Dalle 18.00 interventi sulla Palestina Collegamento con la giornalista Chiara Cruciati Intervento di Marta Alacevich di Artivist for Palestine e delle associazioni organizzatrici
Dalle 20.00 cena a sostegno di Gazzella Onlus che si dedica alla cura di bambini palestinesi feriti da armi da guerra e alla distribuzione di acqua e cibo Prenotazioni al 3711960148 Costo Euro 15 – opzioni per vegani e vegetariani
A seguire concerto con
Ossido
Gaeta
Bitter cocks Ingresso senza cena Euro 2
Durante la serata sarà possibile visitare la mostra MANIFESTI PER GAZA e RITRATTI DI BAMBINꞫ PALESTINESꞫ CANCELLATꞫ PER SEMPRE Collettiva di illustrazioni dal mondo a cura di Artivist for Palestine
Realtà organizzatrici: Associazione amicizia italo palestinese Cuba Mambì Gruppo Azione Internazionalista Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos
Posted ininiziative, Palestina|Comments Off on Sabato 24 Maggio 2025 Serata BENEFIT PER GAZA
al Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos una serata a ritmo di blues!
Ore 20.30 cena Pasta ragù di daino Daino in umido con contorno spinaci saltati Vegetariani Pasta al pomodoro Sformatino di patate e spinaci con crema di cannellini con contorno di spinaci saltati
Prezzo 12€ cena + 2€ per ingresso concerti Prenotarsi con messaggio al 3332563141
Ore 22.30 concerti con: Five for Blues – Soul & Blues Pistoia Street 325 – Blues Vaiano
Posted inconcerti|Comments Off on Sabato 10 Maggio 2025 NIGHT IN BLUES!
Meloni e La Russa invitano tutta la sinistra a fare i conti con Sergio Ramelli. Lo stesso vale per i cosiddetti “martiri delle foibe” e per Giovanni Gentile. In poche parole le istituzioni democratiche oggi parlano la stessa lingua del neofascismo italiano. Si prende un fatto singolo, lo si decontestualizza, se ne esalta la drammaticità e infine, da quel singolo fatto, si ricostruisce un quadro completamente rovesciato. La storia così non si ricostruisce. Così la si riscrive. Noi facciamo sempre i conti con la storia tutta e diffidiamo da chi ci dice che dobbiamo farli con un singolo fatto. Altrimenti Gentile diventa il filosofo indifeso ucciso dalla “canaglia pezzente” e non un gerarca fascista, ideologo del fascismo, fucilatore dei renitenti alla leva, firmatario del manifesto della razza e sostenitore della RSI, ucciso durante un’azione della Resistenza. Altrimenti i “martiri delle foibe” diventano i poveri italiani perseguitati dai partigiani titini e non gli occupanti fascisti che hanno collaborato con i nazisti alle deportazioni e all’internamento nei campi di concentramento della popolazione slava durante la Seconda Guerra mondiale. Altrimenti Ramelli sembrerà solo un povero ragazzo ucciso dalla “ferocia dei rossi” e non anche un militante neofascista di una fase storica caratterizzata da una guerra civile a bassa intensità, durante la quale questi furono i compagni e le compagne uccise dai neofascisti: Paolo Rossi, Domenico Congedo, Vincenzo De Waure, Mario Lupo, Fiore Mete, Adriano Salvini, Vittorio Ingria, Adelchi Argada, Claudio Varalli, Iolanda Palladino, Tonino Miccichè, Alberto Brasili, Alceste Campanile, Gaetano Amoroso, Luigi De Rosa, Walter Rossi, Benedetto Petrone, Roberto Scialabba, Fausto Tinelli, Lorenzo Iaio Iannucci, Ivo Zini, Claudio Miccoli, Ciro Principessa, Valerio Verbano, Aurora Bruni. Ad essi andrebbero aggiunti i nomi di tutti coloro, e non sono pochi, che furono uccisi dalle forze di polizia. Chiudiamo elencando le Stragi, orchestrate dallo Stato con la manovalanza nera, che hanno punteggiato quella fase storica: 12 dicembre 1969. Strage di piazza Fontana a Milano: 17 morti e 88 feriti. 22 luglio 1970. Strage di Gioia Tauro: 6 morti e 66 feriti. 31 maggio 1972. Strage di Peteano a Gorizia: 3 morti e 2 feriti. 28 maggio 1974. Strage di piazza della Loggia a Brescia: 8 morti e 102 feriti. 4 agosto 1974. Strage dell’Italicus sull’espresso Roma-Brennero: 12 morti e 105 feriti. 2 agosto 1980. Strage della stazione di Bologna: 85 morti e 200 feriti. Poi i neofascisti sono tornati ad uccidere anche in tempi più recenti: Dax, Renato Biagetti, Nicola Tommasoli e infine con la Strage di piazza Dalmazia a Firenze. I fascisti in Italia sono e rimangono il simbolo delle deportazioni, degli eccidi, della repressione, della galera e dello stragismo. Oggi il governo erge Ramelli a simbolo di “libertà”. Di quale libertà stanno parlando? Forse quella di fare il saluto romano durante le commemorazioni per lo stesso Ramelli o per il “loro amato Duce”, quello fermato dai partigiani durante la fuga camuffato da tedesco, mentre la polizia identifica chi espone uno striscione antifascista fuori da un panificio. Non c’è e mai ci sarà memoria condivisa con questi soggetti perché il motore della storia è lo scontro tra oppressi e oppressori, tra sfruttati e sfruttatori e i fascisti, nella storia, sono sempre stati dalla parte degli sfruttatori contro le lotte operaie e studentesche. ORA E SEMPRE RESISTENZA!
Firenze Antifascista
Posted inFirenze Antifascista|Comments Off on Sergio Ramelli e la legittimazione del fascismo.
Qualche scatto del nostro 25 Aprile a Valibona, nonostante il tempo incerto, molto partecipato in occasione degli 80 anni dalla liberazione dal nazifascismo. Un ringraziamento ad Alberto Mari che ci ha parlato della resistenza di oggi in Palestina e al Menestrello che ci ha accompagnato con la sua chitarra e i suoi stornelli. Sotto un estratto di uno degli interventi fatti durante l’iniziativa. “Diciamo sempre che per noi, al di là di ogni retorica, il 25 Aprile è fondamentale non solo per ricordare la resistenza di ieri ma per rivendicare la legittimità e l’importanza delle resistenze di oggi. Ed anche oggi siamo costretti a ribadire la legittimità della resistenza contro chi opprime, affama, uccide. Anche oggi affermiamo che la resistenza palestinese, in ogni sua forma, non solo è legittima, ma è evidentemente anche l’unica garanzia di esistenza, di sopravvivenza di quel popolo, che se non avesse dato dimostrazione di infinita forza d’animo e determinazione da decenni a questa parte, sarebbe già stato spazzato via da un po’. Un anno fa vi demmo dei numeri sul genocidio in corso a Gaza: dalle 34180 persone uccise e 77mila feriti, siamo passati a 51mila morti, di cui 20mila bambini, e 160mila feriti. Il numero dei giornalisti a 200. Da circa un mese Israele ha rotto unilateralmente la tregua e ripreso a bombardare come e più di prima, in aree indicate come sicure, sulle tende degli sfollati, radendo al suolo l’ultimo ospedale in funzione e bruciando vive le persone. Ancora da prima che Israele nega l’ingresso nella striscia a qualsiasi bene di prima necessità: benzina per i generatori, cibo, acqua. È passato un altro anno di massacri, umiliazioni, crimini di guerra e contro l’umanità: un altro anno di genocidio. Purtroppo questo non ha riguardato solo Gaza: la Cisgiordania è stata teatro della più vasta operazione militare israeliana, superiore anche a quella della seconda intifada. Tutte le città e i campi profughi hanno subito raid, attacchi con bulldozer, droni, assedi veri e propri. I morti sono centinaia, i feriti non se ne parla, le persone arrestate circa 17mila. A Jenin il campo profughi è stato raso al suolo: sono state distrutte le infrastrutture sanitarie, le fogne, qualsiasi cosa. L’obiettivo, come sempre, è duplice: schiacciare la resistenza e rendere il territorio inabitabile, in modo da svuotarlo e renderlo colonizzabile dai sionisti. Gli “insediamenti”, ma è più giusto chiamarle col loro nome, e cioè “colonie”, sono aumentati, così come sono aumentate le aggressioni dei coloni nei confronti dei palestinesi. Ed è proprio questo aspetto che caratterizza non il governo Netanyahu, non l’ala destra di Smotrich e Ben Gvir, ma tutto il movimento sionista dal quale prende vita quella che tanti palestinesi chiamano “l’entità sionista” e che in occidente chiamiamo Israele: quello sionista è un colonialismo d’insediamento. La forma di colonialismo più brutale che esista, basata sul furto della terra ai residenti, sul loro allontanamento con qualsiasi mezzo e sulla loro sostituzione con persone provenienti da altri paesi. Netanyahu è un assassino senza scrupoli? Certo! La destra religiosa al governo è una banda di feroci nazisti? Senz’altro! Ma chi dei nostri politici, anche di sinistra o pseudo-tale, individua il problema nel governo attualmente in carica in Israele, si nasconde dietro a un dito! Se si vuole la pace ci deve essere giustizia: deve cessare il genocidio, deve cessare l’apartheid, deve cessare l’occupazione militare che va avanti dal 1967 e deve cessare il colonialismo. In questo ultimo anno abbiamo visto anche l’invasione del Libano meridionale da parte dei soldati sionisti, nel tentativo di spazzare via Hezbollah, che da solo assieme allo Yemen appoggia e sostiene la resistenza di Gaza. Anche qui distruzione, migliaia di morti e un cessate-il-fuoco che subisce continue violazioni unilaterali da parte dei sionisti. Abbiamo visto poi cosa è successo in Siria in appena una settimana a Dicembre, con la cacciata di Assad, il crollo del suo regime e la salita al potere di questo Al Jolani, a capo di un’accozzaglia di milizie di cui molte legate all’ISIS e alla Turchia. Dopo le iniziali dichiarazioni di moderazione e inclusività, stiamo assistendo a massacri di esponenti del vecchio regime e di alcune minoranze, all’approvazione di una carta costituzionale basta sulla sharia e via dicendo: il tutto col benestare delle potenze occidentali, che si sono affrettate a riconoscere il nuovo governo, e soprattutto di Israele, che ha potuto distruggere completamente le risorse militari dello stato siriano ed invadere ulteriormente una parte del suo territorio, in maniera del tutto indisturbata. Infine ci tocca pure assistere al secondo mandato di Trump, che riesce nel difficile compito di superare a destra “Genocide Joe” Biden, affermando senza pudore alcuno che i progetti sulla striscia di Gaza siano il suo svuotamento dai palestinesi e la ricostruzione come una “riviera”, una sorta di Miami Beach in Medio Oriente. Di fronte a questo scenario potrebbe essere difficile trovare la forza di reagire. Ma è proprio la resistenza del popolo palestinese nel suo senso più ampio e completo che ci è da esempio. Un popolo che da decenni resiste praticamente da solo contro tutti, e da più di un anno contro un genocidio vero e proprio. I Palestinesi sanno bene che l’unica loro arma è la resistenza, lo ripetiamo. Non possono certo fare affidamento sul diritto internazionale, che ha sempre rappresentato la cristallizzazione dei rapporti di forza tra gli Stati e che ha sempre vissuto più sulla carta che nella realtà delle cose, ma che nell’ultimo anno e mezzo ha subito dei colpi mortali. Il fatto che Israele stracci la carta delle Nazioni Unite, che definisca l’assemblea dell’ONU “una palude antisemita”, che neghi il visto ai funzionari e che questi diventino anche bersagli degli attacchi dei soldati dovrebbe dirla lunga…..e queste sono solo alcune delle palesi violazioni. Lo abbiamo detto un anno fa e lo ribadiamo oggi altrettanto chiaramente: dobbiamo sostenere la legittimità della resistenza palestinese, in tutte le forme che i Palestinesi decidono che essa debba avere, siano esse armata, non violenta, bleu o a pallini. La resistenza palestinese costituisce un simbolo per gli oppressi di tutto il mondo, ma anche l’avanguardia della lotta all’imperialismo occidentale e di fatto a tutto il sistema capitalistico. Nostro dovere è esprimere loro solidarietà umana ma soprattutto militante, e lottare, qui da noi, contro il sionismo e il sistema di guerra.”
Ora e sempre Resistenza ✊
Posted in25 Aprile, Valibona|Comments Off on 25 Aprile 2025 Valibona
Come ogni anno, il 25 Aprile ci troveremo insieme per andare a Valibona.
Programma: 8:00 Ritrovo al Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos (Via Chiella 4, Campi B.) 9:00 partenza dal tiro al piattello alle Croci di Calenzano della camminata resistente verso Valibona
Dalle 11:00 Interventi e musica Incontro sulla Resistenza in Palestina con Alberto Mari (Internazionalista)
a seguire Deposizione della corona al cippo pranzo con panini&vino
…e dopo tutti in Santo Spirito con Firenze Antifascista!
Iniziamo con un apericena di autofinanziamento e dj set organizzato dagli studenti e studentesse di S.A.F: panini con salsiccia, hot dog hamburger e panini vegetariani, con birra, vino e bevute varie.
Dalle ore 22:00 inizio concerti:
OI dal Paese Basco AGAINST YOU gruppo basco formatosi nel 2014 arrivano per la prima volta in Italia con il nuovo disco “Tu unica ley “
CASUS BELLI – Punk Oi! Roma gruppo nato nel 2023 , la loro musica è un mix fra street punk e OI IENA – OI Firenze Nord
Beh c’è poco da spiegare, al K100 sono di casa, sono di FIRENZE NORD pensiamo possa bastare no?
Vi aspettiamo sabato per un concerto OI in stile Camilo Cienfuegos!!! no fasci e sbirri no droghe pesanti
Posted inconcerti|Comments Off on Sabato 19 Aprile 2025 Serata Oi!
Per la prima volta nella piana fiorentina i Dead Blow Hammer from New York, New jersey Band HC con ex-membri degli Agnostic Front/Cause for Alarm/Against the Grain NYHC
Posted inconcerti|Comments Off on Sabato 22 Marzo 2025 Serata HC