L’ANTIFASCISMO si PRATICA, si DIFFONDE, si DIFENDE!
45MilaBuoniMotivi per essere a fianco dei/delle compagni/e livornesi
La campagna di solidarietà della Livorno Antifascista
https://www.gofundme.com/f/effetto-refugio
L’ANTIFASCISMO si PRATICA, si DIFFONDE, si DIFENDE!
45MilaBuoniMotivi per essere a fianco dei/delle compagni/e livornesi
La campagna di solidarietà della Livorno Antifascista
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Anche se siamo nel pieno dell’estate, la solidarietà non va in vacanza, continuano ad arrivarci contributi e messaggi di solidarietà da tutto il mondo, e questo ci dà la forza per continuare la nostra lotta e rilanciare la solidarietà anche nei giorni più caldi.
Mentre i nostri politicanti intascano i contributi di solidarietà, nel mentre che si gioca una campagna elettorale facendo a gara a chi addita di untore in maniera più infame e violenta chi scappa da guerra e fame, noi continuiamo a rilanciare la solidarietà e l’unità degli oppressi, nell’attesa di riscaldare anche il prossimo autunno.
★★★
PUOI DONARE QUI:
https://gf.me/u/ydnbmz
★★★
Ps: copia e incolla questo messaggio alle persone solidali. Solo in questo modo riusciremo ad avere massima diffusione della raccolta fondi!!
I ricordi di Firenze, del K100fuegos e del Torneo “Un Calcio al Razzista” impressi nel video!
https://www.facebook.com/la.milicia/videos/2506637932961342/
Hasta Pronto Compagneros ✊
I Bomber 80 si schierano al fianco di chi combatte i fascisti.
Con piacere e un pizzico di orgoglio, pubblichiamo e rilanciamo le loro parole.
Perché a parlare sono i fatti. Schierarsi, prendere posizione, non lasciare nessuno indietro, fare ciascuno la sua parte.
“Quello che ho imparato, è da qui che viene..”.
Avanti la Firenze Antifascista. Avanti la Firenze cruda e vera.
Che odia i fascisti. Che odia gli indifferenti.
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Una sera a Firenze, nel 2013, due giovani antifascisti si trovano nel posto sbagliato al momento sbagliato. Qualche giorno dopo, migliaia di persone scendono rabbiosamente in piazza, per comunicare che in questa città, per nessun antifascista, deve esistere posto e momento sbagliato. Un corteo determinato rintocca la sveglia agli infami spioni, e la polizia si schiera dove si deve schierare. Anni dopo, 15 persone vengono condannate per aver, forse, cercato di proteggersi da occhi indiscreti: niente di nuovo, pare. Ma la corte di cassazione decide a questo giro di dare un segnale forte a chi esce dai ranghi: queste 15 persone sono costrette a pagare 3000 euro a testa per aver perso il ricorso. Come dire, se le condanne, le denunce, le perquisizioni, le misure cautelari non bastano a farti stare zitto, come si dice a firenze “te lo fò passare io i’ruzzo”.
Le pratiche di chi si oppone alla presenza e alle azioni dei fascisti possono essere molte e mutevoli. Sono le idee, le analisi, i confronti e le fasi a renderle tali. Non bisogna assolutamente accettare che il ricatto di mandarti in rovina rubandoti i risparmi, sia un peso da mettere sulla bilancia delle scelte. Per questo, la solidarietà diventa un’arma più che mai determinante. La cifra da raggiungere è di quelle da capogiro ed ha scadenze che dire urgenti è dir poco. E questo è esattamente il messaggio che la repressione vuole esprimere.
Rispondiamo con forza! Cliccando sul link si accede alla pagina che permette di partecipare alla raccolta fondi per dare una mano ai condannati e alle condannate, per rivendicare la libertà di scegliere pratiche antifasciste che possano anche uscire dalla legalità.
Frugati, fai girare la voce, se riesci, organizza situazioni di informazione e benefit nella tua città o nel tuo giro. E’ davvero importante.
I Bomber 80 si schierano al fianco di chi combatte i fascisti.
Aligi Barducci – fiorentino di padre operaio e madre sigaraia- nato e cresciuto nell’allora quartiere proletario del Pignone. Dopo la leva obbligatoria, decise di tentar carriera nell’esercito.
Un sollievo economico e una certezza per la famiglia Barducci.
Il Regime intraprende l’impresa coloniale, l’Etiopia, la Somalia. E poi il gran conflitto, dove Aligi si ritrova sul fronte orientale in Yugoslavia prima, a respingere lo sbarco alleato in Sicilia poi.
No, non è un lavoro come un altro per Aligi.
Che cresce in fretta. Come il suo rifiuto per la guerra, per il regime, per l’oppressione.
Riesce ad ammutinarsi e tornare a Firenze, dove i Repubblichini tentano a fatica di riconsolidare il fascio fiorentino e le prime truppe naziste scendono lo stivale. Il ragazzo saluta la famiglia, e si da alla macchia portando con se le armi. Raggiunge i primi clandestini sul Monte Morello. Sarà lui stesso a riportare di quanto fosse alta a diffidenza verso chi aveva compiuto l’esperienza militare nell’esercito regio e fascista. Chi scappa sui monti per primo infatti sono gli ex prigionieri politici, le persone più invise al regime nelle fabbriche e nei quartieri. Solo successivamente, almeno in Toscana, saranno raggiunti dai fuorisciti
dall’esercito disfatto e i renitenti alla leva.
Ma Aligi diverrà Potente nel bosco, in clandestinità.
Ma Potente sarà compagno, amico fedele e rispettato nei turni di guardia, nelle fatiche degli spostamenti, nei lavori notturni.
Ma Potente diverrà comunista e comandante sui monti, dormendo sulla paglia, nelle ore di formazione politica con gli Antifascisti del ’21.
Potente diventerà leggenda in battaglia,Fonte dei Seppi e Monte Morello, poi il Monte Giovi, il Pratomagno, la battaglia di Cetica.
Ed infine, Firenze. L’insurrezione. La città che si libera da sola sollevandosi assieme ai partigiani in armi.
San Frediano si stava liberando. I Franchi Tiratori venivano neutralizzati, i nazisti erano tutti dall’altra parte del fiume. In Piazza Santo Spirito i comandanti partigiani -Potente e Gracco su tutti- discutono con i reparti Alleati le prossime mosse. Si parla, dell’insurrezione generale dell’11 Agosto. Si parla testa a testa ai comandi alleati, che temono il popolo in armi e la sua voglia di riscatto sociale, ma al tempo stesso non vogliono rischiare uomini e mezzi.
Una grossa esplosione, ancora non chiara se un colpo di mortaio dall’altra sponda dell’Arno o di qualche avamposto ancora sui tetti di San Frediano, colpì in pieno un gruppo che comprendeva anche Potente che, rimase seriamente ferito,
Sull’ambulanza che lo avrebbe trasportato nelle retrovie liberate, all’ospedale di Greve ad un compagno presente che gli teneva la mano, disse di prendere con sé la sua camicia rossa, di darla al Comandante Gracco, e di farla sventolare su Firenze quando fosse stata liberata.
La bandiera rossa sventolò l’11 Agosto chiamando insieme alla Martinella all’insurrezione generale.
La Divisione Arno della Brigata Garibaldi, dal 9 di Agosto, prenderà il suo nome.
8 Agosto 1944 – 8 Agosto 2020
Gli antifascisti e le antifasciste di questa città ti rendono onore.
Il miglior omaggio e continuare a lottare.
#45MilaBuoniMotivi per sventolare ancora il drappo rosso del riscatto.
#45MilaBuoniMotivi per essere partigiani del nostro domani.
Saremo presenti al ricordo e all’atto commemorativo della Sezione Anpi Oltrarno Firenze, dalle 19.30 al Monumento a Potente in Piazza Santo Spirito.
https://www.gofundme.com/f/45000-buoni-motivi-per-essere-antifascisti
Potente
Firenze Antifascista
Con il mese di luglio si è conclusa la raccolta alimentare per la distribuzione dei pacchi della brigata di solidarietà di campi bisenzio iniziata a metà aprile.
All’inizio di questa esperienza era chiaro a tutti e a tutte che non avremo potuto e dovuto durare a lungo,soprattutto per scelta.
La scelta di essere solidali e di sentirsi parte di una classe che si aiuta trasversalmente non preclude che debbano essere comunque le istituzioni a fornire mezzi,risorse straordinarie e aiuti a chi ha bisogno di supporto in questo momento.
Le istituzioni debbono farsi carico delle necessità della popolazione tutta, di dare accoglienza e risposte, di favorire l’accesso agli strumenti di sostegno economico, lavorativo, scolastico e abitativo senza delegare il compito a terzi.
Ci chiediamo adesso che le nostre cassette sono vuote,chi si occuperà delle vertenze delle 70 persone che abbiamo sostenuto in questi quattro mesi d’emergenza,per adesso solo grazie al supporto di attivisti,militanti e delle donazioni ricevute.
Ancora una volta,dopo la lettera inviata la settimana scorsa alle segreterie dei sindaci, dell’area nord ovest, non riceviamo risposte alle domande poste.
Si palesa la volontà di nascondere quel che è già sommerso,il lavoro nero,la mancanza di nuova edilizia popolare,assenza di politiche dedicate al lavoro,al sostegno alla famiglia e all’immigrazione.
Restiamo in attesa delle risposte, in attesa di posizioni e azioni in grado di supportare,fin quando necessario,le fasce di cittadini in difficoltà,chiediamo ancora una volta alle istituzioni tutte di strutturare forme di tutela a garantire un’esistenza dignitosa.
Indietro non va lasciato nessuno davvero!!
Saremo qui a ricordarvelo con i mezzi necessari .
Ringraziamo tutte le associazioni e i singoli che hanno partecipato con la spesa sospesa o con donazioni economiche alla raccolta alimentare.
Conclusione raccolta alimentare
Aqui no se rinde nadie .
ANPI Lanciotto Ballerini Campi Bisenzio
Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos
ARCI Città visibili
Gruppo casa Campi Bisenzio
Lettera aperta ai sindaci di Campi Bisenzio e dei comuni limitrofi.
crowdfunding Firenze Antifascista
#45000BuoniMotivi per essere antifascisti
Dalle 19:30 nel piazzale esterno del K100fuegos vi aspettiamo per far vivere la solidarietà ai/alle condannat*
Cena a Buffet
Birre ghiacciate ed angolo cocktail
Djset: Reggae – Ska – Rocksteady – Rock&Roll – 2Tone – Punk
#LaSvolta
#Kaya
#Sorelli
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Ricordatevi la mascherina per il travisamento di rito!
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Siamo antifascisti e antifasciste di Firenze.
Nel giugno 2020 ci hanno richiesto ben 45.000 € di spese ai danni di 15 persone “colpevoli” di non accettare, ieri come oggi, la presenza dei fascisti nella città di Firenze.
La #solidarietà è l’unica arma che abbiamo in questo momento.
Con questa raccolta fondi chiediamo un contributo perché – come la storia ci insegna – la lotta contro il fascismo non può essere lasciata alle istituzioni e alla polizia. E chiunque si metta in gioco contro le ingiustizie, disuguaglianze, il sessismo e la xenofobia non deve rimanere solo!
Solo unit* e organizzandoci sconfiggeremo fascismo, razzismo e sessismo e cambieremo insieme questo sistema che li produce!
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PUOI DONARE QUI
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Il 30 luglio 1970 il “sindacato” neofascista Cisnal indice un’assemblea nello stabilimento della Ignis Gardolo, poco distante da Trento.
Già nelle settimane e nei mesi precedenti i fascisti tentarono di attecchire nella fabbrica, ma l’opposizione operaia aveva sempre respinto i tentativi di quelli che, fino a meno di un trentennio prima, comandavano gli squadristi contro il movimento operaio e antifascista.
Sarà l’intervento della magistratura e delle forze di polizia a imporre l’assemblea dei fascisti per il 30 luglio.
In quella data, fra le svariate iniziative di protesta, gli operai dello stabilimento si riunirono di fronte ai cancelli per contestare i missini.
I fascisti chiamano a raccolta i camerati dal resto della regione e, piombati di fronte alla fabbrica, tentano di aggredire gli operai in protesta accoltellandone tre.
Dopo aver respinto l’attacco fra gli operai la rabbia esplode: quando vengono riconosciuti il consigliere regionale del MSI Andrea Mitolo (peraltro ex milite della RSI) e il “sindacalista” della CISNAL Del Piccolo fuori dalla fabbrica in possesso di un’ascia questi sono subito bloccati e costretti a sfilare con le mani sopra la testa e un cartello appeso al collo alla testa di un corteo spontaneo nato dalla rabbia dell’aggressione antioperaia.
I due cartelli recitano: «Siamo fascisti. Oggi abbiamo accoltellato tre operai. Questa è la nostra politica pro operaia».
Quel giorno fu una delle tante occasioni in cui, con la complicità dello stato e della polizia, i fascisti tentarono di alzare la testa, tornando in quelle fabbriche dove i loro interessi si erano sempre identificati con quelli del padrone.
Gli operai non si fecero abbindolare: con la giusta rabbia respinsero ogni attacco, politico e non, costringendo poi gli esponenti locali dei neofascisti all’umiliazione pubblica che la loro politica merita.
Altro che opposti estremismi: da una parte operai e antifascisti in lotta contro questo sistema, dall’altra fascisti, sbirri e padroni a difenderlo!
Gli operai Ignis respingono i fascisti a Trento
Firenze Antifascista
Spaghettata Antifascista
A seguire bar all’aperto!
Alla caduta del fascismo il 25 luglio del 1943 l’Italia fu attraversata da un’ondata di festeggiamenti popolari. Si trattò di una reazione spontanea: dopo decenni di oppressione e anni di guerra, finalmente gli antifascisti e le classi popolari di tutta Italia ebbero l’opportunità di rialzare la testa e cominciare a immaginare un futuro differente. In quelle circostanze fu naturale partire dal riappropriarsi delle piazze e della socialità, dopo anni in cui gli unici eventi pubblici ammessi erano quelli legati al regime. E così la famiglia Cervi decise di offrire pastasciutta a tutti nella piazza del loro paese, Campegine. Fu un momento di festa ma anche una chiara presa di posizione politica, in vista di quello che sarebbe accaduto poi. Infatti il fascismo non era affatto sconfitto e di lì a pochi mesi sarebbe iniziata la guerra partigiana contro fascisti e occupanti nazisti di cui i 7 fratelli Cervi furono eroi e martiri. Quel 25 luglio fu l’inizio di una riscossa popolare che, dopo la liberazione di tantissime città, inclusa la nostra, da parte delle brigate partigiane, ebbe il suo culmine con l’insurrezione generale del 25 Aprile 1945.
Dal seme che fu piantato allora è nata una pianta che ancora oggi è viva e giovane. Il filo rosso della memoria antifascista non si è mai spezzato. A nulla sono valsi l’opportunismo di chi da subito tradì gli ideali della Resistenza, le persecuzioni dei partigiani e la riabilitazione dei fascisti all’interno delle istituzioni repubblicane volta a determinare una continuità degli apparati repressivi che troviamo ancora pienamente operativa oggi nei codici, nelle caserme, nelle questure, nei tribunali. L’esempio della guerra popolare partigiana ha superato decenni di svuotamento e addomesticamento da parte delle istituzioni che la volevano relegare su un piano cerimonialistico e autocelebrativo di un sistema che negli ultimi 75 anni non ha prodotto niente di positivo per le classi popolari se non quanto esse stesse hanno strappato dalle mani dei loro oppressori, gli stessi che comandavano col fascismo, a prezzo di sofferenze, lutti e spesso pagando con anni di galera, proprio come nel ventennio.
Più forte delle menzogne e dell’opportunismo è stato l’esempio dei partigiani e delle partigiane. Per noi questo significa tenere viva la memoria della Brigata Sinigaglia che entrò per prima a Firenze il 5 agosto 1944, del suo comandante “Gracco”, che coerentemente difese gli ideali traditi della Resistenza per tutta la sua vita, e del partigiano del Cpa “Sugo” che 2 anni fa, proprio in questi giorni di fine luglio, ci ha lasciato. Dal palco del 25 aprile in S Spirito e in ogni corteo antifascista, dove non è mai mancato fino ai suoi ultimi giorni, Sugo ha sempre voluto ribadire che “la lotta partigiana era una lotta per cambiare la forma della società”. Questa verità resta troppo scomoda per quelle istituzioni che sono i cani da guardia di questa società, che non è mai cambiata se non in peggio, diventando sempre più ingiusta, sempre meno libera, e sempre più incapace di liberarsi delle sue tare originarie: sfruttamento, guerra, razzismo, omofobia, patriarcato…
La Liberazione è il compito che le brigate partigiane hanno trasmesso agli antifascisti di oggi. Per questo abbiamo scelto di destinare il ricavato della Pastasciuttata Antifascista in Gavinana, che quest’anno sarà organizzata al Cpa Firenze Sud, in solidarietà con i 15 antifascisti fiorentini da poco condannati in via definitiva dalla cassazione ad un anno ciascuno per il solo reato di travisamento. A due di loro è stato negato l’accesso alla condizionale, e a ciascuno è stato imposto di dover pagare 3mila euro di ammenda per “il disturbo” di aver fatto riunire la corte per un ricorso che ha definito inammissibile. Si tratta, in totale, di ben 45mila euro che dovranno essere versati nel giro di pochi mesi! Questi 15 compagni per noi sono solo “colpevoli” di non accettare, ieri come oggi, la presenza dei fascisti nella città di Firenze. Sappiamo bene che la repressione è un prezzo da pagare per chi pratica quotidianamente l’antifascismo. Sappiamo ancora meglio, però, che la solidarietà antifascista è più forte di ogni repressione. Per questo invitiamo tutte le antifasciste e antifascisti a contribuire alla raccolta fondi in atto all’indirizzo https://gf.me/u/ydnbmz e a contattare la pagina fb di Firenze Antifascista per organizzare eventi e iniziative di solidarietà a favore dei 15 condannati.
Oggi come ieri contro il fascismo con ogni mezzo necessario!
Firenze Antifascista
ANPI Sez. “Oltrarno” – Firenze
ANPI Sez. “Lanciotto Ballerini” – Campi Bisenzio
ANPI Sez. “Potente” – Firenze
La spaghettata è benefit per le spese legali della sentenza in Cassazione che ha visto imputati 15 antifascisti/e fiorentini che dovranno pagare un totale di 45000 euro.
Per continuare a lottare al fine di cambiare l’esistente, la solidarietà è una vera arma: usiamola per non farci frenare dalla repressione di questo Stato che ci vorrebbe fermi e zitti!