A Sorgane, il Comune di Firenze intitolerà un giardino a Norma Cossetto per commemorare il giorno del Ricordo, assecondando la richiesta di Fratelli d’Italia e Lega che da anni ormai operano un utilizzo strumentale e revisionista dell’occupazione italiana di Istria e Dalmazia. Non ci stupisce tuttavia il consenso di Nardella e delle istituzioni di “centrosinistra”, che si sono sempre resi complici e artefici di questa manipolazione storica: basti pensare alle dichiarazioni rilasciate da Mattarella e svariati altri esponenti politici di “sinistra” che non hanno mai perso occasione di legittimare e diffondere una narrazione storica delle Foibe meschina e artificiosa, il cui unico scopo è demonizzare la lotta portata avanti dai partigiani italiani e jugoslavi in modo da riabilitare il ventennio fascista, nella generale logica degli opposti estremismi: come se fossero intercambiabili la guerra di resistenza e liberazione titina e italiana e quella di occupazione nazifascista.
Il caso di Norma Cossetto è estremamente rappresentativo di quanto detto sopra: dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, infatti, è stata operata una manipolazione storica volta a rappresentare la sua morte come sempre più cruenta e riconducibile ai partigiani titini, nonostante non ci siano mai state le prove per dimostrare questa ricostruzione parziale dei fatti. Inoltre, sembra curioso che ogni anno gli stessi Fascisti e le istituzioni si scordino puntualmente del ruolo giocato dal padre di Norma Cossetto, Giuseppe, che portava avanti attivamente operazioni di rastrellamento antipartigiano in un reparto posto sotto il comando tedesco.
Come se non bastasse, ieri il Comune di Firenze ha tenuto una conferenza con Emanuele Merlino, autore di “Foiba rossa” nonché figlio del noto fascista Mario Merlino. Il libro in questione, oltre a basarsi su miti e fonti storiche meno che attendibili per diffondere le solite posizioni revisioniste, è stato pubblicato dalla casa editrice nota per i suoi rapporti con Forza Nuova e Casapound, Ferro Gallico. Insomma, questo altro non è che l’ennesima riprova dell’antifascismo di facciata istituzionale, pronto a sbandierare una retorica antifascista il 25 aprile per poi collaborare attivamente con le destre sposando in pieno le loro politiche e coccolando i vari gruppuscoli locali.
Siamo di fronte all’ormai decennale assalto nei confronti delle nostre azioni e della nostra storia, popolare e partigiana, quella che ancora ricorda si, rastrellamenti e i crimini di guerra fascisti perpetrati contro il popolo jugoslavo e italiano, ma anche la giusta e sana risposta a anni di schiavitù, torture, occupazione e pulizia etnica, da parte di chi decise di impugnare le armi per alzare la testa, dire basta e prendere in mano il proprio futuro.
In virtù di questi fatti, l’unica risposta possibile rimane quella di sempre: negare a fascisti qualsiasi spazio in cui possano acquisire legittimità: dalle nostre strade alla narrazione storica.
Firenze Antifascista