Condividiamo dal Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze
Ci pare che la notizia di oggi è che la fabbrica di Marradi non chiuderà. La lotta, quella dura, collettiva, in grado di andare alle radici dello scontro, paga. E se non paga in vittorie, paga in dignità. E la dignità prepara, sempre e comunque, un futuro migliore.
Insorgere, difendere le macchine, allargare i rapporti sociali, costruire legami tra azienda e territorio è un metodo. Da coltivare, costruire, approfondire. A Marradi, nella fabbrica le lavoratrici fanno tutto da sole. Sono in grado di condurre l’intero processo produttivo e manutentivo.
Ci pare anche che la notizia di oggi sia che c’è una controproposta della proprietà tale da lasciare aperta la fabbrica, ma spostare la produzione di marron glacé attuale. Non ci permettiamo di commentare una trattativa dall’esterno, senza avere gli elementi per farlo. Ci limitiamo solo a una considerazione generale: ci colpisce questa smania dei padroni di staccarti dal tuo lavoro, dalla tua competenza, da ciò che sai fare, di indebolire così la tua capacità di ripartenza, di narrazione, la tua caratteristica di sapere, capire, progettare.
E’ successo anche qua: a un certo punto istituzioni, sistema economico, ci hanno detto che qua si produrrà qualcosa, macchine farmaceutiche o inverter o magari, chissà, centraline o qualsiasi altra cosa. Noi non siamo più una fabbrica di automotive, noi siamo una scatola da riempire.
Poco importa che qua ci fosse un “monumento”, una storia. Sì, insomma, è come se ti ricordassero che in fondo tu sei un vile salariato, che qualsiasi cosa tu produca, in fondo tu produci salario e loro profitto. E quello che c’è nel mezzo, pace, può cambiare, mutare, ma è una variabile di circostanza.
Questo naturalmente avviene quando ristrutturano, perchè in condizioni normali anzi ti chiedono di non badare troppo al salario ma di concentrarti sull’attaccamento al tuo lavoro. Un attaccamento che spesso pretendono gratuito, demansionato, con contratto precario.
Ecco, ricordiamocelo sempre. Se siamo vili salariati, lottiamo con ancora più coraggio per la nostra condizione di salariati. E da questo coraggio, in verità, scopriremo che questi vili salariati sanno essere classe dirigente. #insorgiamo