È di qualche giorno fa la notizia che il sindaco Nardella avrebbe intenzione di chiedere il divieto a manifestare sui viali o nelle zone in cui potenzialmente si possono creare disagi al traffico. Da vero opportunista qual è Nardella indica come responsabile Dmitrij Palagi, consigliere comunale.
Ci teniamo a precisare che la manifestazione di sabato scorso è stata convocata e lanciata da Firenze Antifascista, coordinamento di varie realtà fiorentine, e non abbiamo alcun interesse ad entrare in una diatriba che per il sindaco puzza tanto di campagna elettorale anticipata.
A Dmitrij invece esprimiamo la nostra solidarietà: se era presente in quella piazza è perché a differenza di Nardella sa riconoscere il valore dell’antifascismo militante e identificarsi nei suoi valori.
Sempre il sindaco Nardella da qualche tempo, di concerto con la prefettura, ha posto grosse limitazioni alle manifestazioni nel centro storico perché creano disagi ai turisti e al loro shopping.
Insomma per il democratico Nardella la libertà di manifestare è soltanto un fastidio da limitare il più possibile, meglio se confinata in zone poco visibili e poco frequentate, “ché il nostro piangere fa male al re, al ricco e al cardinale”…
Quello di cui il sindaco Nardella sembra non preoccuparsi minimamente è della presenza di una sede di CasaPound nella città che amministra, la stessa organizzazione responsabile della strage di piazza Dalmazia, ma a noi questo non stupisce in quanto soggetti come Nardella e il suo partito sono antifascisti soltanto quando c’è da incassare un tornaconto mediatico o elettorale.
In fondo CasaPound è necessaria al sistema capitalistico in cui viviamo, come lo sono sempre stati i fascisti: la loro funzione è quella di fomentare la guerra tra poveri nei quartieri popolari, presentarsi come contro il sistema venendo invece finanziati dal capitale e protetti dalla polizia, come successo anche sabato nel rione del Pignone.
In una città in cui di problemi ne abbiamo a valanga, tra lavoro precario, affitti alle stelle e costo della vita sempre più alto il fatto che la preoccupazione del sindaco sia di restringere gli spazi di manifestazione non è un caso: si tratta dell’ennesima torsione autoritaria tesa a reprimere e chiudere gli spazi di dissenso, in nome di una pacificazione utile solo a chi in questo sistema fatto di sfruttamento e miseria fa profitti sempre più alti sulle nostre pelli.
Ma non si illuda Nardella, la Firenze Antifascista sa che il suo posto è nelle piazze e nelle strade di questa città, ovunque sia necessario, e non saranno certo le sue pulsioni da sceriffo a fermarci!
LE PIAZZE E LE STRADE SONO DEGLI ANTIFASCISTI!