Con Potente a Firenze arrivò…

Aligi Barducci – fiorentino di padre operaio e madre sigaraia- nato e cresciuto nell’allora quartiere proletario del Pignone. Dopo la leva obbligatoria, decise di tentar carriera nell’esercito.
Un sollievo economico e una certezza per la famiglia Barducci.
Il Regime intraprende l’impresa coloniale, l’Etiopia, la Somalia. E poi il gran conflitto, dove Aligi si ritrova sul fronte orientale in Yugoslavia prima, a respingere lo sbarco alleato in Sicilia poi.
No, non è un lavoro come un altro per Aligi.
Che cresce in fretta. Come il suo rifiuto per la guerra, per il regime, per l’oppressione.

Riesce ad ammutinarsi e tornare a Firenze, dove i Repubblichini tentano a fatica di riconsolidare il fascio fiorentino e le prime truppe naziste scendono lo stivale. Il ragazzo saluta la famiglia, e si da alla macchia portando con se le armi. Raggiunge i primi clandestini sul Monte Morello. Sarà lui stesso a riportare di quanto fosse alta a diffidenza verso chi aveva compiuto l’esperienza militare nell’esercito regio e fascista. Chi scappa sui monti per primo infatti sono gli ex prigionieri politici, le persone più invise al regime nelle fabbriche e nei quartieri. Solo successivamente, almeno in Toscana, saranno raggiunti dai fuorisciti
dall’esercito disfatto e i renitenti alla leva.
Ma Aligi diverrà Potente nel bosco, in clandestinità.
Ma Potente sarà compagno, amico fedele e rispettato nei turni di guardia, nelle fatiche degli spostamenti, nei lavori notturni.
Ma Potente diverrà comunista e comandante sui monti, dormendo sulla paglia, nelle ore di formazione politica con gli Antifascisti del ’21.
Potente diventerà leggenda in battaglia,Fonte dei Seppi e Monte Morello, poi il Monte Giovi, il Pratomagno, la battaglia di Cetica.
Ed infine, Firenze. L’insurrezione. La città che si libera da sola sollevandosi assieme ai partigiani in armi.

San Frediano si stava liberando. I Franchi Tiratori venivano neutralizzati, i nazisti erano tutti dall’altra parte del fiume. In Piazza Santo Spirito i comandanti partigiani -Potente e Gracco su tutti- discutono con i reparti Alleati le prossime mosse. Si parla, dell’insurrezione generale dell’11 Agosto. Si parla testa a testa ai comandi alleati, che temono il popolo in armi e la sua voglia di riscatto sociale, ma al tempo stesso non vogliono rischiare uomini e mezzi.
Una grossa esplosione, ancora non chiara se un colpo di mortaio dall’altra sponda dell’Arno o di qualche avamposto ancora sui tetti di San Frediano, colpì in pieno un gruppo che comprendeva anche Potente che, rimase seriamente ferito,

Sull’ambulanza che lo avrebbe trasportato nelle retrovie liberate, all’ospedale di Greve ad un compagno presente che gli teneva la mano, disse di prendere con sé la sua camicia rossa, di darla al Comandante Gracco, e di farla sventolare su Firenze quando fosse stata liberata.

La bandiera rossa sventolò l’11 Agosto chiamando insieme alla Martinella all’insurrezione generale.
La Divisione Arno della Brigata Garibaldi, dal 9 di Agosto, prenderà il suo nome.

8 Agosto 1944 – 8 Agosto 2020

Gli antifascisti e le antifasciste di questa città ti rendono onore.
Il miglior omaggio e continuare a lottare.
#45MilaBuoniMotivi per sventolare ancora il drappo rosso del riscatto.
#45MilaBuoniMotivi per essere partigiani del nostro domani.

Saremo presenti al ricordo e all’atto commemorativo della Sezione Anpi Oltrarno Firenze, dalle 19.30 al Monumento a Potente in Piazza Santo Spirito.

https://www.gofundme.com/f/45000-buoni-motivi-per-essere-antifascisti

Potente

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Firenze Antifascista

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