Nel 25 Aprile gli anticorpi al fascismo di ieri, al revisionismo e le ingiustizie di oggi!

A Firenze tante persone, compagne e compagni, spontaneamente o in maniera organizzata, sono uscite di casa per andare verso alle lapidi, ai cippi, alle targhe diffuse in molte parti della nostra città o della nostra campagna.
Da Piazza Puccini a Largo Bruno Fanciullacci, dal Monumento in Piazza Elia dalla Costa in Gavinana al Sacrario per i ragazzi del Campo di Marte, da Valibona alle pendici del Monte Morello a Piazza Giorgini sotto la targa di Orso.

I partigiani e le partigiane di ieri e di oggi, dunque, sono stati omaggiati come meglio si credeva e si è potuto, in tutta Firenze.
Sono spuntati attacchinaggi nelle strade, scritte sui muri e diversi striscioni alle finestre. In tanti modi si è espressa una volontà chiara, un sentimento diffuso.
Senza la piazza e i cortei forse, e in primis come senso di responsabilità collettiva, ma senza ridurci passivi e in silenzio.

Noi siamo andati in piazza, come avevamo detto di fare, sentendoci in piena legittimità di farlo, sia in piazza Tasso sia in piazza Santo Spirito.
Lo abbiamo detto e lo abbiamo fatto, in sicurezza e rispettando le distanze, in maniera autorganizzata e disciplinata, trovando altri/e antifascisti/e abitanti della zona ad aspettare il momento degli interventi, della deposizione della corona al Comandante Potente o ai Martiri di Piazza Tasso.
Dal momento dell’ingresso in piazza, Firenze Antifascista ha iniziato sui social (Fb e YouTube) più di 5 ore di diretta, con la volontà di esprimere e diffondere i contenuti, i messaggi e le lotte che da sempre animano la piazza del 25 Aprile e del nostro antifascismo: dalla memoria come strumento di lotta per le generazioni di oggi, alla militanza antifascista con ogni mezzo necessario.
Una “piazza in rete” che non è rimasta in silenzio a sua volta, ma che ha ribadito che essere antifascisti/e oggi significa immaginare una nuova società per il domani, combattere contro un sistema patriarcale, fatto di sfruttamento e guerre, significa intrecciare quei legami di solidarietà concreta e internazionale che vanno dalla Palestina al Kurdistan, dalla Brigata dei Medici Cubani al mutuo appoggio popolare con staffette solidali organizzate nei quartieri per far fronte alla crisi sociale che si sta diffondendo.
Una piazza virtuale attraversata però da esperienze di lotte reali, da quelle contro la violenza del sessismo a quelle per il diritto allo studio, dalle lotte delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità, a chi lavora in fabbrica o consegna le pizze, da chi è disoccupato a chi è costretto ad andare a lavorare in queste condizioni difficili.
Centinai di messaggi che hanno riempito di contenuti e partecipazione una piazza che è stata virtuale, ma univa esperienze, soggettività e percorsi collettivi, in una condivisione d’intenti.

Chi pensava che col virus si potesse dare un ennesimo colpo al 25 Aprile si è sbagliato, e tanti saluti ai La Russa di turno, chi invece lo vedeva oggi più di ieri come un giorno comodo e pacificato, anche.
Chi, come la direzione dell’ANPI Nazionale voleva limitarlo ad un flash mob con bandierina tricolore, la canzoncina buona per tutte le stagioni, e tutti fermi sul balcone alle 18, anche.
E così è accaduto in tutta la penisola, in un doppio livello di risposta spontanea o organizzata dai compagn*, a chi avrebbe voluto mettere in quarantena il 25 Aprile è ciò che rappresenta.

Tutta la nostra solidarietà va invece ai denunciati e agli antifascisti e le antifascista fermate Milano e Napoli. Insieme allo schifo per chi brandisce manganelli, prepotenza e abusi.

LIBERIAMOCI DAL VIRUS DEL FASCISMO
DALLO STATO DI POLIZIA
E DALLO SFRUTTAMENTO

Oggi come ieri, è tempo di Resistenza.
Firenze Antifascista

25 Aprile 2020

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