Sta rottura de cojoni dei fascisti”, è l’ora della solidarietà attiva a chi pratica antifascismo!

Solidarietà a chi lotta!

Solidarietà a chi lotta!

Solidarietà a chi lotta. Al fianco degli antifascisti e delle antifasciste sotto processo!

Solidarietà attiva a chi partica l'antifascismo

Solidarietà attiva a chi partica l’antifascismo

A Firenze in questo periodo molti/e antifascist/e fiorentini/e vedranno aprirsi o concludersi diversi processi a loro carico. Sul banco degli imputati, da una parte chi lotta e pratica antifascismo, dall’altra giudici, poliziotti, fascisti da bosco, cioè di Governo (Salvini e Donzelli) o fascisti da riviera (come Forza Nuova).

Lunedì 24 prossimo è attesa la sentenza definitiva per 8 compagni/e accusati per resistenza pluriaggravata, adunata sediziosa, danneggiamento e porto di oggetti atti a offendere, a cui vengono richiesti 1 anni di pena. Il processo si è costruito sui fatti del dicembre 2014, quando un nutrito presidio antifascista impedì un corteo di Forza Nuova nel quartiere popolare delle Piagge, nella periferia fiorentina. I fascisti speculando sull’onda dei fatti successi a Roma nel quartiere di Tor Sapienza, dove avevano tentato di assaltare un centro per rifugiati, al grido delle loro parole d’ordine opportuniste e razziste come lo slogan “Prima gli italiani”, tanto caro adesso alla destra governista, che siede serenamente nelle stanze dei bottoni. La presenza degli antifa e del quartiere impedì a FN di presentarsi, ma quando il presidio venne a conoscenza che la questura aveva spostato i fascisti in un’altra zona della città poco distante, compattamente si decise di spostarsi per impedirlo: “né alle Piagge, né altrove”. Come da copione, la celere tentò di impedire al corteo di muoversi caricando più volte gli/le antifascisti/e che provarono a difendersi come potevano. Questo solo il primo, con richieste di condanna pesanti, di una serie di pratiche messe sotto processo: a Firenze, fascisti, sessisti, razzisti e spacciatori di odio non sono i benvenuti!

La natura di questi figuri la conoscevamo bene, servi dei potenti e sempre pronti a far il gioco dei padroni, e non ci hanno certo stupito le immagini di Forza Nuova sotto la sede della CGIL a Roma e non sono le sole che hanno “indignato” tutto il Paese, dagli spari di Traini a Macerata, alla bandiera nazista sulla bara di un loro militante, e ancora soprusi e stupri, le complicità nelle stragi di Stato.
Questa indignazione ad intermittenza, utile per qualcuno a fini elettorali o per risciacquarsi la bocca con l’antifascismo, sappiamo essere ipocrita, oltre che inutile e dannosa.
E’ da sempre la pratica antifascista, concreta e diffusa, la lotta quotidiana nei quartieri, nei posti di lavoro, nelle scuole, a togliere davvero il terreno fertile al fiorire del germe fascista, sessista, xenofobo.
Gli/le antifascisti/e in questa città, come nel resto del paese, sono spesso accusati per il solo fatto di essersi opposti alla deriva d’odio razzista a cui assistiamo, per aver materialmente impedito l’apertura di sedi e covi, per aver espresso la solidarietà a chi veniva processato e per essersi resi protagonisti di quell’antifascismo militante che dagli esempi della Resistenza partigiana arriva fino a noi. Non sarà né la Magistratura, né qualche timida proposta di legge di questa classe politica a togliere di mezzo Forza Nuova o Casapound. Del resto gli sono funzionali, utili idioti di qualcuno che poi si erge ad “argine democratico contro la deriva fascista”.

Solo la mobilitazione, il protagonismo, l’impegno di chiunque pratichi davvero antifascismo riesce non solo a mettere all’angolo questi gruppuscoli, ma soprattutto a togliere spazi di legittimità e diffondere anticorpi sociali alla diffusione delle loro idee. In questa fase di pesante attacco alle condizioni di vita, al crescente impoverimento del nostro salario e l’aumento del costo della vita, al perenne ricatto della condizione di immigrato, allo scontro imperialistico in corso e alla morsa repressiva che investe posti di lavoro, scuole, università e territori, si deve ribadire il ruolo storico e presente dei fascisti e della repressione dello Stato.
Molte volte abbiamo detto che “non c’è antifascismo senza anticapitalismo” per chiarire che i fascisti sono parte integrate di questo sistema e sono precisamente funzionali alle strategie preventive che vogliono impedire alla classe lavoratrice di migliorare con la lotta le loro condizioni di vita e costituire una propria sovrastruttura ideologica e politica, che possa porre le basi per un mondo più giusto. Per questo vogliamo ribadire la nostra solidarietà agli/alle imputate ma anche nei confronti di chi subisce la repressione sui posti di lavoro, scuole e università e per chi lotta nella difesa dei territori. La solidarietà è lotta antifascista nello schierarsi senza distinguo al fianco di chiunque sia colpito dalla repressione, per il proprio impegno e protagonismo nel togliere fisicamente agibilità ai fascisti. Facciamo dunque appello a tutte le realtà politiche, sindacali e di associazionismo, che fanno propri i principi dell’antifascismo e della Resistenza, ad esprimere solidarietà nei confronti degli/delle antifascisti/e di Firenze, che hanno impedito a questi topi di fogna di propagandare odio e discriminazione nei quartieri di questa città.

Chiunque può trovare la giusta forma per esprimere la propria solidarietà agli/alle imputati/e, anche in questo difficile momento di pandemia: renderla visibile con uno striscione o una foto con la scritta: “SOLIDARIETÀ A CHI LOTTA, AL FIANCO DEI/DELLE ANTIFASCISTI/E SOTTO PROCESSO”, renderla concreta rilanciando la lotta antifascista, contro ogni repressione, lottando per un mondo senza più fascismo e il sistema che lo crea e se ne serve!

L’ANTIFASCISMO si PRATICA e si DIFFONDE
L’ANTIFASCISMO NON SI PROCESSA e non si CONDANNA!

Firenze Antifascista

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