Lo abbiamo detto e ripetuto nelle scorse giornate a giro per la nostra città: all’apatia di vuote piazze elettorali opponiamo la lotta, alla delega il protagonismo.
Fatto divertente? I “ribelli non conformi” di Casapound, quattro topi di fogna che si vedono in città solo in qualche uscita blindata da centinaia di celerini, danno indicazione di voto per Francesco Torselli, di Fratelli d’Italia: proprio il partito della polizia, che chiede più telecamere, più volanti, più potere alle forze dell’ordine.
Come se non bastasse, dopo le numerose invettive di Casapound contro le politiche (economiche e non) dei governi degli ultimi anni, sempre nell’ottica di presentarsi come un’alternativa ribelle allo stato delle cose, ora appoggiano il candidato di uno dei partiti il cui leader, Giorgia Meloni, ha fatto parte dello stesso governo Monti. Insomma, un partito tutt’altro che ribelle, che ha sempre appoggiato le politiche dell’austerity, gli interessi di Confindustria e in generale di chi sfrutta i lavoratori.
“Ma noi indichiamo la persona, non il partito!”, come se fosse qualcosa di slegabile, ma soprattutto come se lo stesso Torselli non avesse avuto le proprie uscite ridicole in favore di strette securitarie ai limiti del reale, come quella di dotare di taser i vigili urbani.
Ennesima pagliacciata elettorale al pari di PD e Lega, tutti insieme appassionatamente, di quei “ribelli” amici della questura di Casapound e Casaggì, che torneranno a volantinare il loro finto ribellismo fra qualche settimana per poi piangere e denunciare appena qualche volantino finisce nel cassonetto e qualche prode camerata paga la propria sprovvedutezza.
Altro che indicazioni di voto per qualche poltrona, altro che preferenza per chi le nostre vite le considera carne da macello: casa, lavoro, sanità e istituzione per tutti e tutte sono la vera sicurezza, non delegare, è tempo di lottare!
Firenze Antifascista