Lunedì 1 novembre 2021 Iniziativa e cena a sostegno del Centro Amal al mustaqbal del Campo profughi di Aida (Betlemme)

Iniziativa e cena a sostegno del Centro Amal al mustaqbal del Campo profughi di Aida

Iniziativa e cena a sostegno del Centro Amal al mustaqbal del Campo profughi di Aida

Il Centro Amal al mustaqbal porta avanti varie attività in favore dei bambini e giovani del campo profughi.

Ore 20:00 Cena benefit
Ore 21:45 Collegamento con un compagno da Aida Camp
Ore 22:00 Proiezione del docufilm “The wanted 18”

Per prenotarsi alla cena mandare un messaggio al numero 3337267164 entro sabato 30 ottobre.

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Sabato 30 ottobre 2021 pulllman da Gkn per corteo nazionale a Roma. Noi insorgiamo per il futuro

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pulllman da Gkn per corteo nazionale a Roma

pulllman da Gkn per corteo nazionale a Roma

30 ottobre, corteo nazionale a Roma. La testuggine #insorgiamo torna a muoversi. Venite a Roma in pullman con noi (messaggiare via sms o whatsapp, telegram o signal al numero 3478646481).

I pullman partiranno da Gkn, via Fratelli Cervi 1, Campi Bisenzio alle h 7.30 di sabato 30 mattina. Per prenotare rivolgetevi alle realtà organizzate che fanno parte del gruppo di supporto o al numero attivato dal Collettivo di Fabbrica (solo messaggi, no telefonate, grazie).

ISCRIVERSI ALL’EVENTO NON DETERMINA LA PRENOTAZIONE DEL PULLMAN.

Il pullman sarà ad offerta libera. La cassa di resistenza della Gkn, costruita da tutte e tutti voi, calmiererà la spesa. Chi vuole o può pagare prezzo pieno, lo potrà fare. Così come chi non riesce a pagare nulla, potrà comunque venire. A questo serve la cassa di resistenza.

-Abbiamo preso tempo. Ora dobbiamo stare attenti che il tempo non prenda noi.
-Senza una legge antidelocalizzazioni, il nostro caso è destinato a ripetersi
-Non possiamo essere una vertenza normale, perché purtroppo normalmente si perde.
-C’è un mondo che ha contribuito a chiudere la nostra fabbrica, per difenderla ci avete costretto a provare a cambiare il mondo attorno a noi
– in piazza con Fridays for future e Extinction Rebellion per sancire l’unità totale tra difesa dei posti di lavoro e giustizia climatica, con i movimenti di lotta per la casa perchè la casa assorbe troppo salario e quando perdi il posto di lavoro, rischi di perdere la casa, con le reti per l’istruzione pubblica per dire che pretendiamo di avere un futuro lavorativo per noi e un’istruzione per i nostri figli, con i movimenti per la sanità pubblica per dire che questa società collassa senza un investimento reale sulla prevenzione, la cura, la salute pubblica.
– saremo a Roma a sostegno di una legge contro le delocalizzazioni.
– saremo a Roma con tutte le vertenze e le lotte del mondo del lavoro che vorranno unirsi al nostro spezzone.
E per dire che lo strumento principe per unire e sostenere queste lotte è lo sciopero generale e generalizzato.
Torniamo a stupire. Insieme in assemblea, come un’unica grande intelligenza collettiva. E a Roma, di nuovo con la testuggine del Collettivo e dei solidali..
#insorgiamo

TESTO QUI

Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze

Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

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Giovedì 28 ottobre 2021 Assemblea cittadina con i lavoratori Gkn – Firenze 28 Ottobre

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Assemblea cittadina con i lavoratori Gkn

Assemblea cittadina con i lavoratori Gkn

Il 28 ottobre terremo una assemblea cittadina giovedì 28 ottobre al Teatro Puccini alle h 20.30. Sarà come fare idealmente una nostra assemblea sindacale di fronte a tutti voi, con tutti voi.

Noi l’abbiamo detto: Gkn non appartiene al fondo finanziario e in un certo senso non appartiene nemmeno solo a noi. Appartiene al territorio che la difende. Noi l’abbiamo detto e voi l’avete praticato. L’avete ribadito con i vostri corpi, con la vostra presenza nelle diverse date di mobilitazione.

Sarebbe egoistico da parte nostra coinvolgervi solo quando si tratta di essere “piazza”. Noi vogliamo invitarvi ad essere insieme a noi futuro, progetto, trattativa, strategia, tattica, vertenza.

La nostra vicenda deve essere una casa di cristallo dove ognuno possa vedere cosa succede. Lo facciamo per trasparenza. Lo facciamo per riconoscenza, per rendervi conto degli sforzi che avete fatto insieme a noi partecipando ai turni, cucinando, donando soldi, organizzando la protesta. Ed è un dovere minimo discutere con voi dei prossimi passi di una mobilitazione che vi appartiene.

Lo facciamo perché, che qua si vinca o si perda, questa nostra vicenda sia comunque lezione per il futuro. Possono toglierci tutto, ma non questo: la possibilità di imparare.

E lo facciamo soprattutto perché avremo bisogno dell’intelligenza di tutti. Gkn si salva come risultato di una intelligenza collettiva, sociale o sarà lentamente risucchiata nella normalità. E purtroppo normalmente le vertenze come le nostre perdono.

La vittoria dell’articolo 28 è provvisoria. Provvisoria perché Melrose è stata costretta a ritirare la procedura di licenziamento per vizi procedurali, ma ad un certo punto potrà riaprirla. E’ provvisoria perché, in assenza di una legge contro le delocalizzazioni, la nostra vicenda è destinata a ripetersi. E’ provvisoria perché ci ha dato solo tempo. Ma per cosa vogliamo usare questo tempo?

Il rischio, vero e drammatico, è che questo tempo venga usato solo per bollirci a fuoco lento. Per elaborare strategie “rassicuranti” con cui chiuderci gradualmente. Ci viene offerto l’ammortizzatore sociale e l’attesa di un nuovo compratore. Ma la fabbrica potrebbe ripartire a produrre in qualsiasi momento. E dove sta scritto che debbano essere i soldi pubblici a mantenerci, nel frattempo, per coprire la ritirata a Melrose?

E, guardiamo in faccia la realtà, quante fabbriche e quante aziende sono state chiuse dopo anni di ammortizzatori e in attesa del cavaliere bianco – del compratore – che non arriva mai? Bekaert, Bluetech, acciaierie di Piombino, Arcerol Mittal e ora forse Whirlpool ecc. ecc.: l’elenco è lungo. Noi continuiamo ad insistere che se si lascia scappare Melrose, non c’è niente da attendere: lo Stato intervenga per fare da ponte pubblico e rimettere subito in produzione l’azienda.

Questo è il passaggio complesso che abbiamo di fronte ad oggi. Abbiamo preso tempo. Dobbiamo evitare che il tempo prenda noi. Se scambiamo una vittoria parziale per la vittoria definitiva, noi alla fine perderemo. Forse perderemo gradualmente, forse con onore, ma perderemo comunque. E non c’è altra via che affrontare questa vicenda come intelligenza collettiva da un lato e dall’altro rilanciare ed estendere la mobilitazione. Fuori dalla lotta, non c’è salvezza.

Per tutte queste ragioni, il 28 ottobre terremo la nostra assemblea con voi e davanti a voi: giovedì 28 ottobre al Teatro Puccini dalle h 20.30.

Per tutte queste ragioni, il 30 saremo di nuovo a Roma. Riempiamo di nuovo i pullman. Venite con noi in pullman a Roma. Andiamo in mezzo a tutti i movimenti a dire che bisogna insorgere, che ora più che mai bisogna unirsi e che lo strumento principe per farlo si chiama sciopero generale e generalizzato. #insorgiamo

Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze

Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

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La Firenze di Nardella fa la guerra ai poveri. Sfratti, sgomberi e polizia, non è questa la citta’ che vogliamo!

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La Firenze di Nardella fa la guerra ai poveri

La Firenze di Nardella fa la guerra ai poveri

La Firenze di Nardella fa la guerra ai poveri. Sfratti, sgomberi e polizia, non è questa la citta’ che vogliamo!

Sono notizia di qualche ora fa, gli sgomberi che ancora una volta hanno svegliato Firenze.

Il primo, a Quaracchi, nei confronti di una donna disoccupata in condizioni complicate e con un figlio con disabilità motorie, operato da reparto antisommossa e Digos, senza che sia stata individuata dal Comune alcuna soluzione alternativa.

Il secondo, in Via degli incontri 2 (Careggi), nei confronti di 15 occupanti, da cui molti si erano allontanati proprio per portare solidarietà allo sgombero di Via San Piero a Quaracchi. Operato dalla stessa squadra del precedente.

⛓ In entrambi i casi, lo sfratto è stato eseguito dispiegando uno spropositato numero di forze dell’ordine e con modalità che non prevedevano alcuna mediazione, trattativa, né soluzione alternativa o rinvio. Un modus operandi che non lascia vie di fuga.

Una stretta repressiva sempre più forte che lede, fra le altre, il fondamentale diritto a un tetto. Una stretta repressiva che colpisce come sempre chi già si trova in condizioni di vita precarie. Una stretta repressiva che raggiunge il suo apice nel rafforzamento del legame tra Questura (che usa il pugno di ferro) e Comune (che si disinteressa della vita de* cittadin*).

Una città in cui i bisogni della popolazione non siano al centro, non è la città che vogliamo. Lo abbiamo già detto questa estate, a proposito della ridicola scelta della chiusura di alcune piazze della città da parte dell’amministrazione comunale, di cui si vedono benissimo oggi i risultati, ovvero nessuno.

È così per le centinaia di persone che ogni anno vengono sfrattate dai loro appartamenti, ed è così anche per spazi come il Next Emerson, messo di nuovo all’asta proprio ieri, perché è inconcepibile per chi gestisce questa città uno spazio liberato da logiche di profitto. Per non parlare della quotidiana svendita di terreni e patrimonio pubblico, i quotidiani attacchi alle aree verdi (come i giardini della Carraia), la gentrificazione asfissiante che fa salire gli affitti, svuotare interi quartieri, ridotti a “divertificio” per chi se lo può permettere.

Come già era avvenuto per i diritti dei lavoratori con lo sblocco dei licenziamenti, anche il diritto alla casa si trova ora attaccato, aumentano le bollette e spese primarie, e in generale è sotto attacco il nostro diritto a viverci una città diversa: una città in cui ci siano garantiti il diritto alla salute, a un lavoro dignitoso, a una casa, a spazi sociali che ci permettano di vivere la città slegati da logiche di consumo.

Diffondiamo e partecipiamo ai prossimi appuntamenti che promuoveranno comitati e sportelli per il diritto all’abitare del nostro territorio!

Lo ribadiamo ancora con forza, non è questa la città che vogliamo, organizziamoci per riconquistarcela!

Le compagne e i compagni del CPA Firenze Sud.

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28 ottobre, h 21: assemblea cittadina al Teatro Puccini di Firenze – 30 ottobre, di nuovo a Roma. Insorgiamo per il futuro!

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Noi l’abbiamo detto: Gkn non appartiene al fondo finanziario e in un certo senso non appartiene nemmeno solo a noi. Appartiene al territorio che la difende. Noi l’abbiamo detto e voi l’avete praticato. L’avete ribadito con i vostri corpi, con la vostra presenza nelle diverse date di mobilitazione.

Sarebbe egoistico da parte nostra coinvolgervi solo quando si tratta di essere “piazza”. Noi vogliamo invitarvi ad essere insieme a noi futuro, progetto, trattativa, strategia, tattica, vertenza.

La nostra vicenda deve essere una casa di cristallo dove ognuno possa vedere cosa succede. Lo facciamo per trasparenza. Lo facciamo per riconoscenza, per rendervi conto degli sforzi che avete fatto insieme a noi partecipando ai turni, cucinando, donando soldi, organizzando la protesta. Ed è un dovere minimo discutere con voi dei prossimi passi di una mobilitazione che vi appartiene.

Lo facciamo perché, che qua si vinca o si perda, questa nostra vicenda sia comunque lezione per il futuro. Possono toglierci tutto, ma non questo: la possibilità di imparare.

E lo facciamo soprattutto perché avremo bisogno dell’intelligenza di tutti. Gkn si salva come risultato di una intelligenza collettiva, sociale o sarà lentamente risucchiata nella normalità. E purtroppo normalmente le vertenze come le nostre perdono. Per questo faremo una assemblea cittadina giovedì 28 ottobre al Teatro Puccini alle h 20.30. Sarà come fare idealmente una nostra assemblea sindacale di fronte a tutti voi, con tutti voi.

La vittoria dell’articolo 28 è provvisoria. Provvisoria perché Melrose è stata costretta a ritirare la procedura di licenziamento per vizi procedurali, ma ad un certo punto potrà riaprirla. E’ provvisoria perché, in assenza di una legge contro le delocalizzazioni, la nostra vicenda è destinata a ripetersi. E’ provvisoria perché ci ha dato solo tempo. Ma per cosa vogliamo usare questo tempo?

Il rischio, vero e drammatico, è che questo tempo venga usato solo per bollirci a fuoco lento. Per elaborare strategie “rassicuranti” con cui chiuderci gradualmente. Ci viene offerto l’ammortizzatore sociale e l’attesa di un nuovo compratore. Ma la fabbrica potrebbe ripartire a produrre in qualsiasi momento. E dove sta scritto che debbano essere i soldi pubblici a mantenerci, nel frattempo, per coprire la ritirata a Melrose?

E, guardiamo in faccia la realtà, quante fabbriche e quante aziende sono state chiuse dopo anni di ammortizzatori e in attesa del cavaliere bianco – del compratore – che non arriva mai? Bekaert, Bluetech, acciaierie di Piombino, Arcerol Mittal e ora forse Whirlpool ecc. ecc.: l’elenco è lungo. Noi continuiamo ad insistere che se si lascia scappare Melrose, non c’è niente da attendere: lo Stato intervenga per fare da ponte pubblico e rimettere subito in produzione l’azienda.

Questo è il passaggio complesso che abbiamo di fronte ad oggi. Abbiamo preso tempo. Dobbiamo evitare che il tempo prenda noi. Se scambiamo una vittoria parziale per la vittoria definitiva, noi alla fine perderemo. Forse perderemo gradualmente, forse con onore, ma perderemo comunque. E non c’è altra via che affrontare questa vicenda come intelligenza collettiva da un lato e dall’altro rilanciare ed estendere la mobilitazione. Fuori dalla lotta, non c’è salvezza.

Sulla vicenda Gkn si scaricano trent’anni di attacchi al mondo del lavoro. Si scarica la prepotenza e l’arroganza di multinazionali e Confindustria. Si scarica un tentativo di contrapporre la questione sociale alla questione ambientale, usando la transizione climatica come scusa per tagliare posti di lavoro. In verità la transizione climatica, con tutti i fondi connessi, sarebbe invece la ragione principe perché la riconversione del settore dell’auto sia sotto guida pubblica.

Noi non ci siamo svegliati un venerdì di luglio con l’idea di cambiare il paese. Noi quel giorno eravamo in ferie. Poi ci hanno chiuso la fabbrica e abbiamo realizzato che questo era il mondo in cui viviamo. E che tutto questo mondo attorno contribuisce a chiudere la fabbrica. Per questo non abbiamo avuto altra scelta che provare a cambiare il mondo attorno. E ad affermare con la nostra lotta che un altro mondo è possibile, è necessario.

Per questo saremo in piazza il 30 ottobre a Roma con tutti i movimenti – da quelli sulla casa, a Fridays for future – che sfileranno contro il G20. Saremo in quella piazza promuovendo uno spezzone operaio, in richiesta dello sciopero generale. Sarà lo spezzone “Insorgiamo”. E vi chiediamo, anche lì, di venire con noi. Lo chiediamo al territorio, a tutte le lavoratrici e ai lavoratori, siano essi precari, fissi, autonomi e agli studenti. In pratica chiamiamo in piazza la nostra famiglia.

-Gkn appartiene al territorio che la difende. Vi abbiamo chiamato ad essere piazza, ora vi chiamiamo ad essere progetto, strategia, tattica, futuro.
-Gkn si salva con i nostri e vostri corpi. Ma si salva anche con tutte le nostre intelligenze.
-La mobilitazione vi appartiene. Discutete insieme a noi i prossimi passi.
-Abbiamo preso tempo. Ora dobbiamo stare attenti che il tempo non prenda noi.
-Senza una legge antidelocalizzazioni, senza continuare la lotta, scambieremo una vittoria parziale per una vittoria definitiva. E perderemo.
-Non possiamo essere una vertenza normale, perché purtroppo normalmente si perde.
-In questo mondo, i posti di lavoro si bruciano e le fabbriche come la nostra chiudono, magari dopo una lunga agonia fatta di ammortizzatori e promesse. Per questo siamo obbligati a cambiare il mondo attorno a noi.

Per tutte queste ragioni, il 28 ottobre terremo la nostra assemblea con voi e davanti a voi: giovedì 28 ottobre al Teatro Puccini dalle h 20.30.

Per tutte queste ragioni, il 30 saremo di nuovo a Roma. Riempiamo di nuovo i pullman. Venite con noi in pullman a Roma. Andiamo in mezzo a tutti i movimenti a dire che bisogna insorgere, che ora più che mai bisogna unirsi e che lo strumento principe per farlo si chiama sciopero generale e generalizzato. #insorgiamo

Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze

Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

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Ieri è stato l’ultimo giorno di Alitalia.

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I compagni e le compagne del comitato Tutti a bordo – No al piano Ita, con cui in questi mesi abbiamo stretto un legame di lotta e solidarietà fortissimo, sono in presidio contro il Piano ITA.

Un piano scellerato che ha cancellato la storia di Alitalia e ha prodotto 10000 esuberi: un massacro sociale senza precedenti.

Ai lavoratori e alle lavoratrici Alitalia va tutta la nostra solidarietà e sostegno. Contro il governo Draghi, contro miseria e devastazione, costruiamo un fronte unico per cambiare i rapporti di forza in questo paese!

Avanti, uniti, #insorgiamo

Ultimo giorno di Alitalia.

Ultimo giorno di Alitalia.

Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze

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Giu’ le mani dai lavoratori – giu’ le mani da chi lotta! Sabato in piazza a Prato, toccano uno, toccano tutti!

Giu' le mani dai lavoratori - giu' le mani da chi lotta!

Giu’ le mani dai lavoratori – giu’ le mani da chi lotta!

Lunedì 11, nel giorno dello sciopero generale del sindacalismo di base, un presidio del SI.Cobas che denunciava le condizioni di sfruttamento davanti la ditta di abbigliamento Dreamland è stato vilmente aggredito da una squadraccia di picchiatori con bastoni e mazze. Le dure immagini di lunedì si vanno ad aggiungere ad escalation di violenza contro i lavoratori e le lavoratrici. Solo qualche mese fa veniva investito mortalmente un sindacalista durante un picchetto alla LIDL; sempre a Prato, con le stesse modalità della Dreamland, veniva aggredito il presidio alla Texprint, così come sempre più spesso vediamo accadere nei magazzini della logistica nel nord Italia.

Sabato saremo in piazza insieme ai lavoratori e alle lavoratrici del Si.Cobas, che scenderanno di nuovo di fronte alle ditte del Macrolotto di Prato. Non possiamo tollerare che venga attaccato chi sul proprio posto di lavoro, in prima persona, lotta per conquistare un contratto migliore, per denunciare il lavoro nero, i turni massacranti da 12 ore, la mancanza di sicurezza. Quella di sabato a Prato è una piazza che parla a tutti i lavoratori, perché davanti all’offensiva di chi sfrutta dobbiamo saper opporre una forza compatta. Quella di sabato è la piazza di tutte e tutti gli antifascisti/e perché ciò che si è consumato davanti alla Dreamland è parte integrante dell’offensiva reazionaria nei confronti di chi lotta per un lavoro degno.

La fase che si è aperta con la crisi pandemica ha confermato nuovamente di chi sono gli interessi tutelati dalle forze politiche di governo; sono gli interessi di Confindustria, delle multinazionali, degli imprenditori. Contro la loro offensiva fatta di licenziamenti di massa, lavoro nero, turni massacranti, delocalizzazioni, ricatti, minacce e aggressioni, dobbiamo organizzarci per poter difendere in modo unito e compatto i nostri interessi, da opporre ai loro profitti a tutti costi, sulle nostre vite.

Sabato a Prato contro le aggressioni ai lavoratori che alzano la testa, contro l’arroganza dei padroni che sfruttano impuniti, pratichiamo e diffondiamo la solidarietà di classe, perché delle nostre lotte e le nostre conquiste siano loro ad avere paura!

PRATO REAGISCE A MAFIA E SFRUTTAMENTO, h 15.00 Macrolotto industriale di Prato!

CPA Firenze Sud, K100 Cantiere Sociale Camillo Cienfuegos, Krisis – Collettivo Studi Umanistici, Collettivo Politico Scienze Politiche – Polo di Novoli

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Sabato 16 Ottobre 2021 Manifestazione a Prato Partenza ore 15:00 dalla Dreamland (via Galvani n.15)

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Manifestazione a Prato Partenza ore 15:00 dalla Dreamland

Manifestazione a Prato Partenza ore 15:00 dalla Dreamland

 

Quello che è accaduto lunedì alla Dreamland non deve più accadere. Quello che è successo alla Dreamland è già successo alla Texprint, alla Gruccia Creations, alla DS di Montemurlo. Operai che manifestano pacificamente aggrediti da sgherri armati capitanati dai padroni delle aziende. Operai che finiscono in ospedale per aver rivendicato di lavorare 8×5 e non più 12×7. Quello che è successo alla Dreamland è successo perché fino ad ora, e tutt’ora, queste aggressioni di matrice mafiosa si sono consumate nell’indifferenza, nel silenzio delle istituzioni e della politica, nell’inerzia della Questura, nelle complicità sempre meno celati di cui questo sistema di sfruttamento gode sul territorio.

Nel 2018 alla DS di Montemurlo due delegati sindacali venivano aggrediti con spranghe, coltelli e bottiglie. Le loro denunce finivano nel vuoto. Oggi sono gli operai sotto processo per essere usciti un giorno di luglio dalla loro fabbrica per conquistare un contratto regolare.

Nel 2019 alla GrucciaCreations, gruccificio di via dello Sprone, azienda collegata alla stessa proprietà della Dreamland un commando di dieci uomini armati di tirapugni attaccava i lavoratori in sciopero. Otto operai feriti. Aggressione documentata da video. Polizia presente. Otto denunce per lesioni, tutte archiviate dalla Procura. Anche in questo caso, è il sindacato sotto processo invece per il sit-in davanti alla fabbrica: “manifestazione non autorizzata”. Davanti a quella fabbrica venivano invece notificati i fogli di via a Sarah e Luca, coordinatori del sindacato: “soggetti socialmente pericolosi”.

Giugno 2021, Texprint. Un commando di quindici uomini armati di battoni e bastoni attacca i tre lavoratori rimasti al presidio. Prognosi fino a 30 giorni. Presidio sindacale devastato. Nei video si riconoscono due soci dell’azienda, il rappresentante legale Hong Bo ed il “famoso” Zhang Sang Yu, noto per i suoi rapporti – certificati da TAR e Consiglio di Stato pronunciatosi sull’Interdittiva Antimafia a carico dell’azienda – con il boss della Ndrangheta calabrese. Tutto tace. Il Sindaco, interpellato sul caso, non condanna l’azienda e parla di “rissa” puntando il dito ancora una volta contro lavoratori e sindacato. Nessuna conseguenza per gli aggressori.

Ripetiamolo insieme: quello che è successo alla Dreamland è successo perché era già successo prima, nel silenzio delle istituzioni e nell’impunità.

Chi come risposta a quello che è accaduto invoca i controlli nelle aziende non ha capito nulla. Di questa storia e delle altre. Quello che è successo alla Dreamland è successo perché i controlli e le sanzioni , con gli strumenti normativi attuali, non sono la soluzione. Lunedì eravamo davanti alla Dreamland dopo che a luglio facevamo con i lavoratori segnalazione all’Ispettorato del Lavoro. Scattava il controllo in fabbrica, scopriva il lavoro nero, i turni massacranti, l’illegalità totale. L’attività veniva sospesa, e venivano fatte le sanzioni. Il giorno dopo l’azienda paga le multe e torna aperta. Il giorno dopo tutto è come prima: lavoro nero, turni massacranti, illegalità totale. Unica differenza: chi ha denunciato no riceve più il suo stipendio per ritorsione. Questa non è la storia della Dreamland ma di tutte le aziende del distretto colpite dai controlli. Si paga e si ricomincia, come prima. Il motivo è semplice: sfruttare e pagare le sanzioni conviene. Dai nostri conteggi emerge un risparmio tra tasse, contributi e retribuzioni che oscilla tra i 2800 euro ai 3900 euro al mese per ogni dipendente impiegato su turni 12×7 a salari da fame. Le multe, messe a confronto con la mole di “risparmio” sul costo del lavoro, fanno il solletico. Ma questo sembra non volerlo vedere nessuno. In particolare chi amministra la città con in testa il Sindaco Biffoni. Certo, più facile continuare a “sbandierare” i numeri di controlli, sanzioni e sospensioni di attività e fingere che “tutto sia sotto controllo” piuttosto che ascoltare e capire come stanno le cose nei capannoni il giorno dopo. Questo lusso, chi in questi capannoni ci lavora, non se lo può permettere. Lo sciopero e la lotta sono una forma di legittima difesa di fronte ad un sistema che schiaccia, offende, svilisce la vita e la dignità umana.

Ripetiamo insieme: chi invoca i controlli nelle aziende non ha capito nulla: Chi come risposta a quello che è accaduto invoca i controlli nelle aziende non ha capito nulla.

E quindi? Le politiche di contrasto allo sfruttamento degli ultimi venti anni hanno fallito. E lo sfruttamento nel distretto invece di diminuire è aumentato. Questo è un dato di fatto. Serve altro? A noi no. E infatti da tre anni ci siamo rim-boccati le mani e abbiamo iniziato a mettere le mani nella m****, cercando di costruire soluzioni nuove, dal basso. Abbiamo messo al centro l’idea che solo i lavoratori sfruttati possono essere i protagonisti del loro riscatto, e che il sindacato doveva essere lo strumento per camminare su questa strada. Per costruire unità, solidarietà, coscienza. Per essere più forti e non farsi schiacciare. Anzi, per rialzarsi. Dopo tante battaglie, tutte vinte dopo scontri lunghi e duri ai cancelli, ci siamo riuniti nel primo “8x5Meeting”. Per continuare a costruire dal basso soluzioni ai problemi e alle ingiustizie che produce questo distretto. Lo abbiamo fatto con professori universitari, ricercatori, avvocati, medici, comitati, insegnanti, volontari. Ma soprattutto, con gli operai. Ma tutti assieme. Abbiamo parlato di sfruttamento, efficacia dei controlli, strumenti normativi, diritto alla salute, nocività delle produzioni sul territorio, sicurezza sul lavoro, diritto alla cittadinanza, permessi di soggiorno. Lo abbiamo fatto mettendo insieme le esperienze di lavoro, di vita e di lotta con le competenze, le idee e i punti di vista più diversi. E’ da un confronto simile che possono nascere soluzioni nuove, soluzioni vere. I lavoratori della GKN ce lo hanno insegnato. Loro hanno detto: “una legge contro le delocalizzazioni può nascere solo dalle teste dei lavoratori, non sulle teste dei lavoratori”. Noi diciamo: “una riforma delle norme contro lo sfruttamento in fabbrica può nascere solo dalle teste dei lavoratori, non sulle teste dei lavoratori”. E abbiamo intenzione di rilanciare questa idea con nuovi incontri. Il progetto di legge su controlli, sicurezza e lavoro nero depositato in parlamento rischia di essere l’ennesima occasione persa per fare davvero qualcosa.

Con queste convinzioni sabato torneremo a manifestare. L’appello a tutta la cittadinanza è a unirsi alla manifestazione che inizierà alle 15:00 davanti alla Dreamland, in via Galvani n.15. Da lì percorremo insieme le strade del Macrolotto. Perché non accada mai più, c’è bisogno di una risposta pacifica e determinata di tutta la città. C’è bisogno che questi luoghi invisibili dove cova lo sfruttamento siano attraversati da un vento nuovo di cambiamento.

SI COBAS PRATO

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Le compagne e i compagni del Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos salutano Massi

Le compagne e i compagni del Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos salutano Massi nel silenzio di una comunità che si stringe, nel pensiero e nel ricordo di tenere rumorose e scomposte risate.
Ti salutiamo ai nostri cancelli, gli stessi dietro cui spesso cercavi rifugio, una sigaretta e un po’ di accoglienza; gli stessi dove quel senso di comunità si è perso, dove sei stato lasciato solo.

Agli ultimi, gli storti, gli sbagliati… a quelli come noi!

Che la terra ti sia lieve.

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Venerdì 15 ottobre 2021 Serata benefit Autistici/Inventati

Serata benefit Autistici/Inventati

    Serata benefit Autistici/Inventati

Ore 19.00 Apertura

Ore 20.00 Cena sociale a prezzi popolari

Ore 21.30 Inizitiva
A partire dalla presentazione del libro Cyber Bluff (Eris Edizioni) proveremo a ragionare di strumenti di comunicazione, di come sono stati usati negli anni dai movimenti, dei limiti, delle possibilità e dei problemi connessi all’utilizzo degli strumenti informatici nell’ambito dell’autogestione e dell’autorganizzazione.

https://www.erisedizioni.org/prodotto/cyber-bluff-ginox/

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