Condividiamo da Si Cobas Firenze
Appuntamento h.18:30 in PIAZZA DELLE CARCERI
Il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza ha deciso di vietare lo svolgimento della manifestazione PRATO LIBERA DALLO SFRUTTAMENTO #insorgiamo in piazza del Comune.
Il motivo non poteva essere più pretestuoso: pericolo assembramenti. Non c’è bisogno di commentare.
Impossibile non notare che le istituzioni abbiamo avuto il tempo di riunirsi in Prefettura per benedire il divieto a manifestare, dopo aver rifiutato la convocazione del tavolo interistituzionale richiesto con lo sciopero della fame dai lavoratori della Texprint.
Il divieto è politico ed è stato notificato a meno di 24 ore dalla manifestazione. Non ci stupiamo: è da venerdì scorso, da dopo il vergognoso sgombero degli operai Texprint, che Piazza del Comune è sotto occupazione militare di blindati e volanti di polizia, carabinieri e guardia di finanza.
La denuncia dello sfruttamento selvaggio al Macrolotto sono incompatibili con l'”ordine pubblico”. Perché evidentemente l’ “ordine”, per chi la governa questa città, deve continuare ad essere quello dei turni di lavoro 12-14 ore al giorno e del lavoro nero e la “sicurezza” quella che porta centinaia di operai a perdere le dita e mutilarsi in copri in fabbrica.
Firenze, nel giorno della Liberazione, dava la sua Piazza della Signoria ai lavoratori della GKN che da lì in cinquemila sfilavano in corteo per il centro città. E noi eravamo, come sempre, con loro. Questa invece è Prato.
Che tutto questo avvenga nel giorno della ricorrenza della Liberazione della città lo rende ancora più paradossale.
La Questura ha autorizzato il concentramento della manifestazione in piazza delle Carceri. L’appuntamento è lì alle 18:30.
Giunta Comunale, Prefettura e Questura fanno la guerra agli sfruttati, e non agli sfruttatori.
Ma è troppo tardi.
Non si può zittire l’urlo di riscatto che si alza dal Macrolotto.
Il re è nudo.
Solo un motivo in più per scendere tutti in piazza oggi. Pacificamente e con la determinazione di sempre.