Venerdì 23 luglio 2021 Manifestazione: Non è questa la città che vogliamo!

NON è QUESTA LA CITTà CHE VOGLIAMO!
CONTRO ORDINANZE E DIVIETI, SPECULAZIONI, MINACCE DI SGOMBERO E LICENZIAMENTI

Manifestazione venerdì 23 luglio ore 21.00 piazza Santo Spirito

Manifestazione venerdì 23 luglio ore 21.00 piazza Santo Spirito

Viviamo in una città in cui un’ordinanza di Sindaco e Prefetto vieta il libero accesso alle piazze snaturando la loro funzione di incontro, scambio e socialità.

La volontà di chi governa la città è quella di rimuovere da quei contesti tutti i soggetti e i gruppi che risultano incompatibili con “la città del decoro e del consumo”.

Non è un caso che queste misure vadano di pari passo con la crescita delle distese di tavoli che invadono quegli stessi spazi: lo spazio pubblico ormai è considerato come estensione delle attività private che si affacciano su quelle piazze e per chi non consuma non c’è spazio e per chi proprio non capisce la risposta è la repressione: multe, denunce, sorveglianza speciale, polizia e guardie private.

Questo aspetto mette in evidenza quale sia l’idea che Palazzo Vecchio ha della nostra Firenze: un museo a cielo aperto dove dovrebbe accedere solo chi paga il prezzo del biglietto e in cui le zone periferiche sono ridotte a dormitori, le cui novità sono solo ed esclusivamente speculazioni private ad uso e consumo del turismo di lusso.

Prova ne è la vicenda che sta vivendo il nEXt Emerson a Castello dove il centro sociale, inserito ormai da anni nel tessuto del quartiere, viene messo all’asta proprio nella logica di costruire al suo posto una struttura turistico-ricettiva. Su questa linea, anche i continui attacchi al progetto di recupero e lotta di Mondeggi Bene Comune dimostrano che l’amministrazione comunale conosce solo due strade: l’abbandono e il degrado da un lato e la privatizzazione e l’alienazione dall’altro.

Vorremmo sapere con quale coerenza il Sindaco Nardella si rechi allo stabilimento Gkn occupato dagli operai definendo scandaloso il comportamento di un fondo d’investimento che licenzia più di 500 operai.

Proprio lui, abituato a girare l’Europa come fosse un agente immobiliare pronto a vendere pezzi della nostra città un tanto al chilo al migliore offerente, oppure a blindare e privatizzare intere porzioni di città per cene di gala, sfilate e matrimoni. Come può non comprendere e non considerarsi complice di chi fa del calcolo economico, della sete di profitto e di divisione degli utili la propria bussola?

Non è questa la città che vogliamo.

Noi vogliamo una città in cui “riqualificare”, parola tanto in uso, significhi costruire scuole, ambulatori e dotare un quartiere dei servizi essenziali, costruire piazze con verde e panchine perché siano luoghi di incontro e non solo di passaggio, valorizzare le esperienze di autogestione e protagonismo di chi si organizza al di fuori delle logiche di mercificazione della socialità, dello sport e della cultura.

Vogliamo una società e una città più giuste, i cui spazi pubblici possano esser vissuti anche da chi di soldi in tasca non ne ha o ne ha meno di altri! Vogliamo una città in cui non si debba pagare o consumare per accedere alle piazze!

INSORGIAMO!

Per queste ragioni saremo in piazza venerdì 23 luglio: per chiedere il ritiro immediato delle ordinanze di divieto e chiusura delle piazze, per opporci ad ogni forma di privatizzazione del patrimonio pubblico, per gridare il nostro sostegno alla lotta degli operai GKN.

Non è questa la città che vogliamo!

Non è questa la città che vogliamo!

Firenze Antifascista, CPA Fi sud, Krisis, Collettivo Politico di Scienze Politiche, Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos, CSA nEXt Emerson, Mondeggi Bene Comune, Rifondazione Comunista Firenze, Sinistra Progetto Comune, Partito Comunista sez. Firenze, Rete Antirazzista, Firenze Città Aperta, Occupazione Via del Leone, Partito dei Carc

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Sullo sciopero di lunedì 19 luglio

“Fino a che ce ne sarà!”

Come gruppo di supporto “Insorgiamo con i lavoratori Gkn” vogliamo entrare nel merito della giornata di sciopero generale di lunedì 19 luglio lanciato da tutte le organizzazioni sindacali, dai confederali al sindacalismo di base, in appoggio alla lotta dei lavoratori Gkn.

Lo sciopero è stato costruito e sostenuto da tutte le Rsu, le organizzazioni, le strutture e le realtà di base che in queste lunghe e calde giornate sono passate dallo stabilimento portando la propria solidarietà e raccogliendo l’invito allo sciopero.
La giornata di sciopero ė stata costruita attraverso volantinaggi, la realizzazione dello striscione “Insorgiamo”, la preparazione di coreografie, cori e accompagnamento.
Lo sciopero si è nutrito del clima e del morale che siamo riusciti a tenere alto durante giorni e notti passate a presidiare la fabbrica.
Lo sciopero è iniziato durante le notti del fine settimana, è proseguito con lo spostamento dei pullman dalla Gkn al centro, scortati da motorini e bandiere fino ad arrivare alla piazza.
Tante delle parole che abbiamo sentito in Santa Croce sono state portate via dal vento anche se non possiamo non sottolineare le contraddizioni di tutti coloro che oggi sembrano tornati dopo un lungo viaggio durato trent’anni e si trovano spiazzati dalla realtà che presentava ai loro occhi.
Peccato che siano gli stessi che in questi trent’anni hanno firmato e sottoscritto tutte le norme e leggi che oggi hanno prodotto questo disastro fino allo sblocco dei licenziamenti.
Sono gli stessi che hanno sempre sbattuto in faccia ad ogni esperienza uscita dal loro controllo la retorica della “legalità”, salvo poi rendersi conto solo adesso che quella stessa legalità tutela le multinazionali e non i lavoratori.
Era semplice ieri e rimane semplice oggi: la legalità non corrisponde alla giustizia, ma agli interessi di chi detiene il potere.
E vorremmo anche sfatare l’idea che il problema sia la forma con cui avviene un licenziamento e che questo genere di azioni siano solo il frutto delle scelte di fondi finanziari e multinazionali: forse qualcuno ha nostalgia della vecchia raccomandata e dei padroni “vecchio stile”, stile avvocato Agnelli?
Ecco, sappiano che questa è la naturale evoluzione del sistema del profitto e della competizione e che un licenziamento è pur sempre uno schifosissimo licenziamento… nient’altro!

Le uniche parole che di quella piazza ci sentiamo sulla pelle sono invece quelle dei lavoratori della cementizia in presidio da nove mesi davanti alla loro fabbrica, quelle dei lavoratori Gkn in appalto e soprattutto quelle del Collettivo di fabbrica che era estensione di quanto si è visto in piazza.

Perchè in realtà il corteo con cui siamo arrivati in Santa Croce e quello con cui ne siamo usciti ha parlato chiaro: tempi, tensione, rabbia ed emozioni sono state scandite solo ed unicamente dagli operai Gkn e dai solidali che li hanno supportati fino ad oggi.
Un momento di piazza combattivo e determinato che ha travalicato le appartenenze sindacali, i balletti e gli equilibri di una burocrazia che sempre di più i lavoratori sentono lontani dai propri interessi, che ci ha fatto sentire in termini collettivi e politici ciò che quotidianamente siamo solo individualmente come merce nelle mani dei padroni: lavoratori e lavoratrici!
Sicuramente siamo ancora dentro ai calcoli e alle previsione che il fondo Melrose ha fatto preparando accuratamente la chiusura della Gkn, come è stato rimarcato dal palco durante l’intervento del Collettivo, ma c’è un aspetto che probabilmente non hanno considerato perchè non avevano neanche interesse a prendere in considerazione, visto che avrebbero lasciato questo territorio: che questa vertenza andasse oltre il piano sindacale, si facesse riferimento per centinaia di lavoratori e lavoratrici e si facesse lotta politica sfidando le passerelle e le promesse di istituzioni locali e Governo.
Altro che sciopero simbolico, come auspicava Confindustria!

Adesso testa, cuore e pancia alla manifestazione nazionale che nella mattinata di sabato 24 luglio si darà appuntamento davanti ai cancelli dello stabilimento e all’assemblea pubblica che, come gruppo di supporto, stiamo organizzando per la serata di giovedì 29 luglio.

🎶”… non c’è resa,
non c’è rassegnazione,
ma solo tanta rabbia
che cresce dentro me”🎵

Sullo sciopero di lunedì 19 luglio

Sullo sciopero di lunedì 19 luglio

Insorgiamo con i lavoratori Gkn

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L’intervento di Dario Salvetti del Collettivo di fabbrica lavoratori GKN dal palco di S Croce

L’intervento di Dario Salvetti del Collettivo di fabbrica lavoratori GKN dal palco di S Croce

Video:
https://m.facebook.com/105230985176038/videos/146756134203313/

Vi chiediamo di ascoltare questo intervento fino in fondo, fatto durante la piazza dello sciopero di ieri.
Ascoltatelo bene.
Parla Dario, delegato Fiom dei lavoratori GKN e membro del Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze.
E’ un avvertimento potente a Governo e istituzioni, e un appello a tutti i lavoratori e le lavoratrici di questo paese ad alzare la testa.

PS Grazie alla pagina di Firenze Città Aperta per il video.

#Insorgiamo

Insorgiamo con i lavoratori GKN

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Basta con le leggi antisciopero! Lunedì tutti/e in piazza!

Come assemblea di solidali in supporto alla lotta dei lavoratori e lavoratrici Gkn stiamo rilanciando lo sciopero generale di lunedì 19 luglio scontrandoci però con un fatto: migliaia di lavoratori e lavoratrici del settore pubblico, molti dei quali legati ad appalti e subappalti dei servizi comunali non potranno scioperare perchè bloccati dalla famigerata 146.
La 146 è legge che, partendo dalla necessità di mantenere attivi i servizi essenziali in caso di sciopero, negli anni è stata estesa a dismisura configurandosi come una vera e propria legge antisciopero.
Basti pensare che qualche anno fa durante uno sciopero alla Granarolo i lavoratori furono precettati perchè tra le loro mansioni era prevista… la consegna del latte alla grande distribuzione!

Nel frattempo però i comuni della provincia fiorentina stanno via via aderendo alla manifestazione.
Niente in contrario, ci mancherebbe, ma la contraddizione salta all’occhio: dichiarazioni roboanti, gonfaloni in piazza e presenza di sindaci e assessori mentre migliaia di lavoratori del pubblico non potranno esserci.
Forse le istituzioni non hanno capito bene il messaggio: “fatti e non parole” vuol dire che prima di lanciarsi in dichiarazioni e passerelle dovrebbero favorire le condizioni di partecipazione a questa lotta.

Sono ancora in tempo: si mettano a lavoro e ristabiliscano il piano della realtà lasciando a tutti i lavoratori e le lavoratrici che non ricoprono un servizio veramente essenziale la possibilità di scioperare e scendere in piazza.

Costringere una parte così importante di lavoratori a non scioperare ci restituisce in un attimo le ragioni del perchè siamo arrivati fin qua e come i lavoratori sono stati trattati fino ad oggi!

SOLIDARIETA’ a TUTTI i LAVORATORI e LE LAVORATRICI BLOCCATI DALLA 146!

Insorgiamo con i lavoratori gkn

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Siamo le lavoratrici, siamo i lavoratori, siamo gli operai Gkn. Vi chiediamo un attimo di attenzione e se possibile di condividere.

Condividiamo dal Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

Video: https://www.facebook.com/coordinamentogknfirenze/videos/546335423455107/

Siamo le lavoratrici, siamo i lavoratori, siamo gli operai Gkn.
Vi chiediamo un attimo di attenzione e se possibile di condividere.
-Noi siamo in fabbrica. Questa è casa nostra.
-La fabbrica potrebbe ripartire in qualsiasi momento. Meglio di prima.
-Se sfondano qua, sfondano dappertutto.
-Fatevi un favore, unitevi alla lotta
-Alle parole delle istituzioni, seguano i fatti.
-Lunedì 19 sciopero generale provinciale, sabato 24 mattina corteo nazionale
-Il motto di quando un periodo buio deve finire: insorgiamo
#insorgiamo

Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze

Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

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Sull’incontro di ieri in prefettura

Durante la serata del primo giorno di mobilitazione in #Gkn anche la lotta della #Texprint di Prato ha preso parola per portare la propria solidarietà dicendo, tra le altre, un qualcosa di molto significativo: “costantemente, attraverso tavoli che si rimandano l’un l’altro e sistematiche azioni di disturbo la controparte cerca di deprimere, affossare il morale e piegare la determinazione della lotta”.

I lavoratori Gkn e le organizzazioni sindacali hanno avuto la forza di imporre che il tavolo del Mise si tenesse a Firenze. Ciò non ha rappresentato solo un fatto simbolico ma politico: ciò ha permesso che l’incontro fosse segnato da un presidio che ha sostenuto i delegati di fabbrica presenti all’incontro tra cori, fumogeni e slogan che instancabilmente sono proseguiti per ore.

Ha prodotto che le parole dei delegati, i quali hanno spiegato come la Gkn sia uno stabilimento che già da domani potrebbe tornare a produrre meglio di quanto non fosse prima della chiusura grazie alle maestranze che hanno il controllo del processo produttivo al 100%, abbiano avuto un riscontro pratico ed immediato con il Ministero che ha verificato di persona lo stato dell’impianto.

Oggi però leggendo i giornali e ascoltando le rassegne stampa alla radio vediamo che il tentativo di “deprimere” la lotta è in atto come se la partita si giocasse solo tra istituzioni e proprietà, come se la lotta operaia e l’assemblea permanente dei lavoratori fossero un fatto quasi superfluo.

Noi invece vorremmo rivendicare il fatto che se le istituzioni si sono scontrate con la proprietà ciò dipende dal fatto che la lotta operaia li ha messi in condizione di non poter fare altrimenti.
Noi rivendichiamo il fatto che, come hanno detto i delegati e scandito il presidio una volta finito l’incontro, le istituzioni non hanno carta bianca e devono far seguire i #fatti alle loro #parole d’indignazione.

Il centro gravitazionale della lotta rimane la mobilitazione operaia e l’assemblea permanente nello stabilimento e se dai giornali trasuda pessimismo come se la scelta dei licenziamenti fosse ormai irreversibile e la chiusura dello stabilimento una realtà ineluttabile, noi sosteniamo che invece, in un modo o nell’altro, “i fatti” devono andare nella direzione di riaprire lo stabilimento e garantire la piena occupazione.

Le istituzioni locali vivono la contraddizione di doversi relazionare con un territorio che viene impoverito dalla fuga dei fondi d’investimento con piccole e medie imprese che subiscono queste scelte rapaci.

Lo Stato vive la contraddizione di assecondare banche, finanza e grandi gruppi, ma di aver dato incentivi e fondi pubblici dedicati dell’industria 4.0 e di vedere oggi che quelle tecnologie potrebbero andare a produrre altrove.

La lotta operaia e l’azione delle organizzazioni sindacali hanno aperto queste contraddizioni che ora non possono esser più nascoste sotto il tappeto.

La lotta sarà lunga ma il morale è alto e le mobilitazioni di lunedì, con lo sciopero generale indetto da tutte le organizzazioni sindacali e la manifestazione in centro a Firenze, e di sabato 24 luglio davanti ai cancelli della Gkn, dimostreranno quanto ancora a dettare tempi, modi e condizioni siano prima di tutto i lavoratori Gkn e tutti i solidali che li stanno sostenendo in questa battaglia.

Sull'incontro di ieri in prefettura

Sull’incontro di ieri in prefettura

Insorgiamo con i lavoratori GKN

#INSORGIAMO

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Firenze Antifascista e lo sciopero in solidarieta’ con i lavoratori GKN

“Non siam la canaglia pezzente,
noi siamo chi suda e lavora,
finiam di soffrire ch’è l’ora,
insorgiamo che giunta è la fin…”

Questa era una delle strofe cantate dalla Brigata Sinigaglia nei giorni della liberazione di Firenze, l’11 agosto del ’44.
Questa canzone, assieme all’inno della Brigata, “Insorgiamo”, venne scritta nel carcere di Castelfranco Emilia nell’autunno del 1942, come componimento poetico, in occasione di un concorso indetto tra detenuti della sezione politica per celebrare l’anniversario della Rivoluzione d’Ottobre.
Il partigiano Sugo, al momento della sua morte, ha lasciato la bandiera della Brigata Sinigaglia in custodia ad un compagno del Cpa fi-sud con l’indicazione che quella bandiera sarebbe dovuta essere a disposizione per le iniziative di Firenze Antifascista e dell’Anpi Oltrarno.
Sugo ha lasciato però in eredità qualcosa di molto più grande di cui quella bandiera è solo un simbolo: la consapevolezza che quella lotta di liberazione è incompiuta perchè nel ’44 fu sconfitta solo una delle facce del capitale, quella del nazifascismo, ma rimase in piedi il sistema di sfruttamento, guerra e disuguaglianza.
Quella bandiera quindi non è un cimelio da tenere chiuso in un cassetto, ma deve e dovrà sventolare alta nelle mani di chi quella lotta, nelle forme in cui oggi può esser messa in atto, la vuole portare avanti.
Lunedì, durante lo sciopero generale, quando “la canaglia pezzente”, come ancora continuano a considerarci i nostri detrattori, invaderà il centro di Firenze, quella bandiera non potrà che stare nelle mani degli operai Gkn con cui scenderemo in piazza unendoci all’auspicio che hanno rilanciato dall’assemblea permanente: “Insorgiamo!”

“…vanno sul mondo mosse,
dal vento di vittoria,
van le bandiere rosse,
a rinnovar la storia…”

Partigiano Sugo

Partigiano Sugo

Firenze Antifascista

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Quando imbocchi la strada per andare al Mise

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Quando imbocchi la strada per andare al Mise, imbocchi la strada percorsa da migliaia di altre vertenze. Lungo quella strada si sono persi quasi tutti. Cotti a fuoco lento da una girandola di tavoli e promesse, piegati dai peggiori ricatti, dalla rassegnazione o dalla disperazione economica.
Noi non abbiamo la presunzione di essere più bravi, più coraggiosi o semplicemente migliori di chi ci ha preceduto. Siamo fragili. Con le nostre paure e i nostri egoismi. Non c’è nulla da idealizzare in noi. Sappiamo di avere a che fare con dei professionisti della miseria e della divisione dei lavoratori.
Noi siamo uguali a tutti coloro che ci hanno preceduto. Ci portiamo dietro tutte le ferite e le sconfitte delle precedenti vertenze. Siamo e siamo stati i minatori sardi, gli operai dell’Alfa Romeo di Arese, di Termini Imerese, siamo gli operai della Bekaert ecc. ecc.
Ma proprio perché li portiamo tutti con noi, perché li sentiamo sulla nostra pelle, noi possiamo provare a essere diversi. Saremo diversi se saremo tutti.

Si perde sempre, tranne quella volta che si vince.
Noi siamo in fabbrica. Questa è casa nostra. Da qua non ci muoviamo.
Se sfondano qua, sfondano dappertutto.
Fatevi un favore. Unitevi alla lotta.

19 luglio sciopero generale provinciale
24 luglio iniziativa nazionale

Collettivo di fabbrica GKN

Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

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Permetteteci di puntualizzare alcune cose

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Permetteteci di puntualizzare alcune cose:
1. I lavoratori Gkn non sono 422. Sono oltre 500 perché noi siamo tutti colleghi sotto lo stesso tetto: interni e ditte in appalto.

2. Siamo stati licenziati con una modalità atroce e con una violenza psicologica importante. Questo aiuta a farvi capire che abbiamo a che fare con persone senza scrupoli. Tuttavia chi si concentra solo sulla modalità con cui siamo stati licenziati, si concentra sulla forma e non sulla sostanza.

3. Chi parla di “caso specifico” Gkn si mette quasi sullo stesso piano di chi ci vuole chiudere. Ma soprattutto mette in pericolo tutti i lavoratori di questo paese. Perché nega implicitamente che siamo gli ultimi di una lunga serie e i primi di una ulteriore serie di chiusure e delocalizzazioni.

4. Se sfondano qua, sfondano da tutte le parti. Perché siamo una grossa azienda e siamo organizzati. Immaginatevi aziende piccole e meno organizzate.

5. Chi parla di indennizzi e di ammortizzatori si mette quasi sullo stesso piano di chi ci vuole chiudere. Noi siamo in fabbrica, questa è casa nostra, da qua non ce ne andiamo. Qualsiasi altra cosa che verrà, sarà il risultato della nostra disperazione economica, non di certo della lotta. Ma l’obiettivo della nostra lotta è solo e soltanto bloccare i licenziamenti. Qua e ovunque.

6. Il Mise venga qua a incontrarci. Le multinazionali delocalizzano, noi invece chiediamo di localizzare la trattativa. Sempre che il Mise abbia il coraggio di reggere lo sguardo di una comunità orgogliosa e non piegata

7. La nostra vicenda si lega indissolubilmente a quella di FCA stellantis. Cosa dobbiamo aspettare per una mobilitazione del settore?

8. A tutti coloro che ci portano solidarietà (circoli Arci, categorie sindacali, singoli lavoratori, ecc) diciamo grazie, grazie, grazie. Non riusciamo a rispondervi né a citarvi tutti senza fare torto a qualcuno. Sarà lunga. Non dimenticateci quando l’attenzione mediatica calerà

9. Proprio per avere un canale di solidarietà più puntuale, nascerà una pagina di solidarietà alla vertenza. Avrete notizie a breve

10 Sciopero generale e corteo nazionale: è quello che stiamo valutando. Avrete nostre notizie

Abbiamo le lacrime agli occhi, mille storie umane da raccontare ma oggi non è questo il punto. Non siamo i poveri operai che vanno a casa. Siamo dignità, orgoglio e resistenza.
Fate un favore a voi stessi unendovi alla nostra lotta.
Insorgiamo.

Collettivo di fabbrica GKN

Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

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Solidarietà ai compagni e alle compagne del CSA Next Emerson

Martedì 13 Luglio si terrà l’asta di vendita dell’area nella quale si trova il CSA Next Emerson, che quindi rischia lo sgombero in favore dell’ennesima speculazione edilizia, fatta di nuovi appartamenti e un probabile resort di lusso in quella che è una delle zone maggiormente “ambite” per la sua bellezza e vicinanza alla città e all’ospedale di Careggi.
Ancora una volta la ricetta dei nostri amministratori è sempre la stessa: quando non è il Comune a svendere il proprio patrimonio per “fare cassa”, si stendono tappeti rossi al privato di turno. Ne sono solo alcuni esempi gli Student Hotel, studentati di lusso che costano più di un appartamento, i tentativi di vendita della Villa di Rusciano, così come della fattoria di Mondeggi, e potremmo continuare oltre.
E’ la stessa logica che porta il Comune di Firenze a concedere in esclusiva l’occupazione di piazze storiche e di Ponte Vecchio per iniziative di grandi marchi della moda o delle auto, impedendone la fruizione pubblica per garantirla in esclusiva al miglior offerente. D’altronde vediamo bene anche in queste settimane qual è l’idea di città di Nardella e del PD, una città blindata, con ordinanze e “divieti di stazionamento”, una città in cui se hai i soldi e soprattutto se ti adegui ad una socialità fatta di locali e localini, allora hai piena cittadinanza; se invece non spendi quasi 10 euro a cocktail e preferisci passare il tempo in una piazza pubblica con gli amici, vivendo gli spazi del quartiere, allora fai parte della cd “mala movida”, sporchi troppo e spendi troppo poco, praticamente il degrado sei tu.
Questa idea di città viene portata avanti da un’amministrazione dopo l’altra, ricordiamo infatti l’ordinanze contro i lavavetri, contro i panni appesi alle finestre (non s’abbia a sciupare il centro vetrina), alla gestione tipo daspo delle piazze con le zone rosse rendendole interdette a chi aveva commesso dei piccoli reati. E anche quando vengono ristrutturate, le piazze del centro, vengono progettate senza spazio per la socialità: poco verde e recintato, pochissime panchine, nessuna fontana e nessun gioco per i bambini, praticamente invivibili, com’è accaduto ultimamente a piazza dei Ciompi.

Come compagni e compagne, attivisti ed abitanti della città e delle sue periferie condanniamo fermamente questo modo di amministrare e gestire la città, il patrimonio pubblico e le relazioni sociali che li abitano. Ed esprimiamo la massima solidarietà ai compagni e alle compagne del CSA Next Emerson e di tutte le altre realtà sotto attacco, promettendo di essere al loro fianco nelle lotte che si apriranno di qui in avanti.

PRESIDIO DALLE ORE 9.00 ALLE ORE 13.00 IN PIAZZA BECCARIA!

Presidio Ex Emerson

Presidio Ex Emerson

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