Ieri a Firenze si sono contrapposti due modi di fare politica: da una parte, le piazze scarne e smorte del PD di Eugenio Giani e di Salvini, Tajani e Meloni in sostegno a Susanna Ceccardi, per la chiusura della campagna elettorale; dall’altra il volantinaggio per le strade del centro della Firenze Antifascista.
Dopo essere intervenuti al Pride, infatti, abbiamo deciso di muoverci con un volantinaggio itinerante verso Santo Spirito, di ribadire che le strade e le piazze del centro storico sono nostre, che le viviamo e le attraversiamo tutti i giorni con le nostre lotte, con il protagonismo di ognuno/a di noi per sanità, lavoro, istruzione, casa per tutti e tutte, e non di quattro politicanti da strapazzo che vengono in città solo per fare le loro passerelle elettorali, nella speranza di raccattare due voti.
Qui di seguito il testo che abbiamo volantinato:
Il pomeriggio di venerdì 18 settembre Firenze diverrà il teatrino di chiusura della campagna elettorale delle varie forze politiche nazionali in occasione delle elezioni regionali.
In Piazza della Repubblica la destra razzista e xenofoba di Salvini, Meloni e Tajani.
In Piazza Santissima Annunziata il PD con Giani, noto partecilante a commemorazioni neofasciste per le foibe e premiatore dei neonazisti di Lealtà e Azione, e le varie liste che lo sostengono, la cosiddetta sinistra che ha svenduto le nostre vite con politiche di privatizzazione e smantellamento di diritti.
C’è chi sbraiterà contro i migranti e chi contro l’odio, chi si metterà la medaglietta da antifascista per raccattare qualche voto e chi si dichiarerà a gran voce “non conforme”.
A parole continuano ad esserci grandi proclami e dichiarazioni di differenze abissali, ma nei fatti le politiche di governo dei rispettivi partiti sono perfettamente sovrapponibili.
Dopotutto quando c’era da criminalizzare le lotte dei lavoratori con l’intervento massiccio di forze dell’ordine e con i decreti sicurezza (Minniti prima e Salvini poi) tutti andavano a braccetto.
Non era diversa la situazione quando nelle varie regioni, durante i primi mesi della pandemia, bisognava asservire Confindustria e tenere le fabbriche aperte in nome del profitto, poco importa se i lavoratori morivano a grappoli, quando negli anni per aumentare gli incassi di regioni e comuni si privatizzava la sanità chiudendo presidi sanitari fondamentali per la popolazione, quando si è smantellato diritti come l’istruzione rendendoli un privilegio per chi può permettersi di comprarli.
Insomma, a forza di accordi e decreti da parte di tutti, anche in questa ennessima crisi le tasche degli industriali si gonfiano e le nostre si svuotano.
L’emergenza è tale solo quando bisogna socializzare i sacrifici, le perdite.
Quando per chi sta in alto l’emergenza passa ognuno per sé, in barba ai proclami fatti in precedenza.
In fondo a questi politicanti le nostre vite interessano giusto quando dobbiamo assicurare loro la poltrona.
Allora, di fronte allo scempio a cui è costretta ad assistere Firenze in questa giornata, vogliamo ribadire che le parole e le false promesse di queste piazze apatiche non contano niente, vogliamo ricordare che l’unica sicurezza sono casa, lavoro, sanità e istituzione per tutti e tutte!
La Firenze Antifascista, la Firenze che lotta ad ogni angolo di questa città lo dice chiaro e tondo: NON DELEGARE, LOTTA!