Sabato 18 settembre 2021 Insorgiamo – Corteo nazionale a Firenze

Firenze, Fortezza da Basso 18 settembre h 15.00

Insorgiamo - Corteo nazionale a Firenze

Insorgiamo – Corteo nazionale a Firenze

Abbiamo chiesto un percorso che passi per i viali. E se questo a chi è fuori di Firenze, forse dice poco, basti dire che i viali sono stati chiesti circa 20 anni fa. Quando in campo c’era un movimento internazionale che diceva che un altro mondo è possibile.

E oggi noi siamo chiamati a dire che per questa vertenza un altro finale è possibile.

Che questa volta no, questa volta no, questa volta no. Non osate far partire quelle lettere e ritirate i licenziamenti.

Nè permetteremo alle istituzioni di deresponsabilizzarsi dalla distruzione di 500 posti di lavoro. Nè di fare un dl delocalizzazioni finto per fare uno spot elettorale. Nè di distruggere questa fabbrica con le finte promesse di reindustrializzazione o con la lenta agonia degli ammortizzatori.

Noi non abbiamo scelta. Stiamo facendo serenamente tutto ciò che possiamo per difendere la nostra famiglia.

Dove per famiglia non vanno intesi solo i nostri parenti, le nostre figlie e figli, i nostri partner. Per noi è famiglia tutta questa fabbrica e il territorio attorno. Sono famiglia i disoccupati, precari, le finte partite iva. E’ famiglia chi ha un lavoro ma non un vero stipendio e chi per raggiungere uno stipendio decente deve ammazzarsi di lavoro.

La nostra famiglia l’ha capito ed è insorta a nostra difesa.

E noi vi continuiamo a chiamare a insorgere. Ognuno con le proprie istanze, le proprie rivendicazioni, consapevoli che per vincere qua bisogna cambiare i rapporti di forza nel paese. E se i rapporti di forza cambiano, cambiano per tutti.

Noi non abbiamo scelta, voi sì. Voi tutti avete una scelta: potete vivere questa nostra vertenza come una delle tante crisi che ci sono e che ci saranno o decidere che questa volta la misura è colma per tutti. Che questa volta no.

E allora, noi resistiamo se voi spingete. E se voi spingete, noi resistiamo. Preparate i pullman, contate le macchine, annullate qualsiasi impegno. Fate girare la parola, condividete i messaggi. Diventate un fiume in piena e che i viali di Firenze ne siano gli argini.

Di sabati ce ne saranno tanti, di cose da fare ce ne saranno tante, di metalmeccanici licenziati ce ne sono stati tanti e purtroppo tanti ancora ce ne saranno.

Ma di occasioni per scrivere un pezzetto di storia, ne capitano poche nella vita.

E se alla fine di tutto questo nostro percorso, l’unica cosa che avremo ottenuto sarà fargli tornare la paura di toccare la nostra famiglia, avremo comunque ottenuto qualcosa.

#insorgiamo

Posted in GKN, manifestazione | Comments Off on Sabato 18 settembre 2021 Insorgiamo – Corteo nazionale a Firenze

Il green pass come strumento classista di repressione e controllo

Con l’introduzione e l’ormai sicura prossima estensione del green pass, vediamo ancora una volta il governo procedere sulla strada dell’incapacità di gestire la pandemia se non con misure coercitive e repressive. Il green pass, così come il lockdown, le zone rosse e il coprifuoco, colpisce e restringe in maniera significativa la libertà di movimento, di associazione, di ricreazione delle persone, ripercorrendo i passi fatti fin dai primi momenti dove l’azione di governo si è rivelata contraddittoria nella salvaguardia della salute pubblica, con misure e decreti legge volti più che altro a tutelare gli interessi del capitale e mantenere la produzione attiva. A questo punto non si tratta più di mera incapacità ma di una precisa volontà politica.

L’adozione di uno strumento amministrativo come surrogato dell’obbligo vaccinale non mostra appunto un’interesse per la salute pubblica ma al solito scarica sul singolo la responsabilità di un vaccino fino a poco tempo fa sperimentale tramite la firma obbligatoria del consenso informato, senza il quale non viene somministrata alcuna dose e non è possibile ottenere la carta verde. Lo stesso disinteresse viene mostrato anche attraverso i prezzi dei tamponi tenuti volutamente alti, la durata ridotta della validità del pass in caso di guarigione da covid, fino a certe dichiarazioni che vorrebbero negare le cure a chi è sprovvisto di certificazione.

Il governo Draghi, come quello di Conte, si autoassolve puntando esclusivamente sulla campagna vaccinale e paventando nuove chiusure, mentre poco o nulla viene fatto per cambiare strutturalmente quei settori chiave che, affiancando i vaccini, consentirebbero di gestire la pandemia in maniera più egualitaria e corrispondente ai bisogni dei proletari: sanità pubblica, scuola e trasporti.
Ricordiamo come negli ultimi decenni il sistema sanitario nazionale ha subito tagli e privatizzazioni indiscriminate con conseguente riduzione drastica dei presidi sanitari territoriali e posti letto negli ospedali, senza investire un euro in assunzione di personale né in acquisti di macchinari. L’istruzione pubblica non ha avuto una sorte migliore: gli edifici scolastici continuano a cadere a pezzi, le cosiddette classi pollaio continuano ad esistere (in aperta contraddizione con le attuali prescrizioni sanitarie) e le assunzioni del personale scolastico continuano ad essere insoddisfacenti, anzi si cerca di distogliere l’attenzione da questi problemi catalizzandola sul personale sprovvisto di green pass. Lo spauracchio anche qui è il ritorno alla dad (e ai suoi effetti drammatici di cui spesso abbiamo parlato e scritto). In università invece già adesso è possibile accedere, seguire lezioni e dare esami solo se muniti di certificazione verde, con un’evidente limitazione del diritto allo studio. Infine nulla è stato fatto neanche per mettere in sicurezza i trasporti ed è evidente come questi, anch’essi ormai quasi completamente privatizzati, siano ormai inadeguati alle reali esigenze dei cittadini e dei lavoratori e rappresentino invece un’opportunità di profitto e sfruttamento per le aziende private, con la complicità di comuni e amministrazioni pubbliche che svendono il loro patrimonio.

I comportamenti individuali sono nuovamente nell’occhio del ciclone (ricordate i “runner” e la “malamovida”?), additati e colpevolizzati e resi vittima di una campagna propagandistica messa in atto dal governo per screditare la (fasulla) libertà di scelta. Le limitazioni introdotte vanno a creare una divisione artificiosa tra le classi popolari e tra i lavoratori, con lo scopo di indebolire fin da subito l’opposizione allo sblocco dei licenziamenti, alla chiusura totale di alcuni stabilimenti, a questa gestione della crisi. A questo proposito è emblematica la vicenda delle mense dove ad un tratto queste vengono equiparate ai ristoranti, col risultato che nelle stesse aziende si va a dividere e a togliere spazi di aggregazione e socialità a lavoratori che fino ad un attimo prima hanno lavorato fianco a fianco nei reparti produttivi. Non a caso Confindustria spinge molto per l’introduzione completa del green pass nel mondo del lavoro nel tentativo evidente di dividere il fronte dei lavoratori e di spianarsi la strada per una probabile ristrutturazione senza precedenti. Particolarmente vergognoso è il fatto che ad insistere adesso sulla necessità di applicare l’obbligatorietà del green pass nei posti di lavoro sia proprio Confindustria e il suo presidente Bonomi, che ricordiamo viene da quella Confindustria Lombardia che durante il primo lockdown ha esercitato pressioni fortissime sulle istituzioni al fine di mantenere gli stabilimenti in produzione, con il risultato che tutti ricordiamo in Val Seriana e in tutta la regione lombarda: un’ecatombe di parecchie migliaia di morti.

Le contraddizioni di questa norma che nulla hanno a che fare con la salute pubblica però sono molte e si creano nei casi in cui il pass è obbligatorio ad esempio solo per alcune categorie di lavoratori, solo nei viaggi a lunga percorrenza (mentre probabilmente è proprio nei trasporti locali che si verificano più situazioni di forte assembramento) o solo ai tavoli e non ai banconi di bar, pub e ristoranti. Discutibile e contraddittoria continua ad essere la comunicazione pubblica che è stata fatta sulle esclusioni ed estensioni dell’utilizzo dei vaccini per varie categorie di persone, con salti in avanti e repentine marce indietro. Contraddittoria è la decisione di non pagare più la quarantena ai contatti dei casi positivi, addirittura con effetto retroattivo al 1 Gennaio di quest’anno. Di fatto quindi non solo la protezione dal virus è considerata risultato esclusivamente dei comportamenti individuali, ma diventa anche necessario avere mezzi economici sufficienti per sostenere periodi di isolamento e quarantena, con evidenti possibili ripercussioni sulla circolazione del virus stesso. Anche in questo aspetto si nota il carattere fortemente classista della sanità e della nostra società in generale.
Contraddittoria se non addirittura criminale è stata anche la gestione a livello internazionale: il fatto dei vaccini venduti all’asta al miglior offerente e di fatto negati a paesi meno ricchi (che rischiano di diventare giganteschi laboratori e focolai di varianti potenzialmente in grado di eludere la protezione sviluppata dall’azione vaccinale) è semplicemente inaccettabile. I contratti stipulati tra UE e cd “big pharma”, che hanno consentito a queste multinazionali di fare profitti stellari senza dover rispondere di alcun “effetto collaterale”, secretati e privi di penali in caso di mancate consegne, fanno gridare allo scandalo.

In questo scenario il dibattito viene schiacciato sensibilmente verso i due estremi: a favore o contrari ai vaccini, cercando così di escludere ogni giudizio critico e di opposizione, allineando chi si pone in antagonismo con questa gestione e questa politica classista ai deliri complottisti dei teoremi no-vax. Chi critica o si oppone a questa macelleria sociale, chi propone un’uscita a sinistra dalla crisi causata dalla pandemia, o viene completamente oscurato o buttato nel calderone dei negazionisti e degli sciamani.

Come scrivevamo pochi mesi fa, il rischio che ogni autunno, ad ogni inizio di ondata influenzale, si ritorni ad adottare le restrizioni, a colpevolizzare il singolo e a reprimere il dissenso, appare più che reale.
Rivendichiamo quindi il diritto ad una sanità pubblica efficiente e capillare sul territorio, all’abolizione dei brevetti nello sviluppo di farmaci e vaccini e a una loro produzione completamente pubblica escludendo categoricamente i soggetti privati e all’abolizione del green pass, strumento classista e repressivo.

Coerentemente con quanto scritto, alle nostre iniziative, che per adesso si svolgeranno all’aperto, non chiederemo il green pass, ma predisporremo dei banchini con strumenti di diagnosi e protezione (misura della temperatura, gel e mascherine) e chiederemo a tutti la massima responsabilità delle proprie azioni durante gli eventi.

I compagni e le compagne del Cantiere sociale Camilo Cienfuegos

Posted in Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos, comunicati | Comments Off on Il green pass come strumento classista di repressione e controllo

TEXPRINT aggiornamenti

Condividiamo da Si Cobas Firenze

8x5 lavoratori di tutte le etnine unitevi

8×5 lavoratori di tutte le etnine unitevi

Il tavolo con il Comune di Prato, alla presenza dell’Assessore Mangani, ci sarà. Giovedì alle 12:00. Hanno capito che questo movimento non si ferma con sgomberi, botte e arresti? Probabile.
Quello che è sicuro che è giovedì ci vorranno risposte concrete alle richieste dei lavoratori: riconoscimento delle residenze anagrafiche e percorsi per il riconoscimento dei permessi di soggiorno per sfruttamento, prima di tutto.

A Prato, ancora una volta, la democrazia è stata sospesa. Ieri mattina la Questura ha vietato al sindacato la conferenza stampa (!) in Piazza del Comune. Da venerdì, giorno dello sgombero dei lavoratori in sciopero della fame, la piazza è sotto occupazione militare da parte di polizia, carabinieri, GDF e municipale tra gli occhi increduli e le proteste della cittadinanza. Vietato entrare agli operai. Va tutto bene?

Il 2 e 3 ottobre sarà il momento del primo #8x5meeting. Due giorni aperti alla cittadinanza per discutere di sfruttamento, filiere delle moda, segregazione della forza lavoro, diritto alla salute e molto altro. Sarà il primo convegno sullo sfruttamento dove ci saranno gli sfruttati a parlare. Che strano, vero?

L’11 ottobre sarà #scioperogenerale. E sarà sciopero anche e soprattutto nel distretto dello sfruttamento.

Posted in texprint | Comments Off on TEXPRINT aggiornamenti

L’altro 11 settembre

Condividiamo da Collettivo Politico Scienze Politiche

L’11 settembre 1973 il presidente della Repubblica del Cile, Salvador Allende, veniva vigliaccamente ucciso.

Appena eletto, nel 1970, intraprese un vastissimo programma di riforme per trasformare il Cile in un paese socialista: tutti i gangli del tessuto economico-sociale di interesse strategico vennero nazionalizzati, come ad esempio la produzione e distribuzione di energia elettrica, i trasporti ferroviari, aerei e marittimi, le telecomunicazioni, l’industria, le miniere, le aziende agricole e le banche.

Naturalmente niente di tutto questo poteva essere tollerato né dagli elementi reazionari cileni né dagli Stati Uniti.

Asserragliatosi nel palazzo presidenziale che fu fatto bombardare dall’aeronautica, resistendo eroicamente fino all’ultimo con il fucile in mano, trovò la morte il “compagno presidente”.

Poco prima di morire, e poco prima che il Cile piombasse nella barbarie di Pinochet, del clero e degli USA, Allende pronunciò un celebre discorso alla nazione, ed è con alcune di quelle parole che lo vogliamo ricordare:

“È possibile che ci annientino, ma il domani apparterrà al popolo, apparterrà ai lavoratori. L’umanità avanza verso la conquista di una vita migliore. […] Lavoratori della mia Patria, ho fede nel Cile e nel suo destino. Altri uomini supereranno questo momento grigio e amaro in cui il tradimento pretende di imporsi. Sappiate che, più prima che poi, si apriranno di nuovo i grandi viali per i quali passerà l’uomo libero, per costruire una società migliore.”

“Viva il Cile! Viva il popolo! Viva i lavoratori! Queste sono le mie ultime parole e ho la certezza che il mio sacrificio non sarà vano”

L’11 settembre 1973 il presidente della Repubblica del Cile, Salvador Allende, veniva vigliaccamente ucciso

L’11 settembre 1973 il presidente della Repubblica del Cile, Salvador Allende, veniva vigliaccamente ucciso

L’11 settembre 1973 il presidente della Repubblica del Cile, Salvador Allende, veniva vigliaccamente ucciso

L’11 settembre 1973 il presidente della Repubblica del Cile, Salvador Allende, veniva vigliaccamente ucciso

Posted in Iniziative comunicati altre realtà | Comments Off on L’altro 11 settembre

Sabato 11 settembre 2021 Ore 15.30 Assemblea di supporto ai lavoratori GKN – Firenze

Assemblea di supporto ai lavoratori GKN - Firenze

Assemblea di supporto ai lavoratori GKN – Firenze

Circolo Lungarno del Varlungo (Balera del Varlungo) – Via della Funga, 27/a

Assemblea pubblica del Gruppo di Supporto “Insorgiamo con i lavoratori Gkn”

Con il concerto del 28 agosto davanti ai cancelli della Gkn la fase della resistenza estiva è finita.
Inizia il nostro autunno, un autunno caldo, tanto più caldo quanto sarà alto il nostro livello di attenzione, determinazione e protagonismo.

Questa assemblea sarà un momento per fare il punto sulla situazione in Gkn con i prossimi giorni che saranno fondamentali per capire quanto le lancette scorreranno veloci verso la fine dei 75 giorni della procedura di licenziamento.
Al riguardo abbiamo da dire solo una cosa, chiara e semplice: “Non osate far partire quelle lettere!”.

Sarà l’occasione per fare il punto sugli appuntamenti della settimana successiva ed in particolare sulla data del 18 settembre.
Al riguardo il messaggio che ci arriva dalla fabbrica è altrettanto chiaro:
“Per il 18 tenetevi libere e liberi”.

Sarà l’occasione per capire chi e come si farà carico di rilanciare la giornata del 18 settembre i cui contorni a quel punto saranno ben delineati.

All’assemblea interverrà, in apertura il Collettivo di Fabbrica e il Gruppo di Supporto “Insorgiamo con i lavoratori Gkn”.
Poi spazio ai partecipanti (max 5 min in modo da far parlare tutt*).

Proponiamo di intervenire non in termini rituali, ma pratici rispondendo a queste semplici domande:”

1. Perchè è necessario raccogliere l’appello “Insorgiamo” lanciato dai lavoratori Gkn?

2. Non chiediamo a loro come stanno ma rivolgiamo questa domanda a noi stessi e rispondiamoci: “Sta andando tutto bene? Noi come stiamo?”

3. Quali sforzi possiamo fare in vista della giornata del 18 settembre e per la sua riuscita?

Ci vediamo sabato 11 settembre.
Vi aspettiamo in massa!

Insorgiamo con i lavoratori GKN

Posted in GKN | Comments Off on Sabato 11 settembre 2021 Ore 15.30 Assemblea di supporto ai lavoratori GKN – Firenze

Vietato manifestare in piazza comune nel giorno della “liberazione”. Ma la manifestazione si farà.

Condividiamo da Si Cobas Firenze

Prato libera dallo sfruttamento

Prato libera dallo sfruttamento

Appuntamento h.18:30 in PIAZZA DELLE CARCERI

Il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza ha deciso di vietare lo svolgimento della manifestazione PRATO LIBERA DALLO SFRUTTAMENTO #insorgiamo in piazza del Comune.
Il motivo non poteva essere più pretestuoso: pericolo assembramenti. Non c’è bisogno di commentare.
Impossibile non notare che le istituzioni abbiamo avuto il tempo di riunirsi in Prefettura per benedire il divieto a manifestare, dopo aver rifiutato la convocazione del tavolo interistituzionale richiesto con lo sciopero della fame dai lavoratori della Texprint.
Il divieto è politico ed è stato notificato a meno di 24 ore dalla manifestazione. Non ci stupiamo: è da venerdì scorso, da dopo il vergognoso sgombero degli operai Texprint, che Piazza del Comune è sotto occupazione militare di blindati e volanti di polizia, carabinieri e guardia di finanza.
La denuncia dello sfruttamento selvaggio al Macrolotto sono incompatibili con l'”ordine pubblico”. Perché evidentemente l’ “ordine”, per chi la governa questa città, deve continuare ad essere quello dei turni di lavoro 12-14 ore al giorno e del lavoro nero e la “sicurezza” quella che porta centinaia di operai a perdere le dita e mutilarsi in copri in fabbrica.
Firenze, nel giorno della Liberazione, dava la sua Piazza della Signoria ai lavoratori della GKN che da lì in cinquemila sfilavano in corteo per il centro città. E noi eravamo, come sempre, con loro. Questa invece è Prato.
Che tutto questo avvenga nel giorno della ricorrenza della Liberazione della città lo rende ancora più paradossale.
La Questura ha autorizzato il concentramento della manifestazione in piazza delle Carceri. L’appuntamento è lì alle 18:30.
Giunta Comunale, Prefettura e Questura fanno la guerra agli sfruttati, e non agli sfruttatori.

Ma è troppo tardi.
Non si può zittire l’urlo di riscatto che si alza dal Macrolotto.
Il re è nudo.

Solo un motivo in più per scendere tutti in piazza oggi. Pacificamente e con la determinazione di sempre.

Posted in manifestazione, texprint | Comments Off on Vietato manifestare in piazza comune nel giorno della “liberazione”. Ma la manifestazione si farà.

Nel ’44, Fontesanta fu l’ultima base negli spostamenti della Brigata Sinigaglia prima di scendere a Firenze per liberarla

Nel ’44, Fontesanta fu l’ultima base negli spostamenti della Brigata Sinigaglia prima di scendere a Firenze per liberarla, prima dell’insurrezione, prima che suonasse la martinella, quella stessa che l’11 agosto del 2021 è stata suonata dagli operai Gkn.

Il pranzo di Fontesanta sin dal dopoguerra è stato un momento della Brigata, di chi aveva condiviso quell’esperienza di lotta, liberazione e emancipazione.
Il Comandante Gracco, il partigiano Sugo e gli altri compagni della Brigata che abbiamo avuto la fortuna di conoscere ci hanno lasciato in eredità anche questo momento che abbiamo il dovere tenere vivo lontano da logiche retoriche e commemorative.

Per questo la consueta camminata del sabato è stata dedicata all’attenzione dei piccoli che si sono immedesimati nelle storie e nella quotidianità della vita in Brigata, hanno ascoltato il racconto su Aronne Cavicchi, il più piccolo della sua famiglia, ucciso dai nazifascisti dopo la Battaglia di Pian d’Albero e deposto una corona alla casina di Fontesanta sulle note di… “Occupiamola…”

Per questo oggi, nei boschi in cui la Brigata cantava “Insorgiamo”, si stanno confrontando gli antifascisti fiorentini e quelli genovesi, i portuali di Genova con gli operai Gkn.
Anche questi sono i momenti in cui si intrecciano esperienze e pratiche, si instaurano relazioni e si alimenta un dibattito quanto mai impellente e necessario per cambiare i rapporti di forza in questo paese.

Oggi siamo in Fontesanta, il 18 settembre saremo di nuovo tutti e tutte insieme in piazza a Firenze.

Fontesanta 2021

Fontesanta 2021

Fontesanta 2021

Fontesanta 2021

Fontesanta 2021

Fontesanta 2021

Insorgiamo con i lavoratori GKN

Posted in Firenze Antifascista, GKN | Comments Off on Nel ’44, Fontesanta fu l’ultima base negli spostamenti della Brigata Sinigaglia prima di scendere a Firenze per liberarla

4 arresti per lo sciopero della fame degli operai Texprint.

Condividiamo da Si Cobas Firenze

Appuntamento sabato 4 settembre 2021 ore 9:00 al tribunale di Prato

Poco fa ci è arrivata la conferma che, oltre ad Abdou, lavoratore Texprint in sciopero della fame arrestato questa mattina durante lo sgombero in piazza del Comune, sono in stato di arresto anche Arturo, Milly e Lapo. Sono stati vergognosamente aggrediti dalla polizia questa mattina davanti alla Questura, che ora li ha arrestati inventandosi accuse di resistenza a pubblico ufficiale.

Abdou non mangiava da 2 giorni quando in 5 poliziotti l’hanno portato via di peso.
Arturo è stato aggredito mentre cercava di aiutare un altro operaio di Texprint che veniva preso a pugni dalla polizia davanti alla Questura.
Lapo e Milly stavano passando in macchina davanti alla Questura e hanno deciso di fermarsi per sostenere gli operai, non hanno fatto in tempo a percorrere il marciapiede ch e sono stati placcati da 5 poliziotti ciascuno e portati via.

Tutto questo è una grande vergogna che ha dei nomi: Matteo Biffoni, sindaco di Prato che la responsabilità politica di quanto accaduto, e Questura, che ha avuto una gestione criminale dell’intera giornata.
Domattina facciamo sentire il nostro calore a questi 4 compagni coraggiosi che passeranno la notte in cella per aver denunciato lo sfruttamento del distretto tessile Pratese!

APPUNTAMENTO ORE 9:00 AL TRIBUNALE DI PRATO
TUTTI LIBERI! TUTTE LIBERE! 8X5

Da: SiCobas Prato – Firenze

Posted in manifestazione, texprint | Comments Off on 4 arresti per lo sciopero della fame degli operai Texprint.

Sabato 4 settembre e Domenica 5 settembre 2021 Brigata Sinigaglia sempre presenti – Fontesanta 2021

Fontesanta 2021

Fontesanta 2021

La camminata che ogni anno “Amici, parenti e compagni della Brigata Sinigaglia” hanno organizzato durante le iniziative alla Casina di Fontesanta prende una nuova veste e si rivolge in particolare alle nuove e nuovissime generazioni.

Ora e sempre Resistenza!
IL RADUNO DELLE BRIGATE PARTIGIANE
Sabato 4 Settembre ore 15.00

Un pomeriggio dedicato ai bambini e alle bambine (ma anche ai grandi) in cui attraverso il gioco ripercorreremo la vita dei Partigiani: dalla scelta di salire sui monti, alla costituzione dei gruppi partigiani, per arrivare alla liberazione di Firenze.
Oggi più che mai è necessario mantenere viva la memoria: cercheremo di farlo attraverso letture, canti ,storie della resistenza, ricominciando proprio dai bambini e dalle bambine perché come diceva il partigiano Sugo “io il mio l’ho fatto, ora tocca a voi”!

La camminata che ogni anno "Amici, parenti e compagni della Brigata Sinigaglia"

La camminata che ogni anno “Amici, parenti e compagni della Brigata Sinigaglia”

INSORGIAMO

Posted in Firenze Antifascista | Comments Off on Sabato 4 settembre e Domenica 5 settembre 2021 Brigata Sinigaglia sempre presenti – Fontesanta 2021

Fermiamo le delocalizzazioni

Condividiamo dal Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

L’assemblea permanente delle lavoratrici e dei lavoratori Gkn ha votato e fatto proprio il seguente documento di indirizzo per una legge contro le delocalizzazioni, redatto dal gruppo dei giuslavoristi intervenuto il 26 agosto di fronte ai cancelli.

Nessuna legge sulle nostre teste, ma una legge che sia scritta con le nostre teste. Siamo pronti a presentare il testo di legge, ad arricchirlo sui cancelli di ogni azienda, a sostenerlo nelle piazze.

#insorgiamo

Fermiamo le delocalizzazioni

Delocalizzare un’azienda in buona salute, trasferirne la produzione all’estero al solo scopo di aumentare il profitto degli azionisti, non costituisce libero esercizio dell’iniziativa economica privata, ma un atto in contrasto con il diritto al lavoro, tutelato dall’art. 4 della Costituzione. Ciò è tanto meno accettabile se avviene da parte di un’impresa che abbia fruito di interventi pubblici finalizzati alla ristrutturazione o riorganizzazione dell’impresa o al mantenimento dei livelli occupazionali Lo Stato, in adempimento al suo obbligo di garantire l’uguaglianza sostanziale dei lavoratori e delle lavoratrici e proteggerne la dignità, ha il mandato costituzionale di intervenire per arginare tentativi di abuso della libertà economica privata (art. 41, Cost.).

Alla luce di questo, i licenziamenti annunciati da GKN si pongono già oggi fuori dall’ordinamento e in contrasto con l’ordine costituzionale e con la nozione di lavoro e di iniziativa economica delineati dalla Costituzione.

Tale palese violazione dei principi dell’ordinamento, impone che vengano approntati appositi strumenti normativi per rendere effettiva la tutela dei diritti in gioco. Per questo motivo è necessaria una normativa che contrasti lo smantellamento del tessuto produttivo, assicuri la continuità occupazionale e sanzioni compiutamente i comportamenti illeciti delle imprese, in particolare di quelle che hanno fruito di agevolazioni economiche pubbliche.

Tale normativa deve essere efficace e non limitarsi ad una mera dichiarazione di intenti. Per questo motivo riteniamo insufficienti e non condivisibili le bozze di decreto governativo che sono state rese pubbliche: esse non contrastano con efficacia i fenomeni di delocalizzazione, sono prive di apparato sanzionatorio, non garantiscono i posti di lavoro e la continuità produttiva di aziende sane, non coinvolgono i lavoratori e le lavoratrici e le loro rappresentanze sindacali.

Riteniamo che una norma che sia finalizzata a contrastare lo smantellamento del tessuto produttivo e a garantire il mantenimento dei livelli occupazionali non possa prescindere dai seguenti, irrinunciabili, principi.

1. A fronte di condizioni oggettive e controllabili l’autorità pubblica deve essere legittimata a non autorizzare l’avvio della procedura di licenziamento collettivo da parte delle imprese.

2. L’impresa che intenda chiudere un sito produttivo deve informare preventivamente l’autorità pubblica e le rappresentanze dei lavoratori presenti in azienda e nelle eventuali aziende dell’indotto, nonché le rispettive organizzazioni sindacali e quelle più rappresentative di settore.

3. L’informazione deve permettere un controllo sulla reale situazione patrimoniale ed economico-finanziaria dell’azienda, al fine di valutare la possibilità di una soluzione alternativa alla chiusura.

4. La soluzione alternativa viene definita in un Piano che garantisca la continuità dell’attività produttiva e dell’occupazione di tutti i lavoratori coinvolti presso quell’azienda, compresi i lavoratori eventualmente occupati nell’indotto e nelle attività esternalizzate.

5. Il Piano viene approvato dall’autorità pubblica, con il parere positivo vincolante della maggioranza dei lavoratori coinvolti, espressa attraverso le proprie rappresentanze. L’autorità pubblica garantisce e controlla il rispetto del Piano da parte dell’impresa.

6. Nessuna procedura di licenziamento può essere avviata prima dell’attuazione del Piano.

7. L’eventuale cessione dell’azienda deve prevedere un diritto di prelazione da parte dello Stato e di cooperative di lavoratori impiegati presso l’azienda anche con il supporto economico, incentivi ed agevolazioni da parte dello Stato e delle istituzioni locali. In tutte le ipotesi di cessione deve essere garantita la continuità produttiva dell’azienda, la piena occupazione di lavoratrici e lavoratori e il mantenimento dei trattamenti economico-normativi. Nelle ipotesi in cui le cessioni non siano a favore dello Stato o della cooperativa deve essere previsto un controllo pubblico sulla solvibilità dei cessionari.

8. Il mancato rispetto da parte dell’azienda delle procedure sopra descritte comporta l’illegittimità dei licenziamenti ed integra un’ipotesi di condotta antisindacale ai sensi dell’art. 28 l. 300/1970

Riteniamo che una normativa fondata su questi otto punti e sull’individuazione di procedure oggettive costituisca l’unico modo per dare attuazione ai principi costituzionali e non contrasti con l’ordinamento europeo. Come espressamente riconosciuto dalla Corte di Giustizia (C-201/2015 del 21.12.2016) infatti la “circostanza che uno Stato membro preveda, nella sua legislazione nazionale, che i piani di licenziamento collettivo debbano, prima di qualsiasi attuazione, essere notificati ad un’autorità nazionale, la quale è dotata di poteri di controllo che le consentono, in determinate circostanze, di opporsi ad un piano siffatto per motivi attinenti alla protezione dei lavoratori e dell’occupazione, non può essere considerata contraria alla libertà di stabilimento garantita dall’articolo 49 TFUE né alla libertà d’impresa sancita dall’articolo 16 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE”

Riteniamo altresì che essa costituisca un primo passo per la ricostruzione di un sistema di garanzie e di diritti che restituisca centralità al lavoro e dignità alle lavoratrici e ai lavoratori.

Per permettere una ponderata valutazione degli interessi incisi dal testo dell’atto legislativo in cantiere riteniamo necessaria ed immediata una sospensione da parte del Governo delle procedure di licenziamento ex l. 223/91 ad oggi avviate dalle imprese.

Documento redatto da
Danilo Conte
Giovanni Orlandini
Paolo Solimeno
Massimo Capialbi
Pier Luigi Panici
Silvia Ventura
Giulia Frosecchi
Marzia Pirone
Francesca Maffei

Approvato dall’assemblea permanente delle lavoratrici e dei lavoratori Gkn

Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze

Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

Posted in GKN | Comments Off on Fermiamo le delocalizzazioni