Il 5 marzo 2018 Idy Diene veniva assassinato con sei colpi di pistola sul ponte Vespucci. Idy viveva in Italia da più di vent’anni, ma per il suo assassino era diverso dagli altri italiani, qualcuno che meritava di essere ucciso per il colore della sua pelle. La città rispose a quest’atto razzista con una manifestazione imponente, eppure i segnali di un razzismo diffuso, fomentato da alcune forze politiche e volutamente trascurato da altre, rimangono presenti e inquietanti.
Noi non dimentichiamo Idy, né con lui tutte le vittime del razzismo e del fascismo. Saremo come tutti gli anni sul ponte Vespucci, a testimoniare la nostra lotta contro la discriminazione e contro la violenza fascista.
La memoria è lotta quotidiana.