Solidarietà all’Anpi di Bagno a Ripoli! A fianco della resistenza palestinese contro il sionismo e la sua propaganda!

Con questo comunicato esprimiamo la nostra solidarietà all’Anpi di Bagno a Ripoli per gli attacchi che sta subendo in queste ore per aver promosso un’iniziativa nel Giorno della Memoria schierandosi dalla parte del popolo palestinese.
“Mai più: 80 anni fa lo sterminio del popolo ebraico da parte dei nazisti – oggi il genocidio del popolo palestinese da parte dello stato di Israele”.

1.Come sempre è intervenuto Carrai, quello che pensa che Firenze sia sua.
Quello che ha dichiarato che le richieste delle sue dimissioni dalla Fondazione Meyer sarebbero infondate perché “curerà” anche i bambini palestinesi… roba delle serie “prima ti bombardo poi ti ricovero”.
Nel caso, comunque, a curare quei bambini sarebbero i sanitari e non certo lui. Sarebbero quindi coloro che realmente rispondono ad un codice deontologico e non chi occupa cariche rispondendo solo ad interessi personali e carrieristici.
Potremmo dire che la traiettoria della famiglia Carrai è un’ottima rappresentazione di ciò di cui stiamo parlando: dal nonno nella Banda Carità durante il ventennio al nipote console onorario d’Israele…

È stata poi la volta di Fratelli d’Italia che ha attaccato l’Anpi sostenendo che la sinistra mostra la sua vera natura antisemita.
Verrebbe proprio da rigirare la frittata: ci sembra chiaro che chi non hai mai rotto con il proprio passato repubblichino oggi sostiene Israele proprio perché pratica l’apartheid ed ha trasformato Gaza in un campo di concentramento a cielo aperto.
Proprio questi signori il 9 febbraio ospiteranno Biloslavo in un’iniziativa sulle foibe. Biloslavo scrive su il Giornale e in qualità di “inviato di guerra” ha intervistato alcuni contractors, o meglio, mercenari italiani, che stanno combattendo con l’esercito israeliano a Gaza. Una vera e propria legittimazione ed esaltazione del genocidio in atto.
L’ennesima, chiara dimostrazione di come revisionismo storico e propaganda di guerra viaggino a braccetto.

Poi ha detto la sua anche l’immancabile Cocollini che ogni volta prova a farsi notare ma che in questa città verrà ricordato sempre e solo per essersi fatto togliere la patente per guida in stato di ebrezza.

2. In questa gazzarra sono poi arrivate le prese di posizione della Casa del Popolo dell’Antella, dove avrebbe dovuto svolgersi l’iniziativa, e dell’Anpi Provinciale.
Il presidente del Circolo Arci ha annullato l’iniziativa dicendo che era stata organizzata a sua insaputa mentre la presidentessa Vania Bagni dell’Anpi Provinciale ha attaccato la sezione di Bagno a Ripoli dicendo che l’iniziativa andrebbe “contro la logica e contro la nostra storia”.
Le lotte contro il colonialismo sono a tutti gli effetti parte della storia e della tradizione antifascista quindi lo è anche la lotta per la liberazione della Palestina.
Quindi, quando si evoca “la nostra storia”, ci chiediamo a quale storia faccia riferimento Vania Bagni e soprattutto quando dice “nostra” ci chiediamo questo “noi” dove inizi e dove finisca.
Quale sarebbe poi “la logica” con cui contrasta l’iniziativa dell’Anpi di Bagno a Ripoli?
Forse dobbiamo ricordarle quando attaccò Firenze Antifascista sul tema delle foibe salvo poi rendersi conto anni dopo che avevamo ragione nel definirla un’operazione di revisionismo storico utile solo a infangare la storia partigiana e riabilitare i fascisti. Il problema non è sbagliare, una come dieci volte, ma ricommettere ogni volta lo stesso errore servendo la strategia della destra.

3. La cosa peggiore è che tutti questi personaggi lavorano sulla rimozione di fatti incontestabili.
Rimuovono il fatto che le deportazioni naziste abbiano colpito anche gli oppositori politici e in particolare anarchici e comunisti.
Rimuovono la posizione di tutti quegli ebrei che non si riconoscono nelle politiche sioniste e che oggi, in tutto il mondo, scendono in piazza proprio contro Israele, alla faccia di chi come i sopracitati Carrai e Fratelli d’Italia continua ad insistere sull’infame e falsa sovrapposizione tra antisionismo e antisemitismo.
Infine, loro che sono i paladini della legalità, rimuovono le decine di violazioni di Israele del diritto internazionale e il fatto che oggi Israele sia davanti ad un tribunale internazionale per i crimini che sta perpetrando contro il popolo palestinese.

4. Torniamo da dove siamo partiti…
“Mai più: 80 anni fa lo sterminio del popolo ebraico da parte dei nazisti – oggi il genocidio del popolo palestinese da parte dello stato di Israele.”
Cosa non si può dire?
Chi lo decide e perché.
Viene da sorridere a pensare che in nome della democrazia e della libertà di espressione si sia giustificata negli anni anche la presa di parola e la riaffermazione dei fascisti e della feccia della peggior specie per poi invece ricorrere alla censura quando l’iniziativa organizzata non combacia con una visione allineata agli interessi dello Stato e dei suoi alleati.
Se il problema fosse solo la data saremmo davanti ad un’ipocrisia gigantesca ma noi sappiamo che tutto ciò serve a silenziare il sostegno al popolo palestinese non il 27 gennaio, ma a partire dal 27 gennaio, anche nei giorni e nei mesi a seguire: cedere un poco oggi equivale a capitolare molto domani…

L’Arci e l’Anpi stanno a metà del guado… tra le istituzioni che sostengono Israele e le piazze che sostengono la Palestina.
Per questo sollecitiamo e invitiamo tutti gli iscritti e le iscritte, i circoli e le sezioni a far sentire la propria voce.
È necessario manifestare il proprio sostegno all’Anpi di Bagno a Ripoli e alla causa palestinese affinché l’iniziativa venga svolta, con ancora più partecipazione e a questo punto vissuta come se fosse una chiamata di piazza!

Palestina libera

Palestina libera

Firenze Antifascista

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Sabato 13 Gennaio 2024 NIGHT IN BLUES!

Durante la serata sarà possibile ritirare le magliette “Campi Resiste” prenotate e acquistarne senza prenotazione dal banchino in vendita libera

Five in blues

Five in blues

Ore 20.30 Cena con prenotazione entro venerdì 12/01 con messaggio al 333/2563141

Dalle 22.30 inizio concerto dei Five for Blues
Soul & Blues da Pistoia

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Venerdi 12 Gennaio 2024 Jam session

Nuovo anno, nuove improvvisazioni! Portiamo una ventata di musica fresca e nuova, sempre rigorosamente improvvisata!

Durante la serata saranno distribuite le magliette Campi Resiste prenotate e disponibili in vendita libera.

Jam session

Jam session

PORTA IL TUO STRUMENTO
Sul palco troverai microfoni, batteria completa, 2 ampli per chitarra, 1 ampli per basso e basso elettrico. Porta quello che vuoi!

COME SALIRE SUL PALCO
Non ci sono prenotazioni: arrivi, aspetti la fine del pezzo in esecuzione, alzi la mano, e sali! Chi prima arriva prima suona, 2-3 pezzi a testa, e tutti salgono sul palco, nessuno viene lasciato indietro!

COSA SUONARE
Potete fare quello che volete: intere cover, gorgheggi a caso, riff famosi, inventare su scale mai tentate… Il motto è “no virtuosismi, sì presobenismi”: non importa essere dei draghi, anche con poco può sempre nascere qualcosa di bellissimo!… Poi bhé se siete dei draghi viene ancora meglio!

HOUSE BAND
Ci saranno sempre 3 musicistə (batteria, chitarra e basso) che apriranno le danze e se necessario durante la serata prenderanno posto per non lasciare mai nessuna postazione scoperta!
Salite sul palco e divertitevi!

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3 Gennaio 1944 – 3 Gennaio 2024

Sono passati 80 anni dalla battaglia di Valibona.

La Storia dei nostri partigiani che in Calvana hanno sconfitto l’accerchiamento dei nazifascisti, a scapito della loro stessa vita, ha segnato indissolubilmente le nostre origini antifasciste.
L’antifascismo militante è l’attualizzazione della nostra memoria, nei loro racconti ripercorriamo gli istanti che hanno segnato i nostri passi e sappiamo che ogni volta che “intuiremo quell’attimo di indecisione” saremo al solito posto a onorare le battaglie che ci hanno dato la vita: in strada per il diritto all’abitare, nelle piazze per rivendicare diritti migliori per tutti e per tutte, nei luoghi di lavoro contro speculazioni e sfruttamento, nel fango e nell’acqua a curare archivi di lotta e di vita.

Nella memoria l’esempio nella lotta la pratica

Nel video la lettura tratta dalla testimonianza di Ferdinando Puzzoli (Valibona - 25 Aprile 2023)

Nel video la lettura tratta dalla testimonianza di Ferdinando Puzzoli (Valibona – 25 Aprile 2023)

 

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Venerdì 5 Gennaio 2024 A partire dalle ore 19.30 al covo (CPA) iniziativa e dibattito, aperitivo e cena!

Al CPA Firenze Sud

La guerra in Palestina con uno sguardo oltre Gaza e la Cisgiordania.

La guerra in Palestina con uno sguardo oltre Gaza e la Cisgiordania.

La guerra in Palestina con uno sguardo oltre Gaza e la Cisgiordania.
Cosa rappresenta la Resistenza palestinese contro l’offensiva israeliana e l’occupazione militare.

Ne parliamo con Alberto Mari, compagno internazionalista, e con i compagni e le compagne del Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos a partire dal racconto del viaggio in Libano con la delegazione italiana per ricordare il massacro di Sabra e Chatila.

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Annullata la procedura di licenziamento!

Condividiamo dal Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

Non è finita finché non è finita. Annullata la procedura di licenziamento. Commenti più strutturati nelle prossime ore. Andiamoci a prendere la vita, la reindustrializzazione, il lavoro, la dignità. Il 31 dicembre non solo è confermato. È confermatissimo. Il 31 dicembre tutte e tutti qua. Perchè sia un anno nuovo e non solo il nuovo anno. Abbiamo tante braccia da stringere e tanta lotta da rilanciare.

Annullata la procedura di licenziamento!

Annullata la procedura di licenziamento!

#insorgiamo

Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze

Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

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Venerdì 29 Dicembre …un 2023 di lotta!

…Un 2023 di lotta!

Un 2023 di lotta!

Un 2023 di lotta!

dalle 21.30 una serata tranquilla, per stare insieme, far due chiacchiere e bersi una birra!
A tenerci compagnia e farci ballare ci pensa Sore Dj!

Durante la serata sarà possibile passare a ritirare le magliette prenotate o acquistarle dal banchino in vendita libera.

L’anno non finisce il 29, ma il 31 in Ex-Gkn!
E le lotte non finiscono certo nel 2023!
Fino a che avremo rabbia e amore sempre ai nostri posti ci troverete

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Campi Resiste! Note a margine di una catastrofe.

Come compagne e compagni del Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos scriviamo queste
righe adesso che si è conclusa da poco la fase del centro di raccolta del materiale, dell’organizzazione dei volontari in squadre e degli interventi, tramite il coordinamento di realtà del territorio a noi vicine. Mentre abbiamo aperto uno sportello che possa fornire alle persone colpite dall’alluvione indicazioni utili per stimare i danni e richiedere i rimborsi, vogliamo iniziare a parlare di alcuni temi riguardo questa alluvione e la conseguente emergenza. Siamo di Campi, sono ormai più di 20 anni che come Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos siamo a contatto con la popolazione, molto spesso con la parte più emarginata di essa. Non siamo qui a spiegare cosa prova la popolazione da chissà quale pulpito, lo sappiamo bene perché ne siamo parte integrante, come persone e come realtà. Pensiamo che il compito di una realtà politica sul territorio sia quello di provare a dare lucidità alla profonda rabbia che tutti abbiamo provato e farne memoria e strumento di cambiamento.
Il cambiamento climatico impone un nuovo approccio alla gestione del territorio: i tempi in cui i disastri ambientali accadevano ogni 20 anni sono finiti, ora (da Genova alla Romagna) accadono con una frequenza e una forza che non possiamo più ignorare. Le estati della siccità, gli inverni delle alluvioni, frane ed eventi estremi, non sono un futuro oscuro e pericoloso che ci si para davanti, ma un presente che ci ha già travolto. Se qui da noi è caduta in 4 ore la pioggia che di solito cade in alcuni mesi, significa che ogni progetto di controllo idraulico del territorio è stato inutile e sarà sempre più inservibile. Piani regolatori, grandi opere, argini vecchi e nuovi, casse d’espansione.
La domanda che dobbiamo farci è “e se fosse piovuto per altre 2 ore?” Ore appunto, non giorni o settimane.
Dobbiamo capire che tutto quello che abbiamo calcolato fino al 2 novembre 2023 appartiene a una logica che non esiste più. Dato che abbiamo toccato con mano il disastro, dato che il cambiamento climatico che pare sempre un ombra lontana è venuto a chiarirci le idee, almeno qua nella Piana di Firenze dobbiamo stabilire nuove regole per il controllo, l’utilizzo e la manutenzione del territorio, le dobbiamo pretendere da chi ci sta intorno e soprattutto da chi decide sulle nostre teste. O faremo memoria di quanto accaduto o saremo condannati a riviverlo, potenzialmente molto molto presto.Sappiamo quanto gli interventi messi in campo dai vari enti competenti in questi anni siano
insufficienti, anche di fronte al cambiamento che è avvenuto nel nostro territorio: rispetto al 1966 ma anche al 1991 la superficie verde nella Piana fiorentina è drasticamente diminuita. Si è costruito ovunque, cementificato, asfaltato, tombato i fossi e i torrenti. La montagna è abbandonata a sé stessa, e sappiamo che ruolo ha giocato anche questo fattore nell’alluvione del 2 Novembre.
Lo vogliamo dire chiaramente: è necessario un cambio di passo a tutti i livelli, internazionale, nazionale e anche locale. Vogliamo piani regolatori che partano da questo presupposto: stop consumo di suolo, recupero delle costruzioni abbandonate, persino recupero “a verde” quando si può. Vogliamo lo stop definitivo alla costruzione del nuovo Aeroporto di Firenze che impatterebbe non solo sul consumo di suolo, ma andrebbe proprio a sbarrare la strada al reticolo idraulico dell’ultima porzione rimasta verde tra Firenze e la Piana oltre ad andare a intaccare uno dei fossi regolatori di tutto il reticolo, il Fosso Reale.
Vogliamo che sia chiaro a Regione, Sindaco di Firenze, Confindustria, Toscana Aeroporti: questa alluvione per noi rappresenta la pietra tombale sul progetto del nuovo aeroporto. Se prima era inaccettabile per mille motivi, dopo il 2 Novembre continuare a perseguire quella strada per noi è semplicemente criminale.
8 morti non sono uno scherzo.
E invece ci tocca vedere il cantiere della nuova Coop in via Palagetta, che abbiamo provato a contrastare a vari livelli senza successo: un altro mostro di cemento per realizzare l’ennesimo centro commerciale che va a impermeabilizzare 80mila metri quadri di terreno agricolo che avrebbero fatto molto comodo a chi abita quelle zone e che è finito sott’acqua. Ben più di un altro supermercato! Oppure un pensiero lo mandiamo anche a chi voleva che si costruisse il nuovo stadio di fronte a Villa Montalvo…
Vogliamo poi dire due cose anche sul tema della cosiddetta “macchina dell’emergenza”. Come è possibile che in un territorio così fragile come è il nostro non ci siano professionalità, mezzi e progettazione adeguati? Come è possibile attendere per giorni che i macchinari arrivino da fuori regione? Davvero le nostre vite valgono così poco? Importante sarebbe avere “a portata di mano” attrezzature utili per questo tipo di emergenze, eviteremmo di perdere ore e giorni vitali nel rendere operativi i soccorsi. Importante sarebbe pensare ad un sistema di avviso di pericolo realmente efficace.
Importante sarebbe un cambio anche culturale nel sistema delle allerte: inutile proclamare allerte di tutti i colori se poi nessuno sa come deve comportarsi e quali precauzioni prendere, se al lavoro neanche ti concedono le ferie.
Sul tema del lavoro che non è stato affrontato da nessuno vorremmo spendere due parole, per chi è stato
alluvionato ed ha passato una settimana o più tempo a spalare la propria casa o quella dei parenti e dei vicini, ed ha usato le proprie ferie, possibile che non ci si sia attivati per applicare a queste situazioni permessi speciali o
perlomeno una cassa integrazione straordinaria per le emergenze?
Anche su questo pretendiamo un cambio di passo.
Sappiamo che nelle prime ore e giorni i volontari della Protezione Civile e i pochi (e spesso inadeguati) mezzi a disposizione si sono dedicati alle emergenze più impellenti, ed è giusto così, ma è altrettanto vero che ci siamo
sentiti tremendamente soli e abbandonati a noi stessi. L’unica cosa che ci ha salvato in quei giorni terribili è stata la solidarietà: la solidarietà tra campigiani, tra vicini di casa, e l’incredibile solidarietà arrivata da fuori. Noi stessi,
compagni e compagne del K100, ci siamo subito attivati per raccogliere materiale utile e abbiamo fatto appello ai nostri compagni e amici a venire ad aiutare la popolazione colpita. Abbiamo visto con i nostri occhi l’animo
campigiano, toccato con mano la rabbia di chi è stato abbandonato nel fango, l’incredulità davanti alla solitudine in cui siamo stati lasciati da stato e istituzioni, la totale perdita di fiducia in quei politici che ieri promettevano e oggi versano lacrime di coccodrillo, in tenuta mimetica o di soccorso. Giorni fa in poche righe e ancora in piena
emergenza vi parlavamo di come fosse “bella e fiera la nostra Campi”, una bellezza fatta di solidarietà: nel fango nessuno era più nero dell’altro, nessuno ti negava un aiuto o semplicemente delle parole di conforto.
Grazie alla collaborazione con altre realtà pensiamo di aver dato un contributo da questo punto di vista, e ci preme ringraziare dal profondo tutti e tutte coloro che in qualsiasi maniera, anche a distanza, hanno fatto (e fanno tutt’ora) qualcosa per aiutare Campi. Quella della solidarietà sì che è stata una grandiosa “macchina”!

Adesso si apre un’altra fase, mentre continuiamo a asciugare i muri delle nostre case, gli elettrodomestici, i libri, i ricordi di una vita. C’è chi ha perso tutto e chi è in grossa difficoltà. I “ristori” annunciati appaiono del tutto insufficienti, sia a livello di “quanto”, sia a livello dei criteri adottati. Se le prospettive sono quelle che sentiamo in Emilia Romagna, ci aspettano magri ristori e quindi le amministrazioni a tutti i livelli si devono attivare, sui temi più importanti, prima di tutto la casa. Tante famiglie sono rimaste senza casa e sono ospiti da parenti o amici oppure in affitto: a queste persone va garantito in ogni modo un tetto in attesa di rientrare a casa propria, per la quale dovranno sostenere costi esorbitanti per sistemarla o saranno costretti a venderla così com’è per recuperare qualche soldo. Si deve fare una politica abitativa su prezzi calmierati degli affitti, sul recupero delle case popolari in disuso e fare un elenco degli immobili sfitti e con qualsiasi mezzo renderli utilizzabili. Lo stesso per le auto, dato che il nostro comune vanta uno dei peggiori servizi pubblici della Piana: si deve pretendere l’incremento del servizio degli autobus che deve essere implementato con mezzi e linee dedicate per scuole e lavoro. Si dovrebbe inoltre garantire con accordi specifici sconti e agevolazioni per chi deve rottamare l’auto per poterne acquistare una nuova.
Dobbiamo metterci in testa che ci vorranno anni a molti di noi per uscire da questa emergenza, anni di finanziamenti e di mutui: o si parla di tutto questo o si sta voltando la testa davanti al problema.

Come Cantiere, vista la nostra storia e la nostra esperienza, nel nostro piccolo, pensiamo che l’attenzione e la partecipazione popolare, in una parola la mobilitazione, può rendere veramente protagoniste le popolazioni e farci ottenere delle conquiste. Ricordiamoci della sensazione che ci ha lasciato il sostegno dei volontari che ci hanno aiutato, così come il sorriso delle persone che abbiamo ma soprattutto avete sostenuto!
La solidarietà popolare orizzontale è stata un toccasana, ed è una buona base per una Campi più consapevole, più attiva, migliore. Tutto ciò acquista maggior valore se di queste esperienze facciamo tesoro e da lì partiamo per cambiare la realtà che ci circonda.

Le compagne e i compagni del Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos
Via Chiella, 4 – Campi Bisenzio
Assemblea ogni Mercoledì ore 21,30

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Sabato 16 Dicembre – Campi resiste: cena, concerto e magliette zc!

Vi aspetta una super serata!

Campi resiste

Campi resiste

Partiamo alle
20.30 con la cena benefit per alluvionati/e

Prenotazioni entro venerdì 15/12 con messaggio whatsapp/signal al numero ‪348/7304330‬

Dalle 21.30 primo appuntamento per ritirare le magliette “CAMPI RESISTE” prenotate! Per chi non ha fatto in tempo a prenotarsi: saranno disponibili magliette anche in vendita libera (costo Euro 12)

Dalle 22.30 concerto dove si salta e si balla con
Fish Bones – Ska Punk Rap Firenze
Medium Beer – Punk Brianzolo Antifa!

Pronti a scatenarsi 🔥 !?

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Domenica 10 Dicembre Cena POP PALESTINE + aggiornamenti su Gaza e Cisgiordania

Pop Palestine

Pop Palestine

Alle 19.00 a due mesi dal 7 Ottobre facciamo il punto della situazione in Palestina, a Gaza e in Cisgiordania, in collegamento telefonico con Chiara Cruciati, giornalista e autrice, vicedirettrice del quotidiano Il Manifesto.

Alle 20.00 Cena POP PALESTINE a cura di Silvia Chiarantini
MENÚ
Maqlouba
Falafel
Insalata Araba
Hummus
Pita
Manaish Zaatar

Per prenotazioni mandare un messaggio whatsapp al numero 3387039311

🇵🇸 Con la resistenza palestinese fino alla vittoria! 🇵🇸

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