20.07.2001 Non Spegni il Sole se gli spari addosso!

Benché tutto quello che ci appare nelle bacheche dei social network o sui muri delle nostre città in questi giorni sia vero, se “la memoria è un ingranaggio collettivo”, se “Carlo vive, i morti siete voi” sono più che semplici slogan, questo è solo grazie alle lotte che in ogni angolo di questo paese e di questo pianeta vengono portate avanti dagli ultimi del globo.
Lotte che, oggi come ieri, vedono una classe sociale sfruttata e schiacciata da un’altra che vuole tenere le redini delle nostre vite.
Parliamo delle stesse lotte che incontrano la repressione di questo stato nelle piazze, nelle scuole, nelle università, sui posti di lavoro.

Perché la risposta di chi sta sopra, al tentativo di ribaltare il presente da parte di chi sta sotto, è da sempre fatta di controllo, paura, polizia, torture e omicidi.
Esattamente come a Genova nel 2001, il 20 luglio in piazza Alimonda.
Che “Carlo è vivo” lo dobbiamo dimostrare ogni giorno con la nostra lotta, fino a quando nessuno paragonerà una vetrina rotta a una vita spezzata, fino a quando non esisterà più chi vive sulla paura, il lavoro, il sudore e il sangue di altri.

Anche l’antifascismo fa parte di questa lotta, perché nessuno/a si debba più guardare le spalle quando cammina per strada e ha un colore della pelle diversa dal bianco o un orientamento sessuale diverso da quello imposto, perché, come gridavamo anche a Genova nel 2001, non esiste alcuna differenza, se non quella fra chi sfrutta e chi è sfruttato!

A Carlo

A Carlo

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Firenze Antifascista

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