18 Aprile 1975: ucciso a Firenze Rodolfo Boschi. Noi non dimentichiamo!

In quei giorni d’aprile, in tutta Italia, si esprime la rabbia per la morte di Claudio Varalli, un compagno ucciso a Milano due giorni prima da un militante di Avanguardia Nazionale, e di Giannino Zibecchi, ucciso da un camion dei carabinieri.
Anche a Firenze, l’antifascismo sfila per le strade e l’obiettivo è chiaro: la sede del MSI in piazza Indipendenza. Iniziano dunque violenti scontri con la polizia schierata a protezione e si iniziano a vedere squadre di agenti in borghese che picchiano i partecipanti. Dopo le 23, a metà di via Nazionale, l’operaio dell’Enel e militante del PCI, Rodolfo Boschi, viene colpito da un proiettile sparato dall’agente Basile, il quale ferisce anche un altro compagno, Francesco Panichi.
Il Partito Comunista tenta subito di ricostruire la vicenda, addossando la colpa al ferito Panichi, e mette a tacere l’indignazione delle sezioni interne. Esce infatti un comunicato di condanna ai gruppi di “teppisti” e “provocatori” che hanno fatto versare il “sangue innocente di un giovane lavoratore”, auspicando che la polizia concentri il proprio operato contro i presunti provocatori, in modo da “impedire che si scavi un solco profondo tra i lavoratori fiorentini e le sue forze di polizia e si crei una contrapposizione”.

Il tentativo di infangare le figure di Panichi e di Boschi non passa però sotto silenzio: numerose sezioni del PCI si dissociano, Lotta Continua pubblica la smentita da parte di alcuni testimoni che, secondo i giornali, avevano visto Francesco armato. Il 20 aprile Francesco Panichi esce libero dall’ospedale e si dirige assieme ad altri testimoni all’interrogatorio circa la morte di Boschi: a fine giornata viene arrestato per tentato omicidio plurimo. Inoltre, nei giorni successivi, in occasione della manifestazione antifascista in p.zza Signoria, il PCI, che si erge a garante dell’ordine pubblico in città, viene duramente contestato.

CHI NON HA MEMORIA, NON HA FUTURO!

Rodolfo Boschi

Rodolfo Boschi

Firenze Antifascista

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17 Aprile 1944: il rastrellamento del Quadraro.

È il 17 aprile dell’anno 1944 quando il comandante della Gestapo a Roma, nonché mandante dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, Herbert Kappler ordina il rastrellamento del Quadraro, una borgata dell’est di Roma chiamata dallo stesso comandante “il nido di vespe” per la sua fama di essere un quartiere popolare con attività partigiana intensa.

Era ormai da mesi che la borgata preoccupava i dirigenti neofascisti, poiché lì era alta la minaccia di un’insurrezione popolare che potesse scacciare le truppe occupanti prima ancora che arrivassero gli alleati. Il quartier generale della resistenza si trovava al sanatorio Ramazzini, occupato dai partigiani comunisti di Bandiera Rossa che lo usavano come rifugio e base per tutte le loro operazioni in zona, fingendosi di essere malati di tubercolosi.

Finalmente, il 17 aprile alle 5 del mattino, con la scusa di doversi vendicare per la morte di tre soldati nazisti per mano di Giuseppe Albano, figura iconica della resistenza romana, parte l’operazione Balena: lo scopo è quello di rastrellare e deportare tutti gli uomini del quartiere dai 16 ai 55 anni, al fine di stroncare una volta e per tutte lo spirito partigiano del Quadraro. Vengono rastrellati ben 947 persone, che vennero tempestivamente schedate e portate come prigionieri politici ai campi di concentramento di Fossoli, dove vennero venduti per lavorare in fabbriche tedesche per alimentare l’industria bellica nazista. Questi, erano gli schiavi di Hitler, di cui meno della metà sopravvivranno alla guerra.

`Tuttavia i partigiani di Bandiera Rossa riuscirono ad eludere le truppe d’occupazione, le quali per paura di contrarre la tubercolosi non toccarono il sanatorio, dal quale fino alla liberazione di Roma gli abitanti del Quadraro rimasti continueranno a resistere a fianco dei partigiani. Ora ci rimane il ricordo della resistenza eroica di un quartiere intero, un quartiere popolare che scelse di non abbassare la testa davanti alla violenza fascista e con ogni mezzo necessario si oppose ai collaborazionisti e alle SS, pur rischiando di perdere tutto.
Questo dimostra come la nostra memoria, quella partigiana, sia intimamente legata alla coscienza di classe, proprio come quella degli abitanti del Quadraro, che ogni giorno ci ricorda chi abbia davvero liberato l’Italia e chi invece collaborava con i nazisti schiavizzando, torturando e uccidendo gli stessi Italiani che si proponevano di difendere.

Oggi come ieri, fuori i fascisti dai quartieri!

NOI NON DIMENTICHIAMO IL QUADRARO
IL QUADRARO non DIMENTICA i suoi LIBERATORI e i suoi AGUZZINI

ORA E SEMPRE RESISTENZA

Video:
https://www.facebook.com/FirenzeAntifascista/videos/871856333278766/

Firenze Antifascista

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Cpa Firenze Sud – Venerdì 17 Aprile 2020 Diretta – La falsificazione dell’UE sulla Lotta di Liberazione

La falsificazione dell'UE sulla Lotta di Liberazione

La falsificazione dell’UE sulla Lotta di Liberazione

COME TI CANCELLO LA STORIA
L’Unione Europea come motore della falsificazione storica sulla Lotta di Liberazione in Europa e sull’Unione Sovietica

INTERVERRÀ
Fabrizio Poggi, giornalista esperto di storia sovietica e dell’Europa orientale

DOVE E QUANDO?
• Venerdì 17 aprile 2020 – diretta streaming ore 18.00
• sul canale #YouTube del CPA Firenze Sud

Lo scorso 19 settembre il parlamento europeo ha approvato una vergognosa risoluzione sulla “memoria” che, aggravando deliberazioni di tono analogo ma più ipocrite prese nel passato, si esprime senza ritegno per l’equiparazione delle responsabilità della Germania nazista e dell’URSS per lo scoppio della II guerra mondiale, e per l’equiparazione delle atrocità commesse dal nazifascismo con i supposti “crimini” del comunismo. La risoluzione, che nasce dalla spinta dei governi ultrareazionari dell’Europa orientale, ha trovato un consenso amplissimo e trasversale dalla sinistra alla destra e, in particolare, per quanto riguarda l’Italia, è stata votata da tutti i principali partiti presenti nel parlamento nazionale.

Non diversamente da quanto avviene a livello italiano, in tutto il territorio della UE viene lasciato dalle istituzioni “democratiche” campo libero alla destra reazionaria e fascista dei vari Salvini, Le Pen, Orban, Kaczyński per demonizzare non solo i comunisti ma l’antifascismo in sè e qualunque idea progressista. Questa propaganda reazionaria negli ultimi anni si è fatta legge in molti paesi arrivando a criminalizzare l’ideologia marxista in quanto tale, e, in qualche caso, a mettere fuori legge i partiti comunisti.

Ma per sfortuna dei novelli Goebbels (“mentite mentite qualcosa resterà…”), le bugie hanno le gambe corte e i supposti “crimini” del comunismo non reggono al vaglio di una corretta ricerca storica. Per questo, alla vigilia del 25 Aprile 75° anniversario della Liberazione, abbiamo deciso di approfondire i principali snodi storici agitati dalla propaganda anticomunista a livello europeo e di ricostruire il contesto politico in cui nasce l’infame decisione del Parlamento UE. Lo faremo, grazie al contributo di Fabrizio Poggi, giornalista che da anni si occupa di storia sovietica e dell’Europa orientale, per rendere omaggio all’Armata Rossa liberatrice dell’Europa dal nazifascismo e per onorare il contributo essenziale dei partigiani sovietici alla Lotta di Liberazione nel nostro paese.

CPA Firenze Sud

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Cpa Firenze Sud – Giovedì 16 Aprile 2020 Diretta omaggio a Salvatore Ricciardi

Salvatore Ricciardi, parte di una storia collettiva

Salvatore Ricciardi, parte di una storia collettiva

Un omaggio a Salvatore Ricciardi, parte di una storia collettiva, con la partecipazione di Francesco Piccioni, Pasquale Abatangelo, Paolo Persichetti e Valentina “Baruda” Perniciaro

DOVE E QUANDO?
• Giovedì 16 aprile 2020 – diretta streaming ore 17.00
• sul canale #YouTube del CPA Firenze Sud

(metteremo il link sull’evento circa un’ora prima)

CPA Firenze Sud

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15 Aprile 1944, i GAP fiorentini giustiziano Gentile

Oggi come allora possiamo costruire una società diversa solo attraverso pratiche di lotta collettive.
I partigiani di ieri hanno iniziato questo cammino. Concluderlo è compito degli antifascisti di oggi.

https://www.facebook.com/FirenzeAntifascista/videos/275270450155344/

ORA E SEMPRE RESISTENZA!

Firenze Antifascista

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Fuori paura e militari dai nostri quartieri!

In tempi come questi, in cui si è instaurato un clima di terrore e di diffidenza verso il prossimo, in cui diventa sempre più allettante puntare il dito contro chi va a correre, dobbiamo ricordarci che il sospetto verso I nostri vicini altro non fa che avvelenare un’aria già troppo nociva, che si respira da diversi anni ormai, grazie ai Decreti Sicurezza e alla retorica securitaria, impiegata dai Fascisti e dai “partiti di sinistra”, che criminalizza gli ultimi al fine di scatenare una guerra tra poveri. Ci vogliono divisi, per farci accettare misure altrimenti inaccettabili: militari armati di fucile in piazza che fermano cittadini, droni che sorvegliano ogni movimento e l’utilizzo di tanti altri strumenti di controllo sociale, tutto questo per oscurare la responsabilità di chi ha fatto sì che si arrivasse a questa precisa situazione.

Affinché questo non diventi prassi, e la nostra condizione non diventi ancor più cupa, l’unica risposta possibile è praticare la SOLIDARIETÀ e il MUTUO APPOGGIO: perché la “sicurezza” apparente di un contingente di militari non potrà mai eguagliare quella effettiva, che si genera in un quartiere solidale, dove l’antifascismo e l’aiuto reciproco sono concetti condivisi trasversalmente e pratiche quotidiane.
LA VERA SICUREZZA È UN QUARTIERE ANTIFASCISTA E SOLIDALE

Firenze Antifascista

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13 Aprile 1944, strage di Vallucciole.

Il 13 aprile del 1944 si compì la strage nazifascista di Vallucciole, frazione delle montagne casentinesi, dove, con la scusa di una rappresaglia a causa della morte di tre soldati tedeschi per mano partigiana, centinaia di SS e di repubblichini compirono uno degli eccidi di civili più atroci che il territorio italiano ricordi. L’operazione antipartigiana, capeggiata dai componenti della divisione Hermann Göring, si estese anche nelle frazioni vicine e fece terra bruciata ovunque si muovesse, causando la morte di circa 109 civili. Il 17 aprile furono catturati e uccisi 17 partigiani.

Questo è solo uno dei molti eventi tragici che si svolsero durante la Resistenza, e che ci ricorda, anche in vista del vicino 25 Aprile, come essa non sia qualcosa di cui ci si può liberare o un evento dai tratti retorici (come sostiene qualche giornalista), ma lotta quotidiana e pratica collettiva.

Strage di vallucciole

Strage di vallucciole

Firenze Antifascista

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Confindustria assassina!

Guardando il video e leggendo l’articolo noi abbiamo capito che:
1. Confindustria è corresponsabile della strage annunciata in Val Seriana e nella diffusione del virus in Lombardia, aziende con fatturati miliardari hanno usato tutta la forza di lobbying per piegare le decisioni politiche per non interrompere il lavoro degli operai (i padroni intanto erano a casa) e per non perdere profitti nel bel mezzo di una Pandemia Mondiale.

2. Nessuna delle forze politiche dell’arco parlamentare ha preso posizione contro questa vergogna, anzi dal PD alla Lega si sono fatte portatrici con un emendamento al DL Cura Italia, di un tentativo meschino di far saltare le responsabilità penali, civili ed economiche degli amministratori che hanno “gestito” la crisi sanitaria.

3. Continuano a dirci che non stiamo rispettando il “lockdown”, che non possiamo passeggiare coi figli sotto casa, quando anche il numero delle multe è bassissimo.I droni svolazzano, i cellulari verranno messi sotto controllo…ma poi dal lunedì al venerdì tutti a lavorare! Magari barattando la sicurezza e la salute con 100€ premio.

Di tutto questo dobbiamo ricordarci quando ci licenzieranno, quando ci ridurranno lo stipendio, quando ci diranno che dobbiamo fare sacrifici perché siamo tutti sulla stessa barca.

Non vogliamo tornare alla normalità perché la normalità era il problema!

Stop produzioni non essenziali, Confindustria assassina!

Video report rai3:
Chi ha fatto pressioni sul governo per non chiudere il Bergamasco

I/le compagni/e del Cantiere sociale Camilo Cienfuegos

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Il vostro revisionismo non cancellerà la nostra memoria partigiana!

Il 19 settembre 2019, a dispetto del ruolo storico svolto dalle formazioni partigiane come la Brigata Sinigaglia, il Parlamento europeo ha passato una risoluzione equiparante il comunismo al nazifascismo. Per l’UE, non c’è alcuna differenza tra i partigiani comunisti che hanno lottato per una società migliore, egualitaria e solidale, e i repubblichini, dei collaborazionisti assassini che hanno fatto il possibile per reprimere nel sangue qualsivoglia istanza di giustizia sociale, al punto da commettere centinaia di eccidi e massacri in cui erano spesso e volentieri coinvolti civili innocenti (per non parlare della pulizia etnica!). Complici di questa risoluzione sono stati i partiti di destra così come quelli di “sinistra”, che basandosi su fonti incerte o inesistenti hanno manipolato la fattualità storica per trasformare repubblichini, nazisti e collaborazionisti in vittime della “barbarie” sovietica, titina e partigiana: tutto con il solo scopo di delegittimare chi, in continuità con i partigiani, porta ancora avanti la lotta antifascista con ogni mezzo necessario. Basti pensare all’incontro Fini-Violante del 1998, che ha iniziato un processo di revisionismo sulle vicenda delle Foibe, aprendo all’istituzione del Giorno del Ricordo nel 2004 sotto il governo Berlusconi e alla successiva adozione istituzionale della narrazione fascista culminando con le imbarazzanti dichiarazioni anti-storiche di Mattarella a riguardo negli ultimi anni. È inaccettabile che la nostra storia venga strumentalizzata per scopi immondi da fascisti e istituzioni, che cercano sempre ulteriori armi di cui dotarsi per neutralizzare chi ancora lotta contro questo sistema ingiusto e marcio.

È anche per questo che il 25 aprile quest’anno sarà comunque una data fondamentale per noi, dal momento che è nostro dovere ricordare chi ha davvero sconfitto il Fascismo in Italia: migliaia di ragazzi/e che avevano perfettamente capito dove stesse la differenza fra queste due concezioni.

Il vostro revisionismo non cancellerà la nostra memoria partigiana!

Il vostro revisionismo non cancellerà la nostra memoria partigiana!

Firenze Antifascista

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Il fascismo uccide, se non lo si combatte!

L’11 di Aprile del 1993, veniva assassinato a diciannoveanni Guillem Agullò, ucciso a Montanejos, piccolo paese dell’entroterra valenciano.
Giovane compagno della sinistra indipendentista, attivo nel collettivo giovanile “Maulets”, fu riconosciuto in quanto “catalano e antifascista”, aggredito e accoltellato vigliaccamente da un gruppo di neofascisti spagnolisti.

“Dove non arriva il manganello dello sbirro, arriva la lama del fascista”. Recita così uno slogan dei compagni/e greci/he, a testimoniare come la violenza fascista sia strutturale, e come dove non basta repressione, denunce, isolamento da parte delle Stato e delle polizie poste a difesa dello status quo, arriva la viglieccheria fascista a pugnalare ed uccidere, tentando di impaurire, colpire, fermare i movimenti popolari che si organizzano nei quartieri, nei territori, a scuola, o sul lavoro

Il fascismo avanza uccidendo, spesso protetto dallo Stato, ma avanza anche infondendo odio, rancore, intolleranza, creando il terreno per la barbarie razzista e sessista.
L’antifascismo, la solidarietà di classe, l’antirazzismo e il mutuo soccorso, l’antisessismo e l’emancipazioni di genere, la lotta per cambiare questa società sono l’unico antidoto possibile al virus del fascismo.
Perché ciò non accada mai più, continuiamo a lottare sul percorso intrapreso dai nostri e dalle nostre partigiane.

Guillem Agullò

Guillem Agullò

Firenze Antifascista

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