dirlo, per noi vuol dire solo una cosa: la lotta continuerà, in altre forme ed altri tempi. Perché senza lotta non sarebbero nemmeno esistiti i tavoli.
4. La differenza salariale tra il contratto Multiservizi e quello Logistica vale dai 400 ai 500 euro al mese in busta paga. Quando diciamo che i 100 euro di aumento sono insufficienti, facciamo un esercizio di onestà intellettuale e sociale che spesso manca alle organizzazioni sindacali. Non vogliamo “vendere vittorie”, vogliamo raggiungere risultati. Dirsi di non averli ancora raggiunti è necessario per continuare lo sforzo. Continueremo con la lotta a spingere avanti il percorso che ci separa dal riconoscimento di un nuovo contratto.
5. In dieci anni di scioperi questo è stato non solo il più lungo e determinato. Ma il primo a produrre dei risultati e dei miglioramenti. Prima di questo era Bologna 2017. Anche lì gli scioperanti furono tutti licenziati. Era applicato (solo formalmente) il CCNL Logistica. I licenziati furono fatti rientrare a condizione di firmare il contratto Pulizie Multiservizi. All’ultimo tavolo in Regione Toscana Mondo Convenienza ci aveva offerto un’oscena ripetizione del 2017: ritiro dei licenziamenti in cambio di accordo, che avrebbe fatto rientrare “legalizzandolo” il Regolamento Aziendale illegale, che la lotta era riuscita in soli quattro mesi ad eliminare. Per questo lo sciopero finisce senza un accordo sindacale. Siamo orgogliosi di questa scelta. Meglio una battaglia che rimane aperta che una chiusa tradendo sé stessa.
6. Questa lotta è stata ed è la lotta di un territorio. Non sappiamo come dire grazie alle centinaia di persone che hanno sostenuto la lotta in questi mesi. Ai circoli che hanno cucinato pranzi e cene. A chi ha fatto piccole e grandi donazioni. A chi si è seduto con i lavoratori davanti ai cancelli quando la polizia sgomberava. E tutto questo qualcosa vuol dire. Perché lavoro povero e sistema degli appalti sono due cancri di questo paese, oltre che di Mondo Convenienza. Il contratto Multiservizi (6,80 euro lordi) non è solo un contratto inapplicabile a facchini autisti e montatori. È un contratto che per le paghe che ha andrebbe abolito. Perché un salario indegno non lo dovrebbe avere nessuno: che tu faccia le pulizie in ospedale o in un condominio, che tu lavori in una mensa o in una portineria.
7. Questa lotta fa scuola. È partita da 22 lavoratori. Si è allargata nel magazzino di Campi e poi a Roma, Torino, Bologna. È proseguita per tre mesi a Campi dopo che negli altri magazzini tornava la pace senza giustizia. Ha raccolto in tutta Italia la solidarietà con mobilitazioni di Mondo Convergenza in 17 città italiane. Si è nutrita di raccolte fondi fuori confine, come i 6500 euro raccolti grazie al crowdfounding del sindacato svizzero IGA BASEL. Grazie alla lunga resistenza e alla solidarietà la lotta ha cambiato e potrà continuare a cambiare la vita di 5000 operai degli appalti Mondo Convenienza in tutta Italia. Non è stato abbastanza. Lo ripetiamo. Ma abbiamo già alzato l’asticella di ciò che è possibile. Andiamo avanti su questa strada.