La lotta dei/delle partigiani/e è la nostra lotta!

Primavera 1944, il Mugello è rastrellato dalle truppe naziste e dalle milizie repubblichine.
Il 4 aprile trentaquattro partigiani, guidati da Marino Cosi, tentano un assalto alla stazione di Montorsoli, dove sono in transito alcuni ufficiali tedeschi con milizie fasciste.
Le cose però non vanno come previsto, i nazifascisti scendono prima dal treno, salgono al primo piano della stazione e usando i civili come scudo costringono i partigiani a desistere.
Dino Ciolli muore durante l’azione, Mario Lazzerini viene lasciato dai tedeschi a morire dissanguato poco distante dalla stazione.

I partigiani, in buona parte feriti, sono costretti a ritirarsi. Il loro destino sembra segnato, ma è a quel punto che incontrano l’arma più forte della resistenza: la sua natura popolare.
Elio Bartolozzi, contadino di 20 anni, aiuta i feriti a raggiungere Pescina, salvandoli.
Il giovane verrà arrestato e torturato dai nazisti, ma non rivelò nessuna informazione sul gruppo di partigiani che aveva aiutato. Fu spedito nel campo di concentramento di Fossoli e poi di Bolzano e Mauthausen, destinato all’eliminazione; venne liberato nell’aprile del 1945 dagli alleati.

I fatti della primavera del ‘44 in Mugello ci ricordano come la resistenza sia una pratica collettiva, una lotta per una società che ponga al centro la vita e la dignità di tutti e tutte.
Possano i sacrifici di chi ci ha preceduto rinnovare fiducia, speranza e voglia di rivalsa nei nostri cuori, con il loro sangue negli occhi e la loro rabbia nel petto continuiamo, perché la lotta dei partigiani e delle partigiane è la nostra lotta!

Mugello rastrellato da truppe naziste repubblichine

Montorsoli

Firenze Antifascista

This entry was posted in comunicati, Firenze Antifascista. Bookmark the permalink.