Basta razzismo e guerra tra poveri: solidarietà di classe!

Apprendiamo da un post sui social di un’aggressione razzista avvenuta pochi giorni fa in centro a Campi. Una signora di origine africana è stata pesantemente insultata più volte per il colore della pelle per aver richiamato altre due signore a rispettare la fila.
Gli insulti sono irripetibili e dimostrano la grettezza delle due razziste, allontanatesi dopo l’intervento di un uomo della vicina chiesa.
Purtroppo si assiste sempre più spesso a questo tipo di scene e dimostrazioni di rabbia e razzismo, e Campi Bisenzio non ne è certo immune.
Anzi, troppo spesso queste cose avvengono senza che nessuno intervenga con la decisione e la determinazione necessarie…

Neanche un mese fa abbiamo festeggiato l’anniversario della liberazione di Campi: spesso diciamo in queste ricorrenze che non dobbiamo dimenticare quello che Lanciotto e gli altri partigiani hanno fatto, e anzi che dobbiamo seguire il loro esempio e continuare la loro lotta.
Questo per noi significa avere una pratica antifascista e antirazzista quotidiana, sia nei contenuti di quello che scriviamo e facciamo, sia, appunto, nella pratica. Da compagni e antifascisti attivi sul territorio non possiamo tollerare la presenza di sedi fasciste, che per ora a Campi non ci sono, ma abbondano ormai a Firenze e nei comuni limitrofi, con la connivenza delle amministrazioni locali.
Non possiamo tollerare la propaganda di odio, discriminazione e nazionalismo portata avanti da questi rifiuti della storia, fatta di banchini alimentari per soli italiani di fronte addirittura ai supermercati Coop della Piana, fatta di “aiuti” strumentali ed opportunistici sempre per alcune famiglie rigorosamente italiane, fatta di iniziative politiche che addirittura in alcuni casi ottengono sale nel palazzo della Regione e il patrocinio del Consiglio Regionale (e del neo presidente Giani), come successo (e segnalato) in più di un’occasione con le vergognose e apertamente anticomuniste iniziative del Progetto Dinamo Firenze, emanazione di Lealtà e Azione, organizzazione neofascista legata a una rete internazionale di skinheads nazisti nata dal Ku Klux Klan.

Se ci troviamo in questa situazione, con una destra arrembante, in ascesa, e sempre più arrogante, una bella parte di colpa va anche al centro sinistra e alle sue amministrazioni, sia locali che nazionali, che invece che combattere il fascismo e le destre con valori antitetici e soprattutto con misure a sostegno delle persone più in difficoltà, dei lavoratori e delle classi popolari in generale, ha da una parte applicato il regime di austerity richiesto da Bruxelles, dall’altro ha inseguito la destra sulla retorica della sicurezza e della paura, stendendo un tappeto rosso alla guerra tra poveri, al trionfo dell’individualismo, del razzismo, della competizione tra proletari, stranieri o italiani che siano, e infine alle percentuali della Lega e di Fratelli d’Italia.
D’altronde i decreti sicurezza di Salvini, ancora peraltro non eliminati dal cd governo giallorosso, si innestano sui decreti del PD Minniti, in continuità con essi.
Ed è da questi decreti, dei quali chiediamo l’immediata cancellazione, che derivano le multe comminate a una trentina di lavoratori di una cooperativa pratese, scesi in strada durante uno sciopero per protestare contro i vari mesi di stipendi non pagati: multe di 4mila euro a persona, una vera vergogna! E dagli stessi decreti arrivano le condanne a 1 anno di reclusione e al pagamento di 3mila euro ciascuno per 15 compagni accusati di travisamento in occasione di una manifestazione del Novembre 2013 successiva ad un pestaggio perpetrato da militanti di Casapound ai danni di due giovani antifascisti.

Perché in fondo è a questo che è sempre servita la destra e in particolare il fascismo: reprimere le lotte dei lavoratori e dei proletari che si organizzano.
Per questo pensiamo sia importante ribadire la solidarietà ai compagni e agli antifascisti colpiti dalla repressione per la loro attività politica, e sono tanti quelli che, solo a Firenze e solo negli ultimi anni, hanno ricevuto la visita della polizia, misure cautelari fino al carcere, processi e condanne.
A questi compagni, a questi antifascisti, deve andare tutta la nostra solidarietà, fatta di vicinanza, sostegno politico, economico e soprattutto di una coerente e determinata pratica quotidiana antifascista.

Cancellare subito i decreti sicurezza!
Sostieni il crowdfunding di Firenze Antifascista! https://www.gofundme.com/f/firenze-antifa

I compagni e le compagne del Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos

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Sabato 26 settembre 2020 Proiezione di “The Milky Way – Nessuno si salva da solo”

The Milky Way, il nuovo film-documentario di SMK Factory per la regia di Luigi D’Alife arriva a Campi Bisenzio grazie ai nostri co-produttori di Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos – Campi Bisenzio!

The Milky Way - Nessuno si salva da solo

The Milky Way – Nessuno si salva da solo

Proiezione di “The Milky Way – Nessuno si salva da solo”
Regia di Luigi D’Alife (Italia 2020 – SMK Factory, 84′)
Distribuito da OpenDDB (Distribuzioni dal Basso)
Con il patrocinio di Amnesty International – Italia
TRAILER https://youtu.be/NlZE8Yl77A8

Programma completo
ORE 19:00 – Aperitivo
ORE 21:30 – Proiezione alla presenza del regista

E’ necessario PRENOTARSI al 3387039311

Info
https://www.milkywaydoc.com/

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Sinossi
Le Alpi occidentali tra Italia e Francia sono state nel corso dei secoli una frontiera naturale, così come un luogo di passaggio e incontro. I suoi colli costituiscono terra di connessione, mediazione tra popoli e culture differenti.
La storia più recente ci racconta come negli ultimi 200 anni siano stati gli italiani ad attraversare clandestinamente il confine per andare a cercare lavoro in Francia, mentre oggi è diventata una rotta utilizzata anche dai migranti di origine africana.
Le recenti politiche di chiusura dei confini interni europei hanno spinto le persone migranti alla ricerca di strade meno battute per lasciare l’Italia e proseguire il viaggio oltre il confine
con la Francia, spingendoli a passare tra i sentieri di alta montagna come quelli che costeggiano gli impianti del comprensorio sciistico “La via lattea”, proprio sul confine tra
Claviere (IT) e Monginevro (FR).
Durante il giorno le piste da sci sono luogo di divertimento, sport e svago; di notte, si trasformano in un teatro di paura, pericolo e violazione dei diritti umani: i migranti, poco
preparati e mal equipaggiati, imboccano i sentieri sfidando il buio, il freddo e i controlli delle autorità francesi, rischiando la vita.
“The Milky Way” è un film corale che, attraverso il racconto di attivisti, degli abitanti delle montagne, la ricostruzione storica in graphic novel animata dell’emigrazione italiana degli anni ’50, le storie dei migranti messi al sicuro dai solidali sui due lati del confine, getta luce sull’umanità che riaffiora quando il pericolo imminente riattiva la solidarietà, con la convinzione che nessuno si possa lasciare indietro. Nessuno si salva da solo.

Il regista: Luigi D’Alife
Classe 1986 di origine crotonese, è documentarista e regista. Inizia la sua attività da videomaker realizzando reportage e instant-video su tematiche sociali e di attualità.
Implementa la sua attività appassionandosi alla questione curda ed a quella dei confini.
A settembre 2015 fa parte della prima delegazione internazionale ad entrare nella città di Cizre, documentando gli effetti del coprifuoco e realizzando il corto-documentario “Il massacro di Cizre” (2015 – 16′).
Nel Marzo del 2016 parte nuovamente alla volta della Siria per realizzare un film sul confine turco-siriano. Pubblica il suo primo lungometraggio “Binxet – Sotto il confine” (2017 – 94′), che racconta la condizione del popolo curdo che subisce la violenza dell’esercito turco in Kurdistan dopo l’accordo stretto tra Unione Europea e Turchia.
All’inizio del 2018 è di nuovo sul confine, quello tra Italia e Francia, per raccontare il viaggio dei migranti sui valichi alpini.
Realizza alcuni brevi reportage per il programma TV “Propaganda live” e il docu- reportage “Il confine occidentale” (2018 – 20′).
Alla fine del 2018 entra a far parte del collettivo SMK Videofactory con il quale realizza il suo secondo lungometraggio, “The Milky Way”.

La casa di produzione: Smk Factory
SMK Factory è una casa di produzione indipendente nata nel 2009 a Bologna (Italia) da un gruppo di mediattivisti. In questi anni ha prodotto principalmente documentari a sfondo sociale e lavori di inchiesta e denuncia. Crede fermamente nei nuovi modelli di produzione dal Basso e nel fatto che un modo diverso di fare audiovisivo sia possibile.
Il primo progetto di crowdfunding risale al 2011 con il film “Tomorrow’s Land”. Da lì ha prodotto una sequenza ininterrotta di documentari con campagne di crowdfunding: “Kosovo vs Kosovo” (2012), “Una follia effimera” (2012), “Green Lies” (2014), “Vite al Centro”(2014), “Quale Petrolio?” (2016), “The Harvest” (2017). Dopo l’esperienza di autodistribuzione popolare di “Tomorrow’s Land”, fonda nel 2013 OpenDDB, il primo portale europeo di opere in Creative Commons per sostenere la circolazione di opere audiovisive di registi emergenti e di case di produzione indipendenti in tutta Italia.

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Oggi è giorno di elezioni

Lo abbiamo detto e ripetuto nelle scorse giornate a giro per la nostra città: all’apatia di vuote piazze elettorali opponiamo la lotta, alla delega il protagonismo.

Fatto divertente? I “ribelli non conformi” di Casapound, quattro topi di fogna che si vedono in città solo in qualche uscita blindata da centinaia di celerini, danno indicazione di voto per Francesco Torselli, di Fratelli d’Italia: proprio il partito della polizia, che chiede più telecamere, più volanti, più potere alle forze dell’ordine.

Come se non bastasse, dopo le numerose invettive di Casapound contro le politiche (economiche e non) dei governi degli ultimi anni, sempre nell’ottica di presentarsi come un’alternativa ribelle allo stato delle cose, ora appoggiano il candidato di uno dei partiti il cui leader, Giorgia Meloni, ha fatto parte dello stesso governo Monti. Insomma, un partito tutt’altro che ribelle, che ha sempre appoggiato le politiche dell’austerity, gli interessi di Confindustria e in generale di chi sfrutta i lavoratori.

“Ma noi indichiamo la persona, non il partito!”, come se fosse qualcosa di slegabile, ma soprattutto come se lo stesso Torselli non avesse avuto le proprie uscite ridicole in favore di strette securitarie ai limiti del reale, come quella di dotare di taser i vigili urbani.

Ennesima pagliacciata elettorale al pari di PD e Lega, tutti insieme appassionatamente, di quei “ribelli” amici della questura di Casapound e Casaggì, che torneranno a volantinare il loro finto ribellismo fra qualche settimana per poi piangere e denunciare appena qualche volantino finisce nel cassonetto e qualche prode camerata paga la propria sprovvedutezza.

Altro che indicazioni di voto per qualche poltrona, altro che preferenza per chi le nostre vite le considera carne da macello: casa, lavoro, sanità e istituzione per tutti e tutte sono la vera sicurezza, non delegare, è tempo di lottare!

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Firenze Antifascista

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Viva la Firenze antifascista e autorganizzata, via la merda fascista, razzista e sessista da Firenze!

Ieri a Firenze si sono contrapposti due modi di fare politica: da una parte, le piazze scarne e smorte del PD di Eugenio Giani e di Salvini, Tajani e Meloni in sostegno a Susanna Ceccardi, per la chiusura della campagna elettorale; dall’altra il volantinaggio per le strade del centro della Firenze Antifascista.

Dopo essere intervenuti al Pride, infatti, abbiamo deciso di muoverci con un volantinaggio itinerante verso Santo Spirito, di ribadire che le strade e le piazze del centro storico sono nostre, che le viviamo e le attraversiamo tutti i giorni con le nostre lotte, con il protagonismo di ognuno/a di noi per sanità, lavoro, istruzione, casa per tutti e tutte, e non di quattro politicanti da strapazzo che vengono in città solo per fare le loro passerelle elettorali, nella speranza di raccattare due voti.

Qui di seguito il testo che abbiamo volantinato:

Il pomeriggio di venerdì 18 settembre Firenze diverrà il teatrino di chiusura della campagna elettorale delle varie forze politiche nazionali in occasione delle elezioni regionali.
In Piazza della Repubblica la destra razzista e xenofoba di Salvini, Meloni e Tajani.
In Piazza Santissima Annunziata il PD con Giani, noto partecilante a commemorazioni neofasciste per le foibe e premiatore dei neonazisti di Lealtà e Azione, e le varie liste che lo sostengono, la cosiddetta sinistra che ha svenduto le nostre vite con politiche di privatizzazione e smantellamento di diritti.

C’è chi sbraiterà contro i migranti e chi contro l’odio, chi si metterà la medaglietta da antifascista per raccattare qualche voto e chi si dichiarerà a gran voce “non conforme”.

A parole continuano ad esserci grandi proclami e dichiarazioni di differenze abissali, ma nei fatti le politiche di governo dei rispettivi partiti sono perfettamente sovrapponibili.
Dopotutto quando c’era da criminalizzare le lotte dei lavoratori con l’intervento massiccio di forze dell’ordine e con i decreti sicurezza (Minniti prima e Salvini poi) tutti andavano a braccetto.
Non era diversa la situazione quando nelle varie regioni, durante i primi mesi della pandemia, bisognava asservire Confindustria e tenere le fabbriche aperte in nome del profitto, poco importa se i lavoratori morivano a grappoli, quando negli anni per aumentare gli incassi di regioni e comuni si privatizzava la sanità chiudendo presidi sanitari fondamentali per la popolazione, quando si è smantellato diritti come l’istruzione rendendoli un privilegio per chi può permettersi di comprarli.

Insomma, a forza di accordi e decreti da parte di tutti, anche in questa ennessima crisi le tasche degli industriali si gonfiano e le nostre si svuotano.
L’emergenza è tale solo quando bisogna socializzare i sacrifici, le perdite.
Quando per chi sta in alto l’emergenza passa ognuno per sé, in barba ai proclami fatti in precedenza.
In fondo a questi politicanti le nostre vite interessano giusto quando dobbiamo assicurare loro la poltrona.

Allora, di fronte allo scempio a cui è costretta ad assistere Firenze in questa giornata, vogliamo ribadire che le parole e le false promesse di queste piazze apatiche non contano niente, vogliamo ricordare che l’unica sicurezza sono casa, lavoro, sanità e istituzione per tutti e tutte!

La Firenze Antifascista, la Firenze che lotta ad ogni angolo di questa città lo dice chiaro e tondo: NON DELEGARE, LOTTA!

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Sabato 12 e domenica 13 settembre Fontesanta 2020 – ieri partigiani/e, oggi antifascisti/e!

Fontesanta 2020

Fontesanta 2020

FONTESANTA 2020
Ieri partigiani sui monti, oggi antifascisti nei quartieri

Brigata Sinigaglia sempre presente!

Le iniziative si svolgeranno presso la Casina partigiana di Fontesanta: https://goo.gl/maps/bUiNDWVuWjmHCHNz8

SABATO 12 SETTEMBRE

• Ore 16.30
Sui sentieri dei ribelli – Camminata “cantata” con il “Coro Sugo” lungo i sentieri della Brigata Sinigaglia

• Ore 18.00
Merenda per grandi e piccini

• Ore 20.00
Cena Popolare

• Ore 21.30
Lou Tapage in concerto

Possibilità di campeggiare, porta tenda e saccoapelo!

DOMENICA 13 SETTEMBRE

• Ore 11.00
“Il ricordo di quei giorni, sempre uniti ci terrà! – Storie e memorie partigiane, l’eredità della Brigata Sinigaglia attraverso scritti, materiali, ricordi. Nella memoria di ieri, l’esempio per la lotta di oggi!

• Ore 13.00
Pranzo popolare dei partigiani, amici, parenti e compagn* della Brigata Sinigaglia!

C’è chi decise di tradire, mettendosi al servizio dell’occupante nazista e di repubbliche fantoccio complici dei peggiori eccidi che la nostra storia ricordi, di torturare, di sparare dai tetti della nostra città contro civili inermi.

C’è chi decise di combattere per la libertà e la giustizia, per l’uguaglianza, in clandestinità, nelle città come nei boschi, convinto che solo assumendosi il peso della lotta si può sperare, oggi come ieri, in una società migliore.

Abbiamo raccolto il loro testimone e al loro fianco continueremo a camminare verso la libertà.

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Domenica 6 settembre 2020 Festa per la Liberazione di Campi Bisenzio per bambini

Festa per la Liberazione di Campi Bisenzio per bambini

Festa per la Liberazione di Campi Bisenzio per bambini

In occasione della ricorrenza della Liberazione di Campi Bisenzio il Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos in collaborazione con l’ANPI Lanciotto Ballerini organizzano un pomeriggio presso i Giardini di Via Petrarca.

Dalle ore 17:00 saremo presenti con dibattiti, musica e banchetti informativi.

Per i più piccoli sarà organizzato un laboratorio di lettura “La resistenza spiegata ai bambini”, seguito da giochi.

Iniziativa GRATUITA

Si ricorda d’indossare la mascherina in ottemperanza alle norme anti Covid-19

Il ricavato dell’iniziativa andrà alla campagna “45000 Buoni Motivi per essere Antifascisti”
Per info e donazioni: https://gf.me/u/ydnbmz

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Venerdì 4 settembre 2020 Festa per la Liberazione di Campi Bisenzio

Liberazione di Campi Bisenzio

Liberazione di Campi Bisenzio

In occasione della ricorrenza della Liberazione di Campi Bisenzio il Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos in collaborazione con l’ANPI Lanciotto Ballerini organizzano una serata in sostegno delle/degli antifascist* fiorentini condannati a 45000E di multe.

Ore 20:30 Cena a prezzi popolari (10 euro)
Menù:
Pappa al pomodoro
Ciccia alla griglia (bistecchine di pecora e escamerita)
Insalata e pomodori
Acqua e vino
su richiesta disponibile opzione vegetariana
Prenotarsi entro il 02/09: 3387039311 o info@k100fuegos.org

Ore 22:30 Dirty Old Band
Formazione mugellana di musica irlandese, per l’occasione portera un repertorio arricchito con canti partigiani e di lotta.

L’evento si svolgerà all’esterno.
Si ricorda d’indossare la mascherina in ottemperanza alle norme anti Covid-19

Informazioni e dettagli per contribuire alla campagna 45000 Buoni Motivi per essere Antifacisti al seguente link: https://gf.me/u/ydnbmz

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Niente musica per chi premia i nazisti.

Ieri sera, 2 settembre 2020, come Banda K100, siamo stati invitati a suonare per il ricordo della Liberazione di Campi Bisenzio, presso il circolo di Sant’Angelo a Lecore.

Purtroppo, dopo aver appreso che il candidato Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, si sarebbe presentato in sala abbiamo deciso di non partecipare alla serata e di non suonare.
Da più di dieci anni non abbiamo mai negato il nostro impegno, militanza e musica, alle serate dell’ANPI di Campi Bisenzio, ponendo piena fiducia in certi compagni che ne fanno parte, e mai avremmo voluto arrivare a questo.
Se è vero però, come dice lo slogan dipinto fuori dal circolo, “non c’è futuro senza memoria”, giova ricordare ai compagni del circolo che ospitava la cena dell’ANPI che prestare il fianco ad un personaggio ambiguo come Giani, per trasformare una serata di commemorazione in una passerella elettorale, significa prestare il fianco a chi nella propria carriera istituzionale ha tradito e calpestato i valori della Resistenza e dell’antifascismo.

Noi ricordiamo bene Giani che partecipava alle manifestazioni sulle foibe a fianco di quelli che il 25 aprile ogni anno ricordano I franchi tiratori a Trespiano.
Noi ricordiamo di quando ha consegnato (ed in seguito negato ai giornali), il premio Pegaso al presidente dell’associazione nazista “Progetto Dinamo”, Domenico Del Nero.
Ricordiamo di quando ha fatto patrocinare le iniziative dei nazisti di “Lealtà e Azione” svolte nelle sale regionali.
Ricordiamo che proprio l’ANPI provinciale, sollevò delle polemiche a riguardo, mettendo addirittura nel dibattito il ritiro della tessera, costringendo Giani ad arrampicarsi sugli specchi con giustificazioni al limite del ridicolo.

Quella di ieri sera è stata la prova che in campagna elettorale non ci può essere memoria, non ci sono valori, non c’è coerenza.
La coerenza è una rarità che portiamo noi che tutti i giorni lavoriamo, risolviamo problemi quotidiani e viviamo per affrontare un futuro che è sempre più incerto a causa di chi, come chi era presente ieri sera, non ha abbastanza memoria.
A chi, ieri sera, ci invitava a trattare il problema con indifferenza rispondiamo che “odiamo gli indifferenti”.
A chi poi era venuto a sentirci suonare in memoria dell’antifascismo, invitiamo a considerare e a riflettere su tutti quei temi che fanno parte di una memoria che non deve essere ignorata, per un presente coerente ed un futuro consapevole.

Viva la Resistenza!
Viva il Comunismo!

BANDA K100

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2 Settembre 1944 Campi Bisenzio è libera!

45MilaBuoniMotivi per non dimenticare.

Dopo quasi due decenni di soprusi ed omicidi fascisti, con circa 170 concittadini passati per le mani dei tribunali speciali, all’indomani del 1943 i Patrioti locali si organizzano in un primo gruppo partigiano internazionalista che pose la sua base a Monte Morello. Era la formazione d’assalto garibaldina i “Lupi Neri” comandata da Lanciotto Ballerini e composta da patrioti italiani e militari di altri paesi (Inglesi, slavi, sovietici). A questa formazione si affiancano sul territorio comunale le Squadre d’azione Patriottiche (S.A.P.).

Segretezza, clandestinità, determinazione, audacia, fratellanza, comunità portarono la dignità umana a contrastare la tirannide nazifascista. Lanciotto Ballerini ed i suoi partigiani riaccendono le speranze popolari portando esempio di lotta e resistenza Le ultime atrocità compiute dai nazifascisti sul territorio in agosto mietono decine di vittime tra la popolazione, uccisioni di partigiani, rastrellamenti, fucilazioni, la tragedia continua. Ma grazie alla resistenza locale viene predisposto un ospedale di campo presso l’odierna sede ANPI, sotto il coordinamento del Dott. Lazzerini, per portare cura ai feriti ed assistere le partorienti. La popolazione decide di risolvere in maniera autonoma le gravi carenze sanitarie, prodigandosi nella ricerca di viveri, medicinali, bende, un grande spirito di solidarietà che riesce a portare vita dove c’è morte e distruzione.

All’inizio del mese d’agosto, la retroguardia tedesca con i cannoni e i carri armati nascosti in mezzo alle case di Campi Bisenzio, stuzzica gli alleati che rispondono con cannoneggiamenti terribili, che recano numerosi danni e lutti in molte zone del territorio. In questo periodo le ruberie, i saccheggi e le grassazioni non ebbero più freno fino a costringere i contadini stessi a distruggere i loro vigneti ed uliveti.

Un tedesco, all’una di notte del 7 agosto 1944, sfonda a calci la porta di casa Fiesoli in via S. Giorgio, minacciando i presenti con una pistola, costringe la giovane Tosca Fiesoli a seguirlo fuori dalla casa. All’inizio di via S. Lorenzo, il soldato tedesco tenta di approfittare della giovane donna gettandola a terra, ma Tosca reagisce, si oppone con tutte le sue forze, ma invano. Una furia criminale, rabbiosa, selvaggia si abbattè su di lei. Il corpo della donna, fu ritrovato in una fossa piena di sangue, mostrava i segni di feroci morsi nel petto e nell’addome, i vestiti laceri, il volto reso irriconoscibile dai due colpi di pistola sparati alla testa. Tutta la comunità campigiana si stringe intorno al dolore dei familiari. Tosca Fiesoli era una donna operosa, altruista, impegnata in solidarietà, dai metodi gentili, tutti la ricordano così, una martire, uccisa dalla malvagità fascista.

Alcuni giorni dopo il ponte sul fiume Bisenzio a S. Piero a Ponti nella via Pistoiese è stato distrutto dalle bombe. Nella mattinata del 12 agosto, una camionetta tedesca che percorre la via pistoiese con quattro soldati a bordo precipita e si schianta sul letto del fiume. Un soldato tedesco risulta morto e un altro gravemente ferito. Il comando tedesco attribuisce la causa dell’incidente ad un sabotaggio e ordina la rappresaglia. Fucilare dieci abitanti per ogni tedesco morto. Il 13 agosto i soldati tedeschi effettuano un grande rastrellamento per le vie di S. Piero a Ponti, allo scopo di scovare almeno venti civili. 13 ostaggi vengono rinchiusi nella casa del Vinattieri, poco dopo vengono uccisi.

Le Brigate partigiane che combattono sulla linea del Mugnone, conducono la guerra di Liberazione cittadina fintanto che la notte del 31 agosto 1944, i tedeschi si ritirano, dopo aver minato il ponte di Campi, ma non riescono a farlo saltare. Nella notte con un atto di eroismo il patriota delle SAP Virgilio Frati riesce a disinnescare nove delle dieci mine collegate al ponte, (esplode un’unica mina che danneggia appena la spalletta a nord del ponte) impedendo il crollo di questa importante struttura di collegamento con Prato. La mattina seguente dopo aver notato che i tedeschi erano usciti dal paese senza lasciare nessuno di retroguardia, i patrioti delle SAP della zona di S. Giusto – Alfredo, Alessandro e Cornelio Rastrelli, Dante e Sergio Manetti e Azelio Tesi – in tarda mattinata riescono ad attraversare l’Arno a S. Donnino ed a recarsi al comando americano di Badia a Settimo per avvertire che i tedeschi se ne erano andati.
Il comando alleato disse: veniamo domani.
Campi è liberata dai suoi partigiani!

2 Settembre 1944 Campi Bisenzio è libera!

2 Settembre 1944 Campi Bisenzio è libera!

Firenze Antifascista

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1 settembre 1944: la liberazione di Sesto Fiorentino

1 settembre 1944: la liberazione di Sesto FiorentinoSe, per noi fiorentini, il giorno dell’insurrezione contro il regime fascista è festeggiato l’11 agosto non è in realtà stato così facile liberare davvero il di qua d’Arno. Oggi si festeggia la liberazione di Sesto Fiorentino, la lunga Battaglia di Firenze sui libri si considera finita proprio oggi, quando le truppe alleate entrarono nell’ultimo comune fiorentino già liberato dai partigiani durante due giorni di continui combattimenti.
L’estate del 44 per Sesto è un’estate di rastrellamenti e rappresaglie ai danni dei cittadini. I tedeschi infatti, obbligati a fare i conti con l’insurrezione popolare, si ritirarono su Monte Morello e scendevano in paese esclusivamente per costringere gli uomini a lavorare alla costruzione della Linea Gotica. Furono le operazioni della Brigata internazionalista Lanciotto Ballerini -cui facevano parte anche uno scozzese, tre jugoslavi ed un sovietico- coordinata con la Brigata Bruno Fanciullacci, che riuscirono a colpire più volte i tedeschi anche sul monte e che, anche dopo la liberazione, stanarono gli ultimi repubblichini ancora nascosti.
Ancora una volta quindi la storia della Liberazione è storia di gente comune, di rabbia e di amore. È la storia di un paese che non ha avuto intenzione di attendere gli Alleati e si è alzato da solo contro il regime fascista che ha solo saputo opprimere, razziare e uccidere commettendo stragi ed eccidi su una popolazione che non voleva abbassare la testa. È anche la storia di una brigata internazionalista che poco appare sui libri di storia, ma ci porta ad esempio come la solidarietà internazionale degli antifascisti sia da sempre una risposta contro ogni sopruso e che anche oggi non viene dimenticata dai combattenti internazionalisti in tutto il mondo.

Tenere viva la memoria, continuare nel solco della lotta, Fontesanta 2020 – ieri partigiani/e, oggi antifascisti/e!

1 settembre 1944: la liberazione di Sesto Fiorentino

1 settembre 1944: la liberazione di Sesto Fiorentino

Firenze Antifascista

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