Le veline e i comunicati relativi alla giornata di ieri hanno usato parole come “svolta” o “spiraglio”….

Condividiamo dal Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

Le veline e i comunicati relativi alla giornata di ieri hanno usato parole come “svolta” o “spiraglio”. Sono termini completamente prematuri, nella migliore delle ipotesi. Nella peggiore delle ipotesi, abusati. Mettiamo le cose in chiaro:

1. Gkn Melrose non può riaprire la procedura di licenziamento in questo preciso istante. Non è una concessione di Melrose. E’ un dato di fatto.

Non può farlo perché deve espletare procedure derivanti dal decreto del Tribunale di Firenze. E per quanto ci riguarda non lo sta facendo nemmeno correttamente. E forse su questo anche loro hanno perso ogni sicurezza. Capita a chi è arrogante di diventare di colpo titubante.

Dicendo che la procedura di licenziamento non è all’ordine del giorno, quindi, l’azienda non dice ad oggi nulla di concreto. Quanto dura questo “giorno”?

2. Siamo quindi alle parole: generiche, gratuite, poco chiare. Mentre scriviamo non abbiamo nemmeno visto il verbale della seduta di ieri. E, comunque, in ogni caso: pur sempre solo parole.
Il che sarebbe insufficiente in generale. Nel caso specifico, siamo alla parola d’onore da parte di chi onore non ne ha mai dimostrato.

Gkn Melrose è stata condannata tre volte in due anni per condotta antisindacale. Ha fornito informazioni non corrette ai tavoli di trattativa. Ha negato alla Regione Toscana di essere un’azienda in crisi. Melrose ha seriamente sostenuto che i licenziamenti non erano all’ordine del giorno il 7 luglio e che improvvisamente lo erano il giorno dopo.

3. Cosa garantisce di non essere di fronte all’ennesimo espediente, utile a far passare il tempo necessario a poter riaprire la procedura di licenziamento? O magari utile a far calare la pressione dell’opinione pubblica verso la possibilità che il Governo decreti d’urgenza sulle delocalizzazioni? Nulla. Anzi, anche qualcosa meno di nulla.

4. Intanto l’azienda rimane in liquidazione, i nostri account bloccati, la produzione ferma, l’azienda non rispetta gli incontri che dovrebbe tenere da accordistica interna, non ci incontra nella sede aziendale e non svolge incontri in presenza. In pratica nulla. Anzi, molto meno di nulla.

5. E’ stato dato risalto alla nomina di un advisor e alla presenza di Invitalia per cercare il compratore. E’ normale che l’azienda non abbia nulla in contrario. Ma esattamente che cosa è disposta a vendere? Capannone, macerie, terreno, macchinari, commesse?

Questo non è dato saperlo. Anzi, è lecito ipotizzare che voglia vendere solo capannone e qualche macchina da rottamare. Se così fosse lo Stato, quindi, sarebbe ridotto a piazzista immobiliare del fondo finanziario, nel giubilo generale.

Nessuno pensi in ogni caso di infilare la vertenza Gkn nel tritacarne delle voci sul “compratore” dove sono state disperse e distrutte, a suon di promesse, quasi tutte le vertenze nel nostro paese.

6. Gkn Melrose continua a non rispondere alle nostre domande su dove siano stati delocalizzati i volumi, sui contratti tra stabilimento e cliente. Il tema della tracciabilità dei semiassi è stato oggetto anche di un esposto alla procura. Torneremo sul tema con un post specifico.

7. Intanto la nostra legge contro le delocalizzazioni è in Parlamento. Servirà a quel che servirà. La notizia però è che dopo due mesi di voci e dibattiti pasticciati, la legge è lì e le scuse stanno a zero.

Se questa legge fosse esistita prima, Melrose non avrebbe acquisito il nostro stabilimento e ora noi saremmo al lavoro. Se questa legge fosse approvata, Melrose sarebbe tenuta a seguire per legge un percorso chiaro e ordinato di elaborazione di un piano di continuità produttiva e di vendita dello stabilimento.

8. Non abbiamo quindi nessuna garanzia, scritta, legislativa, contrattuale che Gkn Melrose non stia solo cercando il momento opportuno per far ripartire i licenziamenti. Per questo, ancora oggi, non c’è nessuna garanzia e nessuna salvezza al di fuori della mobilitazione.

Non c’è uno spiraglio, ma una crepa nel muro dell’azienda determinata dalle mobilitazioni. Il tempo non deve servire a chiudere la crepa ma a far crollare il muro.

L’immobilismo è uno dei tanti modi per chiudere Gkn Firenze. Forse il più subdolo e pericoloso.

Noi invece #insorgiamo

Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze

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