Seconda dichiarazione congiunta Fridays for future – Collettivo di fabbrica Gkn

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Tenetevi liberi luglio e autunno

Tenetevi liberi luglio e autunno

Le ragioni della convergenza del 25 e 26 marzo crescono ogni giorno di più. Insorgere e convergere diventa ogni giorno di più necessario. Ogni giorno si moltiplicano “le crisi”: bellica, energetica, idrica, alimentare, debitoria, pandemica, inflattiva ecc.. Ognuna di queste crisi, presa singolarmente, alimenta “stati di emergenza” funzionali a rinviare, reprimere, inibire qualsiasi reale processo di cambiamento, scavalcando le più basilari forme di controllo democratico e popolare. Queste crisi, invece, prese insieme, valutate complessivamente, sono parte di un’unica crisi di sistema. E in quanto tali, confermano invece l’urgenza di dare vita a un cambiamento radicale e non rinviabile. Tutti i piani di transizione energetica e climatica messi in campo dalle attuali istituzioni si rivelano nella migliore delle ipotesi inefficaci, lenti, insufficienti. Nella peggiore delle ipotesi invece sono vere e proprie opere di inganno gattopardesche, dove tutto cambia per non cambiare nulla. La realtà è che non si può raggiungere la giustizia climatica senza toccare gli interessi economici più profondi e dominanti nella società. Non si può raggiungere la giustizia climatica senza scontrarsi contro la fitta rete di interessi economici ai vertici della società. E per realizzarla è fondamentale ripensare radicalmente il modello di produzione e consumo, attualmente basato sulla forte asimmetria di potere. Il che implica, fra le altre cose: proprietà collettiva di settori chiave per condurre una politica industriale in linea con i principi di rispetto dell’ambiente, necessità e sufficienza, abbattendo i consumi dei più ricchi, tutelando così le fasce più deboli della popolazione, diminuendo contemporaneamente il peso climatico del consumo dei supericchi e stabilendo, attraverso la redistribuzione, delle misure di welfare veramente universali e che riconoscano l’importanza delle attività di cura.

Al contempo lo stato di precarietà lavorativa, disoccupazione da un lato e eccesso di lavoro dall’altro, povertà assoluta e relativa, vanno aumentando vorticosamente. L’inflazione galoppa alimentata da speculazione finanziaria, guerra, concorrenza tra potenze dall’impazzimento della catena di valore capitalista. La scala mobile dei salari, il salario minimo, la riduzione d’orario a parità di salario diventano misure di sopravvivenza fondamentali.

La ripresa del Pil post Covid, basata su intensificazione di sfruttamento e precarietà, volge già al termine. Si avvicina una nuova recessione. Sarà basata su intensificazione di sfruttamento e precarietà.

Il 25 e 26 marzo siamo scese e scesi in piazza per questo, per altro e per tutto. Abbiamo sancito in primo luogo che non esiste contrapposizione tra questione sociale e ambientale, che il programma sociale di cambiamento deve discendere dalle esigenze di vita e che le esigenze di vita del pianeta – l’unico che abbiamo – sono quelle di una rapida e radicale giustizia climatica. Ma abbiamo anche sancito che di fronte a una crisi complessiva, di sistema, abbiamo perso tutte e tutti il diritto alla settorialità, alla ristrettezza di vedute, alla mobilitazione corporativa o isolata, alla frantumazione e al settarismo.

Abbiamo invece il dovere di convergere, per accumulare il più rapidamente possibile le forze necessarie a insorgere e ribaltare l’attuale situazione. Con questo spirito ci ritroveremo ancora una volta uniti nel Climate Social Camp di Torino, appuntamento che deve essere centrale non solo per le reti di lotta ecologista e climatica ma anche per le vertenze del lavoro e per tutti gli altri movimenti sociali. Questo momento sarà cruciale per porre le basi per una più ampia lotta autunnale, che parta dalla specificità dei vari territori e possa veramente unire i vari gruppi troppo spesso frammentati e isolati. Con questo spirito organizzeremo in autunno una discussione nazionale sul Polo Pubblico della Mobilità Sostenibile.

E con questo spirito invitiamo ogni prossima scadenza ecologista a farsi parte di un ideale nuovo Insorgiamo tour; invitiamo ogni vertenza e organizzazione sindacale, ogni lotta sociale a integrarsi e farsi contaminare dall’avanzata della lotta ambientale, a presenziare i diversi campeggi e incontri ecologisti. E attraverso questo intreccio valuteremo insieme la possibilità di un nuovo “tenetevi libere e liberi” per quest’autunno.

#insorgiamo

Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze

Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

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Ieri il K100 è stato travolto da un’ondata di colore… ed è stato bellissimo!

Dal pomeriggio, nonostante l’afa ed il sole a picco, 12 artisti hanno lavorato con pennelli, spray, stencil e gessetti per realizzare una serie di tavole che faranno parte di una mostra-asta a sostegno del nuovo presidio NoInc NoAero.

Tantissime le persone venute anche da lontano per assitere al processo creativo di queste opere, segno che l’arte è uno strumento che può far penetrare un messaggio nel profondo ed essere un tassello (colorato) nel processo di trasformazione della società.

Ringraziamo Loud And Proud crew e dj Sentimento per il groove caraibico e le positive vibration e Simone Lastrucci per il supporto nell’organizzazione della giornata.

Abbiamo inoltre dato il via ai festeggiamenti per il 20 anni del collettivo con un bellissimo murales all’ingresso dello spazio… ora non potrete più perdervi!!!

Vi lasciamo qualche scatto delle opere
Iniziate a scegliere la vostra preferita e a prepararvi per un’asta competitiva.

k100 20 anni

k100 20 anni

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Domenica 19 giugno 2022 Arte per la piana!

Arte per la piana

Arte per la piana

Contro il grigio del cemento che vuole soffocare sempre di più la piana fiorentina sta nascendo nuovo presidio No Inc-No aero.
Quale miglior modo di sostenerlo se con con un esplosione di colori?
Una giornata all’insegna di spray, pennelli e stencil per realizzare le opere che verranno poi esposte e messe all’asta nel nuovo presidio in via di ultimazione.
Sarà inoltre l’occasione per rendere un po’ meno grigio anche il K100 grazie ad Elia Buffa dei Volks Writerz e i suoi murales.
Dalle 18 birrette ghiacciate angolo cocktail cibo e tanta bella musica con:
Loud and Proud Sound dj set
Djset a cura di sentimento, house grooves dal sud del mondo

Ringraziamo gli artisti che parteciperanno alla giornata:
Un-Kage
Rinascimento Punk
Stelle Confuse
Kotekino
Zella art collage
Giulia Sorrentino
Kraita
2login art
Arke
Mikro
Paolo Staltari
Dolce Katone
Ake 77

Ringraziamo per l’immancabile collaborazione Simone Lastrucci

—-

Chi volesse contribuire direttamente al presidio NoInc NoAero può farlo utilizzando il seguente IBAN:

IT14O0501802800000017158338

Conto intestato ad ORTOCOLLETTIVO NATURA E’ APS

SI PARCO
NO AEROPORTO

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La trappola della cassa integrazione, il piagnisteo sul reddito di cittadinanza. 9 Giugno: 11 mesi di assemblea permanente!

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9 Giugno: 11 mesi di assemblea permanente.

9 Giugno: 11 mesi di assemblea permanente.

Siamo in cassa integrazione dal 17 gennaio. Tra un po’ saranno 5 mesi. Abbiamo firmato la prima cassa integrazione di 10 settimane dopo l’accordo quadro del 19 gennaio. Non abbiamo invece firmato i rinnovi successivi della cassa, per la mancanza di chiarezza e per come ci sono stati posti all’ultimo minuto. Parlare di proroghe “urgenti” di cassa integrazione in una fabbrica ferma dal 9 luglio è uno scherzo di cattivo gusto.
Vogliamo prendere tempo di cassa, non che il tempo di cassa prenda noi. Per questo la cassa integrazione deve essere accompagnata a obiettivi ben precisi, non può essere un obiettivo in sé.
Ci siamo sempre chiesti come fosse possibile che alcune vertenze fossero sepolte in anni e anni di cassa integrazione, mentre dall’esterno l’opinione pubblica perdeva interesse e chiarezza su cosa stesse accadendo.

Ecco, ora ci siamo nel mezzo e lo possiamo raccontare.

1. Ricordiamolo, con una politica industriale pubblica la cassa integrazione lunga sarebbe stata forse evitabile.
La fabbrica Gkn di Firenze è tutt’oggi una fabbrica integra di semiassi. Nel momento in cui siamo stati “espulsi” dalla filiera produttiva della multinazionale, l’unica filiera alternativa poteva essere pubblica, attraverso un polo pubblico della mobilità sostenibile. Ora invece, siamo in attesa di una reindustrializzazione “privata” che trasformerà prima la fabbrica in uno scatolone vuoto e dopo porterà altre macchine e altre produzioni. Il gioco dello scatolone vuoto necessiterà di tanta cassa integrazione

2. L’ammortizzatore sociale, lo dice il termine, “ammortizza”. Può servire ad ammortizzare la mancanza di lavoro ma anche ad ammortizzare la lotta, le menti, la volontà.
L’ammortizzatore ti intrappola in un tempo dove tutti i giorni sono uguali. Ma non lo sono. Le svolte arrivano improvvise. Vieni cullato in giorni dove non accade nulla e improvvisamente vieni convocato a qualche tavolo dove, se ci arriva addormentato e rassegnato, firmi la tua fine senza nemmeno accorgertene.

3. L’ammortizzatore ti intrappola in una condizione economica dove “chi si accontenta, gode”. In fondo non sei disoccupato ma non hai uno stipendio pieno. In fondo, in fondo, sei un disoccupato potenziale ma che ha ancora un contratto e una forma di sussistenza. Chi sopravvive a lunghi periodi di cassa integrazione lo fa di solito perché non riesce a ricollocarsi sul mercato del lavoro o perché ha rimodulato le proprie esigenze economiche, abituandosi a una lenta discesa nella scala sociale. Se stai anni in cassa integrazione, dopo un po’ non concepirai altro obiettivo che ottenere altri anni di cassa integrazione.

4. Invece di vigilare sull’effettivo scopo della cassa integrazione, quando vogliono, aziende e istituzioni ti trascinano lentamente all’assuefazione da ammortizzatore. A distanza di mesi arrivano degli incontri, dove in poche ore non di discute di nulla salvo il rinnovo della cassa integrazione stessa. Fino a che tu stesso, non riesci a concepire altro obiettivo: rinnovare la cassa. Negli anni le persone attorno ti iniziano a considerare un mantenuto e la solidarietà verso la tua condizione viene lentamente erosa.
Lo scorso 31 maggio siamo arrivati a un incontro che doveva essere sugli investitori e ci siamo trovati a un incontro dove l’azienda ha provato a forzare 24 mesi di cassa di transizione.

5. Grazie alla nostra forza sindacale e di mobilitazione, non abbiamo mai firmato una cassa integrazione che non prevedesse l’anticipo da parte dell’azienda, una integrazione da parte dell’azienda, la maturazione di ratei e differite (permessi, ferie ecc). Per noi questa è norma. Sappiamo invece che è diventata l’eccezione.
E’ vergognoso che si permettano casse integrazioni dove le aziende non anticipano la cassa e non la integrano. La cassa integrazione non è un regalo ai lavoratori ma uno strumento principalmente dell’azienda. Grazie alla cassa integrazione, l’azienda viene sollevata dai propri obblighi nel pagamento degli stipendi.

6. Oggi noi prendiamo in cassa integrazione – grazie alla nostra forza di mobiltazione – più di quanto prendono di salario 3 milioni di lavoratori in questo paese. Ma questo purtroppo non vuol dire che noi stiamo bene. Vuol dire che la nostra classe sta male. E’ ridotta a fare la fame, pur lavorando.

7. Infine, la beffa. La nostra attuale proprietà, la stessa che firmerebbe oggi ad occhi chiusi 24 mesi di cassa di transizione, ha preso posizione attiva di fatto nella campagna contro il reddito di cittadinanza.

Perché così funzione: se la cassa integrazione solleva l’azienda dalle proprie uscite, in attesa del rientro del lavoro, è una misura sacrosanta. Se il reddito di cittadinanza allevia le spese di un disoccupato in attesa che possa tornare a lavorare e a farlo per uno stipendio adeguato, allora diventa una misura di sostegno ai nullafacenti.

8. L’idea che il reddito di cittadinanza (500 euro…) faccia concorrenza ai salari, inibendo la ricerca di lavoro dice quale sia la condizione dei salari italiani. Ma oltre ad essere un’idea grottesca, è anche falsa. C’è semmai un fenomeno che sta attraversando tutti i paesi cosiddetti occidentali, chiamato “le grandi dimissioni” o “la grande fuga”. Le condizioni di lavoro sono diventate così poco convenienti, alla luce della salute e dello stress, della connettività totale, del salario da fame, dei ritmi di lavoro forsennati, del tempo libero negato, che il lavoro appena ti permette di sopravvivere. E allora, sopravvivere per sopravvivere, meglio farlo permettendosi forme di dimissioni volontarie e di selezionare l’offerta di lavoro.

9. Siamo da 5 mesi in cassa integrazione. 5 mesi di cassa non passano mai e passano in fretta. Siete stati bravi a portarci fin qua, in questo nuovo calcolo. Bravi, proprio bravi.

Incontro il 24 marzo, il 31 marzo, il 20 aprile, il 27 aprile, il 31 maggio: una telenovela di incontri che rimandano ad altri incontri. Il Mise a un certo punto è sparito. Come in una cattiva telenovela, dopo un po’ annoia e se ti perdi qualche puntata, nemmeno più ne capisci la trama. Sfumiamo lentamente da una lotta di dignità alla solita “storia all’italiana”.

10. L’ultimo step che è stato indicato è un non ben definito closing a luglio. E qua lo aspettiamo. Qua, con l’assemblea permanente e con i nostri corpi. Ci potete denunciare, sgomberare, caricare, calunniare. E per quanto tanti soggetti che hanno fatto le passerelle di fronte a questi cancelli, oggi facciano finta di non saperlo: siamo qua. E qua restiamo. Padroni di niente e servi di nessuno, ingenui e determinati, brutti come pochi, belli come i molti quando si coalizzano, scontrosi e accoglienti.

E allora, stasera assemblea generale del gruppo di supporto al presidio (h 20.30) e il 9 luglio tutte e tutti fuori dalla Gkn. A cantare a squarciagola, ubriachi di dignità. Perché andrà come andrà, su questo cancello lor signori hanno preso una musata grossa. Ma grossa, grossa.
#insorgiamo

Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze

Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

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Venerdì 10 Giugno 2022 Chill-out Party – Cena per il popolo Saharawi

Chill-out Party

Chill-out Party

CHILL-OUT PARTY
Dalle 19 fino a tarda notte live set ambient, psykill, downtempo a cura di
chill(h)um-us-project

20:30 CENA di sostegno ai progetti di solidarietà al popolo Saharawi.
Resoconto dai campi profughi 2022 a cura di @ARCI Città Visibili – Campi Bisenzio.
per prenotarsi alla cena 3337267164

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Nessuna base per nessuna guerra!

Questa base non s’ha da fare né a Coltano né altrove!

Contro l’imperialismo in casa nostra, che aumenta ancora i finanziamenti per le spese militari ed alimenta un’economia di guerra a scapito di territori e beni pubblici, togliendo fondi ai servizi essenziali.

Quei soldi vadano in scuola, sanità, trasporti, ambiente e dignità del lavoro.

Ricordiamo l’appuntamento di domani alle 12:00 ai cancelli ex GKN per andare tutti/e insieme, pullman e carovana, da Campi Bisenzio a Coltano.

Evento della manifestazione: https://fb.me/e/1z6VgtjBp

Per info utili e altri aggiornamenti: FB Movimento No Base – Né a Coltano né altrove e IG Movimento No Base

Per questo, per altro, per tutto.

A domani!

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Giovedì 2 Giugno 2022 Nessuna base per nessuna guerra – Manifestazione nazionale

Riceviamo, partecipiamo ed invitiamo a rilanciare e parteciapre!!

Nessuna base per nessuna guerra - manifestazione nazionale

Nessuna base per nessuna guerra – manifestazione nazionale – Movimento No Base – Né a Coltano né altrove

PER QUESTO, PER ALTRO, PER TUTTO!
190 milioni di soldi pubblici per una nuova base militare. 73 ettari di territorio, all’interno di un parco naturale, sottratti alla comunità. 440.000 metri cubi cementificati per costruire piste di atterraggio, villette a schiera per i militari del reggimento Tuscania, piscine, palestre, e altri benefit.
Una nuova base in un territorio già insopportabilmente militarizzato che sta diventando uno strategico hub della guerra, decisa segretamente nelle stanze istituzionali sempre più lontane dalle nostre esigenze.
Questa non è solo la nostra storia, ma è una storia che riguarda tutte e tutti. Non è un’eccezione, ma la regola. La regola di un modello di sviluppo e governo che sistematicamente produce ingiustizie nella nostra Regione, nel nostro paese e nel mondo intero.
Contro questa imposizione il territorio è insorto, e da ogni parte d’Italia ci è arrivata solidarietà e sostegno. Perché, pur nelle specificità che ci contraddistinguono, riconosciamo all’opera le stesse dinamiche di oppressione e lo stesso desiderio di liberazione da un sistema che fa della devastazione, della precarietà e della guerra un suo elemento costitutivo.
Abbiamo imparato che nessunə si salva da solə, se toccano unə toccano tuttə.
Per questo vi chiamiamo a insorgere con noi, a farlo il 2 giugno tuttə insieme, per sentire le nostre voci levarsi insieme, per sentire i nostri passi andare allo stesso ritmo, per guardarci negli occhi e dirci che possiamo farcela se restiamo insieme.
Invitiamo chiunque si senta parte di questa lotta e voglia partecipare con noi a questa giornata a mandarci la propria adesione alla mail: movimentonobasepisa@gmail.com

L’ appello è incollato sotto la seguente descrizione.
Per rimanere aggiornatə di tutte le notizie qua il canale telegram:
https://t.me/NoBaseNEWS
Per aggiornarsi e partecipare ai prossimi appuntamenti (volantinaggi, banchini etc) qua il canale telegram:
https://t.me/OrganizziamociNoBase

I nostri contatti social:
Facebook https://www.facebook.com/movimentonobase
E instagram https://www.instagram.com/nobasecoltano
sono in continuo aggiornamento.

Per le info logistiche:
Il percorso che abbiamo previsto è stata la sintesi di numerosi confronti, abbiamo deciso di attraversare il territorio, di iniziare a presidiare l’area destinata alla base, abbiamo deciso di partire e di restare su Coltano!
Siamo consapevoli che non sarà semplice raggiungere la frazione con i mezzi di trasporto, vi chiediamo sin da subito la massima collaborazione per arrivare con meno macchine possibili, a noi la sfida di affrontare tutte le difficoltà logistiche mettendo a disposizione un servizio navetta e i nostri mezzi per permettere a tuttə di esserci, di starci, di sentirsi parte.
È per questo che non ci basta il corteo, è per questo che il borgo di Coltano aprirà le sue porte dalle ore 11, in questo modo ci daremo l’occasione di stare insieme e assodare quella comunità resistente che è il movimento no base. Troverete cibo, ristori e tutto quello di cui avrete bisogno per affrontare il percorso nella giornata più calda della primavera.
Ore 14:30 si parte in cammino.
Scriviamo la storia!!
Per i contatti scriveteci all’email o al numero 3711177310

NESSUNA BASE PER NESSUNA GUERRA
Manifestazione Nazionale, 2 Giugno Pisa
440.000 metri cubi di edifici. 73 ettari di territorio cementificato a fini militari. In un territorio già insopportabilmente militarizzato. All’interno di un parco naturale, dove non si potrebbe cementificare un metro quadro. In segreto, in aperto spregio alla trasparenza democratica e alla partecipazione popolare. A danno di chi ci vive e chi ci lavora. Attraverso le procedure del PNRR, con soldi pubblici – 190 milioni di euro – che dovrebbero essere ufficialmente destinati a fondamentali progetti ambientali e bisogni sociali. Nel contesto di un tragico e pericolosissimo scenario di guerra in cui il governo decide di eliminare l’iva per i servizi e beni militari anziché finanziare scuole, sanità, edilizia popolare e agevolata, misure di prevenzione e contrasto della violenza di genere.
Questo è ciò che ha cercato di imporre al territorio pisano e in particolare alla comunità di Coltano e al Parco di Migliarino San Rossore Massacciuccoli il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi pubblicato il 23 marzo 2022 sulla Gazzetta ufficiale e tenuto nascosto da più di un anno da chi governa a livello locale, il sindaco Michele Conti e il presidente della Regione Eugenio Giani, e nazionale. Un chiaro attacco alla democrazia rispetto al quale la popolazione chiede il ritiro immediato del decreto.
Contro questa imposizione un territorio è insorto, con forza. Da ogni parte d’Italia arrivano solidarietà e sostegno. Tanti territori si riconoscono in Coltano, perché i tratti costitutivi del progetto di base militare, sono propri del sistema capitalista e patriarcale in cui siamo immers*.
Un sistema che associa la sicurezza al controllo, al filo spinato, ai mezzi blindati. Un sistema che vuole trasformare Pisa nella più importante piattaforma logistica per la guerra, da Camp Darby all’aeroporto militare. Per noi la sicurezza è diritto a un’abitazione dignitosa, autodeterminazione e indipendenza economica, un ambiente e un cibo sano, servizi sociali che funzionano, diritti e sicurezza sul lavoro, libertà dalla violenza e dalla devastazione su corpi e territori.
Un sistema che disprezza la tutela dell’ambiente e del paesaggio, perché è un ostacolo alla produzione continua e incontrollata. Nel quale la guerra è il paradigma dell’inquinamento e della distruzione delle risorse. Per noi il mondo che verrà avrà più campi da coltivare e meno speculazione edilizia, più biodiversità e meno ruspe, più tutela delle risorse naturali, più risorse ai parchi per vivere meglio e più a lungo.
Un sistema che si fonda sull’economia di guerra che investe in armi, continua ad aumentare le spese belliche, invia missioni militari all’estero è l’espressione più organizzata della violenza patriarcale che impone e riproduce identità di genere funzionali a questo sistema. Noi vogliamo che le risorse pubbliche vengano utilizzate davvero per rimuovere gli ostacoli di ordine economico, sociale, di genere e provenienza che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini e delle cittadine.
Noi vogliamo un mondo di pace in cui le persone possano crescere e vivere sapendo che i loro diritti sono garantiti e non debbano avere paura.
Un sistema opaco, autoritario, patriarcale e razzista. Che pensa di poter decidere sulla vita di tutti e tutte noi per decreto, scavalcando discussione e partecipazione. La nostra idea di democrazia è ascolto, interesse collettivo, partecipazione, trasparenza.
CONTRO la costruzione di una nuova base militare a Coltano e in qualunque altro territorio, PER ribadire che i soldi pubblici devono essere spesi per la nostra sicurezza sociale e l’accesso ai servizi, la tutela dell’ambiente e del territorio.
Per questo e per molto altro lanciamo una manifestazione nazionale a Pisa il 2 giugno.
Per un 2 giugno contro la guerra!!

Movimento No Base – Né a Coltano né altrove

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2 Giugno, un altro giorno per insorgere e convergere!

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No base COltano

No base COltano

La testuggine si rimette in movimento
Tutti a Coltano (Pi), partiamo insieme, stiamo appiccicati. Per mille ragioni e una sola.

Partenza di pullman e della carovana h 12 di fronte ex Gkn (via Fratelli Cervi 1, Campi Bisenzio).
Costo viaggio 5 euro o più a offerta libera.
Prenotarsi al numero del collettivo di fabbrica 3478646481.

Chiediamo a tutte e tutti di prenotare il prima possibile e con la massima responsabilità, per gestire al meglio i posti sui pullman.

Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze

Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

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Sabato 28 Maggio 2022 Two guitars night Path & Sore

Two guitars night Path & Sore

Two guitars night Path & Sore

20:00 Cena (prenotarsi con un messaggio al 3381263367)

22:30 Concerto
Path Folk-Beat vendetta story teller
Sore un punk alla chitarra acustica

Bio Path:
“Sono nato, cresciuto e probabilmente morirò ad Anguillara Sabazia, Roma.
Ho imparato da piccolo a suonare la chitarra acustica, ma quello che mi interessava erano le canzoni, le linee melodiche, le dinamiche, i testi. Ho suonato tutta la vita in gruppi punk-rock, Divergenza, Automatica Aggregazione, Rude Talking, 4sn, Gli Ultimi, Barbera & Champagne, mi sono fatto bei giri in Italia e in Europa e stampato un bel po di dischi. L’acustica e’ sempre stato lo strumento con cui scrivevo, e dal 2012 ci suono anche dal vivo. Giro parecchio, per fortuna.
Faccio canzoni di vita vissuta, la mia, dai ponteggi dei cantieri edili ai pub in periferia, parlo con la gente che incontro e mi ispirano un sacco di storie.
Ecco, scrivo un sacco di storie, ma forse questo lo dicono tutti.
Io però faccio nomi e cognomi, peccati e peccatori.
Hellnation Records ha fatto uscire l’LP “ Lima Sorda “ nel 2015 , “Per Quanta pioggia cadra’” con Filippo Andreani e Zerocalcare nel 2016 e, in collaborazione con la Green Records di Padova, “Hombre Lobo Sessions” LP nel 2018, “Cinema” nel 2019. Tac Records ha dato alle stampe “Small town boy” nel 2020. Il nuovo album, “Mono/Stereo” è uscito lo scorso anno per Ostia records.”

Bio Sore:
” Sono stato, sono e sarò sempre punk.
Il punk è stata tutta la mia vita. Da quando sono adolescente l’ho suonato e vissuto in ogni sua forma. Attitudine tanta, tecnica poca. La stessa formula che uso oggi nel mio progetto chitarra acustica e voce. La strada è lunga e mentre finisco di scrivere il mio primo disco Johnny Cash, Mike Ness e tanti altri grandi mi prestano qualche canzone.Che altro dire?…io sono I Sore e questo è punk!”

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Domenica 15 maggio 2022 dalle 10 alle 17 Insorgiamo: Assemblea nazionale di restituzione e rilancio Villa montalvo

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Assemblea nazionale di restituzione e rilancio

Assemblea nazionale di restituzione e rilancio

Abbiamo ricevuto attestati di entusiasmo per la data di convergenza del 25 e 26 marzo. In tanti ci hanno detto che un corteo come quello di Firenze, non tanto nei numeri ma nella composizione, non avveniva da anni. Siamo chiamati alla sfida della continuità.

Ognuno di noi la starà affrontando a modo proprio, nei propri ambiti e con le proprie possibilità. Ma come Gruppo di Supporto Insorgiamo di Firenze crediamo di avere l’onere, il peso ma anche l’onore di una proposta sul prossimo passo comune: un’assemblea nazionale di restituzione e di rilancio del 25-26. La data scelta è il 15 maggio.

Prima sarebbe stato difficile e avremmo rischiato di sovrapporci con le giornate del 25 aprile e del primo maggio. Dopo, avremmo rischiato di lasciar passare troppo tempo e di raffreddare il dibattito tra noi.
Ci saranno nuove occasioni di Insorgiamo tour e di piazza, ma ora siamo tutte e tutti chiamati a misurarci con un momento di confronto centrale e assembleare. Misureremo e porteremo a verifica la nostra capacità di convergenza e il grado di maturità di questo processo.

Ci è chiara la possibilità che un momento assembleare nazionale, lontano dai territori, venga pervaso e appesantito da interventi di rappresentanza, dal rischio di meccanismi di intergruppo e autoreferenzialità. Ci è chiaro che questo pericolo esiste, ma non può essere eluso. Siccome siamo consapevoli della necessità irrimandabile di quanto stiamo facendo, lo affronteremo tutte e tutti insieme con serenità.

Per prenotarsi, usare questo form:
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSdK02K9XGaNGzbMfCm1dCK-VxV1iRbk9ZfEPIltqn2XPlAH5A/viewform

Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze

Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

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