Basta razzismo e guerra tra poveri: solidarietà di classe!

Apprendiamo da un post sui social di un’aggressione razzista avvenuta pochi giorni fa in centro a Campi. Una signora di origine africana è stata pesantemente insultata più volte per il colore della pelle per aver richiamato altre due signore a rispettare la fila.
Gli insulti sono irripetibili e dimostrano la grettezza delle due razziste, allontanatesi dopo l’intervento di un uomo della vicina chiesa.
Purtroppo si assiste sempre più spesso a questo tipo di scene e dimostrazioni di rabbia e razzismo, e Campi Bisenzio non ne è certo immune.
Anzi, troppo spesso queste cose avvengono senza che nessuno intervenga con la decisione e la determinazione necessarie…

Neanche un mese fa abbiamo festeggiato l’anniversario della liberazione di Campi: spesso diciamo in queste ricorrenze che non dobbiamo dimenticare quello che Lanciotto e gli altri partigiani hanno fatto, e anzi che dobbiamo seguire il loro esempio e continuare la loro lotta.
Questo per noi significa avere una pratica antifascista e antirazzista quotidiana, sia nei contenuti di quello che scriviamo e facciamo, sia, appunto, nella pratica. Da compagni e antifascisti attivi sul territorio non possiamo tollerare la presenza di sedi fasciste, che per ora a Campi non ci sono, ma abbondano ormai a Firenze e nei comuni limitrofi, con la connivenza delle amministrazioni locali.
Non possiamo tollerare la propaganda di odio, discriminazione e nazionalismo portata avanti da questi rifiuti della storia, fatta di banchini alimentari per soli italiani di fronte addirittura ai supermercati Coop della Piana, fatta di “aiuti” strumentali ed opportunistici sempre per alcune famiglie rigorosamente italiane, fatta di iniziative politiche che addirittura in alcuni casi ottengono sale nel palazzo della Regione e il patrocinio del Consiglio Regionale (e del neo presidente Giani), come successo (e segnalato) in più di un’occasione con le vergognose e apertamente anticomuniste iniziative del Progetto Dinamo Firenze, emanazione di Lealtà e Azione, organizzazione neofascista legata a una rete internazionale di skinheads nazisti nata dal Ku Klux Klan.

Se ci troviamo in questa situazione, con una destra arrembante, in ascesa, e sempre più arrogante, una bella parte di colpa va anche al centro sinistra e alle sue amministrazioni, sia locali che nazionali, che invece che combattere il fascismo e le destre con valori antitetici e soprattutto con misure a sostegno delle persone più in difficoltà, dei lavoratori e delle classi popolari in generale, ha da una parte applicato il regime di austerity richiesto da Bruxelles, dall’altro ha inseguito la destra sulla retorica della sicurezza e della paura, stendendo un tappeto rosso alla guerra tra poveri, al trionfo dell’individualismo, del razzismo, della competizione tra proletari, stranieri o italiani che siano, e infine alle percentuali della Lega e di Fratelli d’Italia.
D’altronde i decreti sicurezza di Salvini, ancora peraltro non eliminati dal cd governo giallorosso, si innestano sui decreti del PD Minniti, in continuità con essi.
Ed è da questi decreti, dei quali chiediamo l’immediata cancellazione, che derivano le multe comminate a una trentina di lavoratori di una cooperativa pratese, scesi in strada durante uno sciopero per protestare contro i vari mesi di stipendi non pagati: multe di 4mila euro a persona, una vera vergogna! E dagli stessi decreti arrivano le condanne a 1 anno di reclusione e al pagamento di 3mila euro ciascuno per 15 compagni accusati di travisamento in occasione di una manifestazione del Novembre 2013 successiva ad un pestaggio perpetrato da militanti di Casapound ai danni di due giovani antifascisti.

Perché in fondo è a questo che è sempre servita la destra e in particolare il fascismo: reprimere le lotte dei lavoratori e dei proletari che si organizzano.
Per questo pensiamo sia importante ribadire la solidarietà ai compagni e agli antifascisti colpiti dalla repressione per la loro attività politica, e sono tanti quelli che, solo a Firenze e solo negli ultimi anni, hanno ricevuto la visita della polizia, misure cautelari fino al carcere, processi e condanne.
A questi compagni, a questi antifascisti, deve andare tutta la nostra solidarietà, fatta di vicinanza, sostegno politico, economico e soprattutto di una coerente e determinata pratica quotidiana antifascista.

Cancellare subito i decreti sicurezza!
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I compagni e le compagne del Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos

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