Nessuna base per nessuna guerra!

Questa base non s’ha da fare né a Coltano né altrove!

Contro l’imperialismo in casa nostra, che aumenta ancora i finanziamenti per le spese militari ed alimenta un’economia di guerra a scapito di territori e beni pubblici, togliendo fondi ai servizi essenziali.

Quei soldi vadano in scuola, sanità, trasporti, ambiente e dignità del lavoro.

Ricordiamo l’appuntamento di domani alle 12:00 ai cancelli ex GKN per andare tutti/e insieme, pullman e carovana, da Campi Bisenzio a Coltano.

Evento della manifestazione: https://fb.me/e/1z6VgtjBp

Per info utili e altri aggiornamenti: FB Movimento No Base – Né a Coltano né altrove e IG Movimento No Base

Per questo, per altro, per tutto.

A domani!

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Giovedì 2 Giugno 2022 Nessuna base per nessuna guerra – Manifestazione nazionale

Riceviamo, partecipiamo ed invitiamo a rilanciare e parteciapre!!

Nessuna base per nessuna guerra - manifestazione nazionale

Nessuna base per nessuna guerra – manifestazione nazionale – Movimento No Base – Né a Coltano né altrove

PER QUESTO, PER ALTRO, PER TUTTO!
190 milioni di soldi pubblici per una nuova base militare. 73 ettari di territorio, all’interno di un parco naturale, sottratti alla comunità. 440.000 metri cubi cementificati per costruire piste di atterraggio, villette a schiera per i militari del reggimento Tuscania, piscine, palestre, e altri benefit.
Una nuova base in un territorio già insopportabilmente militarizzato che sta diventando uno strategico hub della guerra, decisa segretamente nelle stanze istituzionali sempre più lontane dalle nostre esigenze.
Questa non è solo la nostra storia, ma è una storia che riguarda tutte e tutti. Non è un’eccezione, ma la regola. La regola di un modello di sviluppo e governo che sistematicamente produce ingiustizie nella nostra Regione, nel nostro paese e nel mondo intero.
Contro questa imposizione il territorio è insorto, e da ogni parte d’Italia ci è arrivata solidarietà e sostegno. Perché, pur nelle specificità che ci contraddistinguono, riconosciamo all’opera le stesse dinamiche di oppressione e lo stesso desiderio di liberazione da un sistema che fa della devastazione, della precarietà e della guerra un suo elemento costitutivo.
Abbiamo imparato che nessunə si salva da solə, se toccano unə toccano tuttə.
Per questo vi chiamiamo a insorgere con noi, a farlo il 2 giugno tuttə insieme, per sentire le nostre voci levarsi insieme, per sentire i nostri passi andare allo stesso ritmo, per guardarci negli occhi e dirci che possiamo farcela se restiamo insieme.
Invitiamo chiunque si senta parte di questa lotta e voglia partecipare con noi a questa giornata a mandarci la propria adesione alla mail: movimentonobasepisa@gmail.com

L’ appello è incollato sotto la seguente descrizione.
Per rimanere aggiornatə di tutte le notizie qua il canale telegram:
https://t.me/NoBaseNEWS
Per aggiornarsi e partecipare ai prossimi appuntamenti (volantinaggi, banchini etc) qua il canale telegram:
https://t.me/OrganizziamociNoBase

I nostri contatti social:
Facebook https://www.facebook.com/movimentonobase
E instagram https://www.instagram.com/nobasecoltano
sono in continuo aggiornamento.

Per le info logistiche:
Il percorso che abbiamo previsto è stata la sintesi di numerosi confronti, abbiamo deciso di attraversare il territorio, di iniziare a presidiare l’area destinata alla base, abbiamo deciso di partire e di restare su Coltano!
Siamo consapevoli che non sarà semplice raggiungere la frazione con i mezzi di trasporto, vi chiediamo sin da subito la massima collaborazione per arrivare con meno macchine possibili, a noi la sfida di affrontare tutte le difficoltà logistiche mettendo a disposizione un servizio navetta e i nostri mezzi per permettere a tuttə di esserci, di starci, di sentirsi parte.
È per questo che non ci basta il corteo, è per questo che il borgo di Coltano aprirà le sue porte dalle ore 11, in questo modo ci daremo l’occasione di stare insieme e assodare quella comunità resistente che è il movimento no base. Troverete cibo, ristori e tutto quello di cui avrete bisogno per affrontare il percorso nella giornata più calda della primavera.
Ore 14:30 si parte in cammino.
Scriviamo la storia!!
Per i contatti scriveteci all’email o al numero 3711177310

NESSUNA BASE PER NESSUNA GUERRA
Manifestazione Nazionale, 2 Giugno Pisa
440.000 metri cubi di edifici. 73 ettari di territorio cementificato a fini militari. In un territorio già insopportabilmente militarizzato. All’interno di un parco naturale, dove non si potrebbe cementificare un metro quadro. In segreto, in aperto spregio alla trasparenza democratica e alla partecipazione popolare. A danno di chi ci vive e chi ci lavora. Attraverso le procedure del PNRR, con soldi pubblici – 190 milioni di euro – che dovrebbero essere ufficialmente destinati a fondamentali progetti ambientali e bisogni sociali. Nel contesto di un tragico e pericolosissimo scenario di guerra in cui il governo decide di eliminare l’iva per i servizi e beni militari anziché finanziare scuole, sanità, edilizia popolare e agevolata, misure di prevenzione e contrasto della violenza di genere.
Questo è ciò che ha cercato di imporre al territorio pisano e in particolare alla comunità di Coltano e al Parco di Migliarino San Rossore Massacciuccoli il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi pubblicato il 23 marzo 2022 sulla Gazzetta ufficiale e tenuto nascosto da più di un anno da chi governa a livello locale, il sindaco Michele Conti e il presidente della Regione Eugenio Giani, e nazionale. Un chiaro attacco alla democrazia rispetto al quale la popolazione chiede il ritiro immediato del decreto.
Contro questa imposizione un territorio è insorto, con forza. Da ogni parte d’Italia arrivano solidarietà e sostegno. Tanti territori si riconoscono in Coltano, perché i tratti costitutivi del progetto di base militare, sono propri del sistema capitalista e patriarcale in cui siamo immers*.
Un sistema che associa la sicurezza al controllo, al filo spinato, ai mezzi blindati. Un sistema che vuole trasformare Pisa nella più importante piattaforma logistica per la guerra, da Camp Darby all’aeroporto militare. Per noi la sicurezza è diritto a un’abitazione dignitosa, autodeterminazione e indipendenza economica, un ambiente e un cibo sano, servizi sociali che funzionano, diritti e sicurezza sul lavoro, libertà dalla violenza e dalla devastazione su corpi e territori.
Un sistema che disprezza la tutela dell’ambiente e del paesaggio, perché è un ostacolo alla produzione continua e incontrollata. Nel quale la guerra è il paradigma dell’inquinamento e della distruzione delle risorse. Per noi il mondo che verrà avrà più campi da coltivare e meno speculazione edilizia, più biodiversità e meno ruspe, più tutela delle risorse naturali, più risorse ai parchi per vivere meglio e più a lungo.
Un sistema che si fonda sull’economia di guerra che investe in armi, continua ad aumentare le spese belliche, invia missioni militari all’estero è l’espressione più organizzata della violenza patriarcale che impone e riproduce identità di genere funzionali a questo sistema. Noi vogliamo che le risorse pubbliche vengano utilizzate davvero per rimuovere gli ostacoli di ordine economico, sociale, di genere e provenienza che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini e delle cittadine.
Noi vogliamo un mondo di pace in cui le persone possano crescere e vivere sapendo che i loro diritti sono garantiti e non debbano avere paura.
Un sistema opaco, autoritario, patriarcale e razzista. Che pensa di poter decidere sulla vita di tutti e tutte noi per decreto, scavalcando discussione e partecipazione. La nostra idea di democrazia è ascolto, interesse collettivo, partecipazione, trasparenza.
CONTRO la costruzione di una nuova base militare a Coltano e in qualunque altro territorio, PER ribadire che i soldi pubblici devono essere spesi per la nostra sicurezza sociale e l’accesso ai servizi, la tutela dell’ambiente e del territorio.
Per questo e per molto altro lanciamo una manifestazione nazionale a Pisa il 2 giugno.
Per un 2 giugno contro la guerra!!

Movimento No Base – Né a Coltano né altrove

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2 Giugno, un altro giorno per insorgere e convergere!

Condividiamo dal Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

No base COltano

No base COltano

La testuggine si rimette in movimento
Tutti a Coltano (Pi), partiamo insieme, stiamo appiccicati. Per mille ragioni e una sola.

Partenza di pullman e della carovana h 12 di fronte ex Gkn (via Fratelli Cervi 1, Campi Bisenzio).
Costo viaggio 5 euro o più a offerta libera.
Prenotarsi al numero del collettivo di fabbrica 3478646481.

Chiediamo a tutte e tutti di prenotare il prima possibile e con la massima responsabilità, per gestire al meglio i posti sui pullman.

Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze

Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

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Sabato 28 Maggio 2022 Two guitars night Path & Sore

Two guitars night Path & Sore

Two guitars night Path & Sore

20:00 Cena (prenotarsi con un messaggio al 3381263367)

22:30 Concerto
Path Folk-Beat vendetta story teller
Sore un punk alla chitarra acustica

Bio Path:
“Sono nato, cresciuto e probabilmente morirò ad Anguillara Sabazia, Roma.
Ho imparato da piccolo a suonare la chitarra acustica, ma quello che mi interessava erano le canzoni, le linee melodiche, le dinamiche, i testi. Ho suonato tutta la vita in gruppi punk-rock, Divergenza, Automatica Aggregazione, Rude Talking, 4sn, Gli Ultimi, Barbera & Champagne, mi sono fatto bei giri in Italia e in Europa e stampato un bel po di dischi. L’acustica e’ sempre stato lo strumento con cui scrivevo, e dal 2012 ci suono anche dal vivo. Giro parecchio, per fortuna.
Faccio canzoni di vita vissuta, la mia, dai ponteggi dei cantieri edili ai pub in periferia, parlo con la gente che incontro e mi ispirano un sacco di storie.
Ecco, scrivo un sacco di storie, ma forse questo lo dicono tutti.
Io però faccio nomi e cognomi, peccati e peccatori.
Hellnation Records ha fatto uscire l’LP “ Lima Sorda “ nel 2015 , “Per Quanta pioggia cadra’” con Filippo Andreani e Zerocalcare nel 2016 e, in collaborazione con la Green Records di Padova, “Hombre Lobo Sessions” LP nel 2018, “Cinema” nel 2019. Tac Records ha dato alle stampe “Small town boy” nel 2020. Il nuovo album, “Mono/Stereo” è uscito lo scorso anno per Ostia records.”

Bio Sore:
” Sono stato, sono e sarò sempre punk.
Il punk è stata tutta la mia vita. Da quando sono adolescente l’ho suonato e vissuto in ogni sua forma. Attitudine tanta, tecnica poca. La stessa formula che uso oggi nel mio progetto chitarra acustica e voce. La strada è lunga e mentre finisco di scrivere il mio primo disco Johnny Cash, Mike Ness e tanti altri grandi mi prestano qualche canzone.Che altro dire?…io sono I Sore e questo è punk!”

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Domenica 15 maggio 2022 dalle 10 alle 17 Insorgiamo: Assemblea nazionale di restituzione e rilancio Villa montalvo

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Assemblea nazionale di restituzione e rilancio

Assemblea nazionale di restituzione e rilancio

Abbiamo ricevuto attestati di entusiasmo per la data di convergenza del 25 e 26 marzo. In tanti ci hanno detto che un corteo come quello di Firenze, non tanto nei numeri ma nella composizione, non avveniva da anni. Siamo chiamati alla sfida della continuità.

Ognuno di noi la starà affrontando a modo proprio, nei propri ambiti e con le proprie possibilità. Ma come Gruppo di Supporto Insorgiamo di Firenze crediamo di avere l’onere, il peso ma anche l’onore di una proposta sul prossimo passo comune: un’assemblea nazionale di restituzione e di rilancio del 25-26. La data scelta è il 15 maggio.

Prima sarebbe stato difficile e avremmo rischiato di sovrapporci con le giornate del 25 aprile e del primo maggio. Dopo, avremmo rischiato di lasciar passare troppo tempo e di raffreddare il dibattito tra noi.
Ci saranno nuove occasioni di Insorgiamo tour e di piazza, ma ora siamo tutte e tutti chiamati a misurarci con un momento di confronto centrale e assembleare. Misureremo e porteremo a verifica la nostra capacità di convergenza e il grado di maturità di questo processo.

Ci è chiara la possibilità che un momento assembleare nazionale, lontano dai territori, venga pervaso e appesantito da interventi di rappresentanza, dal rischio di meccanismi di intergruppo e autoreferenzialità. Ci è chiaro che questo pericolo esiste, ma non può essere eluso. Siccome siamo consapevoli della necessità irrimandabile di quanto stiamo facendo, lo affronteremo tutte e tutti insieme con serenità.

Per prenotarsi, usare questo form:
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSdK02K9XGaNGzbMfCm1dCK-VxV1iRbk9ZfEPIltqn2XPlAH5A/viewform

Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze

Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

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Sabato 14 maggio, ore 16.00 Piazza Santo Spirito – Fuori dall’emergenza guerra e repressione, dentro l’urgenza della solidarietà e del cambiamento.

Sabato 14 Maggio, ore 16.00 Piazza Santo Spirito - Corteo!

Sabato 14 Maggio, ore 16.00 Piazza Santo Spirito – Corteo!

La Firenze antifascista sará in piazza per la solidarietá contro guerra, repressione e carovita.
Scendete in piazza insieme a noi!

Fuori dall'emergenza guerra e repressione, dentro l'urgenza della solidarietà e del cambiamento.

Fuori dall’emergenza guerra e repressione, dentro l’urgenza della solidarietà e del cambiamento.

Il tribunale di Firenze ha aggiornato l’udienza d’appello per i fatti delle Piagge a venerdì 13 maggio.
Noi continueremo in ogni caso a rivendicare di essere nel giusto per aver impedito a Forza Nuova di manifestare cercando di soffiare sul fuoco della guerra tra poveri.
Per questo Firenze Antifascista lancia per sabato 14 maggio un corteo che partendo dalla solidarietà agli antifascisti sotto processo sappia parlare alla città dell’opposizione a guerra, carovita e repressione.
Sul fronte esterno il governo Draghi ha deciso di entrare in guerra a fianco del regime reazionario di Zelensky armando i battaglioni nazifascisti, aumentando ancora le spese militari, costruendo nuove basi.

Sul fronte interno tutto questo si traduce in aumento delle bollette e del costo della vita, disoccupazione, tagli a scuola e sanità e innalzamento del livello repressivo con un pesante attacco all’agibilità politica dalle scuole alle fabbriche, denunce, processi, sgomberi, interventi della squadra antidegrado, militarizzazione e chiusura delle piazze con ordinanze che limitano libertà individuali e collettive.
Mentre il governo arma i nazifascisti in Ucraina i suoi tribunali processano gli antifascisti in Italia: questo é lo stato di cose che abbiamo davanti.

Il 13 maggio la Corte d’Appello del Tribunale di Firenze emetterà la sua sentenza contro gli antifascisti.
Lo stesso giorno ci sarà anche la prima udienza del processo per direttissima per i 4 compagni che furono fermati durante il corteo per lo sgombero di Corsica 81.
Più in generale però quel giorno per Firenze non è una giornata come un’altra.

Quando il governo D’Alema bombardava con la NATO la Jugoslavia, il13 maggio 1999 il sindacalismo di base chiamò allo sciopero generale contro la guerra: il corteo a Firenze, arrivato sotto il consolato USA, fu duramente caricato dai Carabinieri.
Ne seguì una pesante campagna mediatica di criminalizzazione e un processo che vide i compagni condannati a 7 anni in primo grado poi ridotti in appello e quindi prescritti a distanza di 11 anni dai fatti.

Oggi come allora guerra e repressione continuano ad essere colonne portanti di questo sistema d’ingiustizia.
Oggi come allora una parte della cosiddetta sinistra continua a confondere le acque: allora con le missioni arcobaleno, la mano buona dell’imperialismo, oggi manifestando per la pace con i colori giallo e blu della guerra.
Prova ne è, una volta ancora, il palco del 1 maggio a Roma di Cgil, Cisl e Uil.
Un 1 maggio sponsorizzato da ENI in cui i vertici sindacali non si sono degnati neanche di ricordare i lavoratori uccisi nella Casa dei Sindacati ad Odessa ma non hanno fatto mancare la propria solidarietà a Zelensky dimenticandosi che in Ucraina dal colpo di stato del 2014 ad oggi ogni festeggiamento e manifestazione per il 1 maggio è stata messa al bando come del resto tutti i partiti d’opposizione.

Oggi come allora è necessario continuare a lottare.
Per questo, per altro, per tutto…

Firenze Antifascista

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Sabato 7 Maggio 2022 Caffé e colonialismo

Caffé e colonialismo

Caffé e colonialismo

Ore 17.00 Caffé e colonialismo con Jessica Sartiani per Black Archive Alliance in collaborazione con il Black History Month Florence.
L’iniziativa si aprirà con la storia del viaggio del caffè e le similitudini con la tratta degli schiavi; i sistemi coloniali di appropriazione delle terre indigene fino alle migrazioni di italiani verso il Brasile per la raccolta del caffè. Verrà poi trattato il periodo del colonialismo italiano in Africa e l’iconografia razzista ancora presente sul marketing italiano.
Seguirà una degustazione di caffè specialty con metodi di estrazione a filtro ed aperitivo con cocktail al caffè

20:00 cena (prenotarsi al 3337367599) e moka per digerire.

22:30 Sore Djset

Durante la serata sarà allestita la mostra fotografica su schiavitù e colonialismo

A 5 anni da quei giorni la cena sarà anche un momento per ritrovarsi e brindare a Valerio ❤️

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Mercoledì 4 maggio alle 21:00 al CPA Firenze Sud – Assemblea pubblica per una mobilitazione cittadina contro carovita e repressione. Firenze non ha paura!

Assemblea pubblica per una mobilitazione cittadina contro carovita e repressione. Firenze non ha paura!

Assemblea pubblica per una mobilitazione cittadina contro carovita e repressione. Firenze non ha paura!

Anche questo 25 aprile, come ormai da tanti anni, come Firenze Antifascista ci siamo presi piazza santo Spirito per onorare il ricordo dei partigiani che liberarono Firenze armi in pugno e per rilanciare la continuità della loro lotta contro il nazifascismo con le lotte che animano oggi questa città.

Da decenni ormai lo Stato opera in un costante contesto di “emergenza”, spesso costruita anche con l’aiuto dell’imponente martellamento mediatico cui veniamo sottoposti. Se il nome dell’emergenza di turno cambia, rimane tuttavia identico l’impianto con cui viene gestita: commissari, decretazione d’urgenza, pacchetti sicurezza, tutto volto ad incrementare il livello di controllo e repressione che le classi dominanti esercitano su quelle subalterne. In questo contesto l’emergenza funge da giustificazione per andare in deroga alle norme esistenti, con gli apparati dello Stato già pronti a trasformare l’emergenza di oggi nella normalità di domani, in cui le norme introdotte sono destinate a diventare il nuovo equilibrio nei rapporti di forza, fino all’emergenza successiva.

Questure e prefetture infatti non si limitano più ad aprire inchieste e fare indagini, ma nell’adempimento del loro ruolo di braccio armato del capitale ricorrono ormai con grande frequenza a istituti di vera e propria “polizia preventiva”, che si tratti del ricorso a elementi fascisti del codice Rocco come la sorveglianza speciale o di strumenti più recenti quali il daspo, l’avviso orale o il foglio di via. Provvedimenti distanti tra loro decenni nella creazione ma accomunati dalla volontà di punire i comportamenti giudicati “pericolosi”, ovvero quelli incompatibili con l’ordine borghese.

Tutto ciò si traduce con la criminalizzazione di qualsiasi azione di studenti, lavoratori e disoccupati volta a migliorare la loro condizione.
Si denuncia gli studenti delle scuole quando lottano per ribadire le loro necessità, a seguito di due anni in cui in cui l’istruzione non è stata una priorità, dopo essere diventati anch’essi a tutti gli effetti carne da macello per i profitti di pochi, con ragazzi e ragazze che invece di stare sui banchi di scuola si ritrovano a morire durante i progetti di alternanza scuola-lavoro.
Si mobilitano, oltre a picchiatori profumatamente pagati dalle aziende, reparti di celere per aggredire e reprimere scioperi e picchetti di lavoratori che richiedono stipendi dignitosi o che si oppongono a delocalizzazioni, chiusure e licenziamenti.
Nella città che vanta il record di sfratti, si minaccia di TSO e si porta in questura, chi non riesce più a pagarsi l’affitto, si militarizza interi quartieri pur di sgomberare spazi sociali e lasciar al loro posto edifici vuoti.
Queste sono le risposte che chi governa la nostra città, così come il nostro paese, dà ai nostri bisogni, un’aumento della stretta repressiva e delle spese militari a fronte di tagli e privatizzazioni sui servizi.

L’emergenza pandemia è finita il 31 marzo, ma non è finita l’emergenza: ci troviamo oggi dentro l’emergenza guerra, una guerra frutto dello scontro tra blocchi imperialisti che la nostra borghesia ci sta costringendo a combattere. Di nuovo, come è stato durante la pandemia, in cui chiunque si contrapponesse alla gestione di questa, che ha causato più di 150mila morti in questo paese, è stato immediatamente etichettato come “no-vax”, adesso chiunque abbia una voce critica sul ruolo della NATO, sulla decisione del governo Draghi di inviare armamenti, sulla beatificazione a mezzo stampa di unità paramilitari neonaziste, insomma tutti coloro che si rifiutano di indossare l’elmetto e arruolarsi per questa guerra vengono immediatamente additati come “filo-putiniani”. Questa guerra non l’abbiamo voluta, ma la stiamo già pagando: lo vediamo per ora nell’aumento del costo della vita a fronte di salari che non ci vengono alzati di un euro, e siamo sicuri che lo vedremo con un ulteriore incremento della repressione contro chi si vorrà organizzare per provare a rovesciare questo sistema in cui la guerra non è altro che la conseguenza naturale dello scontro tra blocchi capitalistici.

Contro la repressione e la cultura dell’emergenza la risposta di Firenze antifascista è sempre stata una sola: attraverso il rilancio della solidarietà, facendo vivere le piazze e i quartieri del protagonismo antifascista dei compagni e delle compagne si può trovare la forza necessaria per opporsi alla stretta repressiva e costruire un mondo liberato dalle logiche di guerra e sfruttamento, fuori dall’emergenza in cui ci costringono a vivere.

Il 3 maggio probabilmente arriverà a conclusione il processo per i fatti delle piagge, dove nel 2014 un nutrito corteo antifascista impedì agli infami fascisti di Forza Nuova di tenere un comizio. Vogliamo già da ora esprimere la nostra solidarietà alle compagne e ai compagni lanciando una manifestazione contro la repressione che faccia respirare la rabbia della Firenze che lotta per le strade e le piazze di questa città e che provi a rompere la spirale dell’emergenza in cui lo Stato ci tiene imprigionati!

Firenze Antifascista

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Domenica 1 Maggio 2022 – Primo Maggio di LOTTA! 8×5 Corteo a Prato!

Condividiamo da SI Cobas Prato e Firenze

𝐏𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐢𝐥 𝐏𝐫𝐢𝐦𝐨 𝐌𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨?
Il Primo Maggio nasce 150 anni fa dalle lotte e dagli scioperi delle operaie e operai negli Stati Uniti. Per cosa lottavano? Per una giornata lavorativa di 8 ore, contro le 12, 13, 14 a cui venivano costretti dai padroni. Nel 1886 i lavoratori e le lavoratrici entrarono in sciopero a oltranza in tutto il paese, e la polizia a Chicago gli sparò addosso per reprimere la loro protesta per i diritti. In questa lotta tante persone hanno buttato via la paura e hanno dato tutto, ed è quello che proviamo a fare anche noi ogni giorno che siamo davanti ai cancelli delle fabbriche e dei magazzini per conquistare una vita più bella.

𝐏𝐫𝐢𝐦𝐨 𝐌𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 “𝟖𝐱𝟓” 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐢𝐥 𝐬𝐮𝐩𝐞𝐫𝐬𝐟𝐫𝐮𝐭𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨
A Prato nel 2022, nel distretto tessile, moda e abbigliamento, continua la lotta contro il super-sfruttamento, le 12 ore di lavoro, per l’applicazione del CCNL e la possibilità di lavorare 8 ore per 5 giorni la settimana, con diritto a ferie, malattia, permessi e soprattutto dignità e rispetto in fabbrica.

𝐏𝐫𝐢𝐦𝐨 𝐌𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨… 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞̀ 𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐨𝐫𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐫𝐨𝐩𝐩𝐞!
Meno ore di lavoro e più diritti. Dopo 150 anni la lotta per una vita più bella passa ancora da qui. E’ la lotta di tutti i lavoratori e di tutte le lavoratrici, di tutti i settori e di tutti i paesi.

𝐏𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐢𝐥 𝐏𝐫𝐢𝐦𝐨 𝐌𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐚 𝐏𝐫𝐚𝐭𝐨?
In queste settimane gli scioperi sono ricominciati: in questo Primo Maggio a Prato vogliamo dare sostegno agli operai che si stanno mettendo in gioco e hanno iniziato la loro lotta, ma anche rilanciare la campagna nel distretto perché siano sempre di più le fabbriche dove ci conquistiamo diritti e dignità. Il corteo attraverserà le strade del Soccorso, quartiere operaio di Prato dove vivono centinaia di operai di tutte le nazionalità.

𝐏𝐫𝐢𝐦𝐨 𝐌𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐥𝐚 𝐠𝐮𝐞𝐫𝐫𝐚!
La guerra in Ucraina è l’ennesima guerra combattuta in nome degli interessi economici e politici dei potenti della terra. A morire sotto le bombe è la popolazione civile. A pagare il prezzo di questa guerra sono i lavoratori e le lavoratrici di tutto il mondo con il rialzo dei prezzi e la disoccupazione. Basta giochi di morte e distruzione sulle nostre teste! No alla guerra!

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Contro la guerra, essere ancora partigiane e partigiani!

Firenze è Antifascista e contro la guerra dei padroni. La nostra piazza del 25 Aprile sta lì a dimostrarlo. In migliaia l’hanno attraversata, durante tutta la giornata, decine gli interventi dal palco e durante il corteo per le vie del quartiere. Una piazza autorganizzata, senza patrocini né finanziamenti, ma animata con la volontà e il sudore di chi oggi crede che i valori della resistenza non siano vuote celebrazioni rituali, ma chi rinnova ogni giorno lotta partigiana per cambiare il presente e conquistarsi un futuro migliore.

In tutti gli interventi è stata data voce alle lotte in città e nel territorio, la solidarietà a chi subisce la repressione ma anche quella internazionalista, al 🅿️KK e alla Resistenza del popolo palestinese, ai lavoratori ucraini e del Donbass, che stanno subendo le conseguenze di una guerra portata avanti da governo e padroni russi da una parte e determinata dagli interessi imperialisti americana ed europea dall’altra. Un’ennesima guerra che ingrassa le finanze di pochi anche nel nostro paese, come banche e industrie di armi, mentre col nostro stipendio ci possiamo permettere sempre meno e i prezzi delle bollette continuano a salire.

Vogliamo però evidenziare che c’è chi, senza pudore, sta mettendo sullo stesso piano la resistenza partigiana con l’esercito e i battaglioni nazisti ucraini, provando goffamente a manipolare un’opinione pubblica ormai sempre più scettica sulla guerra, le spese militari, l’invio delle armi alle forze di Zelenski e ciò che questo produce.
I media nazionali passano servizi intrisi di propaganda di guerra, il PD va in piazza a Milano con le bandiere NATO, quelle americane, quelle sioniste di Israele e con i vessilli del battaglione Azov. Il presidente della Regione Giani da S. Anna di Stazzema non è da meno ed elogia i soldati ucraini e paragonandoli ai partigiani di casa nostra, scordandosi cosa ha fatto proprio lì, da dove parlava, chi portava le bandiere che sventolano oggi tra le fila di quell’esercito che il governo del suo partito sta armando fino ai denti rendendolo uno dei più dotati d’Europa!
Il governo Draghi con il PD in testa sta a tutti gli effetti prendendo a vessillo la svastica nazista!

I partigiani, ieri come oggi, si distinguono per l’idea che li muove! Erano “disertori” di governi ed eserciti prima, “ribelli” e clandestini poi; portavano con sé la necessità di combattere perché la guerra “la finisse prima” -come ci diceva Sugo- e soprattutto l’idea di un mondo nuovo, fatto di solidarietà, fratellanza fra i popoli, giustizia sociale. La questione ideologica non è qualcosa di astratto ma la molla che spinge a lottare per un riscatto collettivo che non prescinde dall’annientamento del fascismo e dal ribaltamento della società del capitale, che produce necessariamente guerre e distruzione.

Ne sono esempio la resistenza palestinese e la guerriglia kurda, ne è stato un esempio concreto il sacrificio di Lorenzo Orsetti, Orso Tekoser, partito dalla nostra città e andato a combattere il fascismo di ISIS e quello della Turchia di Erdogan, presidente e generale del secondo esercito NATO.
Proprio la Turchia ormai da giorni è protagonista dell’ennesima campagna di guerra in tutto il Kurdistan, ovunque sia presente il movimento guidato, organizzato e ispirato dal 🅿️KK. Da giorni che si susseguono i bombardamenti sul Rojava, nelle città come Kobane e sulle montagne kurde dove i compagni/e, loro si partigiani, resistono e contrattaccano provocando ingenti perdite all’esercito turco. Lontano da tv e riflettori, si tenta di colpire chi nel cuore degli interessi autoritari, coloniali e imperialisti, sta provando a imporre un modello radicale di società, incompatibile con il sistema capitalista, vero anticorpo alle guerre, ai regimi, alle discriminazioni etniche e religiose.
Sappiamo da che parte stare e saremo sempre al fianco di chi combatte il fascismo, sessismo e disuguaglianze, schiarandoci con chi organizza e pratica resistenza alla guerra del capitale, ai suoi interessi, ai suoi eserciti.
Per questo invitiamo tutti e tutte a partecipare al corteo contro la guerra di sabato 30/4 Firenze contro la guerra – Al fianco della resistenza kurda! in solidarietà al 🅿️KK e di tutti quelli che lottano per una società migliore!

Contro la guerra, essere ancora partigiane e partigiani!

Contro la guerra, essere ancora partigiane e partigiani!

Firenze Antifascista

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