41 anni fa Valerio Verbano, un giovane militante di autonomia operaia, viene ucciso nella sua casa da 3 fascisti appartenenti ai NAR.
Il suo assassinio non è stato un caso, dal momento che stava svolgendo un’accurata indagine sui legami tra gruppi di estrema destra e istituzioni: Valerio non è una semplice vittima, Valerio era un antifascista, una minaccia per il sodalizio tra fascisti e forze dell’ordine, faceva paura a chi decise di eliminarlo e far scomparire l’inchiesta che aveva portato avanti.
Ed è questa l’eredità che ci ha lasciato: lotta e organizzazione, che mettono paura ai fascisti e a chi collabora con loro, un’eredità di impegno per ribaltare lo schifo dell’esistente e non di passività nel subirlo chinando la testa.
Con la rabbia e la determinazione di Valerio: abbattiamo il ruolo di subalternità in cui vorrebbero relegarci, ribaltiamo il presente, conquistiamo l’avvenire.