Tempi di guerra e “sfilate di pace”: Nardella, tutto divise e passerelle!

Ancora piazza chiuse, cecchini sui tetti, centro blindato.
Ancora una volta Firenze si spoglia delle vesti di una città e torna ad essere vetrina ad uso e consumo dei suoi amministratori, sempre più sordi alle istanze di abitanti e lavoratori, come ad esempio quelli che dovrebbero essere dipendenti del comune stesso, vedi lavoratori dei servizi di biblioteche e archivi comunali magari.. e che invece vede la Giunta Comunale sempre più intenta a sperperare denaro e privatizzare pezzi di città per i loro interessi. Questa volta si tratta di due incontri, ovviamente esclusivi e blindati. Il primo riunisce alcuni sindaci di 30 paesi del Mediterraneo e l’altro vede protagonisti numerosi vescovi della CEI sino a Papa Francesco, unendo nei fatti la dimensione civile a quella ecclesiastica. Il principale sponsor, il nostro sindaco Nardella, si vanta di “promuovere a Firenze la pace e lo sviluppo di quest’area cruciale del mondo”, dove lo stesso La Pira si sta rivoltando nella tomba!

Si svuota ancora di significato e si vuole volutamente confondere le dinamiche dei paesi del Mediterraneo, slegando i conflitti dai fautori di essi, appianando il ruolo degli oppressori a quello degli oppressi e si invita la vicesindaca sionista di Tel Aviv e il sindaco nazionalista turco di Smirne: sionisti e nazionalisti turchi, quale pace esattamente? Non certo per palestinesi e kurdi, quotidianamente bombardati e repressi, né per tutti i popoli del Medio-Oriente.
Si dimentica il ruolo complice dell’Italia e UE in Libia, in guerra dal 2011, che quella che i dirigenti vogliono chiamare “frontiera della pace” è un confine assassino, un inferno fatto di lager, privazioni e torture, grazie agli accordi di Minniti, tra gli illustri invitati. Ennesima conferma del vero amore autoritario fra il nostro sindaco e l’ex ministro dei peggiori decreti razzisti, liberticidi e antipopolari di cui Minniti fu apripista e di cui Nardella ogni giorno non manca di applicare nella nostra città, fra guerra ai poveri, repressione, ordinanze, sfratti e divieti.

Non mancheranno poi i responsabili (tra cui Premier Draghi e Ministri degli Interni Lamorgese) delle condizioni in cui versa la cultura, la sanità e l’ambiente, le condizioni di lavoro, ovvero esattamente il focus su cui si concentreranno le riunioni. Proprio per questo non c’è da aspettarsi niente di legittimo da chi continua a propinarci le solite ricette a scapito di chi lavora, a reprimere chi lotta per una scuola svincolata dai profitti e a strumentalizzare la salute per smantellare definitivamente ogni diritto di lavoratori, studenti e disoccupati.

Perciò, di fronte alla devastazione creata dalle politiche sia interne che estere di tutta Europa (grazie alle quali il Medio Oriente è allo stremo e l’intera Africa fa da bancomat alla Francia), le belle parole di chi ha permesso tutto questo sono inaccettabili. Quale pace da questi signori, come Draghi e Minniti?
Quelli dell’interesse della NATO di cui il premier si fa sponsor, o degli accordi criminali di Leonardo-Finmeccanica di cui ora Minniti è presidente della fondazione, che proprio su armi letali, elicotteri e radar fa i suoi profitti? Signori che stringono ogni giorno mani insanguinate, ci affamo coi ricatti sulle bollette e benzina, facendo ricadere su di noi politiche guerrafondaie, le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti in queste ore con la crisi Ucraina, NON hanno diritto di parlare di pace, di autodeterminazione dei popoli, di giustizia sociale.

Rifiutiamo le passerelle in cui i nostri eminentissimi personaggi si ergono a salvatori e tutori di pace e sviluppo, perché la loro cooperazione e la loro “stabilità” non ha niente di autentico, ma anzi, consolida una realtà di miseria che abbiamo l’esigenza di far crollare. Ancora una volta non è questa la città che vogliamo: VIA POLITICI, AFFARISTI e GUERRAFONDAI da FIRENZE!

MINNITI, NARDELLA, la PUZZA è sempre QUELLA!

Collettivo d’Ateneo – Firenze, CPA Firenze Sud, Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos – Campi Bisenzio

Tempi di guerra e "sfilate di pace": Nardella, tutto divise e passerelle!

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