Ieri si è consumato l’ennesimo atto di infamia del regime fascista instaurato ormai da troppo tempo in Turchia dal tiranno Erdogan. Poliziotti hanno preso d’assedio il funerale di Ibrahim Gokcek nel quartiere Gazi di Istanbul, picchiando e arrestando le persone che erano a dare l’estremo saluto a Ibrahim che ha pagato con la vita la battaglia per la libertà. Questa lotta l’aveva intrapresa insieme ai suoi compagni Helin Bolek e Mustafa Kocak che come lui erano stati arrestati sulla scia del fallito golpe che Erdogan ha preso a pretesto per fare un repulisti di ogni tipo di resistenza al regime fascista da lui messo in atto. Ibrahim, Helin e Mustafa sono componenti del gruppo musicale Group Yorum che dal 1985 si sono fatti portavoce delle lotte per i diritti, rispetto delle idee e delle libertà. Negli anni molti suoi componenti sono stati arrestati o costretti all’esilio in Europa ma il Group Yorum ha sempre continuato a portare nel territorio turco e in tutta l’Europa la loro musica militante.
Oggi abbiamo assistito al tragico epilogo delle loro storie soffocate da un regime che ha nel terrore e nella repressione le proprie fondamenta e bolla chi dissente come un terrorista. Erdogan continua a lastricare di cadaveri la sua storia politica agevolato dall’indifferenza degli stati europei che gli si rivolgono solo quando hanno bisogno dei suoi metodi per fermare migranti o per vendere armi da usare sul proprio suolo, in Siria e in Libia contro chiunque vada contro il suo interesse. In questo quadro le storie di Ibrahim, Helin e Mustafa; tre musicisti che hanno cantato di diritti,di libertà e di lotta, morti dopo un lungo sciopero della fame, per poter suonare e cantare, a cui non si è voluto mettere fine, è il ritratto del clima che si respira nella Turchia di oggi. Anche per questo sei detenuti politici delle organizzazioni rivoluzionarie sono entrati in sciopero della fame: la richiesta è semplicemente quella del rispetto dei propri diritti e della propria umanità.
Siamo certi che il Group Yorum continuerà a portare nel mondo la loro musica e come realtà di Firenze continueremo a sostenere la lotta contro la repressione in Turchia, in solidarietà con tutti i detenuti politici nelle carceri turche, a fianco dei popoli che combattono per la libertà.
Coordinamento Toscano per il Kurdistan
—
Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos – Campi Bisenzio
CPA Firenze Sud
Collettivo Politico Scienze Politiche
Krisis – Collettivo di Studi Umanistici e della Formazione