All’inizio di giugno dello stesso anno un’ondata di scioperi travolge la città.
Gli operai prendono posizione contro la guerra fascista e il regime della Repubblica di Salò.
Per rappresaglia le camicie nere repubblichine al fianco dell’invasore nazista cattura quasi 1500 lavoratori, stipandoli nei carri ferroviari diretti al campo di concentramento tedesco di Mauthausen.
Sarebbe questo il cosiddetto “onore” che tutt’oggi i camerati vorrebbero difendere? Sono questi gli “eroi” commemorati ogni anno dai gruppuscoli fascisti nostrani? Basta menzionare Casapound e Casaggì in primis.
C’è chi scelse di resistere all’invasore tedesco e allo squadrismo fascista con i mezzi che aveva a disposizione e chi scelse di tradire collaborando con i nazisti, deportando civili e sparando sulla popolazione inerme.
I fascisti di ieri non sono troppo diversi da quelli di oggi: collaborazionisti e delatori, pronti ad asservirsi ai potenti e sempre dalla parte di chi reprime. Oggi come ieri la storia si ripete, mentre gli antifascisti lottano, ad esempio per l’istruzione e la sanità pubblica o anche solo praticando il mutualismo in periodi di emergenza, i fascisti pensano a reprimere e terrorizzare l’indesiderato di turno: dallo studente attivo politicamente al migrante, dal senza fissa dimora all’operaio in lotta.
Firenze Antifascista