Sabato 28 Gennaio 2023 ore 16:00 P.zza d’Azeglio – Corteo

Contro ogni tipo di repressione!

Scendiamo in piazza al fianco degli studenti che protestano contro la militarizzazione delle scuole e i Presidi-sceriffo, portando la nostra solidarietà a Belal e a tutti i prigionieri politici palestinesi!
PALESTINA LIBERA! BELAL LIBERO!

Ogni giorno in Palestina sono decine le porte di casa che vengono buttate giù dai soldati israeliani, decine le case messe a soqquadro o
demolite e decine le persone che vengono arrestate. Come quotidianamente giovani vengono uccisi a colpi di arma da fuoco dagli stessi soldati durante scontri, raid nei campi profughi, controlli ai check point.
Tutto questo è realtà da decenni, in particolare dal 1967: tanto dura l’occupazione israeliana dei territori palestinesi.
In queste settimane, complice un governo di estrema destra, la repressione sionista continua nella sua ferocia, dirigendosi anche contro la solidarietà internazionale: una compagna toscana, Stefania, è stata prelevata, deportata ed espulsa. A lei va tutta la nostra solidarietà. Pochi giorni fa invece è giunta la notizia dell’arresto di Belal.
Belal è un compagno del campo profughi di Aida, nella città di Betlemme, che molti dei sostenitori della causa palestinese hanno conosciuto in Palestina e che più volte è stato in Italia e a Firenze a portare la voce del suo popolo. È attivo nel campo e nel Centro Amal al Mustaqbal (“Speranza nel futuro”), centro che promuove attività sociali per i bimbi di Aida.
Qualche giorno dopo il suo arresto, viene arrestato anche Twfeeq, il compagno palestinese che lo ha accompagnato durante l’ultimo viaggio in Italia.
Belal e Twfeeq sono solo due dei tanti, tantissimi arrestati di cui non è dato conoscere le accuse per le quali sono rinchiusi, la cui detenzione potrebbe essere prolungata per mesi o anni senza dover celebrare un processo: la c.d. “detenzione amministrativa”.
Si susseguono gli scioperi della fame, tra quelli sospesi da poco e quelli appena iniziati.
Ma sono migliaia i prigionieri palestinesi sepolti nelle carceri sioniste, in condizioni pessime e oggetto di continua repressione.
Il tutto mentre nel frattempo viene illegalizzata, assieme ad altre organizzazioni sociali e umanitarie internazionalmente riconosciute,
l’associazione Addameer. Un’associazione di sostegno ai prigionieri politici, che fa inchiesta sul tema e organizza campagne. Proprio secondo Addameer sono 4700 i prigionieri politici palestinesi, di cui 835 in detenzione amministrativa, 150 minori e 34 donne.
A tutti loro deve andare la nostra più totale solidarietà. Essere solidali con loro significa sostenere la giusta causa del popolo palestinese.
Vogliamo dirlo un’altra volta: sostenere la causa palestinese, criticare l’occupazione israeliana, la repressione e le politiche di apartheid non
ha nulla a che vedere con l’antisemitismo. Ed è grave che anche il Consiglio Comunale di Firenze abbia fatto sua la definizione “elaborata” dall’IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance), che vede l’antisionismo come una delle forme più diffuse di antisemitismo.
Questo non è altro che un modo per screditare i solidali e per mettere a tacere
le voci critiche.

SOLIDARIETÀ CON I PRIGIONIERI POLITICI PALESTINESI!
ANTISIONISMO NON È ANTISEMITISMO
Firenze per la Palestina

Corteo studentesco

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