Condividiamo dal Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze
Con grosso nostro stupore – si fa per dire – l’incontro fissato stamattina dove dovevamo ricevere le informazioni sul piano di reindustrializzazione è saltato nella notte. Senza che noi sapessimo nulla e senza spiegarci il perchè. Lo si riconvochi subito in mattinata, con le stesse caratteristiche.
Oggi probabilmente arriverà anche la riapertura della procedura di licenziamento. Fatta proprio sotto le feste e dopo che l’avvocato dell’azienda aveva detto qualche giorno fa: “Nessuno ha licenziato 430 persone e nessuno in questo momento ha voglia di licenziarle”
Evidentemente vi piacciono i piani ben riusciti: un territorio ipnotizzato dal termine “reindustrializzazione”, una azienda che distrugge il territorio ma che scrive letterine di dialogo, un Ministero che giunge sempre dopo, un Governo che non si muove, la Lega di Giorgetti che guarda caso invitava alla propria scuola di formazione colui che oggi assiste l’azienda.
Abbiamo chiesto a più riprese di sapere:
– cosa vende Gkn? Il capannone, il ferro a rottame, le commesse, il terreno, il rame nei fili elettrici, i topi di Capalle, la società? Senza questa basilare informazione, qualsiasi discussione è fuffa.
– qual è il piano di reindustrializzazione approntato dall’advisor? Se si sono trovate delle manifestazioni di interesse, le si sarà selezionate sulla base di un piano. Quale?
– chi sono questi compratori?
Guarda caso queste informazioni, appena si è lì per lì per conoscerle, svaniscono o non si presentano.
Abbiamo chiesto i seguenti passaggi basilari:
– prima si discute del mandato di vendita. Se si vende il capannone e non la società, il processo di reindustrializzazione è inverosimile e potenzialmente falso. Poi si discute del piano di continuità produttiva e occupazionale. Si deve eseguire la vendita della società in regime di continuità produttiva, occupazionale e con gli stessi diritti acquisiti
– si può fare un preliminare di vendita e legare l’accensione di eventuali ammortizzatori alla riorganizzazione della produzione, non alla sua cessazione.
– chiediamo il ponte pubblico a garanzia di qualsiasi transizione e se i compratori si rivelano farsa, la nazionalizzazione del sito. Noi continueremo ad elaborare il piano di ripartenza dell’assemblea permanente e delle intelligenze solidali del territorio.
Gkn non ha mai acceso un ammortizzatore quando era in produzione perchè non lo riteneva opportuno. Guarda caso ora vorrebbe un ammortizzatore per la cessazione d’attività. Gkn ha commesse e volumi e potrebbe far ripartire lo stabilimento in qualsiasi momento e condurre la cessione d’azienda in continuità. Non lo fa ma pretende che siano i soldi pubblici a farla risparmiare.
Noi non sappiamo se avremo la forza di toglierci di dosso questa ragnatela di parole vuote che state facendo cadere su questa vertenza. E’ una ragnatela pesante e ben sperimentata. Ma una cosa non smetteremo mai di fare: dire a questo paese la verità. E chiedere a tutti di insorgere.