Domenica 25 aprile 2021 in piazza Santo Spirito

 

Domenica 25 aprile 2021 in piazza Santo Spirito

Domenica 25 aprile 2021 in piazza Santo Spirito

IL 25 APRILE SIAMO NOI!

Il 25 Aprile, per noi, non è una ricorrenza ma una data che simboleggia i valori e gli insegnamenti che cerchiamo di mettere in pratica nel nostro agire politico quotidiano.
Il 25 Aprile è quindi un momento unificante per tutti coloro che credono nella necessità di un cambiamento radicale dello stato di cose che abbiamo davanti, e allo stesso tempo uno spartiacque rispetto tanto ai fascisti, quanto a coloro che in questa data vedono solo un momento rituale e commemorativo svuotato di ogni significato politico e spinta trasformatrice.
Non ci è mai interessato, né tanto meno adesso, il richiamo alla “unità nazionale” e alla “memoria condivisa”, e la situazione attuale rafforza la nostra convinzione: unità e condivisione con chi? Con chi mette il profitto davanti ad ogni altra cosa? Con gli stessi padroni che finanziarono i fascisti e la guerra? Con chi continua a finanziare il settore militare a scapito di scuola, sanità e trasporti? Con i fascisti o con chi con i fascisti sta al governo?
Un governo come quello Draghi, rappresentante diretto delle banche e della UE – responsabili delle politiche di austerità – la cui grande ammucchiata è tenuta insieme dall’unico obiettivo di mettere le mani sui fondi (per aziende e grandi opere) del Recovery Fund e aumentare i processi di privatizzazione e sfruttamento.
Un governo che non rappresenta che l’ennesima tappa, ultima solo in ordine di tempo, di un lungo percorso in cui dal dopoguerra ad oggi i fascisti sono stati reintegrati sin da subito nei posti di comando, nell’esercito, nelle questure, nelle prefetture ed hanno continuato a dare il proprio apporto allo Stato contro l’emancipazione della classe lavoratrice, sia occupando spazi sempre maggiori all’interno delle istituzioni, sia come manovalanza armata e addestrata a compiere omicidi politici e le peggiori stragi, da Portella della Ginestra fino alla strage di Bologna. Proprio la strage di Bologna, per tempistiche e mandanti, ci sta raccontando ancora molto sulle trame, gli intrecci tra Stato, mafie, neofascisti e gli artefici.
Con lo “stato di emergenza” avanza la sistematica soppressione delle agibilità politico-sindacali dei lavoratori, come quella di sciopero, di assemblea, di manifestazione. È palese il tentativo di limitare la libertà di espressione, di silenziare le voci critiche, così come è evidente che la classe dominante vuole approfittare della situazione per limitare anche in futuro le manifestazioni e le espressioni collettive della protesta politica e sociale, applicando anche i famigerati decreti sicurezza di Salvini.
Con il pretesto dell’epidemia si sono rafforzati l’autoritarismo e la militarizzazione della vita sociale. Inoltre, sono stati colpevolizzati i singoli cittadini per la diffusione del contagio al fine di nascondere le gravi responsabilità che vanno individuate nel proseguimento a tutti i costi della produzione (di profitti) da parte dei capitalisti, nella demolizione della sanità pubblica, dei trasporti e della scuola.
Anche per queste ragioni non può e non deve essere sottovalutata la nomina del Generale Figliuolo a Commissario straordinario per l’emergenza Covid, che si presenta in tv con cimiteri di croci sul petto guadagnate per i servizi resi nelle guerre imperialiste dell’Afghanistan e Kosovo, per impartire ordini su tracciamenti, vaccinazioni, scuola, lavoro e sanità, tanto per abituare alla presenza militare sui territori: una nomina che ha un sapore amaro di gestione marziale della “emergenza” e che lascerà il segno nella gestione ordinaria del domani.
Ma il 25 Aprile è anche il simbolo di una storia incompiuta, la storia di tutti i partigiani e i gappisti, che avevano chiaro che la cacciata dei nazifascisti non fosse che una tappa nella conquista di un mondo nuovo e diverso: è la storia della Resistenza Tradita, un riferimento per tutti i lavoratori, i compagni e le compagne che lottano oggi in continuità con le battaglie dall’immediato dopoguerra fino alle grandi mobilitazioni popolari degli anni ’60 e fino agli anni ’80 culminati con i carri armati in strada, in difesa della Confindustria. È la resistenza delle centinaia di compagni ammazzati dai fascisti e dalla polizia, degli arrestati e dei torturati nelle carceri e nelle questure.
Non per questo però quella storia, la prospettiva di emancipazione, la necessità di una realtà in cui prevalgano la solidarietà e la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici, di un mondo che rifiuti lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, sulla donna e sull’ambiente e le logiche di guerra e repressione, è stata sconfitta. La resistenza continua!
Quella storia oggi siamo noi, le nostre vertenze, le nostre battaglie, le nostre lotte, e pensiamo sia fondamentale che questo “noi” si manifesti il 25 Aprile 2021 in piazza Santo Spirito!

Firenze Antifascista

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