Piazza Dalmazia – Piazza Fontana: il fascismo è la barbarie!
Il 12 Dicembre 1969 scoppiava a Milano una bomba dentro la banca nazionale dell’agricoltura in piazza Fontana, che provocava 17 morti e 88 feriti. Una orrenda strage che fu subito definita di Stato per le collusioni che emersero tra servizi segreti e gruppi fascisti che realizzarono materialmente l’attentato. Per coprire i veri responsabili polizia e magistratura si lanciarono nella caccia all’anarchico, arrivando ad uccidere il ferroviere Pinelli, gettato da una finestra della questura di Milano. E così quella di piazza Fontana è anche la prima delle numerosi Stragi rimaste impunite dopo 50 anni. Anzi la sentenza della Corte di Cassazione del 3 maggio 2005, che ha lasciato impuniti o sconosciuti esecutori e mandanti, ha invece condannato i familiari delle vittime a pagare le spese processuali.
Dalla madre di tutte le stragi fasciste consumate nel dopoguerra, il lungo filo nero di impunità e coperture di cui hanno goduto i fascisti da parte dello stato arriva fino ai giorni nostri. E così, nel contesto di una crisi del sistema capitalistico che si rivela sempre più senza sbocchi. il 13 dicembre 2011 Gianluca Casseri, fascista di Casapound, uccide in piazza Dalmazia due lavoratori senegalesi, Samb Modou e Diop Mor, ferendone quasi mortalmente un terzo, Sougou Mor, rimasto paralizzato a vita.
Casseri fu subito definito un pazzo isolato per chiudere rapidamente le indagini ma atti simili sono proliferati in varie parti del mondo, dagli USA alla Norvegia alla Nuova Zelanda, sull’onda della propaganda razzista sempre più imperante nei mezzi di comunicazione. Quella stessa propaganda che incita alla lotta contro l’“invasione” degli immigrati, cavalcata in Italia da Salvini e la Meloni con la parola d’ordine “prima gli italiani”, e che ha fatto altri proseliti come il simpatizzante leghista Luca Traini, che nel 2018 ha seminato il panico per le vie di Macerata sparando colpi di pistola dalla propria auto contro gli stranieri che incrociava, ferendone 6. Una propaganda che si è fatta talmente senso comune da far ritenere che la vita di un immigrato possa valere meno delle altre, come è successo ancora a Firenze nel 2018 quando Roberto Pirrone ha sparato e ucciso Idy Diene.
E’ proprio di questi giorni l’ennesimo ritrovamento, questa volta a Siena, di un vero e proprio arsenale nelle mani di un gruppo di esaltati fascisti, mentre aumentano le aggressioni più o meno gravi e le provocazioni contro la memoria storica della Resistenza. Solo pochi giorni fa, sempre nella nostra città, c’è stata un’aggressione razzista in piazza delle Cure ed è stata vandalizzata la targa in memoria di Idy Diene su ponte Vespucci. Ma ovviamente la minaccia da perseguire per magistratura e polizia restano gli antagonisti di sinistra, ovvero chi cerca di opporsi alla deriva reazionaria e razzista.
A distanza di 50 anni dalla strage di piazza Fontana il ruolo dei fascisti rimane sempre quello di attaccare con violenza il movimento operaio al servizio del sistema capitalista: nel ’69 per fermare la spinta della lotta operaia, oggi per contrastare la possibile ripresa della lotta contro un sistema di sfruttamento che si fa sempre più oppressivo. Non a caso la soluzione di Salvini per tutti i problemi dell’Italia (disoccupazione, precariato, privatizzazioni, chiusure di fabbriche, morti sul lavoro) si racchiude nei famigerati decreti sicurezza che danno mano libera alla polizia per reprimere le lotte dei lavoratori che sono costretti ad occupare una casa o che bloccano una strada o fanno un picchetto per difendere il proprio lavoro. Una soluzione che è evidentemente gradita anche dall’attuale governo PD / 5S, che ha confermato tutte le decisioni prese da Salvini e rinnovato gli infami accordi con la Libia stretti in precedenza dal PD Minniti.
Non ci possiamo aspettare nulla di diverso da chi ha equiparato i “ragazzi di Salò” ai partigiani, o ha votato leggi come il decreto Minniti-Orlando che hanno rafforzato le forze reazionarie, fasciste e razziste, che oggi esercitano una egemonia crescente dentro la politica istituzionale, mentre le formazioni fasciste continuano a fare “il lavoro sporco” semi-nascosti nella lega e in fratelli d’italia, protetti da polizia e magistratura.
Per noi il 12 Dicembre 69 come il 13 Dicembre 2011 non sono solo anniversari che vogliamo ricordare e far conoscere, sono momenti fondamentali della lotta quotidiana contro il fascismo e chi lo alimenta. Per questo invitiamo tutti i sinceri antifascisti e antirazzisti a scendere in piazza per ribadire che fascismo e razzismo non sono opinioni ma crimini da combattere con ogni mezzo necessario.
Assemblea pubblica
c/o circolo “Il Progresso” via V. Emanuele
Giovedì 5 Dicembre, ore 21
Corteo Antifascista e Antirazzista
Piazza Dalmazia – Piazza Fontana: il fascismo è la barbarie!
13 Dicembre, ore 18:30
Firenze Antifascista
Coordinamento Fiorentino per il 50° di Piazza Fontana
Rete Antirazzista di Firenze