Mentre salivamo a Valibona per commemorare come ogni 25 Aprile la prima battaglia partigiana in Toscana, condotta da Lanciotto Ballerini, Vladimiro e tutti gli altri compagni, ci è giunta la notizia delle cariche ad un corteo di circa 50 persone che avrebbero voluto prendere la parola in Piazza Santa Croce, luogo dove si stavano tenendo le celebrazioni istituzionali del 25 Aprile, con la presenza del sindaco Nardella e dell’ex premier Renzi. Cariche immotivate e a freddo, finite con 4 arresti per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Talmente immotivate che il giudice del processo per direttissima ha prosciolto direttamente un compagno e riaggiornato la data del processo, liberando gli altri tre senza misure cautelari né limitazioni della libertà e anzi sollevando dubbi sull’operato della polizia.
Non è una novità che nella città di Renzi e del PD si reprimano gli antifascisti, si facciano aprire senza alcun tipo di ostacolo sedi di Forza Nuova, Casapound, Lealtà e Azione, si dia il patrocinio a loro iniziative nel Consiglio Regionale, denunciando e incarcerando chi si permette di dissentire. Basta ricordare, per citarne solo due, i fatti di via della Scala del 2009, quando i fascisti aggredirono vari ragazzi di ritorno da un concerto e ne “sequestrarono” due, costretti a chiudersi in un pub e che poterono uscire incolumi solo grazie all’arrivo di alcuni antifascisti, condannati poi a 8 mesi di galera. Oppure i più recenti fatti di via Pistoiese (2014), dove polizia e carabinieri caricarono gli antifascisti per proteggere un gruppetto di fascisti di Forza Nuova che avrebbero voluto “sgomberare” uno stabile abbandonato e occupato da cittadini stranieri.
Ecco, noi pensiamo che sia inutile e ipocrita riempirsi la bocca di parole in queste occasioni o sotto elezioni se poi non si fa nulla per contrastare le organizzazioni neofasciste, si alimenta il razzismo, si minimizza omicidi come quello di Idy Diene.
Per questo esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai compagni che l’antifascismo lo praticano ogni giorno, e per questo vengono picchiati, denunciati e arrestati.
I compagni e le compagne del Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos.