Condividiamo dal Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze
Qualcuno ha paragonato la serata di ieri a quando Sting andò alla Bekaert. Senza nulla togliere al gesto di Sting, ci permettiamo di dissentire. Non avremmo accettato una logica da “rockstar” che, abbandonata la sua villa, viene a donare un po’ di visibilità ai poveri operai. Stefano Massini è venuto qua subito, è tornato in corteo a reggere il nostro striscione, ha colto il senso della nostra volontà di mettere al centro le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo. E ha dato vita a una serata di lotta. Noi rimandiamo alla sua pagina per i ringraziamenti di tutti coloro che hanno partecipato e reso possibile la serata.
Non è stata una serata per i “poveri operai”. È stata una serata tra lavoratori e lavoratrici, artisti e operai, convinti del fatto che la misura sia colma, che sia arrivato il momento di insorgere.
No, non siamo i “poveri operai”. Siamo i’Lillo, i’Bone, i’Manga. Siamo quelli con cui “ti butti via” a fare serata ma che sarebbe meglio non incontrare in qualche rissa quando -non si sa nemmeno perché – “è scoppiata la bambola”. Siamo quelli che non hanno voglia di lavorare e poi, chissà perché, sono i primi a spaccarsi la schiena. Siamo ingenui ma siamo sempre sul chi va là. Siamo quelli che sbagliano i congiuntivi ma si trovano costretti a scrivere comunicati, accordi e volantini. Siamo buoni come il pane ma, caro Governo, augurati di non vederci arrivare.
Siamo il Bruno raccontato da Stefano. E con i vari Stefano del mondo dell’arte ci eravamo persi di vista. Ieri sera ci siamo ritrovati. Ora sta a tutti noi: #insorgiamo