Autocertificazione precompilata per 25 Aprile in Valibona

Sarà possibile raggiungere Valibona con l’autocertificazione anche in zona rossa e/o da fuori Comune. L’iniziativa si svolgerà nel rispetto delle norme anti contagio (mascherine e distanziamento)

Scarica l’autocertificazione precompilata: Autocertificazione 25 Aprile

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Domenica 25 aprile 2021 in piazza Santo Spirito

Domenica 25 aprile 2021 in piazza Santo Spirito

Domenica 25 aprile 2021 in piazza Santo Spirito

Dalle ore 10.30 alle 12.30
L’antifascismo attraverso musica e letture con Priorità alla Scuola

A partire dalle ore 14.30 interventi dal palco, materiale informativo, musica e poi… proseguiamo in piazza Tasso

IL 25 APRILE SIAMO NOI!

Il 25 Aprile, per noi, non è una ricorrenza ma una data che simboleggia i valori e gli insegnamenti che cerchiamo di mettere in pratica nel nostro agire politico quotidiano.
Il 25 Aprile è quindi un momento unificante per tutti coloro che credono nella necessità di un cambiamento radicale dello stato di cose che abbiamo davanti, e allo stesso tempo uno spartiacque rispetto tanto ai fascisti, quanto a coloro che in questa data vedono solo un momento rituale e commemorativo svuotato di ogni significato politico e spinta trasformatrice.
Non ci è mai interessato, né tanto meno adesso, il richiamo alla “unità nazionale” e alla “memoria condivisa”, e la situazione attuale rafforza la nostra convinzione: unità e condivisione con chi? Con chi mette il profitto davanti ad ogni altra cosa? Con gli stessi padroni che finanziarono i fascisti e la guerra? Con chi continua a finanziare il settore militare a scapito di scuola, sanità e trasporti? Con i fascisti o con chi con i fascisti sta al governo?

Un governo come quello Draghi, rappresentante diretto delle banche e della UE – responsabili delle politiche di austerità – la cui grande ammucchiata è tenuta insieme dall’unico obiettivo di mettere le mani sui fondi (per aziende e grandi opere) del Recovery Fund e aumentare i processi di privatizzazione e sfruttamento.
Un governo che non rappresenta che l’ennesima tappa, ultima solo in ordine di tempo, di un lungo percorso in cui dal dopoguerra ad oggi i fascisti sono stati reintegrati sin da subito nei posti di comando, nell’esercito, nelle questure, nelle prefetture ed hanno continuato a dare il proprio apporto allo Stato contro l’emancipazione della classe lavoratrice, sia occupando spazi sempre maggiori all’interno delle istituzioni, sia come manovalanza armata e addestrata a compiere omicidi politici e le peggiori stragi, da Portella della Ginestra fino alla strage di Bologna. Proprio la strage di Bologna, per tempistiche e mandanti, ci sta raccontando ancora molto sulle trame, gli intrecci tra Stato, mafie, neofascisti e gli artefici.

Con lo “stato di emergenza” avanza la sistematica soppressione delle agibilità politico-sindacali dei lavoratori, come quella di sciopero, di assemblea, di manifestazione. È palese il tentativo di limitare la libertà di espressione, di silenziare le voci critiche, così come è evidente che la classe dominante vuole approfittare della situazione per limitare anche in futuro le manifestazioni e le espressioni collettive della protesta politica e sociale, applicando anche i famigerati decreti sicurezza di Salvini.
Con il pretesto dell’epidemia si sono rafforzati l’autoritarismo e la militarizzazione della vita sociale. Inoltre, sono stati colpevolizzati i singoli cittadini per la diffusione del contagio al fine di nascondere le gravi responsabilità che vanno individuate nel proseguimento a tutti i costi della produzione (di profitti) da parte dei capitalisti, nella demolizione della sanità pubblica, dei trasporti e della scuola.

Anche per queste ragioni non può e non deve essere sottovalutata la nomina del Generale Figliuolo a Commissario straordinario per l’emergenza Covid, che si presenta in tv con cimiteri di croci sul petto guadagnate per i servizi resi nelle guerre imperialiste dell’Afghanistan e Kosovo, per impartire ordini su tracciamenti, vaccinazioni, scuola, lavoro e sanità, tanto per abituare alla presenza militare sui territori: una nomina che ha un sapore amaro di gestione marziale della “emergenza” e che lascerà il segno nella gestione ordinaria del domani.

Ma il 25 Aprile è anche il simbolo di una storia incompiuta, la storia di tutti i partigiani e i gappisti, che avevano chiaro che la cacciata dei nazifascisti non fosse che una tappa nella conquista di un mondo nuovo e diverso: è la storia della Resistenza Tradita, un riferimento per tutti i lavoratori, i compagni e le compagne che lottano oggi in continuità con le battaglie dall’immediato dopoguerra fino alle grandi mobilitazioni popolari degli anni ’60 e fino agli anni ’80 culminati con i carri armati in strada, in difesa della Confindustria. È la resistenza delle centinaia di compagni ammazzati dai fascisti e dalla polizia, degli arrestati e dei torturati nelle carceri e nelle questure.
Non per questo però quella storia, la prospettiva di emancipazione, la necessità di una realtà in cui prevalgano la solidarietà e la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici, di un mondo che rifiuti lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, sulla donna e sull’ambiente e le logiche di guerra e repressione, è stata sconfitta. La resistenza continua!
Quella storia oggi siamo noi, le nostre vertenze, le nostre battaglie, le nostre lotte, e pensiamo sia fondamentale che questo “noi” si manifesti il 25 Aprile 2021 in piazza Santo Spirito!

Firenze Antifascista

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25 Aprile 2021 in Valibona

25 Aprile 2021 in Valibona

25 Aprile 2021 in Valibona

ANPI e Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos invitano tutt* il 25 Aprile a ritrovarsi per ripercorrere i luoghi della resistenza con una camminata fino al Cippo commemorativo della Battaglia di Valibona

ore 7:30 Partenza dal K100fuegos
(Via Chiella n4 Campi Bisenzio)

ore 8:30 Partenza della camminata dal Tiro a Piattello
(Via di Montemaggiore, Calenzano)

A Valibona s’intervalleranno interventi politici a brani musicali della resistenza.

Si invita tutt* a portare acqua e cibo personale in quanto NON saranno presenti punti ristoro.

PRESIDIO AUTORIZZATO
Sarà possibile partecipare con l’autocertificazione anche in zona rossa e/o da fuori Comune. L’iniziativa si svolgerà nel rispetto delle norme anti contagio (mascherine e distanziamento)

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Verso Il 25 aprile 2021 in piazza Santo Spirito

Verso IL 25 aprile 2021 in piazza Santo Spirito

Verso IL 25 aprile 2021 in piazza Santo Spirito

Era il 10 ottobre scorso quando i fascisti locali di Casapound scelsero di chiamare i camerati da tutta Italia per l’inaugurazione della sede di “Firenze Identitaria”.
La nostra risposta fu immediata, con una passeggiata per le vie intorno alla sede nuova di zecca a due passi da Piazza Santa Maria Novella.

Ufficialmente un “problema all’impianto elettrico”, ma di fatto la militarizzazione di Via Del Purgatorio da parte della questura, dovuta alla nostra presenza, fece saltare la festa di questi conigli che si ritrovarono alla libreria il Bargello, dietro piazza Savonarola, fuori dal centro storico.
È proprio la presenza attiva e militante della Firenze antifascista che negli anni ha impedito ai gruppuscoli locali di camerati di crescere, radicarsi e prendere forza a tal punto da poter fare ciò che preferiscono in città.

È anche per questo che saremo in piazza il 25 aprile, perché togliere agibilità politica ai fascisti è giusto e necessario, perché per lo stesso motivo in altre occasioni siamo stati denunciati, processati e condannati, perché il 25 aprile è tutti i giorni e non un semplice slogan!

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Venerdì 16 Aprile alle ore 21.00 Presentazione libro “L’eco delle catene” di A. Sa’dat

Presentazione libro "L'eco delle catene" di A. Sa'dat

Presentazione libro “L’eco delle catene” di A. Sa’dat

sul canale youtube del Cantiere sociale Camilo Cienfuegos – k100fuegos parliamo di Palestina e di prigionieri politici con la presentazione del libro “L’eco delle catene” di Ahmad Sa’dat (Segretario generale del FPLP), tradotto e curato dall’UDAP e da Stefano Mauro.

Scritti dall’isolamento nelle carceri sioniste, metodo di tortura che colpisce di prigionieri palestinesi.

Ne parliamo con:
Stefano Mauro, giornalista del Manifesto
Sami Hallac, compagno dell’Unione Democratica Arabo Palestinese.

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Domenica 25 aprile 2021 in piazza Santo Spirito

 

Domenica 25 aprile 2021 in piazza Santo Spirito

Domenica 25 aprile 2021 in piazza Santo Spirito

IL 25 APRILE SIAMO NOI!

Il 25 Aprile, per noi, non è una ricorrenza ma una data che simboleggia i valori e gli insegnamenti che cerchiamo di mettere in pratica nel nostro agire politico quotidiano.
Il 25 Aprile è quindi un momento unificante per tutti coloro che credono nella necessità di un cambiamento radicale dello stato di cose che abbiamo davanti, e allo stesso tempo uno spartiacque rispetto tanto ai fascisti, quanto a coloro che in questa data vedono solo un momento rituale e commemorativo svuotato di ogni significato politico e spinta trasformatrice.
Non ci è mai interessato, né tanto meno adesso, il richiamo alla “unità nazionale” e alla “memoria condivisa”, e la situazione attuale rafforza la nostra convinzione: unità e condivisione con chi? Con chi mette il profitto davanti ad ogni altra cosa? Con gli stessi padroni che finanziarono i fascisti e la guerra? Con chi continua a finanziare il settore militare a scapito di scuola, sanità e trasporti? Con i fascisti o con chi con i fascisti sta al governo?
Un governo come quello Draghi, rappresentante diretto delle banche e della UE – responsabili delle politiche di austerità – la cui grande ammucchiata è tenuta insieme dall’unico obiettivo di mettere le mani sui fondi (per aziende e grandi opere) del Recovery Fund e aumentare i processi di privatizzazione e sfruttamento.
Un governo che non rappresenta che l’ennesima tappa, ultima solo in ordine di tempo, di un lungo percorso in cui dal dopoguerra ad oggi i fascisti sono stati reintegrati sin da subito nei posti di comando, nell’esercito, nelle questure, nelle prefetture ed hanno continuato a dare il proprio apporto allo Stato contro l’emancipazione della classe lavoratrice, sia occupando spazi sempre maggiori all’interno delle istituzioni, sia come manovalanza armata e addestrata a compiere omicidi politici e le peggiori stragi, da Portella della Ginestra fino alla strage di Bologna. Proprio la strage di Bologna, per tempistiche e mandanti, ci sta raccontando ancora molto sulle trame, gli intrecci tra Stato, mafie, neofascisti e gli artefici.
Con lo “stato di emergenza” avanza la sistematica soppressione delle agibilità politico-sindacali dei lavoratori, come quella di sciopero, di assemblea, di manifestazione. È palese il tentativo di limitare la libertà di espressione, di silenziare le voci critiche, così come è evidente che la classe dominante vuole approfittare della situazione per limitare anche in futuro le manifestazioni e le espressioni collettive della protesta politica e sociale, applicando anche i famigerati decreti sicurezza di Salvini.
Con il pretesto dell’epidemia si sono rafforzati l’autoritarismo e la militarizzazione della vita sociale. Inoltre, sono stati colpevolizzati i singoli cittadini per la diffusione del contagio al fine di nascondere le gravi responsabilità che vanno individuate nel proseguimento a tutti i costi della produzione (di profitti) da parte dei capitalisti, nella demolizione della sanità pubblica, dei trasporti e della scuola.
Anche per queste ragioni non può e non deve essere sottovalutata la nomina del Generale Figliuolo a Commissario straordinario per l’emergenza Covid, che si presenta in tv con cimiteri di croci sul petto guadagnate per i servizi resi nelle guerre imperialiste dell’Afghanistan e Kosovo, per impartire ordini su tracciamenti, vaccinazioni, scuola, lavoro e sanità, tanto per abituare alla presenza militare sui territori: una nomina che ha un sapore amaro di gestione marziale della “emergenza” e che lascerà il segno nella gestione ordinaria del domani.
Ma il 25 Aprile è anche il simbolo di una storia incompiuta, la storia di tutti i partigiani e i gappisti, che avevano chiaro che la cacciata dei nazifascisti non fosse che una tappa nella conquista di un mondo nuovo e diverso: è la storia della Resistenza Tradita, un riferimento per tutti i lavoratori, i compagni e le compagne che lottano oggi in continuità con le battaglie dall’immediato dopoguerra fino alle grandi mobilitazioni popolari degli anni ’60 e fino agli anni ’80 culminati con i carri armati in strada, in difesa della Confindustria. È la resistenza delle centinaia di compagni ammazzati dai fascisti e dalla polizia, degli arrestati e dei torturati nelle carceri e nelle questure.
Non per questo però quella storia, la prospettiva di emancipazione, la necessità di una realtà in cui prevalgano la solidarietà e la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici, di un mondo che rifiuti lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, sulla donna e sull’ambiente e le logiche di guerra e repressione, è stata sconfitta. La resistenza continua!
Quella storia oggi siamo noi, le nostre vertenze, le nostre battaglie, le nostre lotte, e pensiamo sia fondamentale che questo “noi” si manifesti il 25 Aprile 2021 in piazza Santo Spirito!

Firenze Antifascista

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Sabato 3 aprile 2021 Presidio alla Texprint Atto III

Riceviamo, partecipiamo ed invitiamo a partecipare al presidio atto III

Presidio alla Texprint Atto III

Presidio alla Texprint Atto III

Anche questa settimana invitiamo tutti i solidali a raggiungerci al presidio permanente davanti ai cancelli Texprint.

Da ormai 2 mesi e mezzo gli operai della fabbrica sono in sciopero permanente
Denunce, manganellate, calunnie, provvedimenti disciplinari non ci hanno fermato e non lo faranno mai.

Ritroviamoci al presidio per passare un pomeriggio tutti e tutte insieme (nel rispetto delle norme sanitarie anti covid-19) e cogliamo l’occasione per portare il nostro sostegno materiale a questa lotta.

Andiamo avanti fino a quando in tutto il Macrolotto non si lavorerà 8 ore per 5 giorni… Fino alla vittoria!

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Ad un anno dalla morte di Manolis Glezos, partigiano della resistenza greca

Ad un anno dalla morte di Manolis Glezos, partigiano della resistenza greca che nella notte tra il 29 maggio 1941 trafugò la bandiera nazista dall’acropoli e grazie alla missione sua, insieme ad Apostolos Santas, la mattina del 30 tutta Atene si svegliò vedendo sventolare la bandiera del proprio popolo e non quella dell’invasore sulla cima della città.

La strenua dedizione di tutta una vita, l’instancabile impegno per la resistenza ancora nei mesi successivi in carcere e sotto tortura fino all’evasione e poi la lotta partigiana durante la guerra civile.
Dopo la sconfitta della rivoluzione ellenica e l’instaurarsi di un regime fascista in grecia, a seguito della spartizione alla fine della seconda guerra mondiale, Manolis fu arrestato più volte come dissidente e condannato più volte anche durante la dittatura dei colonnelli.

Per tutta la vita Manolis Glezos lottò per la libertà del suo popolo: contro l’occupazione tedesca prima, contro l’occupazione inglese poi, sotto il regime dei colonnelli prima, sotto il regime dell’austerity negli ultimi anni prima di morire. Clandestino tra le vie di Atene, dall’acropoli alle carceri, alle torture, poi sulle montagne e dentro e fuori tra latitanza, tribunali, condanne e le lotte dell’EDA, poi all’isola di Nasso e infine dentro e contro i palazzi del potere.

Ad un anno dalla morte di Manolis Glezos, partigiano della resistenza greca

Ad un anno dalla morte di Manolis Glezos, partigiano della resistenza greca

Firenze Antifascista

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Solidarietà agli operai della Texprint di Prato

Dal 18 di gennaio una parte degli operai della Texprint di Prato sono entrati in sciopero, da metà febbraio sono in picchetto e presidio permanente davanti alla fabbrica giorno e notte.

Sono operai che combattono una lotta fatta di dignità, forza, determinazione e coraggio, chiedono il rispetto del contratto collettivo nazionale e dei diritti più elementari a fronte di condizioni inaccettabili, di sfruttamento, di infortuni, di mancanza di assistenza sanitaria e sicurezza sul lavoro, del diniego al riposo con turni massacranti di 12 ore giornaliere per un totale di 84 settimanali e mille euro di stipendio mensili.

Col trascorrere delle settimane molti sono stati gli eventi che ci hanno portati a esprimere e a rafforzare la nostra solidarietà nella loro lotta. Dopo settimane di scioperi e presidii, il giorno seguente al raggiungimento dell’apertura del tavolo di crisi con la regione Toscana, e dalla notizia di interdizione dell’azienda per mafia dagli appalti e bandi pubblici, i reparti antisommossa della questura di Prato sono intervenuti più e più volte ferendo anche gravemente degli operai, nel tentativo di sgomberare il presidio per far passare merci bloccate in uscita, dimostrando ampiamente nella pratica quanto il capitale valga molto di più di un essere umano.

Nel distretto pratese da anni viene denunciata una forte collusione tra mafie e imprenditoria, Prato nel suo comparto tessile è territorio di sfruttamento, ampie sono le sacche di criminalità che trovano nella manodopera a basso costo eserciti, in larga parte di migranti, ricattabili e sfruttati al limite della sopravvivenza.
Gli operai Texprint rendono evidente, con la loro battaglia, questa situazione e anche il paradosso rispetto al quale, chi denuncia viene colpito da repressione, secondo quel concetto di legalità e illegalità tanto caro alle nostre silenti istituzioni.

Siamo fermamente convinti e convinte di quanto sia pericoloso tollerare queste brutali forme di sfruttamento, di quanto sia necessario oggi più che mai lottare per difendere i diritti sui luoghi di lavoro e quanto la mancanza di tutele possa essere dannosa e pericolosa per la classe lavoratrice tutta.

Quando si lede il diritto anche di un solo lavoratore si minano i diritti di tutti e di tutte!

Ad oggi, 27 marzo, il tavolo di trattative con la regione Toscana è stato chiuso per posizioni inconciliabili tra le parti, gli operai sono di nuovo in picchetto, oggi in manifestazione, l’azienda minaccia licenziamenti, sanzioni disciplinari, chiusura e delocalizzazione della produzione, ma crediamo fermamente che debba essere portata avanti la vertenza dei lavoratori con tutto il supporto necessario, che debba essere riconosciuto loro il rischio a cui si sono esposti e che a questo vada dato valore tramite sostegno, presenza e solidarietà, ma anche attraverso una chiara e ferma presa di posizione da parte della politica istituzionale tutta, che ad oggi manca quasi completamente, come se non fosse ancora abbastanza chiaro da quale parte stare.

Noi stiamo con gli operai.
Noi stiamo con gli oppressi.

In questo stesso mese a Piacenza operai e sindacalisti sono stati colpiti da repressione, perquisizioni e arresti domiciliari, in seguito ad un picchetto.
A Genova vengono indagati antifascisti e esponenti del Calp per aver tentato di bloccare un carico di armi su una nave battente bandiera saudita. Anche a loro tutta la nostra solidarietà.

Noi stiamo con chi lotta.

Le compagne e i compagni del cantiere sociale Camilo Cienfuegos.

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Sabato 27 marzo 2021 Presidio per la Giornata della Terra

Rilanciamo il presidio organizzato da Associazione di Amicizia Italo Palestinese Ore 16:00 Piazza Santa Maria Novella.

Presidio per la Giornata della Terra

Presidio per la Giornata della Terra

La Giornata della Terra, giorno solenne per la commemorazione dell’uccisione di sei cittadini palestinesi d’Israele nel 1976 ed il ferimento di altri 70 palestinesi per mano della polizia israeliana, in occasione di una protesta contro l’espropriazione di centinaia di ettari di terra di proprietà palestinese in Galilea. L’onda di espropriazioni massicce del 1976, in realtà, divenne emblematica delle continue e costanti pratiche messe in atto da Israele per privare i palestinesi delle loro case, delle loro terre, dell’acqua e delle risorse naturali sul proprio territorio.

Il presidio si svolgerà nel rispetto delle norme anti covid

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