“I decreti Salvini non esistono più, sono un triste ricordo del passato”. Con gran clamore di tutti i media mainstream questa notizia eclatante, dai titoli roboanti, viene diffusa massicciamente come se fosse vera. Purtroppo la verità è diversa, altro che Italia accogliente e senza confini!
Oltre al fatto che le norme su immigrazione, sicurezza e “accoglienza” non sono migliorate molto, anzi per certi versi sono anche peggiorate per i migranti, con l’introduzione del reato penale e l’arresto per direttissima, rimane intatto e invariato tutto l’impianto repressivo messo in piedi per contrastare le lotte sociali.
Chi si impegna a lottare e ad organizzarsi per migliorare le condizioni di lavoro, per ripristinare il diritto alla casa e dell’abitare, per la difesa del territorio contro la devastazione ambientale, contro il fascismo in tutte le sue forme, in tutte quelle lotte insomma che in qualche modo mettono in discussione il sistema capitalista, dovrà fare i conti con una repressione pesante messa in piedi dai decreti Minniti prima e da quelli Salvini poi, in perfetta sintonia e continuità tra loro, dato che le disposizioni in materia di sicurezza pubblica sono tutt’ora vigenti.
La repressione perpetrata da sempre dallo Stato borghese, di cui la democrazia rappresentativa è solo un sistema politico ad esso funzionale, da sempre colpisce chi lotta e per questo motivo vogliamo esprimere la nostra incondizionata solidarietà a Dana, compagna e militante NoTAV, condannata vergognosamente a 2 anni di reclusione per aver partecipato alle iniziative di protesta in seguito alla caduta da un traliccio di un altro compagno NoTAV, Luca Abbà. In particolare per aver fatto in modo, insieme ad altri compagni e compagne, di non far pagare il pedaggio autostradale al casello di Bardonecchia.
L’aspetto drammatico e preoccupante inoltre, di questa ennesima vicenda di criminalizzazione del movimento NoTAV, è la motivazione dei giudici che emettono sentenze di carcerazione perché “non si è pentita” e “potrebbe proseguire la propria attività di proselitismo e di militanza ideologica”. Come se ci fosse il reato di opinione in questo dannato paese!
Sempre nell’ambito del movimento NoTAV, l’azione repressiva colpisce anche due compagni del partito dei Carc, Alessandro ed Andrea, che hanno subito perquisizioni delle abitazioni per “ricerca di armi e esplosivi”, il sequestro di materiale politico e dei pc, una denuncia per “minacce” ed una sanzione amministrativa per affissione abusiva… il tutto per cosa? Per aver affisso un manifestino di denuncia di alcuni esponenti della magistratura torinese distintisi proprio per la repressione messa in campo contro i NO TAV. Manifestino usato strumentalmente dalla Questura di Torino per associarli alle minacce ricevute nei giorni precedenti dalla giudice Bonu, che ha seguito il processo di Dana. Anche ad Alessandro ed Andrea esprimiamo la nostra solidarietà.
Ma sono tanti altri i procedimenti che si sono aperti e si stanno aprendo in questi mesi contro compagni e compagne che lottano contro le grandi opere e per la difesa del territorio: ne sono solo un esempio i due processi aperti contro compagni e compagne del movimento che si batte contro la costruzione del nuovo mega aeroporto di Firenze.
Ma non bisogna dimenticare che le norme dei decreti sicurezza attaccano anche e soprattutto in ambito lavorativo chi protesta, sciopera e si batte per i propri diritti, come i 120 lavoratori e lavoratrici di Italpizza Modena che finiranno in tribunale per i picchetti e gli scioperi che dal 2017 vanno avanti insieme alle vertenze seguite dal SiCobas.
Rilanciamo infine, con più forza ancora, la campagna di Firenze Antifascista (https://gf.me/u/ydnbmz) a sostegno dei 15 compagni anch’essi colpiti dalla repressione per il loro impegno antifascista in città contro casa pound; un altro tassello della lotta contro la repressione che accomuna tutte le lotte sociali. Lotte fatte contro un sistema politico che rafforza, anche tramite una legislazione repressiva, il suo sfruttamento per il profitto capitalista e per difendere i privilegi di pochi contro gli interessi collettivi e del popolo.
Contro la repressione, solidarietà di classe!
Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos